(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: March 2009 Page 1 of 2

Facebook è per le persone anziane

In questo articolo apparso sul Time viene proposta una tesi per cui FB sarebbe adatto alle persone di una certa età. Non ci credete? Ecco le motivazioni per te che non sei più giovane:

  1. FB serve per trovare persone di cui hai perso traccia. I non-giovani hanno molta più gente di cui si sono perse le tracce di un giovane, che è ancora in contatto coi suoi amici, compagni di scuola, ecc.
  2. Stai ancora aspettando che qualcuno ti telefoni, ma quelli che prima ti chiamavano adesso chiedono la tua amicizia su FB
  3. Non hai foto in cui sei ubriaco ad una festa mentre tieni bottiglie di birra in posizioni suggestive…
  4. FB non è solo un social network, è una rete aziendale.
  5. Sei pigro. Lavori, hai famiglia e figli e il tempo per cercare notizie da altri è poco.
  6. Sei abbastanza vecchio per fare in modo che le foto della scuola o della colonia estiva non ti rappresentano, per riconoscerti dovresti essere taggato.
  7. Hai dei figli. ogni genitore vuol mostrare le foto dei propri figli. FB è il modo milgiore per farlo.
  8. Sei troppo vecchio per ricordarti indirizzi email
  9. Non capisci come si usa twitter. Non lo conscepisci. FB è molto più semplice.
  10. Non sei cool, ma non ti importa. C’è stato un momento in cui non era bello esserre su FB, ma quel tempo è lontano

 

PV News

Ragazzi è on line la mia nuova creazione: PV News, una aggregatore di notizie della provincia di Pavia.

In pratica è un sito che raccoglie le notizie dei siti di news della provincia di Pavia. Cliccando sulla preview si apre la pagina del sito da cui proviene la notizia. E’ un po’ come leggere tanti giornali insieme, una specie di rassegna stampa (tenicamente si tratta di un "aggregatore")

E’ un sito amatoriale e quindi un esercizio di tecnica, però finora il suo lavoro lo svolge bene. Le fonti non sono tantissime e la grafica è quella che è, ma il tocco artistico è un dono che certo non ho. Ovviamente consigli e critiche sono benvenuti. Fatemi sapere.

Tristezza

Interrogo la tristezza e scopro
che non ha il dono della parola;
eppure, se potesse,
sono convinto che pronuncerebbe
una parola più dolce della gioia.

Kahlil Gibran

Notte di marzo

E’ da poco passata mezzanotte di questo giorno di Marzo. Nei giorni scorsi sembrava essere arrivata di brutto la primavera, ma il tempo pazzerello da copione ci ha fatto lo scherzetto e abbiamo tirato fuori ancora i piumini dall’armadio. Un anno fa ero in dirittura d’arrivo per la laurea in economia. Giorni fa un’amica mi ha detto, parlando di studi universitari: "tu hai già data, e forse fin troppo"… boh, senza false modestie che non mi sono congeniali (perlomeno in questi discorsi notturni tra me e me)… a me non sembra. Cioè io ho sempre fatto quello che mi sentivo di fare, non mi sembra di aver fatto mai l’impresa eccezionale (quella di cui parla J Ax degli Articolo31 in questa canzone.. qualcosa di "unico e di grande"). Boh… Elisa mi dice che sono più forte di quello che penso di essere, può darsi.. Io non dico che non ho fatto nulla nella mia vita, tuttaltro, a me sembra di aver fatto un sacco di cose, tantissimissime. E altrettanto tantissimissime vorrei farne ancora, anzi mooooooooooooooooooooolte di pù (ma mooooooolte). E’ che… beh forse è proprio questo il punto. Per quella strana convenzione sociale, quel abituale modo di pensare, le "imprese eccezionali" sono, appunto, eccezionali e quindi soggette ad eccezione. Io non la penso così: ci sono tante cose che si possono fare semplicemente utilizzando un modo di pensare diverso dal solito. "Think different", ci dice quel genio di Steve Jobs. E perchè lui è un genio? Proprio per quello, perchè lui riesce a vedere le cose anche dove non ci sono, ad utilizzare le cose in modo diverso. Il lettore mp3 è già stato inventato? E lui inventa l’iPod, un concetto differente di ascolatare gli mp3. Il telefonino l’ha inventato guglielmomarconiitalianopremionobelnelmillenovecentonove? E lui lo reinventa con l’iPhone, che non è un telefonino, è un concettonuovo. Io non pretendo e non sono certo un genio, ma mi piace moltissimo questo approccio alla vita che mi circonda: think different. Vuoi fare una cosa? Falla. Non è fattibile attraverso i canali tradizionali? Inventati un "hack". Sapete cos’è un hack? E’ un "trucco", o meglio è un metodo per un diverso utilizzo delle cose. E’ da quel termine che deriva la parola "hacker". Gli hackers sono persone che utilizzano strumenti (solitamente o prevalentemente  informatici) in modi per i quali non erano stati pensati. Un po’ come faceva mecgaiver nei telefilm. E a me piace vivere così: mi viene un’idea? Vedo se riesco a realizzarla, sfruttando quel po’ di fantasia che Madre Natura mi ha regalato per trovare soluzioni alternative. Se riesco bene, altrimenti non mi cruccio: sto benissimo già come sto.

E due anni fa? Beh nel 2007 ero preoccupato per cosa fare nella stagione estiva, visto che avevo deciso di non ripetere l’esperienza all’estero del 2006 (per nmila motivi). nel 2006 mi preparavo ad andare in Inghilterra (contavo di non andare a Londra dove invece poi sono finito), nel 2005… boh? forse pensavo agli esami dell’università. And so on… E nel quipresente 2009? Beh ragazzi, innanzitutto diciamo che sono una persona felice. Si felice, in fin dei conti ho tutto ciò che una persona potrebbe desiderare. Ho l’ottimismo (Giannniiiiiiii l’ottimismo volaaaa). Ho la salute. Ho la mia famiglia. Ho i miei amici. E ora ho anche Elisa. Cazzo ragazzi (e scusate il turpiloquio, ma quando devo sottolineare una cosa mi viene quasi spontaneo) ora ho proprio tutto.

Con questo non dico che mi sento appagato. O che non ho obiettivi da raggiungere. Tuttaltro. Io mi sento sempre stimolato, sempre col desiderio di raggiungere qualcosa. E oggi ancor di più. Ho altri obiettivi sempre nuovi da raggiungere. Alcuni importanti ed altri meno. E quelli meno importanti, anche se magari più appariscenti… come al solito… se li raggiungo bene, altrimenti… fa lo stesso. Ma è troppo divertente avere degli stimoli e delle idee sempre nuove… e poi mi piace pensare differente

Codice fiscale

Come si calcola il codice fiscale? Ma è semplicissimo. Il codice è formato da 16 caratteri, ognuno con un proprio significato.

I primi tre caratteri provengono dal cognome. Sono prese le prime tre consonanti. Ad esempio: da "tordi" si ricava "TRD". Se abbiamo un secondo cognome si utilizzano anche quelle. Ad esempio da  "Bini Valsecchi" si ricava "BNV". Per le donne si utilizza il solo cognome da nubile. E se uno ha un cognome con meno di tre consonanti? Semplice, dopo aver usato le consonanti si usano le vocali. Ad esempio da "Bini" si ricava "BNI". E se abbiamo un cognome con meno di tre lettere? Si mette una "x". Ad esempio da "My" (una ragazza che conoscevo si chiama così) si ricava "MYX"

I successivi tre caratteri provengono dal nome (o dai nomi se se ne hanno più di uno). Si segue questa regola: se il nome ha più di tre consonanti si prendono la prima, la terza e la quarta. Ad esempio da "Giancarlo" si ricava "GCR". Se il nome ha tre consonanti, si prendono quelle. Da "Cesare" si ricava "CSR". Se il nome ha meno di tre consonanti si aggiungono le vocali. Da "Fabio" si ricava "FBA". Se il nome è più corto di tre caratteri, anche in questo caso si aggiungono delle "x".

I cinque caratteri successivi riportano la data di nascita e il sesso. Per prima cosa ci sono due caratteri per l’anno di nascita. Da 1974 si ricava "74". La lettera successiva individua il mese di nascita. Purtroppo è un po’ complicato. I primi mesi sono facili: gennaio = A, febbraio = B, marzo = C, aprile = D, maggio = E. Poi si salta di pal in frasca: giugno = H, luglio = M, agosto = M, settembre = P, ottobre = R, novembre = S, dicembre = T. Infine c’è il giorno di nascita, composto da due cifre. Quindi se il giorno è di una cifra sola, si mette lo zero davanti. Quindi 2 aprile 1974 diventa "74D02". E il sesso cosa c’entra direte voi? Semplice, per le donne si aggiunge il numero 40 al giorno di nascita, quindi chi è nata il primo del mese avrà scritto "41" nel codice fiscale.

Fin qui tutto relativamente facile. Sapendo queste regole si può risalire alla prima parte del codice. I successivi 4 caratteri indicano invece il codice catastale del comune di nascita. E questo è difficile da sapere (bisogna cercare su internet). Ad esempio Voghera = "M109", Pavia = G388, ecc. Per chi è nato all’estero si mette una Z seguita da un codice identificativo dello stato estero di nascita.

Infine, l’ultimo carattere, è un carattere di controllo, calcolato con un particolare algoritmo che verifica se gli altri 15 caratteri sono giusti.

Ovviamente non sempre funziona. Ci sono casi in cui fai tutto il tuo bel calcolino e poi scopri che il codice non è giusto. Perchè ? Per mille motivi. Ci possono essere casi in cui il codice è già stato utilizzato e allora ne viene assegnato un altro diverso. E poi casi di errori, di problemi di assegnazione per nati all’estero (ogni giorno gli stati cambano, si dividono, si fondono…. che casino). Quindi questo calcolo non è a prova di bomba…. ma nella stragrande maggioranza dei casi funziona.

Stappj

"Stappj is an Italian beverage soda beverage company. Despite the fact that the name appears to have a Scandinavian ring to it, it has no connection to anything Scandavian. It is actually the Molisan dialectal variant of the Italian "stappa", meaning "uncork". "

Questo è quanto è possibile leggere sulla versione in inglese di Wikipedia. Ma in realtà cos’è Stappj? Cosa? Non conoscete questa pregiatissima marca di bibite? (inaudito!) Beh dovete sapere che è una linea di bibite prodotte dalla Di Iorio spa, ditta di Frosolone, in provincia di Isernia. Comprende: tonica, gassosa, lemon, orange, e addirittura l’aperitivo analcolico "stappjno", il bitter rosso, il bitter bianco (chissà che buono), il rabarbaro (gulp!), il chinotto (rulez, anzi detto da noi "spacca di brutto") e ultimo ma non ultimo il gusto caffè (mammammmiaa!!)

Dove li potete trovare? Ma che domande: nei migliori bar o negozi!

Ho i miei dubbi

Ieri il Papa Benedetto XVI ha scatenato polemiche asserendo, durante il suo viaggio in Africa, che per combattere l’AIDS non serve l’uso e l’incentivazione all’uso del preservativo, che anzi creerebbe maggior danno. Quello che servirebbe è una maggior consapevolezza e una maggior responsabilità nella sessualita.

Giuseppe, Giuseppeeeee! Che mi combini. Io capisco che lui faccia il suo lavoro, che ad una precisa domanda dell’intervistatore abbia semplicemente confermato la posizione della chiesa cattolica, da sempre avversa all’utilizzo di tale strumento. Ma, pur rispettando l’autorità del Pontefice, e pur riconoscendolo, in quanto credente, guida spirituale e religiosa, faccio veramente fatica ad accettare questa posizione. Mi sembra come minimo inadeguata una tale uscita, proprio a riguardo del continente nero, il più flagellato da questa terribile malattia. Perlomeno in questo ambito avrei ritenuto più giusto se la Chiesa "chiudesse un occhio", almeno per salvaguardare e tutelare la vita di milioni di persone. In Africa lo strumento del preservativo è pochissimo usato e l’AIDS ha una vastissima diffusione. Non sarebbe meglio fare in modo di salvare le vite, e solo dopo occuparsi di salvare le anime? L’utilizzo del preservativo non mi sembra una peccato così grave da prescindere della salute delle persone

Colazio

Non sono un abitudinario nei pasti, posso tranquillamente saltare il pranzo o la cena senza quasi neanche accorgermene… ma non posso saltare la colazione. Il mio corpo al mattino ha assolutamente bisogno di incamerare cibo, specialmente dolce.

In casa mia siamo abituati così: mio padre ha sempre preso al mattino una tazzona di latte coi biscotti, spesso anche due. Mia mamma invece predilige una tazza di caffè della moka con il pane. Non disdegna neanche qualunque roba dolce che bazzica per casa: merendine, torte, ecc. Io sono una via di mezzo: caffèlatte.

Da bambino me lo preparava mia mamma e lo "farcivo" con pezzetti di pane del giorno prima, insomma delle specie di crostini. Devo dire che è un buon abbinamento, ma da quando sono stato a Voghera con mia sorella ho "scoperto" i biscotti che mi danno quella carica ipercalorica (e iperglicemica) che mi sostenta x tutto il giorno. Per anni e anni ho fatto così: tazza di latte + caffè fatto con la moka + biscotti. I biscotti li inzuppo, mangio la parte inzuppata e butto nella scodella il resto del biscotto. Risultato: alla fine ho una mezza scodella piena di biscotti. Quindi ho abbastanza energia per stare un giorno senza altro nutrimento. Ho provato a fare colazione con altre cose, ma non funzionano. Corn flakes, altri paciughi vari… noooo a metà mattina mi viene ancora fame e inoltre non mi gusto la colazione. Sarebbe come far colazione col tè: inaudito! Il tè va bene al pomeriggio per rilassarti, al mattino ho bisogno una bomba nucleare che mi svegli e mi dia potenza (…mmm potrei provare col VOV).

Da alcuni anni, per la mia nota pigrizia (che io chiamo antisbatti) ho sostituito il caffè della moka con il Nescafè, esclusivamente quello extrastrongsuperforte. Spesso faccio colazione al bar: cappuccio e brioche. In questi casi non inzuppo la brioche, preferisco mangiarla a parte e quindi la voglio farcita, non importa di cosa, va bene tutto: crema, cioccolato, marmellata… basta che sia. E così ne approfitto per svegliarmi piano piano leggendo i giornali.

Pince

Da ieri è on line il sito www.giuliapincerato.it realizzato dal’amico e maestro Mic Or, che è un grande fan della pallavolista veneta in forza al Perugia.

Sul sito, aperto in occasione del compleanno di Giulia, potete trovare le tappe della sua carriera, alcune notizie, link e tante foto. Mi unisco agli auguri di buon compleanno e faccio i miei complimenti al maestro per la realizzazione in tempi record del sito, considerato anche il fatto che prima non aveva conoscenze di creazione di pagine web.

1+1=?

Un certo Krishna Palem, professore alla Rice University del Texas ha implementato una curiosa teoria: per attuare processi (tramite elaboratori elettronici) che richiedono un gran numero di calcoli (come ad esempio le applicazioni grafiche), perchè ostinarsi fino ad ottenere la cifra giusta, quando ci si può accontentare di un arrotondamento, molto più facile da ottenere?

E così ha realizzato un chip probabilistico, un cervello elettronico che fa i calcoli per approssimazione… cavoli vedo giù i puristi storcere il naso.. oddio che sciagura! E invece no, come ho già detto può benissimo venire usato per scopi che non richiedono estrema precisione (di un pixel fuori posto in un’animazione non se ne accorgerebbe nessuno), non lo userannno di certo per mandare i missili nello spazio…

Quello che ha ideato Palem è un chip che valuta gli errori possibili e gli assegna un diverso peso, fino a raggiungere un risultato che viene ritenuto corretto in modo soddisfacente. Il risultato è stato un chip, primo prototipo di questa generazione di computer probabilistici, in grado di eseguire i calcoli 7 volte più veloce di un computer tradizionale con lo stesso numero di transistor, e consumando 30 volte meno energia. Prospettive interessanti soprattutto per quei settori, come l’elettronica di consumo, dove l’autonomia dei dispositivi viene spesso prima nella scala dei valori utili ai consumatori della produzione di un risultato esatto al 100 per cento.

I primi risultati sperimentali hanno superato le aspettative, chissà se sarà presto implementata questa curiosa novità…

Da funk back to the punk

Dafunk back to the punk come on dafunk back to the punk come on dafunk back to the punk come on dafunk back to the punk come on…..

Cavoli sembra passata una vita… è passata una vita! Da quando i Daft Punk hanno iniziato a spaccare col singolo Around the World nel 1997 (e io li ho visti live, troooooooppo space, Jimmy ti ricordi il tizio di "Gorgonzolaaaa emme emme dueeeeeeee" ?). Secondo me sono tra i pochi, insieme ai "Fratelli Chimici" Chemical Brothers, a uscire ogni tanto con qualche bel pezzo. Beh.. a me piacciono. Stasera mi sono tornati in mente vedendo per l’ennesima volta la pubblicità dell’Alfa MiTo:

Buy it, use it, break it, fix it, trash it, change it, melt – upgrade it, charge it, pawn it, zoom it, press it, snap it, work it, quick – erase it, write it, cut it, paste it, save it, load it, check it, quick – rewrite it, plug it, play it, burn it, rip it, drag and drop it, zip – unzip it, lock it, fill it, curl it, find it, view it, coat it, jam – unlock it, surf it, scroll it, pose it, click it, cross it, crack it, twitch – update it, name it, rate it, tune it, print it, scan it, send it, fax – rename it, touch it, bring it, obey it, watch it, turn it, leave it, stop – format it: technologic… technologic… technologic… technologic…

Il re delle mosche

Secondo Moore le emozioni si possono controllare con una giusta combinazione di molecole…
Varrà anche per l’amore?
Anche quello è solo una questione di chimica?
E per tutti gli altri sentimenti che, pur essendo meno nobili, hanno un peso maggiore nelle nostre esistenze?…
Chissà qual è la formula della viltà, di chi sa solo chinare la testa…
…quella del cinismo, di chi non si pone mai domande scomode…
…quella della disillusione, che ci porta a tradire i nostri ideali pur di avere un posto accanto agli altri…
…o quella dell’ambizione, che per farci arrivare in alto ci fa sprofondare sempre più in basso…
Che senso ha sacrificare la nostra dignità e i nostri affetti…
…se alla fine si rimane…
…con un pugno di mosche?

(tratto da Dylan Dog n°270, "Il re delle mosche")

Risatina Fast

Ecco alcune "piangellette", come le chiamo io, tratte dal libretto "Risatina Fast" di Adriano Altorio. Vi avverto che fanno…si insomma…beh leggetele e capirete…

"Sapete che differenza c’è tra un notaio e una strega? Che almeno la strega fa la fattura"

"Papà, papà, ho paura dei lupi mannari. Zitto e pettinati la faccia che dobbiamo uscire"

"Che ci fa un chicco di caffè nella vasca? Si lavazza. E perchè? Per diventare splendid"

 "Che cos’è il fattore di potenza? Un allevatore della Basilicata"

"Cosa diceva l’ultimo dei Mohicani? Aspettatemiiiiiiiiii"

"La più brava ballerina russa: Olanka Sbylenka"

"Il santo protettore degli ubriachi: San Buca"

"Buongiorno, qui è il centralino, desidera? Mi chiama Francoforte? FRANCOOOOOOOOOO"

e questa, per fortuna, era l’ultima. E queste… erano le "migliori", figuratevi voi le peggiori !!!

Delafia

Non vi ho ancora raccontato del Carnevale di Viareggio! E si perchè il martedì grasso siamo andati nella località della Versilia per vedere il mitico corso mascherato.

Per inciso, ci siamo fermati a pranzo in una delle migliaia di graziose località d’Italia: Pietrasanta. Non è sul mare (quello a cui pensate voi, è la famosa frazione Marina di Pietrasanta, quella tra Forte dei Marmi e Lido di Camaiore). E’ davvero carina. Putroppo non avevamo troppo tempo per visitarla, dopo una pizza abbiamo fatto solo un giretto, ma credetemi che merita: c’è una via centrale ben curata e caratteristica che porta alla piazza principale con chiese, teatro, ecc. In cità sono presenti numerose opere di diversi artisti, tra cui citerò Botero, una cui scultura campeggia davanti al municipio.

Torniamo al discorso principale: Viareggio. Beh io non avevo mai visto un carnevale così importante, a parte quello di Notting Hill (leggi qui e qui), ma quello era molto più simile al carnevale sudamericano che a quello italiano. Quello di Viareggio è proprio bello. Per prima cosa almeno metà della gente è mascherata, sia pure con solo un qualche strano copricapo (come noi) e questo rende il clima allegro e festoso. Poi non c’è quella fastidiosissima usanza che c’è, per esempio a Voghera, di imbrattarsi di schiuma con le bombolette. Lì c’erano solo coriandoli e stelle filanti. Non c’era calca e, cosa che non mi aspettavo, neanche transenne: una volta dentro al "paddock".. si insomma nel "recinto" dove ci sarebbe stata la sfilata, potevi girare liberamente… anche finire sotto le ruote dei carri se volevi ;-)

I carri.. beh ragazzi i carri erano veramente fighi. Quelli di prima categoria (i più belli) erano faraonicamente maestosi, parevano uscire dritti dritti da Gardaland. E pensare che vengono relizzati per durare una sola stagione… inaudito ;-) !
Erano alti come i palazzi di tre piani. Poi c’erano quelli più… cioè insomma… meno belli (dire più brutti è assolutamente sbagliato), cioè meno grossi e complessi, ma comunque fantastici. Quasi ogni carro era preceduto da una sfilata di personaggi in costume che evocavano lo spirito del carro. E ognuno aveva una propria musica. La più gettonata era "Delafia", il cui titolo dovrebbe ricordare un’esclamazione tipica viareggina.

E poi era una festa, una vera festa, una grande festa. I minuti e le ore passavano e non ti stancavi mai. Abbiamo fatto anche un giretto sulla spiaggia x vedere il mare. Deve essere un posto molto figheggiante d’estate. Una cosa che mi ha colpito è che sul lungomare, invece dei classici locali come bar, gelaterie, pizzerie, chioschi e ristoranti ci sono… i negozi!!! E ci sono anche degli alberghi molto belli.

In poche parole, un’altra super giornata. Ma che bello.

 
 

Un giorno in più – seconda parte

Seconda parte delle frasi che ho sottolineato. Queste di oggi sono tutte dedicate alla persona che mi ha regalato il libro.

"Mi capitava spesso durante il giorno di fantasticare su di lei, ma soprattutto su di noi. È bello avere una persona sulla quale fare delle fantasie durante il giorno. […] Non so perchè, ma quando pensavo a lei i miei pensieri non avevano mai il punto. Solo virgole. Erano una valanga di parole e immagini senza punteggiatura."


Francesco Hayez – Il bacio
Pinacoteca di Brera, Milano

"Come quando mandi un sms a una persona che ti piace e non ti risponde subito. Dopo averlo inviato, vai a rileggerlo ogni tre secondi e guardi anche l’ora dell’invio. Conti i minuti, i secondi. Poi guardi gli ultimi che ti ha mandato lei. Perchè tutti, anche quelli del giorno prima, li hai in memoria. E sono lì, in fila, uno vicino all’altro, perchè tutti gli altri, quelli che non sono i suoi, li hai cancellati. E’ brutto quando l’ultimo messaggio inviato è il uto e devi solo aspettare. Quando hai paura di essere invadente. Quando, come in una partita a scacchi, pensi di aver sbagliato mossa e in un secondo ti senti uno sfigato. Immagini lei che dice alle sue amiche: Questo mi sta martellando di messaggi. E quando sei in quella situazione non c’è niente da fare, ti senti in un angolo. L’unica soluzione è non scrivere più. Poi magari lei ti risponde e ti accorgi che ti eri fatto tutto un viaggio negativo che invece non esisteva."

 "Ero felice e la mia testa era leggera. Quella mattina, le persone che mi incrociavano sui marciapedi di Manhattan potevano vedere un sorriso con le gambe"

"Dopo qualche minuto è arrivata lei, sorridente. Quando l’ho vista mi sono trasformato in mille emozioni. Ero agitato, felice, imbarazzato, fiero, contento"

"Te l’ho detto, non mi sono mai comportato così per una donna, ma quel che mi stupisce è che mi sembra la cosa più naturale del mondo. Non penso di avere mai fatto una cosa strana. Venire fin qui senza sapere nemmeno se ti avrei incontrata e se ti avrebbe fatto piacere stranamente non mi dà una sensazione di assurdità"

"Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti"

"Avrei voluto essere quell’abbraccio in cui desiderava perdersi, come mi aveva confidato. Protetta e libera di lasciarsi andare, perchè tanto c’ero io a prendermi cura di lei, a difenderla dal freddo e dal male. Avrei voluto essere più… più tutto. Avrei voluto prenderla per mano quando attraversava la strada come solo un uomo sa fare, aspettarla ogni giorno fuori dal suo ufficio per vederla venire verso di me sorridendo. Avrei voluto saperle comprare un bel vestito che le piacesse. Essere una cosa bella per lei, un bel pensiero, una buona parola, un buon attimo di silenzio. Avrei voluto che mi chiamasse per nome quando parlava con le sue amiche e che il mio nome tra le sue labbra suonasse come una parola calda"

"E’ tanto che aspetti? Più o meno trantacinque anni"

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