(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: June 2016

Prenditela comoda

Un altro libro sui gatti, che mi è stato regalato. Ma questo è un libro PER gatti. In pratica è un manuale per i felini domestici, pieno di consigli su come affrontare la vita insieme agli umani

Consigli del tipo "Restare sempre ad almeno 10 metri di distanza dalla persona amata", "Adottate orari diversi da quelli di tutti gli altri", "Siate estremamente indipendenti finché non avete bisogno di qualcosa".

Devo dire che i gatti che ho conosciuto nella mia vita devono averlo letto, o forse in parte anche scritto, perché contiene un sacco di verità. Per esempio il consiglio di cambiare continuamente gusti in fatto ci coccole, perché "è essenziale continuare a sorprendere chi vi vive accanto con nuovi e improvvisi cambiamenti", o quello di condividere gli interessi dell’umano (se usa il computer, il gatto deve condividere saltellando sulla tastiera o accovacciandosi sopra), di socializzare con chi ha competenze complementari (come aprire le scatolette) e così via. 

Per esempi a pagina 88 dice:

"Dormite, dormite, dormite! Lavorate e giocate di brutto, quindi vi spettano più ore di sonno. E se non fate né l’una né l’altra cosa, perché non riempire quel tempo inutilizzato dormendo ancora un po’? Non solo il sonno vi permette di liberarvi  dallo stress dei problemi della vita – o di evitarli del tutto -, ma quando dormite la gente rispetta maggiormente il vostro spazio quotidiano. Fa del suo meglio per non disturbarvi, indipendentemente dal luogo che avete eletto a vostro giaciglio, anche se ciò significa rinunciare all’uso del divano, laptop, telefono, telecomando, tavolo, colazione, pranzo, cena, lavandino, water, doccia, abiti, unico asciugamano pulito, cane, testa, petto, gambe o gola. Tornate a dormire, quindi, e avrete il mondo ai vostri piedi.

Sto bene qui

Sto bene qui, che cosa c’è là fuori che non ho qui con me. Sto bene qui, a me non serve niente che non ho qui con me


Brexit e chiamata alle urne

3 mie personalissime considerazioni sulla chiamata alle urne:

1) Lo strumento referendario è sancito dalla costituzione, è una forma di democrazia diretta fantastica, ma non bisognerebbe abusarne. Mi spiego: noi eleggiamo dei rappresentanti affinché discutano, scrivano e approvino delle leggi. Li paghiamo apposta, dovrebbero fare quello al posto nostro, che magari non ne abbiamo il tempo, la voglia, la capacità. Quindi le leggi dovrebbero farle loro, sono i nostri rappresentanti. Poi succede che magari questi pochi (pochi rispetto agli italiani, in realtà sono tanti) uomini e donne non ci arrivino a risolvere una situazione molto sentita dall’opinione pubblica e allora si utilizza lo strumento del referendum. Ma se mi fai un referendum sulla concessione delle trivellazioni… poi non lamentarti che la gente se ne sbatte le palle di andare a votare. Dai!

2) Parlando di Brexit: ma quelli che si riempiono la bocca di democrazia, di primarie, di trasparenza, di potere al popolo, perchè adesso si lamentano? Il Regno Unito ha chiamato i proprio elettori alle urne chiedendogli una cosa. Questi cittadini sono andati in massa a votare… e ha vinto l’uscita dalla UE. Fine. Non c’è niente da aggiungere. La democrazia va bene solo quando vince chi volete voi? Io personalmente non "credo" al progetto di uscita dall’Unione Europa, cioè non è che mi entusiasmi questa Europa, ma ritengo che uscire sarebbe peggio, e quindi reputo che sarebbe più interessante cercare di migliorarla, che uscire. Soprattutto per uno stato come l’Italia che sta perdendo punti su tanti aspetti, credo che se rimanesse "da solo" subirebbe un crollo. Ma la mia è ovviamente un’opinione. La MAGGIORANZA di chi ha votato in UK ha deciso il contrario e chi sono io per giudicare il legittimo voto di un popolo? Se uno non ci vuol stare, che vada. Autoderminazione dei popoli, mi sembra un punto base base base della democrazia.

3) Avete visto come fanno nei paesi più avanti? Si vota nei giorni feriali, altro che la domenica. E altro che anche il lunedì come voleva reintrodurre Alfano. E’ morto qualcuno? Non mi pare. C’è stata un’affluenza bassa? Non mi pare. Mi sembra solo una grande lezione di civiltà che ci è stata data. Se la chiamata alle urne è interessante, uno il tempo lo trova. E’ come per un amico, per una morosa, per un lavoro che devi fare: SE CI TIENI IL TEMPO LO TROVI. Tutto il resto sono solo chiacchiere. Punto.

 

The End

This is the end, my only friend

I’ll never look into your eyes again

 

Senti che bel rumore

Fabio cammina per la strada sicuro, senza pensare a niente: ormai guarda la gente con aria indifferente. Sono lontani quei momenti quando uno sguardo provocava turbamenti, quando la vita era più facile e si potevano mangiare anche le fragole. Perché la vita è un brivido che vola via…è tutto un equilibrio sopra la follia.

Senti che fuori piove: senti che bel rumore.

Siro del Brallo – Puntata 13

Il cavalier Siro ci parla di alcuni luoghi che ha visitato nella sua vita:

 

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