(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: November 2013

Siro del Brallo di Pregola

Non esiste paese al mondo che non abbia  il suoi personaggio di rilievo, cioè colui che di  sé porta un’impronta, una traccia inconfondibile . Persone che si  sono particolarmente distinte e continuano con determinazione e genuinità.  E per questo vorrei   tracciare brevemente  il profilo di una di queste figure caratteristiche.
Infatti, fra i personaggi più rappresentativi di Brallo di Pregola nell’Alta Valle Staffora, quella di Siro Tordi è sicuramente una delle più significative.
Nato a Ponti –  frazione di  Brallo di   Pregola – sin da giovinetto ha sempre mostrato interesso per il commercio.  Sposato  il   5.07.1952 con l’Insegnante Elementare Rebolini Maria Teresa, ma comunemente chiamata Rita, fedele compagna, la quale ha contribuito anche con  il   suo apporto lavorativo a dare impulso e sostegno nell’attività  intrapresa, dalla quale ha avuto tre figli  , che anch’essi svolgono ,  per proprio conto,  la stessa attività. Ma sicuramente,  con  l’apertura del  grande negozio al  Passo del Brallo – avvenuta nel   lontano  1965 – gli  ha permesso di   realizzare il suo sogno , ed  indirettamente ha contribuito anche allo sviluppo turistico di questa zona,  soprattutto quando  le abbondanti  nevicate – pur con i modesti impianti sciistici di. Cima Colletta – richiamava molti  appassionati che a pochi chilometri di  distanza potevano trascorrere qualche giornata sulla neve.  Durante quegli anni  di boom economico, il suo negozio era preso letteralmente d’assalto da tutti coloro che volevano trascorrere una giornata sulla neve.  Nei  suo negozio vi si  trovava  tutte le novità per quanto riguardava: abbigliamento sportivo, scarponi  da ski, attacchi e quant’altro necessitava per praticare questo sport. Si trattava di. pazientare ed aspettare il proprio turno,  per farsi  montare gli attacchi su misura. Ricordo anche quando  Ivo – il primogenito – impartiva  le prime nozioni di ski  sulle piste del   "Colletta" a quanti  si apprestavano ad iniziare. La clientela di Siro è sempre stata vasta e diversificata e nel suo negozio,   in qualsiasi periodo dell’anno,  convergono dal genovese, piacentino, pavese, milanese, bergamasco ecc.   In pratica la professionalità e l’esperienza – unitamente ad un buon approccio con  il cliente ed una saggia politica dei prezzi. – Siro è conosciuto un po’ dovunque.

Passano gli anni e viene a mancare il padre – figura simpatica e molto cordiale – che,  nell’ambito del negozio  ,  seguiva le vendite di una parte del settore abbigliamento. Si verifica però che  ,  nonostante la buona posizione geografica,  sull’Appennino Pavese nevica sempre meno e di conseguenza cambiano anche le abitudini del  flusso turistico, per cui anche Siro si adegua alle nuove esigenze di una società in continua trasformazione. A  fronte di questo,   diversifica anche   i   suoi   investimenti   ,   tra gli altri acquista anche il Castello di Pregola che fu dei Malaspina,  con l’intento di programmare un futuro più tranquillo, ma le sue origini e la passione per la vendita al dettaglio, che gli permette il contatto diretto con il cliente, lo portano ancora una volta a rimanere sempre più sul "ponte di comando" del suo avviato negozio, dove tanti collaborano nella scelta degli acquisti, ma il cliente viene sempre accontentato da lui  in modo che esca soddisfatto,  perché questo è sempre stato il suo obbiettivo . A completamento di questa lunga attività in  data 27.12.1990 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dall’allora Presidente della Repubblica on.le Francesco Cossiga controfirmato dall’on.le Giulio Andreotti. Concludiamo con il sottolineare le sue notevoli doti che, se da un lato gli hanno permesso di raggiungere i suoi obbiettivi, ha anche contribuito a fare conoscere il nostro Appennino ed in particolare l’Alta Valle Staffora,(così cara ai Malaspina) ricca di vegetazione e di memorie storiche, dando impulso anche al  turismo di tutta la zona ,  e di questo ci sembra giusto riconoscergli il merito.

CARLO GRUGNI

Miss Margherita 15

Sono curioso di sapere dove si è spinta stavolta Miss Margherita per assaporare la prelibatezza della pizza. Sarà stata al mare? In montagna? Al lago? In pianura? Vediamo subito.

Cresci di Cannes (FRANCIA)
Pizza: decisamente corposa e in grado di saziare i più affamati anche se si tratta di sola mezza pizza e il formaggio impiegato non può certo dirsi mozzarella.
Locale: area molto vasta arricchita da immagini della dolce vita
Personale: decisamente organizzato
Giudizio: buon tentativo straniero di evocare la pizza, premiato dall’organizzazione dello staff

Caspita! Addirittura in Francia e addirittura in Costa Azzurra. Si tratta bene la nostra miss. D’altronde è giusto che vada a verificare anche all’estero se le pizze sono come da tradizione!

Scacco Matto di Tortona (AL)
Pizza: originale la proposta della multimegapizza cosiddetta Cupido. Soffice e succulenta.
Locale: può migliorare in modo da renderlo più accattivante.
Personale: giovane e gentile
Giudizio: gustosa

Stavolta la Miss è rimasta in zona, in Piemonte. Questa pizza mi sa che le è piaciuta! Beeeeeeneeeee! Avanti con la prossima recensione. 

Milano di Salice Terme (PV)
Pizza: normale seppur con limitata scelta. Nota a parte per l’impasto c.d. napoletano: attenzione ti ritrovi a mangiare une Speedypizza Findus
Locale: carine le immagini della milano antica che distolgono in parte l’attenzione dai tipici arredi da giardino impiegati per la stagione invernale
Personale: l’impegno del personale non risolve il problema dei tempi biblici di attesa nonostante la dovuta prenotazione
Giudizio: prezzo decisamente caro per la qualità offerta

Caspita, qui c’è andata pesante, si vede che proprio non l’ha gradita!

Al 29 di Milano (MI)
Pizza: impostazione tipicamente tradizionale
Locale: tipico localino che rievoca la Milano da bere anni ’60
Personale: partenopeo
Giudizio: partenopeo

Qui avrei qualcosa da ridire: per prima cosa la "Milano da bere" è sicuramente quella anni’80. E poi non mi puoi chiamare "partenopeo" un locale a Milano, seppur gestito da napoletani. Detto questo, mi inchino alla sapienza di Miss Margherita, la Regina delle Pizze, che sicuramente voleva sottolineare la competenza dei pizzaioli e la coerenza con la tradizione (essendo campani).

A questo punto dichiaro terminala la puntata odierna delle recensioni pizzaiole della nostra inviata. A presto su questo blog per scoprire altri meravigliosi (e meno meravigliosi) posti dove assaporare uno dei piatti italiani più famosi nel mondo!

Pota Pig

Immagino che tutti voi sappiate chi sia Peppa Pig, no? Bhe se non lo sapete, vi dico solo che i dati auditel di settembre dicono che Rai Yo Yo è stato il canale (tra quelli "nuovi" del digitatale terrestre) più visto.

E tutto questo per questo cartone animato "disegnato male", che però attira tantissimo i piccoli e… non solo !

E’ proprio vero che a volte ti sbatti da dio per far delle cose benissimo e poi funzionano di più quelle "fatte male". Nel senso del disegno, ovviamente. In realtà è un cartone fatto benissimo per il target a cui va incontro, i bambini piccoli.

Forse non sapete però che esistono su Youtube delle parodie: in ferrarese, in napoletano e soprattutto la mitica POTA PIG !

 

noi riconquisteremo tutto

Domenica sera siamo stati a Torino al Palaolimpico a vedere il concerto degli 883… pardon di Max Pezzali, ma io sono ahimè ancora abituato a dire così.

Le canzoni di Max fanno parte della mia giovinezza. Nel 1992 l’Uomo Ragno ha fatto parte della mia estate fantastica e le altre canzoni del primo album mi hanno fatto conoscere questo ragazzo diverso dagli altri cantanti: non era una persona "lontana", ma col suo linguaggio, coi suoi testi e col suo modo di essere era "uno di noi". L’anno dopo "Nord Sud Ovest Est" ha accompagnato l’estate della "maturità", e così a seguire negli anni le canzoni di "Remix 94", "Il grande incubo", "La dura legge del gol" e così via…

Max ha sempre avuto questa capacità: parlare come "noi", anzi essere come noi. Non è il cantante che senti distante, ma uno che ti sembra un tuo amico, che dice le cose che pensi anche tu, nel modo in cui le diresti tu (se ne fossi capace). 

Ho "rischiato" di andare a vederlo live, ma alla fine non ci sono mai andato. Finalmente l’altro giorno, dopo vent’anni, io e il mio "amico" Max…e siamo qui ai piedi in una strada che sale su ripida e dissestata. La chiamano età della ragione, ci passano miliardi di persone…Io spero di poterla fare tutta, guardare giù quando arriverò in vetta.. anche arrancando come quel vecchissimo Peugeot !!! (che nel mio caso era una Talbot)

 

Gli sbattimenti della vita (2)

  1. sei di fretta e la cucitrice è senza punti
  2. metti le scarpe nuove e viene il temporale
  3. il caldo umido
  4. doversi sedere dove c’è la gamba del tavolo
  5. la Coca Cola sgasata
  6. pestare una… va beh porterà fortuna
  7. i bagni delle discoteche senza serratura che ti trasformano in contorsionista
  8. quando compri le gomme da masticare e di colpo tutti te ne chiedono una
  9. quelli che ti sorpassano e dopo vanno piano
  10. i camerieri che ti portano via subito il piatto
  11. quelli che ti stringono la mano tenendola molle
  12. i bar che insieme ai cocktail non ti danno niente
  13. chiamare un numero di telefono e risponde il fax
  14. il motivetto idiota che ti suona sempre nella testa
  15. hai un fiammifero solo e si bagna / si rompe
  16. chi non ti restituisce mai quello che gli hai prestato
  17. salire sull’auto rimasta sotto il sole tutto il giorno
  18. dover pulire la cucina
  19. le zanzare
  20. le pubblicità sotto ai tergicristalli
  21. le spazzole piene di capelli
  22. i rumori alla mattina presto
  23. la gente che fa pisciare il cane davanti a casa mia
  24. passi la mano sotto al tavolo e trovi una gomma da masticare appiccicata
  25. quelli che portano i neonati in mezzo alla confusione
  26. quelli che portano i cani in mezzo alla confusione
  27.  quelli che passano in cassa veloce con 158 articoli in mano
  28. dimenticarsi di comprare qualcosa per cui sei uscito apposta per andare al supermercato
  29. le gomme da masticare dimenticate nelle tasche dei jeans lavati
  30. gli elastici che si rompono
  31. le buste "riservata personale" che contengono pubblicità
  32. le lettere della banca (che paghiamo!) che contengono pubblicità
  33. il digitale terrestre che non funziona come il vecchio caro analogico
  34. la sabbia nei vestiti
  35. la birra calda
  36. una banca con dieci sportelli e solo uno aperto
  37. il cameriere del ristorante che non ti vede mai quando hai bisogno
  38. quando ti manca un centesimo e ti tocca pagare con 100 euro interi (e ricevere un sacco di monetine di resto)
  39. quando in auto non hai neanche un paio di occhiali da sole (e in casa nei hai 27 paia)
  40. quando è il tuo turno in posta e l’impiegato se ne va
  41. nascondere qualcosa in un "posto sicuro" e dimenticarsi dove
  42. il frigorifero da sbrinare (per fortuna quelli nuovi non si devono più sbrinare)
  43. le poltrone di plastica che si appiccicano alla pelle
  44. forare una gomma
  45. forare una gomma quando hai il bagagliaio pieno
  46. i cagnolini isterici
  47. i padroni dei cagnolini isterici
  48. quelli che mentre ti parlano ti toccano
  49. i politici che chiedono di fare sacrifici
  50. rompere la tua tazza preferita

Ciao Rita

(scusate, lettori del blog, se ogni tanto mi lascio andare al ricordo di mia mamma, ma vi assicuro che non è un procedimento di tristezza, tutt’altro: a me piace ricordare la Rita in maniera felice e sorridente, com’è sempre stata lei)

dal settimanale bobbiese "La Trebbia"

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