(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: December 2012

Ah le donne…

La CIA deve inviare in missione segreta un killer e dopo una durissima selezione restano tre candidati: due uomini ed una donna.
Al primo dei due uomini viene proposta la prova finale:
– "Prendi questa pistola e vai nella stanza accanto, troverai tua moglie seduta su una sedia, entra e uccidila!"
L’uomo obbietta: – "Ma… non potete chiedermi di uccidere mia moglie! Mi rifiuto di farlo!"
– "Peccato" – dice l’esaminatore – "questa prova era per valutare il tuo livello di obbedienza agli ordini, e l’hai fallita!"

Viene fatto entrare il secondo uomo e anche a lui viene detto: –
"Eccoti un’automatica .45, nella stanza accanto c’è tua moglie seduta su una sedia, entra e ammazzala!"
L’uomo prende la pistola, entra nella stanza, ci rimane qualche minuto poi esce stravolto – "Non posso! Non posso farlo! Non posso uccidere mia moglie!"
– "Anche tu non sai obbedire agli ordini. Non sei affidabile. Vattene!"

Viene fatta entrare la donna, anche a lei viene data la calibro .45 con gli stessi ordini
– "Entra nella stanza accanto, tuo marito è seduto su una sedia e tu devi ucciderlo!"

La donna entra nella stanza. Prima ancora che la porta si sia chiusa si sentono degli spari: – "BANG! BANG! BANG! BANG!"
Poi ancora: – "BANG! BANG! BANG! BANG!" Poi ancora, sino a finire il caricatore da 13 colpi.
Poi si sentono urla, rumore di lotta e di mobili sfasciati. Infine il silenzio.

La donna esce dalla stanza, butta per terra la pistola ed esclama:
 – "Questi proiettili di merda erano a salve, ho dovuto ammazzare il bastardo a colpi di sedia!"

BUON ANNO A TUTTI ! BRINDIAMO CON QUESTI:

Banca online da ridere

Sto chiudendo un conto corrente interamente online. Ho chiamato l’operatore che mi ha spiegato cosa dovevo fare: andare sul sito, entrare grazie al "token" personale (cioè un codice che compare su una tesserina premendo un tasto, ogni volta diverso), compilare un modulo, stampare dei documenti, firmarli e spedirli, unitamente al famigerato "token".

Ecco cosa mi hanno scritto via email proprio in questi giorni:

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Gentile Cliente,

La informiamo che in data odierna abbiamo ricevuto il Suo modulo chiusura conto.
Provvederemo ora alla verifica della modulistica inviata. Potra' verificare lo stato di avanzamento della pratica effettuando il login all'Area Clienti e consultando la sezione "Richieste e documenti > Stato richieste".

Per qualsiasi chiarimento o per ulteriori informazioni non esiti a:
- consultare il sito web di xxxxxxxx
- contattare i nostri operatori tramite chat direttamente dalle pagine
  del sito (cliccare il bottone "parla con noi")
- inviare una email all'indirizzo info.commerciali@xxxxxxx.xxx


Cordiali Saluti

Il Customer Care
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Ma allora mi prendete in giro: per chiudere il conto rivolete il token e poi per sapere se è stato chiuso devo andare sul sito (dove per entrare ci vuole il token). Furbissimi!!!!!

 

Brutti ceffi in via Dal Verme

Visto che Natale è passato, non si ha più l’obbligo di essere più buoni, nè tantomeno politically correct, cosa di cui io sono un maestro a non essere. Oggi ce l’ho con….

Le suore Agostiniane di Voghera. Ecco il perchè:

Da un po’ di mesi a questa parte, quando torno a casa dal negozio, vedo che un paio di suore escono dalla panetteria che fa angolo tra Via Emilia e Via Dal Verme con delle ceste di pane. Evidentemente è il pane non venduto, che viene subito consegnato ai poverelli della città. E fin qui tutto bene, detto così è una bella favola, una storia da libro cuore, una buona azione, una cosa positiva. E lo è senz’altro, per la carità, ma ha anche i suoi risvolti negativi. Vi spiego quali. Da almeno un quarto d’ora, se non più, prima della chiusura della panetteria, davanti alla porticina dell’istituto Santa Caterina staziona almeno una dozzina di individui, quelli che io ho sopra definito bonariamente come "poverelli". E poveri lo sono senz’altro, se attendono il pane. Voglio premettere che mi rendo conto che è un’opera di bene, un atto di carità splendido e da cartolina. E’ il modo in cui è gestito che non funziona benissimo. Cosa comporta l’assembramento di questi uomini? Qualche disagio. Prima di tutto per gli inquilini del palazzo di fronte, che fisicamente faticano ad entrare in casa, poi per gli automobilisti, che faticano a passare, poi per i pedoni, che sono costretti a fare lo slalom. Piccoli disagi direte voi, e vi do ragione, ma sarebbero evitabili se le suore aprissero il loro bel portone e facesso la consegna dei pani e dei pesci (pardon, solo dei pani) all’interno del loro cortile.

C’è anche un altro fattore. Questi personaggi sono tutti uomini (non gliene si può certo far colpa), un po’ trasandati (d’altronde, se sono poveri, la cosa vien da sè, anche qui sono incolpevoli). Talvolta sono anche un po’ alticci, magari solo arrabbiati col mondo. Però non è bello passare in mezzo a loro, dopo che passo di lì da oltre vent’anni per andare a casa mia, ed essere oggetto di occhiatacce (perchè passando in bicicletta si devono spostare) e talvolta di male parole (dette in lingue a me sconosciute, magari mi stanno solo salutando benevolmente, non lo metto in dubbio). Finchè passo in auto il disagio è minimo (col mio stile di guida il disagio è molto più per loro che rischiano di essere messi sotto, stanno in mezzo alla strada!), quando passo in bici il problema è minimo, se passo a piedi tiro dritto. E fin qui tutto bene. Ma se passasse una persona anziana? Una donna? Dei bambini? Non voglio fare allarmismo sociale, vi racconto solo l’ultimo aneddoto e poi valutate voi: un paio di settimane fa passo in auto (sempre alla sera, dopo la chisura dei negozi, quindi col buio) e vedo mia sorella con la mia nipotina prorpio lì in mezzo al gruppone. Accosto e mi chiedono un passaggio, seppure per pochi metri. Mia sorella mi spiega che le avevano detto di non passare di lì a quell’ora (e, badate bene, sono le 19 e 35, non le due di notte!), ma che si era dimenticata. E così si è trovata nel bel mezzo di una baruffa con tanto di lancio di sassi. Eh no, adesso qui mi incazzo: ma non bastavano i banditi che bazzicano Piazza San Bovo? Adesso ci si mettono anche le Agostiniane?


Visto che ci sono i rompipalle "antagonisti" che non vogliono mai che si costruisca vicino a casa loro: autostrade, pale eoliche, ecc. avrò anche io il diritto di mostrare la mia contrarietà a qualcosa vicino a casa mia o no?

Buon Natale

Oggi è Natale. Il buon gesù, fattosi bambino, mi ha fatto un bel regalo: anche in quest’anno che sta per finire ho con me le persone che mi vogliono bene. E anche se non sono sempre con me "fisicamente", so che posso contare su di loro. Questo sì che è un super regalo!
Un bel 2012: amore, lavoro, famiglia. Pensando alle brutture del mondo posso dire di essere proprio fortunato! Grazie :-) !!!

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Well I fell down, down, down
Into this dark and lonely hole
There was no one there to care about me anymore
And I needed a way to climb and grab a hold of the edge
You were sitting there holding a rope

And we’ll go up, up, up
But I’ll fly a little higher
We’ll go up in the clouds because the view is a little nicer
Up here my dear
It won’t be long now, it won’t be long now

When I get back on land
Well I’ll never get my chance
Be ready to live and it’ll be ripped right out of my hands
Maybe someday we’ll take a little ride
We’ll go up, up, up and everything will be just fine

And we’ll go up, up, up
But I’ll fly a little higher
We’ll go up in the clouds because the view is a little nicer
Up here my dear

It won’t be long now, it won’t be long now
If only I had a little bit more time
If only I had a little bit more time with you

We could go up, up, up
And take that little ride
And sit there holding hands
And everything would be just right
And maybe someday I’ll see you again
We’ll float up in the clouds and we’ll never see the end

And we’ll go up, up, up
But I’ll fly a little higher
We’ll go up in the clouds because the view is a little nicer
Up here my dear
It won’t be long now, it won’t be long now

 

 

Ford Taunus 1300 GL

Vendesi Ford Taunus 1300 GL

L’auto è del 1979 / 1980, non è più immatricolata, ed è quindi priva di targhe. E’ ferma da tanti anni in un garage, quindi la carrozzeria è in perfetto stato, mentre le gomme sono assolutamente a terra. Il motore non è funzionante, quindi necessita di essere trainata da carro attrezzi o simile.

Per chi fosse interessato scrivere a fabio chiocciola fabiotordi.it

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Osteria il Cupolone

Abbiamo avuto il piacere di scoprire ultimamente questo ristorantino tipico in centro a Pavia. Il locale si chiama così in omaggio alla cupola del duomo di Pavia, visto che è posizionato dietro di essa.

L’ambiente è carino, con tanti oggetti alle pareti e  foto della vecchia Pavia, forse un po’ stretto (nel senso che i tavoli e le sedie sono forse troppi per lo spazio che hanno. Ne ho visti di peggio, ma anche di meglio!), ma comunque piacevole, confortevole e "caldo" (in tutti i sensi, anche come temperatura).

Abbiamo iniziato con un tagliere di pancetta con gnocco fritto. Non abbondante, ma buono. D’altronde abbiamo preso la quantità destinata a una sola persona, però un gnocchettino in più non sarebbe guastato, si sa che non bastano mai. In ogni caso la pancetta era squisita.

Siamo passati ai ravioli di brasato. Che dire: buoni. Non eccessivamente carichi e pesanti (col brasato il rischio è sempre quello) e decisamente invitanti.

Abbiamo saltato il secondo e siamo andati direttamente al tiramisu. Rispetto al tiramisu migliore dell’universo conosciuto (il mio), questo è molto più centrato sulla crema al mascarpone che sul biscotto. Buono, molto buono, ma il mio spacca e non c”è. Questo è una buona variante sul tema.

Il vino della casa si faceva bere. E infatti è stato bevuto. Con soddisfazione, aggiungo. Infatti l’acqua non è stata quasi neanche toccata.

Se volete una trattoria dove si mangia a sfinimento avete sbagliato locale. Se invece volete scoprire un angolo caratteristico di Pavia, un ambiente accogliente e tradizionale e una cucina buona senza strafare, fate un salto al Cupolone.

Siro del Brallo – 7

Siro ci racconta gli Anni ’70: i primi anni del negozio, il boom dello sci, i figli, la passione per la politica.

 

La comunicazione

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Trentottesima puntata

La comunicazione rappresenta il veicolo che consente di presentare il prodotto al mercato, nel nostro caso quello di attirare il possibile cliente nel punto vendita e trasformarlo in acquirente.
Il primo obiettivo della comunicazione è quindi quello di suscitare nella clientela il desiderio di acquistare i prodotti, attirandone l’attenzione e rendendo piacevole l’atto di acquisto.
Per prima cosa occorre individuare il target della comunicazione. Per ognuno di questi obiettivi occorre predisporre un tipo di comunicazione differente. Per esempio possiamo individuare le seguenti tipologie di clientela:

  • Clienti presenti presso il punto vendita
  • Passanti
  • Clienti abituali
  • Clienti occasionali
  • Clienti potenziali (con le stesse caratteristiche dei clienti acquisiti)
  • Clienti teorici (con qualche caratteristica diversa dai clienti acquisiti)

Ad ognuno di questi gruppi, che ha bisogni differenti, occorre veicolare una differente comunicazione.
Per esempio, ai clienti del primo gruppo la comunicazione è rivolta a facilitare la selezione e la ricerca di prodotti, a rendere più piacevole lo shopping, a evidenziare offerte speciali, ad esplicitare politiche aziendali (servizi offerti, orari di apertura, e così via).
I media preposti a questa attività sono: l’azione diretta del personale, cartelli, pubblicità sul punto vendita, ecc.

I clienti potenziali o teorici possono essere raggiunti con media esterni come la pubblicità, le promozioni, le sponsorizzazioni, ecc. La pubblicità effettuata dai negozi è quasi sempre di tipo informativo, ed utilizza mezzi che hanno una copertura circoscritta ad un’area geografica ristretta, come le inserzioni sui giornali, radio e tv locali, volantinaggi porta a porta, cartellonistica stradale, ecc.

I clienti occasionali o abituali, oltre che dai media esterni possono essere anche raggiunti con la comunicazione diretta, anche sul punto vendita.

Infine i passanti possono essere invogliati da pannelli e pubblicità poste all’esterno del punto vendita o nelle vetrine.


Questo negoziante ha scelto un tono molto diretto nella comunicazione con i possibili clienti di passaggio

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