(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: March 2017

Perchè no?

La domanda nella vita di solito è "perché"?

Io preferisco "perché no?"

#bepositive

Lisa

Sono forte sono in gamba non mi puoi fermare
non mi ferma la montagna non mi ferma il mare
cerco di evitare le cose brutte e credo
che l’ottimismo sia la cosa più bella che possiedo
ma anche se c’è il sole e ci sono trenta gradi
la gente negli stadi che sta urlando il mio nome
anche se ho mille amici e non capisco come
Bob Loser vive il giorno come se fosse l’ultimo
ma arriva anche la notte e dopo scende il buio
e quando sono a letto e spengo anche la luce
il buio mi conduce in un sogno in controluce

ho la paura in petto e la mia anima è stanca
il cuore si spalanca ed escon fuori i mostri
ora son cazzi nostri la paura è improvvisa
mi alzo piglio l’auto, ci vediamo là da Lisa

il Nulla già mi inghiotte
Fantàsia sta sparendo
ma io ancora non mi arrendo alle immonde creature
io sto ancora combattendo
ma poi vengo sconfitto dal signore del maligno
e sento già il suo ghigno lungo tutto il mio tragitto
combatto il mio nemico
col cuore e con la spada
e vada come vada, ciò che deve poi accada
ma i mostri non son fuori ma dentro il mio cervello
è come un ritornello ma fatto di rumori
sembravo così forte ma sono Don Chisciotte
è quasi mezzanotte e io non ho più di forze
e lasciami un po’ stare, demonio del mio ego

Dio adesso io ti prego
dai fammi riposare
ma contro Mefistofele non ho speranza alcuna
appena sorge la luna
rieccheggiano le risa nella testa ho le grida
l’ansia ormai l’ho uccisa e vado giù da Lisa

 

Successo o valore

Sforzati di non avere solo successo, ma piuttosto di essere di valore.

Il Lonfo

Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta.
È frusco il lonfo! È pieno di lupigna
arrafferìa malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;
e quasi quasi, in segno di sberdazzi
gli affarfaresti un gniffo. Ma lui zuto
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.
 

Fosco Maraini (poesia metasemantica)

La speranza

La speranza è un sogno fatto da svegli

#bepositive

Diminuzione degli imballaggi

Il mondo occidentale (e anche il resto, ormai) è pieno di rifiuti. L’Italia ha problemi di smaltimento. Ci sono regole che puntano alla maggiore differenziazione della spazzatura, in modo da poterla riciclare.
E uno dei metodi più utilizzati per arrivare a questa differenziazione è la raccolta porta a porta.

E’ l’unico sistema, mi chiedo?

Avrei una proposta. Ma se il legislatore, in qualche modo, mettesse un freno agli imballaggi?

Mi spiego meglio con un esempio: io vivo da solo e quando faccio la spesa, se ho tempo, metto a posto ciò che ho acquistato togliendolo già dalla confezione. Tolgo le banane dalla plastica, gli yogurt dalla carta, ecc. Se fossimo ancora ai tempi della raccolta indifferenziata riempirei un bidone. Pazzesco.

E’ normale che ho acquistato delle fette biscottate sigillate nella plastica a due a due, poi riunite in un sacchetto, contenuto in una scatola? Per mangiarle devo poi buttare ben tre imballaggi. Gli yogurt potrebbero per esempio attaccarli tra loro come fanno con i bicchierini di un noto tè freddo aromatizzato al limone o alla pesca prodotto da una multinazionale italiana con sede al Alba in provincia di Cuneo il cui amministratore è Giovanni Ferrero e il cui nome ricorda la stagione estiva.
Ogni alimento è in una confezione, la quale come minimo è dentro un’altra confezione, se non due. Quando ero bambino si buttava via forse la carta della carne, le bucce della mela e la scatola della pasta.
Così come si sono "obbligate" le case automobilistiche a produrre motori meno inquinanti, così come ci sono regole per le industrie sullo smaltimento dei rifiuti, non si potrebbe, come si dice con frase abusatissima, "sensibilizzare l’opinione pubblica" e soprattutto legiferare sulla riduzione degli imballaggi che, per un’utenza domestica, sono la prima causa di produzione di rifiuti.
Io ho sempre il secchiello della plastica pieno, quello della carta idem (a causa delle pubblicità, farei prima a mettere il bidone direttamente al posto della cassetta delle lettere, se non fosse che sono abbonato a "Topolino" e mi dispiacerebbe perdere qualche numero), quello del vetro sempre vuoto (lo espongo in media una volta al mese) e quello dell’umido semivuoto.
L’indifferenziato abbastanza pieno.

E qui vorrei aprire un altro discorso: non si potrebbe fare una legge che obblighi i produttori a indicare sull’imballaggio di qualsiasi cosa dove deve essere gettato? Perchè si sa: nel dubbio meglio nell’indifferenziato.

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