(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Interismi

Com’è la vita? La vita per un interista è…speciale. Non sei di quelli sempre vincenti, di quelli che se la menano, che pensano che l’importante è apparire ed essere sempre al top. Ma non è neanche come quella di chi si accontenta. Noi non ci accontentiamo. Mai. Noi non molliamo. Mai.

Non molliamo mai. Siamo li. Qualche volta alle stelle, ma mai nella polvere, sempre a lottare. La vita da interista è una vita da mediano: sempre a a recuperare palloni. Uno che non è nato con i piedi buoni, ma che lavora sui polmoni.

L’interista sa che se vuole ottenere successi deve faticare, deve lottare, deve darsi compiti precisi, coprire certe zone, giocare generoso. E non mollare mai, stare lì, sempre lì, lì nel mezzo, finchè ce n’hai stai lì. 

Una vita da interista: magari segni poco, il pallone ti arriva ma devi poi darlo a chi finalizza il gioco. Purtroppo la natura non ti ha dato nè lo spunto della punta, nè del 10: che peccato (un ragazzo inadeguato). Eppure stiamo lì, sempre lì, lì nel mezzo. Finchè ce n’è. Perchè chi s’accontenta gode…così così.

Certe giorni la strada non conta e quello che conta è sentire che vai, certi giorni somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere, smettere mai.  Finchè ce n’hai. La vita da interista è di uno che non si arrende, anche se tutti ti dicono rischi di bruciare presto, perché quando hai dato troppo, devi andare e fare posto. E invece noi siamo lì, come faceva Lele Oriali: anni di fatica e botte e poi? Beh casomai vinci i mondiali. Oppure scudetti, coppe, sali sul tetto d’Europa e del Mondo.

Ma sai anche che domani dovrai essere ancora lì, perchè si vince solo giocando, o almeno noi siamo abituati così. E magari perdiamo. Ma non molliamo. Mai.

Tutti Tituli !

Grazie Mou, grazie Presidente, grazie Capitano, grazie Diego, grazie Ragazzi.
Per continuare a dimostrare che noi NON MOLLIAMO MAI e che i sogni esistono.

Bardonecchia

Ieri sono stato a sciare a Bardonecchia, in Val Susa, provincia di Torino. C’ero già stato nel 2006, prima delle Olimpiadi Invernali di Torino. Devo dire che… è rimasto tutto uguale, anche se sono passati altri 4 anni. La cosa che colpisce di più è che ci sono ancora tanti skilift, e le seggiovie sono quasi tutte a due posti (ne abbiamo trovata solo una a 4 posti). Risultato: la giornata era bella e c’era gente, quindi code e file e poi, onestamente, gli ski-lift non li concepisco più, arrivi in alto che sei già stanco. No no no, non ci siamo, se volete valorizzare le vostre montagne dovreste mettere un po’ mano al portafoglio.

Assicurazione sci obbligatoria

Torno sull’argomento per pubblicare il comunicato stampa che mi ha mandato Giulia Pascazio di 24hassistance. Non ho ben capito perchè sono così contro l’assicurazione obbligatoria…

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Questo week end ha imperversato su quotidiani e telegiornali la notizia dell’entrata in vigore in Piemonte della nuova legge regionale che rende obbligatorio possedere una polizza di RC per poter accedere alle piste da sci.

24hAssistance è la società leader in Europa nelle assicurazioni per lo sci e lo snowboard con i prodotti “Snowcare” e “Multisport” che solo in Italia assicurano oltre un milione di sciatori ogni anno attraverso oltre 90 comprensori sciistici.

Interviene sul tema Matteo Fossati, fondatore di 24hAssistance: “Sono contrario all’assicurazione RC obbligatoria in Piemonte. Con questa legge non si dà un’immagine positiva dello sci e non si aumenta la sicurezza sulle piste. Rendere l’assicurazione obbligatoria non aiuta a creare la cultura della sicurezza e della responsabilizzazione dello sciatore, ma anzi si incentiva l’azzardo morale e la possibilità di frodi. Ci sono molte ragioni per opporsi duramente a questa legge”

  1. Il rischio di scontro tra sciatori sulle piste da sci è molto basso, solamente lo 0,3% degli infortuni sono incidenti tra sciatori con conseguenze medio gravi. In tutta Italia muoiono 5 persone all’anno per scontro tra sciatori. Spesso per scarsa conoscenza si hanno delle paure, dei preconcetti, delle opinioni che sono distanti dalla realtà,  fondate solo su sensazioni o passaparola. La realtà è che lo sci è uno sport meno rischioso di tanti altri. Il costo sociale degli infortuni sulle piste da sci è largamente inferiore al beneficio sanitario che se ne ricava a livello nazionale, pertanto lo sci è uno sport “raccomandato” (Fonte Rapporto S.I.Mon., Istituto Superiore di Sanità, 2007);
  2. L’80% degli sciatori in Italia è assicurato per la RC (tra polizze personali, tessere associative, polizze incluse nel pacchetto viaggio, assicurazioni acquistate insieme allo skipass etc.);
  3. Centrare il problema della sicurezza in pista sul casco e sull’assicurazione deresponsabilizza lo sciatore. E’ come dire “mettiti il casco, assicurati e poi non preoccuparti, se investirai qualcuno non ti farai male e qualcuno pagherà i tuoi danni”. L’assicurazione non è una medicina per la sicurezza, l’assicurazione non contribuisce alla sicurezza sulle piste da sci ma interviene quando la sicurezza ha fallito. Piuttosto che imporre casco e assicurazione bisognerebbe invece cercare di educare alla cultura della montagna, del rispetto degli altri sciatori, del controllo dei propri mezzi senza dover sempre e per forza tentare di superare i propri limiti;
  4. In un mercato sempre più competitivo, ancor di più in momenti di crisi, l’aumento del costo dello skipass per comprendere l’assicurazione potrebbe portare alla diminuzione della competitività dell’offerta;
  5. Nel medio-lungo periodo il costo della polizza esploderebbe perché in mancanza del sistema di controllo del bonus-malus (come avviene nell’auto) l’esperienza ci insegna che le truffe esploderebbero e le cadute accidentali si trasformerebbero “magicamente” in scontri tra sciatori;
  6. In nessun paese dell’arco alpino esistono norme sulla materia assicurazione-sci e questo tema dovrebbe essere affrontato a livello comunitario nell’interesse di tutto il sistema. Cosa accadrà allo sciatore che dalla Francia arriverà in Vialattea? Ma ancora peggio cosa accadrà allo sciatore di Gressoney che si ritroverà in Piemonte e dovrà sapere che cambiano le leggi e gli obblighi quando passa da una regione all’altra? E a quello che fa il Sella Ronda? Lo sci non dovrebbe avere confini normativi nazionali e tantomeno regionali o provinciali;
  7. Esistono altre attività ed altri sport che hanno un rischio maggiore (ad esempio il calcio è 4 volte più rischioso dello sci – Fonte Università di Venezia, 2003) eppure non hanno nessun obbligo assicurativo; dimostrazione ne è il fatto che in nessun Paese al mondo esiste un provvedimento di questo genere.
  8. Infine bisogna considerare che in Italia, come in tutte le altre Nazioni Europee, tutti gli sciatori già oggi hanno la possibilità di assicurarsi in maniera estremamente semplice: skipass, internet, SMS, tessere associative, agenzie tradizionali. Non si tratta di un mercato in cui il consumatore ha problemi trovare la copertura più adeguata.


Lo sciatore austriaco Rainer Schönfelder a Canazei… almeno Tomba sciava in smoking, che diamine!

Sciare assicurati

In questi giorni è stata data la notizia che in Piemonte c’è l’obbligo dell’assicurazione per chi decide di sciare sulle piste locali. Io la trovo una bella idea. Scio da tanti anni e ne ho visti di incidenti, sia spettacolari che banali (molto spesso sono proprio quelli che appaiono più innocui a provocare i danni peggiori). In questi ultimi anni ho notato un aumento del numero di incidenti e all’imbarbarimento delle piste: come succede sulle strade d’asfalto anche sulla neve molto spesso chi provoca incidenti scappa senza prestare soccorso. E purtroppo, senza targa, è più difficile risalire al colpevole: come fai a  individuare un tizio che indossa tuta, cuffia, maschera e guanti??

C’è, a mio avviso, un altro fattore: con l’avvento dei nuovi modelli di sci, più sciancrati e maneggevoli, è diventato più facile imparare a sciare. Pertanto, molta gente alle prime armi si sente già padrone della pista e non valuta attentamente i rischi che corre e soprattutto che fa correre agli altri. Non dimentichiamoci che uno sciatore è come un proiettile pesante che procede a velocità elevata: se non si ha il pieno controllo della situazione gli incidenti provocati possono essere anche gravi, soprattutto nelle piste sempre più affollate.

Per questo ritengo che l’assicurazione obbligatoria sia ormai necessaria. Se anche io reputassi di essere un bravo sciatore e di non farmi mai male… c’è sempre il rischio che faccia male a qualcun altro. Quindi…
Ci sono le assicurazioni che ti coprono per tutta la stagione e quelle che invece solo la giornata di sci (costano solo 2 euro, perchè rischiare??)


Vi ricordate quando c’erano questi?? Io ci compravo "Topolino", oppure la focaccia dalla Lina

Io e la bici

Girare in bici è proprio una bella cosa. Sono lì, da solo coi miei pensieri, la musica dell’ipod nelle orecchie. Pedali e pensi, pensi e pedali. E’ una cosa che mi rilassa e mi dà la possibilità di mettere in ordine i pensieri. Perchè non hai distrazioni. Ti metti li, scegli la tua stradina poco trafficata… e pedali. Parli con te stesso e passi un’oretta o due pedalando pedalando… solo con te stesso…


Jackson Pollock, Number 8, Neuberger Museum, State University of New York

Zero Tituli

Molti si aspettavano un post sulla vittoria dello scudetto da parte dell’Inter

Ma voi che non siete interisti non potete capire cosa significhi essere interisti. Essere orgogliosi di tifare una squadra con una storia così grande e soprattutto un cuore così grande.

E non mollare mai. Non mollare mai negli anni più bui. Non mollare mai quando non si vinceva  niente e si è anche rischiato di andare in serie B (rischiato, ma non ci siamo mai andati, nè per colpa nè per demerito, siamo gli  unici). Non mollare mai quando si vinceva quasi tutto ma poi mancava la zampata finale. Non mollare mai quando al bar tutti sfottevano gli interisti. Non mollare mai, perchè abbiamo un sogno nel cuore.

E adesso che abbiamo il 17mo scudetto nessuna ripicca. Non ho brama di sbandierare al vento le bandiere. Sono contento, certo, contentissimo. Perchè so che i sogni, se non molli mai, possono avverarsi.

Perchè io con la spilla del Football Club Internazionale Milano ci giravo anni fa. E la sfoggiavo rigorosamente ogni lunedì, anche e soprattutto se avevamo perso.

"E quanto son cambiato da allora e l’eskimo che conoscevi tu
lo porta addosso mio fratello ancora e tu lo porteresti e non puoi più,
bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà:
tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent’ anni fa!
" (Francesco Guccini – Eskimo)

Skimagic al Prowinter

Ieri sono stao al Prowinter, "Fiera Internazionale del Noleggio e dei Servizi per gli Sport Invernali". In pratica è una fiera, per addetti al settore, dedicata allo sci e allo snowboard. C’era un po’ di tutto tra gli espositori: macchine per la sciolinatura, abbigliamento, caschi e protezioni, attrezzi (sci, scarponi, tavole, ecc.), accessori (borse, legasci, ecc), guanti, bastoni, racchette da neve, bob, giornali del settore, e mille altre cose.

Tra le varie c’era una curiosa attrezzatura, lo Skimagic,  che permetteva di "sciare" anche in assenza di neve. E’ un enorme tapis roulant in pendenza. Tu scii, la forza di gravità ti attira verso il basso e il tappeto ti spinge verso l’alto, quindi… rimani fermo. Non avete capito nulla? Forse è meglio guardare il piccolo filmato che ho realizzato:

Pince

Da ieri è on line il sito www.giuliapincerato.it realizzato dal’amico e maestro Mic Or, che è un grande fan della pallavolista veneta in forza al Perugia.

Sul sito, aperto in occasione del compleanno di Giulia, potete trovare le tappe della sua carriera, alcune notizie, link e tante foto. Mi unisco agli auguri di buon compleanno e faccio i miei complimenti al maestro per la realizzazione in tempi record del sito, considerato anche il fatto che prima non aveva conoscenze di creazione di pagine web.

Gli uomini rossi

Il primo uomo rosso di cui vi vorrei parlare è Felipe Massa, il pilota brasiliano della Ferrari F1. L’ho molto ammirato nei giorni scorsi per come ha accolto e vissuto la notizia di aver perso il campionato del mondo per un solo punto, soprattutto per come questa sconfitta è maturata. Mi ha impressionato la sua dignità, la sua maturità. Il suo crudo realismo, la sua fede e la sua fiducia in tempi migliori. Oltre che campione si è dimostrato un grande uomo, e ha dimostrato quindi di essere pronto ad essere campione. Per la carità, non stiamo parlando di un povero disgraziato delle favelas, stiamo parlando di un milionario che probabilmente passerà gran parte dell’inverno con le chiappe al sole a Copacabana, ma cmq è un bell’esempio. Lo includo quindi tra i miei preferiti di questa stagione, oltre ad Alonso, Kubica e Vettel. Però vorrei farvi notare che dal 1953 non c’è più stato un italiano campione del mondo!!!

Il secondo uomo rosso è molto meno famoso: si tratta del professor Andrea Fumagalli dell’Università di Pavia. Lunedì scorso ho letto un articolo su Il Punto che lo riguardava. Pare, che in pieno clima di proteste contro le nuovi leggi sul sistema di istruzione in Italia, abbia tenuto una lezione di Macroeconomia all’aperto, in Piazza della Vittoria. E pare che un gruppo di persone, prevalementemento attivisti di Azione Giovani, lo abbia sonoramente contestato. Nell’articolo c’erano le due versioni: Fumagalli si sentiva oltraggiato ed insultato, mentre i contestatori sostenevano di essere nel pieno diritto della libertà di, appunto, contestare una lezione tenutasi al di fuori della sede apposita, ovvero l’aula universitaria. Al di là delle rispettive versioni e delle rispettive idee, provo ammirazione per Fumagalli. E’ stato il mio professore di Macroeconomia e l’ho trovato una persona interessante e interessata alla propria materia. Mi è capitato più volte di discutere con lui durante la pausa o al termine della lezione di questioni macroeconomiche (cioè di quello che dice quotidianamente il telegiornale) e mi ha fatto piacere che il giorno della laurea mi abbia riconosciuto e salutato quando mi ha incrcociato per i corridoi della facoltà. Ma a parte questo… ammiro una persona che continua a credere nei propri sogni, che continua a lottare per le proprie idee. Solitamente si lotta a 20 anni e a 50 si è già smesso da tempo. Lui no, ci crede sempre. Bravo Fumagalli.

Detto questo, io non condivido la sua battaglia nè tantomeno condivido alcune sue tesi, come queste. Ma sono comunque contento di essere stato un suo studente.

 

Gran Premio Santander d'Italia

Venerdì sono stato, per la prima volta in vita mia, all’autodromo di Monza. Grazie a Michele, che ha ottenuto dei pass, siamo stati ospiti della BMW. Siamo partiti prestino, alle 7 e mezza, ma dopo aver recuperato i pass a Vedano, aver parcheggiato, eravamo operativi sono alle 10 e mezza. Lo spazio della BMW era nella palazzina a fianco quella dei box, quindi esattamente sul rettilineo dei traguardo. L’ambiente era carino, con schermi per vedere le auto in pista e i tempi, ma un po’ asettico, in quanto (quasi) non si sentivano neanche i rumori. Allora siamo andati nella tribuna di fronte, da dove abbiamo visto la prima sessione di prove libere della F1. Il tempo si è voltato in peggio e ha cominciato a diluviare. Infatti ad un certo punto nessuno ha voluto più uscire dai box e, di fatto, le prove sono state sospese. Figuratevi che nei box usciva l’acqua dai tombini. Siamo ritornati allo spazio BMW per scroccare il pranzo gentilmente offerto. Successivamente avrebbe dovuto esserci il "giretto" (o come lo chiamavano loro il "walk about") per visitare i box, ma purtroppo, a causa dei ritardi a seguito della pioggia, è saltato tutto. Peccato, mannaggia. Allora ce ne siamo andati a vedere la seconda sessione di prove lungo il ciruito, visto che il tempo era notevolmente migliorato.

Cavoli vanno veramente veloce e, in effetti, se assisti al passaggio delle vetture da bordo pista fanno proprio un rumore fastidioso. Se invece stai sulle tribune il tutta diventa più sopportabile.

Ma si finalmente mi son tolto lo sfizio di andare all’autodromo, in fondo non è così distante e prima o poi nella vita… Vedere il meraviglioso circo della formula 1 ™

E poi per la cronaca: sabato Vettel con la Toro Rosso in pole: che idolo. E domenica sera, quando sono tornato a casa, la notizia della Toro Rosso vittoriosa al GP d’Italia. IN-CRE-DI-BI-LE fantastico!

I want to ride my bicycle

Nei giorni scorsi ho provato il mio nuovo mezzo, una bici da corsa. Beh nuovo nuovo non è, l’ho acquistata usata, poi l’ho portata in un negozio a far sistemare (freni, copertoni, camere d’aria) e a regolare per la mia altezza. Non avevo mai provato una bici da corsa, ho sempre avuto solo mountain bike. Tutti mi raccontavano mirabolanti cose su queste bici, del fatto che sono molto più leggere e pratiche, ecc. Allora mi son deciso, visto che quando sono a Voghera mi riduco a girare quasi sempre in pianura.

Vi dirò: niente male, proprio niente male. Per prima cosa elenco i difetti: il sellino è un pochettino troppo duro, ma ha una forma che è migliore di quello delle bici che avevo, Diciamo che ti fa male in un punto diverso delle "parti basse", non so se è meglio o peggio… credo meglio. E poi soprattutto la posizione che è molto più incurvata rispetto alla bici normale. Dopo un po’ avevo mal di schiena… e di collo in quanto per guardare davanti devi tenere la testa piegata in su. E poi se stai nella posizione diritta non hai le mani sui freni, questo un po’ mi inquieta.

Però viaggia molto di più, cavoli se viaggia. Quando dai una bella pedalata la senti subito, è come quando schiacci l’acceleratore di una macchina con una bella ripresa e senti la spinta. Infatti in due ore di bici ho gironzolato parecchio. Non so a che velocità andassi in quanto non gli ho ancora fatto mettere il computerino, però la prova è superata, a Voghera userò questa bici d’ora in poi. Così potrò raggiungere anche dei posti un po’ distantini e non sempre i soliti… dopo un po’ era già ora di tornare.


Berlino 2003

Incredibile A1

Incredibile. C’è una sola parola per descrivere tutto questo: incredibile. Dopo un campionato di serie A2 senza infamia e senza troppa gloria, dopo aver acciuffato i play off all’ultima di campionato per il rotto della cuffia, dopo aver superato in semifinale la fortissima Virgin Radio Milano, eccoci alla finale. Un posto solo per salire in A1. La prima partita a casa di quella che si è qualificata meglio in campionato, cioè Cremona. Vittoria. 1 a 0. Incredibile. A Pavia ritorniamo coi piedi per terra, perdiamo e siamo sul 1 a 1. Torniamo a Cremona e vinciamo 3 a 1 dopo aver perso il primo set, quindi il conteggio delle partite è di 2 a 1 per Pavia. Siamo ad un passo dalla storia. Basterebbe vincere domenica 11 maggio (S. Fabio, tra l’altro) in casa al Palaravizza per agguantare un sogno: la promozione.
Ieri sera alle 6 e mezza il palazzetto stava per esplodere da tanta gente c’era e da tanta emozione si respirava. Purtroppo il primo set viene mestamente perso. Cremona vince. Il secondo set segue la sorte del primo, siamo sotto di brutto. Ormai è quasi disfatta, alle cremonesi basta vincere anche il terzo, o il quarto, o al limite il quinto set per lasciare alle ragazze poche speranze di uscire dal campionato cadetto. E invece succede il miracolo, il terzo set viene vinto dalle valchirie di Pavia. Emozione. E rimpianto: se avessero giocato così fin dall’inizio adesso sarebbe una gara diversa. E invece il miracolo continua, le ragazze vincono anche il quarto set. Incredibile, siamo sul 2 a 2. L’ultimo set, quello del tie-break, vede vincente la squadra che per prima realizza 15 punti. Partiamo male ma poi siamo davanti…. 4….. 8…… 10….. 12…. ragazzi mancano 3 punti alla promozione…. 14…. 15 !!! Siii, incredibile. Scoppia la festa. Il piccolo Pavia sale nell’Olimpo dei Giganti.
La Riso Scotti militerà nella massima divisione. Incredibile. E con questo, possiamo dire che il Minerva Volley diventa la squadra sportiva più importante della provincia di Pavia. Grazie ragazze.

E' finale!

Ieri sera, al Palaravizza, la Minerva Volley Riso Scotti ha battuto la Virgin Radio Milano per 3-0. Grazie a questa netta vittoria e alla vittoria precedente in casa di Milano al Palalido sabato scorso, le ragazze hanno agguantato un successo importantissimo e assolutamente insperato fino a qualche settimana fa: la finale di play-off. Vi ricordo che le nostre vespe hanno conquistato i playoff solo all’ultima giornata, qualificandosi seste in campionato soffiando il posto a Roma, mentre Milano era addirittura una delle favorite x la promozione diretta in A1 (ha perso la promozione l’ultima giornata al tie-break!!). Quindi la squadra di Pavia partiva da netta sfavorita, ma il cuore e la classe di queste ragazze ha avuto la meglio.

Ieri sera il palazzetto era gremitissimo, serata delle grandi occasioni. L’importanza dell’evento ha portato un sacco di gente, e la vicinanza con Milano ha fatto il resto. Ma siamo stati superiori in tutto, dall’inizio alla fine. Anche la nostra tifoseria organizzata ("Gli squilibrati" come li chiamo benevolmente io) erano nettamente superiori a quei quattro scalcinati milanesi. Commovente quando hanno fatto alzare in piedi tutto il palazzetto prima del punto della vittoria finale.
La partita è stata tutta combattuta, andavamo di pari passo, lottavamo per ogni singolo punto, anche se siamo stati praticamente sempre in vantaggio di almeno un punticino. Il primo set sembrava già messo nel sacco, 23 a 13, quando le milanesi si sono fatte forza, hanno tirato fuori la grinta e, grazie anche alle legne che tirava quella gran gnocca della Senkova, si sono riportate molto sotto. Alla fine Pavia ha avuto la meglio per 25 a 23. Da infarto.
Il secondo set è stato più "rilassante" (si fa x dire) ed è stato vinto con un distacco maggiore, 25 a 18. La Horvath è salita in cattedra come sa fare lei nelle migliori occasioni, era dappertutto, in ricezione, a muro, in schiacciata. La Terranova (premiata a fine gara come miglior giocatrice della partita) non ha sbagliato nulla. Il capitano Spinato ha purtroppo sbagliato un paio di battute, non pareva in grande spolvero, anche se non ha sbagliato neanche un’alzata.

Il terzo set è stato forse il più combattuto. Sicuramente il più sentito dal pubblico. Quello pavese, che vedeva avvicinarsi il grande sogno, e quello milanese, che sapeva di non poter più sbagliare, e vedeva allontanarsi quella promozione che forse qualcuno si sentiva già in tasca. 8-7, poi 16-15, poi 22 pari. Alla fine la vittoria per 25-23! Gli animi si sono scaldati, e si lottava su ogni pallone. L’arbitro è stato molto convincente, ha forse sbagliato qualcosina ma nel complesso è stato credibile nelle sue decisioni e non ci sono state grosse discussioni.
Il mister della Virgin Radio, evidentemente nervoso, non perdeva occasione di chiamare il time out per interrompere il gioco e incalzare le sue giocatrici, ma le nostre sono state delle leonesse. Grandi veramente: decise, determinate, concentratissime, non si sono mai fatte perdere d’animo. Menzione speciale per il libero Alberti che io trovo molto carina e che si è fatta sempre trovare pronta in ricezione, anche quando le milanesi sparavano le loro bombe.
Dire 3 a 0 sembra una vittoria facile, ma credetemi che la Virgin Radio ha delle giocatrici molto forti, non è stato per niente una passeggiata. Questo fa ancora più onore alla ragazze di Pavia. Brave tutte.
E io che stavo in contatto col maestro Michele che era in Jamaica !!!

Play Off

Vi aspettavate un post politico stamattina eh? Invece no. Anzi si, dai due battute voglio farle. Tutto bene. La gente ha capito che i comunisti volevano togliergli altri soldi dalle tasche e non è questo il momento giusto. Per fortuna non si sono fidati neanche dei post comunisti. Avevo paura che, vista la bella giornata, la gente fosse andata al mare (e di solito sono quelli del centrodestra quelli che votano meno). Sono piacevolmente sorpreso anche dalla bella performance della Lega. Anche qui pare che la gente sia stufa di "Roma Ladrona", che adesso tutti chiamano "La Casta". Anche perchè per esempio sotto gli occhi di tutti ci sono i risultati di chi governa la Campania. Casini, che già pregustava un governo di grande coalizione da lui presieduto, è stato molto ridimensionato. Insomma, tutto bene, grazie agli italiani. Adesso speriamo che combinino qualcosa di giusto. Una sola cosa non capisco, come sia possibile che Di Pietro prenda più voti di Bertinotti. Boh? Ecome è possibile che Ferrara ha preso il doppio dei voti di Forza Nuova?? Mah…

Ma ora parliamo di cose serie: domenica sono stato, col maestro Michele a Santa Croce sull’Arno a vedere la partita di Volley Femminile A2 tra il Biancoforno e la Riso Scotti Pavia. Era l’ultima di campionato e il Minerva Volley si giocava i play off. Le ragazze dovevano vincere e nello stesso tempo la squadra di Roma avrebbe dovuto perdere 3-0 oppure 3-1. La sorte ha voluto che infatti il Mantova vincesse su Roma per 3 a 0 e le ragazze, dopo essere state sotto per un set, hanno vinto il secondo e si sono portate in parità. Il terzo set è stato sudatissimo, ma alla fine è stato vinto anch’esso. L’ultimo set è stato padroneggiato. Grande Riso Scotti, brave ragazze. Ora ci sono i play off contro Virgin Radio Milano.

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