(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Category: videogiochi

Ruzzle Mania

Ebbene si lo ammetto, anche io sono caduto nel tunnel di Ruzzle. Dai, veramente c’è ancora chi non lo conosce?

E’ un giochino per smartphone, abbastanza banale in vero, ma che sta diventando una vera e propria mania. Il gioco in sè è molto semplice: abbiamo una scacchiera 4×4 in cui ciascuna casellina compare una lettera. Noi, partendo da una lettera e senza mai staccare il dito, dobbiamo comporre una parola di senso compiuto. Quando siamo su una lettea possiamo andare su, già, a destra a sinistra e anche in diagonale. Dopo 2 minuti il tempo scade e il gioco è finito. Tutto qui? Si.

Sarebbe un gioco a cui giocare un paio di volte prima di disinstallarlo se non fosse per il suo aspetto social. Eh si, perchè a Ruzzle si gioca in due, ci si sfida! E gli altri utenti come si trovano? Possiamo scegliere se invitare un giocatore casuale, un amico che abbiamo nella lista (in questo caso dobbiamo conoscere il nick su Ruzzle del nostro amico), oppure sfidare un amico di Facebook.  Quella delle sfide è la carta vincente!

Ormai sono diventato abbastanza bravino. Ho capito che ci sono un sacco di paroline di due lettere che si trovano facilmente andando (quasi) a casaccio e che bisogna provare anche le parole più assurde, magari ci sono nel dizionario dei Ruzzle! Un altro aspetto che aumenta la longevità di gioco sono i cosiddetti "Achievement", cioè degli obiettivi da raggiungere, come "Trova la parola migliore" o "Gioca un round solamente con parole di 4 lettere", ecc. Io sono al 54%. Mi manca "Trova 30 parole nei primi 30 secondi", ma non ce la farò mai :-(

Se volete ci sono anche dei metodi sporchi per vincere, dei trucchi. Basta cercare su Google e li trovate, ma che gusto c’è? Il bello del gioco è proprio sfidare un avversario, se uno bara il gusto dov’è?

Meglio utilizzare tattiche lecite imparate con l’esperienza: coniugate i verbi e declinate le parole (se c’è "vissuto" magari c’è anche "vissuta", "vissute", "vissuti"). Utilizzate le lettere che vi fanno guadagnare più punti, quelle contrassegnate da una sigla: DL vi raddoppia il punteggio della lettera, DW raddoppia il punteggio della parola. TL e TW li triplicano.

Buon Ruzzle!!

Angry Birds

 
Lo ammetto: sono un fan di Angry Birds. Non conoscete questo giochino? Davvero? Beh sappiate che è uno dei giochi più giocati degli ultimi tempi. Lo potete trovare sui tablet dei (dis)onorevoli in parlamento così come sugli smartphone dei ragazzotti al bar. Gira su iOS, webOS, Android, Symbian OS, PlayStation Portable, PlayStation 3, Microsoft Windows, Maemo. Il gioco di per sé è semplicissimo: devi lanciare con una fionda dei pennuti incazzosi (gli angry birds, appunto) per cercare di far fuori dei maialotti verdi. Tutto qui. Però ti prende da matti, ci sono un sacco di livelli e sono già usciti due versioni aggiornate. Qui sopra ho messo la versione in Flash. Se per caso usate Google Chrome per navigare vi consiglio però di giocare qui: http://chrome.angrybirds.com/

Business in rete

Una volta c’era Internet. Quando mi hanno spiegato cos’era ne sono rimasto subito affascinato. D’altronde già a metà degli anni ’80 il mio professore di Tecnica delle medie (Dario Volo) mi aveva parlato di computer che si collegano ad altri computer in remoto e si scambiano informazioni. Mi sembrava fantascienza, ma lui diceva che era già realtà, anche se solo per pochi. Quando, circa 10 anni dopo, la realtà della Rete ha cominciato a diffondersi (tra gli addetti ai lavori) ho avuto la fortuna di poterla provare all’Università: che figata.

La funzione preminente di Internet, quella che ha fatto sì che riscuotesse tale successo, era indubbiamente il World Wide Web (da alcuni tuttora chiamato “Internet”). In realtà Internet è il nome della rete a cui sono connessi tutti i computer. E una volta che sono connessi che si fa? Ci si possono scambiare email, file e appunto navigare su siti Web. Oppure telefonare, condividere, chattare, ecc.
Io usavo internet per scambiare le poche email con i pochi che avevano un indirizzo di posta elettronica. Praticamente solo coi miei compagni di corso. Io ne avevo ben 2: tordi at odino.unipv.it e nessuno at jetai.unipv.it
E soprattutto per navigare, in quell’ora concessa dalle 13 alle 14 nelle aule di Grafica Avanzata. Leggevo sui giornali di informatica qualche articolo interessante, mi segnavo gli URL su un fogliettino e poi andavo a visitarli. Inimmaginabili le velocità di oggi: da quando digitavo l’indirizzo a quando potevo vedere la semplice paginetta passavano anche alcuni minuti.
Il must era Yahoo. Sembrava (ed era) una grande cosa: tu cercavi qualche sito e su Yahoo potevi trovarlo, indicizzato in una qualche categoria. Poi è apparso Altavista, che ha spiazzato tutti. Il più rapido ed efficiente motore di ricerca. Dopo qualche tempo era diventato talmente completo che gli altri motori non li si considerava neanche più, bastava cercare su Altavista.
Il mondo del web era quello: siti e motori di ricerca che ti permettevano di arrivare ai siti. Stop. Poi è venuta la moda dei Portali, ovvero siti-raccoglitore, dove poter trovare di tutto per cominciare la navigazione: oroscopo, meteo, ricerca siti, email, ecc. Sembrava il nuovo modello di business, molti ne sono sorti, molti si sono modificati (Yahoo ad esempio è diventato un portale), molti sono poi scomparsi. Arianna, Lycos, Virgilio, Yahoo,  e poi WorldOnLine, Caltaweb, Kataweb, Infinito, ecc.
Ad un certo punto è arrivato Google. È stata come la bomba atomica. Per prima cosa ha ucciso Altavista diventando di fatto il numero uno delle ricerche: velocissimo e molto affidabile, niente più tempo perso a cercare tra risultati inutili. Molta gente ha sottovalutato il fenomeno Google, e non mi riferisco a persone comuni, o qualche addetto ai lavori, o a qualche espertone o presunto tale, mi riferisco ai giganti dell’informatica, uno per tutti Microsoft. Tutti quei signori hanno pensato: ma si questi due ragazzotti di Google hanno inventato IL motore di ricerca per antonomasia (tant’è che è nato il neologismo “gugolare”)? Bene, bravi, grazie…e chi se ne frega. Solo che i due ragazzotti non si sono limitati (si fa per dire) a creare lo stato dell’arte della ricerca sul web, ma nel tempo hanno aggiunto una serie quasi infinita di strumenti accessori: la posta elettronica, le mappe, le traduzioni, le anteprime, i libri, i newsgroup, i video (Google è proprietaria di YouTube, dopo aver tentato inutilmente di lanciare Google Video), ecc. E tutto questo a che pro? Molti si chiedono: ma Google come fa denaro? Insomma che modello di business ha? Semplice. Loro offrono agli utenti finali i solo servizi, gratuitamente, cercando di essere i migliori, in modo che il maggior numero di utenti possibile utilizzi  questi servizi. E poi? E poi ci schiaffano dentro la pubblicità. Potrei essere smentito, ma credo che Big G sia il primo venditore di pubblicità al mondo. Non male no? E poi hanno altri sistemi: vendono tecnologia, know how, ecc.
Hanno tentato di entrare anche nel campo dei Social Network, qualche anno fa, con Orkut, ma non ha avuto successo. Io ero ovviamente iscritto. Cercavi i tuoi amici, creavi collegamenti, condividevi informazioni. Già sentito? Certo, Zuckemberg mica ha scoperto l’acqua calda inventando Facebook, è stato solo (si fa per dire) il più bravo a convincere milioni di utenti ad utilizzarlo. E ha guadagnato un sacco di soldi. Come, direte sempre voi?  Più o meno col solito sistema: con la pubblicità. Un sito come il suo, visitato quotidianamente da milioni e milioni di persone, ha un potenziale enorme. Per di più che, quando un utente visita il suo sito, lui sa chi è, che gusti ha, chi frequenta, che contatti ha, ecc. Pazzesco!!! Un potenziale enorme in termini di valore. Quel ragazzo ha in mano i dati di milioni di persone. E non dati insignificanti o quasi, come quante volte prendono l’autostrada, ma dati personalissimi e (si fa per dire) privati: chi è amico di chi, i gusti, le tendenze, ecc. Roba che vale miliardi di dollari (o euro, se preferite). E’ riuscito a creare un mondo dentro a FB: ormai non ci si scambiano più email via posta elettronica, ma via FB. Non si chatta più con Messenger o Skype, ma su FB. Non si condividono più i video su Youtube, ma su FB. Non ci scambiano più le foto, si pubblicano su FB. Quasi paradossale e allucinante, ma assolutamente vero. Ricordate 1984 di Orwell? Con la differenza che li la gente era obbligata, noi invece siamo contenti di pubblicare in piazza i cazzi nostri. E ora Zuckemberg sta cercando di portare FB fuori da FB. Il primo passo è stato quello del tasto “Mi piace”, che da poco tempo campeggia su numerosissimi siti (tra cui il mio, anche io sono dentro il maledetto ingranaggio). Puoi dare la tua preferenza a qualsiasi cosa e questo verrà segnalato su FB.
E poi è allo studio un sistema di pagamenti (simile a Paypal) che diventerebbe il sistema di pagamento standard (e probabilmente obbligatorio) su FB. Altre vagonate di dollari che entrerebbero nelle sue tasche. In che modo? Semplice, per ogni transazione ci sarebbe una seppur piccola percentuale da devolvere a Facebook. Semplice, magari anche poco geniale, ma efficacissimo sistema.
Molti colossi, tra cui Google, hanno paura di questa “uscita” di FB dal proprio sito. Paura della concorrenza nel fatto di poter far soldi con gli utenti in rete.
Altri invece sono riusciti a “sfruttare” FB per far soldi loro stessi. Prendi per esempio l’ideatore di Farmville, uno dei giochini a cui puoi giocare all’interno di FB. Io non l’ho mai provato, ma pare che sia un giochetto in cui devi gestire una fattoria: semini grano, coltivi fragole, pascoli pecore, ecc. Ma probabilmente lo conoscete già, visto che un feisbucchiano su 5 giù lo fa. Iscriversi e giocare è gratis, ma per fare acquisti è possibile usare la carta di credito. Si acquistano beni virtuali: un cane, una gallina, un trattore, ecc. Pensate che sia una pirlata? Beh sappiate che nel 2010 è previsto un introito di 450 milioni di dollari. Si avete letto bene. La casa produttrice di Farmville (e di altri giochi come Mafia Wars, Zynga Poker, ecc) ha 775 dipendenti e vale 4,6 miliardi di dollari. Altro che pirlata! Ora bisogna vedere fino a che punto il famelico Zuckemberg permetterà a questi signori di guadagnare “alle sue spalle” senza versargli il pizzo una percentuale…

Giochiamo?

Siete in ufficio? Non vi passa? Volete un diversivo? Che ne dite di un bel giochino? Tranqui, non dovete istallare niente, si gioca tramite il browser che utilizzate comunemente per navigare, quindi quando arriva il capo potete chiudere tutto facilmente.

Seguendo questi collegamenti ipertestuali link ne troverete parecchi… ma parecchi tanti !!!

Addicting Games

BGames

Flashgames

Wii Flash Games

Gamesvine

FreeWorldGroup

Miniclip

Top Games 1000

BubbleBox

Playrelax

Videogiochigratis.it

App

La stragrande maggioranza dei cellulari di oggi ha la possibilità di istallare programmi Java, oltre ai classici loghi e suonerie. Il mio non fa eccezione e pertanto ogni tanto mi dilletto a cercare qualche interessante programmino o giochino nuovo. Ho scoperto un sito ben fatto: Mobile9, dove trovare tutte queste cose.

www.mobile9.com

E’ molto comodo il fatto che puoi subito inserire il modello del tuo telefono (es: "Nokia N96"). Dopodichè possiamo navigare tra i temi, le suonerie, gli sfondi, gli screensavers, i video e tanto software Java e non.

Volete i giochini? Andate su "Java software" e selezionate "View All Java Software". A questo punto nel menu a tendina "Folder" scegliete la categoria che preferite. Ad esempio, appunto, "Games" e cliccate su "go!". Vi bastano?

Non sapete come istallarli? Beh per prima cosa dovete scaricarli sul vosto pc e poi dovete trasferirli, tramite cavetto o bluetooth, al vostro telefono. A questo punto ci cliccate sopra (sul telefono, non sul pc) e lo istallate. La procedura varia da telefono a telefono

Buon divertimento!

Ancora Commodore 64

Che emozione, guardate cosa hanno realizzato Darron Schall e Claus Wahlers:
un emulatore Commodre 64 in flash !!! Che figata!!!

Il progetto è sicuramente da milgiorare, ma è veramente una figata.
Lo potete provare cliccando qui.

Buon compleanno Commodore 64

In questi giorni compie 25 anni. Per una carrellata di giochini, guardatevi il video.

I 10 Videogiochi della mia vita

Sono anni che non gioco più seriamente ad un videogame. Fino a quando avevo circa 25 anni non ne potevo fare a meno. Quando mi appassionavo di un gioco non riuscivo a mollarlo. Prima, quando ero alle superiori, conoscevo tutto i videogiochi in uscita e provavo almeno una volta quelli più importanti (sono stato una accanito lettore prima di Zzap!, poi di TGM e infine di K). Voglio quindi ricordare quali sono state le mie pietre miliari (i fan di Pro Evolution Soccer inorridiranno, ma la mia classifica si ferma a parecchi anni fa, ahimè) Sono in ordine sparso, non è una classifica.

Super Mario Bros (Nintendo). Lo reputo IL coin-op per eccellenza. Quando per me i videogiochi erano solo quelli da bar (anni 80) non so quente monetine da 200 lire ci ho buttato dentro. Il mio platform preferito (vedete che ancora uso questo slang da addetti ai lavori? coin-op sta per "videogioco da bar", platform invece è una tipologia di gioco, quelli con gli omini che saltano su "piattaforme", come Super Mario, appunto)

Dragon’s Lair. Quando è uscito mi sembrava un miracolo. Era un cartone animato su laser disc. Anni luce di distanza dalla grafica semplice semplice dei videogiochi di allora. Era piuttosto difficilino (e monotono) da giocare, ma faceva colpo. E’ stato il mio primo gioco per Commodore 64. Ovviamente la grafica non era neanche parente di quella del coin-op.

Nebulus. Questo è sicuramente poco noto, ma mi piaceva tantissimo. Era una via di mezzo tra un platform e un rompicapo. Eri un nasone extraterrestre che doveva scalare torri evitando ostacoli… che nostalgia….

The Great Giana Sisters. Altro gioco che amerò per sempre. Praticamente è il clone di Super Mario Bros. infatti si è beccato diverse denunce da parte della Nintendo. L’ho giocato per anni e anni e anni..

Turrican. Un gioco immenso. Nel senso che non finiva mai: il protagonista si muoveva in un mondo veramente senza fine… Mi ricordo che ci giocavo d’estate, incominciavo la partita prima di pranzo, mettevo in pausa per una veloce pastasciutta e poi mi precipitavo ancora sul joystick, perchè altrimenti non sarei riuscito a terminare la partita per il primo pomeriggio, quando uscivo con gli amici.

Kick Off. Il gioco che ha rivoluzionato il calcio. Fino ad allora i giochi del pallone erano tutti bidimensionali. Dino Dini (programmatore di chiare origini italiane) inventò il gioco visto dall’alto. Altra importante caratteristica: finalmente i tiri erano più realistici e c’era il passaggio, il pallonetto, il tiro. Non riuscivi a staccarti, una partita via l’altra.

Rainbow Island. Era il seguito di Bubble Bobble. Ma il gioco era completamente diverso, era un platform a scorrimento, come Mario Bros per intenderci. Le caratteristiche che aveva ereditato dal gioco dei due draghetti erano quelle che il protagonista (un bambino cicciotto) lanciava arcobaleni (anzichè bolle) e il gioco scorreva in verticale. Carinissimo. Con sottofondo musicale "Over the Raimbow", la canzone del film "Il mago di Oz"

Sensible Soccer. Ad un certo punto, quando tutti pensavano che nessun gioco avrebbe scavallato Kick Off dal cuore deti tifosi-giocatori, arrivò questo videogame (succederà anche nel futuro con FIFA e con PES). Era ancora più bello, più giocabile e più completo. Anche a questo gioco ho giocato per anni e anni. Non riuscivo a staccarmi dal joystick. Ho smesso solo perchè ho comprato il PC e quindi non ho più usato l’Amiga.

Worms. L’unico gioco a cui ho giocato veramente di brutto sul PC. Una serie di vermiciattoli che si combattono l’un contro l’altro con bombe a grappolo, lanciamissili, ecc. Simpaticissimo divertensissimo. Mi faceva ridere un casino. Come quando un vermino moriva e faceva "Ciaociao" (nella versione in italiano).

Zak Mrc Kracken and The Aliens MindBenders e Monkey Island. Le due avventure grafiche della LucasFilm (adesso LucasArts) che mi hanno accompagnato per luuuuuuuuughi pomeriggi. La prima in realtà fu Maniac Mansion, ma fu Zak il vero eroe. Col suo sorrisetto da ebete ma la sua intelligenza fuori dal comune ti risultava subito simpatico. Dopo arrivò Indiana Jones, ma l’altro grande eroe fu Guybrush Threepwood, altro stupido ma simpatico perdaballe che voleva diventare pirata ( "Sono Guybrush Threepwood, temibile pirata") e combatteva i duelli a suon di battute. Ci voleva un bell’intuito per andare avanti… ma che soddisfazioni!!!

Duke Nukem. Mi stavo dimenticando che sul PC ho fatto tanto giocare anche a questo gioco. Avevo provato Doom, il capostipite di questo tipo di sparatutto in prima persona, ma Duke Nukem mi ha preso per la sua velocità, violenza e scenografia malinconica, lugubre e paurosa. Ero in un’altra dimensione.

Sono 11, ma non potevo eleiminarne nessuno di questi. Non riesco a trovare nella memoria un altro titolo a cui abbia giocato così a lungo o così con passione come con questi. Potrei nominarne altri 1000 che mi hanno divertito, come Prince of Persia, Ninja Mission, Ghost’n’Goblins, Pac-Man, R-Type, Shadow of the Beast, ecc ecc ecc…..

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén