(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: July 2017

Momenti

Ci sono momenti in cui non conta dove ti trovi né cosa c’è intorno a te, perché le persone con cui stai (o a cui pensi) fanno la differenza. Ci sono persone con cui stai talmente bene da perdere la concezione del tempo, con certe persone c’è sempre sorriso, e belle parole. Star bene insieme alle persone con cui condividere momenti belli alleggerisce il peso della vita

Portofino

Vorrei che anche nella vita e non solo in strada ci fossero i segnali, per sapere quando proseguire, quando girare o dare la precedenza…

siipositivo

 

Lussemburgo

Lussemburgo è piccolina, farà si e no centomila abitanti. Lussemburgo è la capitale dello stato di Lussemburgo, pardon del Granducato di L.

L. è sui monti, anzi su un cucuzzolo, circondato su tre lati da un bello strapiombo. Immagino che nell’antichità sia stato un posto difficilotto da conquistare per i nemici.

L. è diviso in zone, il centro storico (Ville Haute), il quartiere sorto intorno alla stazione (non per niente chiamato Gare), la parte bassa (Grund Pfaffenthal) e Kirchberg (da me soprannominato "Europa")

L. ha altri quartieri oltre a questi, ma chi se ne frega.


Le bici a noleggio

Nel quartiere della Stazione c’è ovviamente la stazione, che è il capolinea del 16 che arriva direttamente dall’aeroporto (grande grande grande comodità)

In L. ci sono tanti italiani, che hanno iniziato a venire qui per fare i minatori e adesso magari fanno gli impiegati per la Ferrero (che ha sede qui, di fronte all’aeroporto)

Nel centro storico c’ la gran parte delle cose da vedere, tra cui il palazzo del Duca, anzi no scusate, del Granduca.

Abbiamo pure visto (passandoci ad un metro di distanza) il primo ministro. Ad un certo punto ci siamo accorti di essere finiti chissà come in mezzo a un cordone di poliziotti, evidentemente in scorta a qualche VIP. Intuendo che magari i VIP non fossimo noi (eravamo in incognito) abbiamo pensato che allora fosse uno degli uomini vicino a noi. E’ bastata un rapida ricerca su Google Immagini per confermare che si trattava di Xavier Bettel.

L. ama le biciclette motivo uno: ci sono piste ciclabili ovunque e spesso con delle segnaletiche diverse da quelle per le auto. Mi spiego: in una via le auto potevano girare a destra, le bici no e dovevano proseguire diritto. le bici sono molto rispettate: sulla pista ciclabile non ci vanno (e non ci parcheggiano) le auto, e neppure i pedoni (che correrebbero il rischio di essere travolti)

L ama le biciclette motivo due: ci sono 75 stazioni di noleggio bici a costi ridicoli. 75 in una città di 100mila abitanti vuol dire che ovunque ti giravi ne vedevi una. Sono organizzati in modo che le stazioni non siano mai completamente piene (altrimenti non sai dove lasciarla), né completamente vuote (altrimenti non sapresti dove prenderla). Ci sono dei furgoni che girano per la città a spostare eventualmente le bici. 


Panorama

In ogni stazione c’è un computer dove puoi fare l’abbonamento temporaneo, prendere una bici o lasciarla, verificare le ultime corse. 

La parte bassa, vista dall’alto non è un granchè e non ti verrebbe voglia di visitarla. Grazie alle bici abbiamo scoperto che giù ci sono dei posti carinissimi, dei bei ristoranti e dei bei paesaggi.

In L. parlano quasi tutti 4 lingue. Innanzitutto ci sono ben 3 lingue ufficiali: il lussemburghese (una specie di olandese), il tedesco e il francese. A scuola pare che partano con una lingua, poi dopo qualche anno passano ad un’altra e infine alla terza. Roba da incasinarsi. Il francese è la lingua ufficiale dei documenti (i cartelli sono in francese, le leggi sono in francese), ma pare che in parlamento si discuta in lussembughese. Insomma un bel casino. E quindi tutti sanno l’inglese

Dopo queste 4 lingue (nell’ordine francese, tedesco, lussemburghese e inglese), la quarta più parlata (anche se molto molto più distanziata) è l’italiano

Il costo della vita sembrerebbe simile al nostro. Se non che gli stipendi medi sono molto più alti, il gasolio costa molto meno e gli immobili molto di più. Un appartamento di 100 mq supera il milione. 

in "Europa" (come la chiamavo io) ci sono appunto le sedi delle organizzazione europee, tra cui la corte di giustizia. E’ su un altopiano raggiungibile tramite un bel ponte (ovviamente dotato di pista ciclabile, come tutti). C’è anche un museo d’arte moderna, ma mannaggia a lei, proprio quel giorno ha pensato bene di venire a visitarlo la principessa Caterina d’Inghilterra (moglie di Guglielmo) e quindi era appositamente chiuso. Rimane sempre la mia stima per lei in quanto bella ragazza, però due VIP in due giorni mi sembrano troppi.

L. ha una gran bella sequenza di fortificazioni: bastioni, castelli, mura, in parte conservati e in parte restaurati. C’è un percorso, segnalato, che in….boh forse 6 ore te la fa fare tutta. 

La zona della stazione, come tutte le zone delle stazioni del mondo, è abbastanza mal frequentata. Per il resto L è una città pulita, organizzata, moderna.


Un distributore di libri in prestito

Anche in L. c’è una cattedrale di Notre Dame, che però è incastrata tra gli edifici, non su una bella piazza, e quindi non ha una facciata imponente come ci si potrebbe aspettare. Però ha due guglie che si vedono da tutta la città (ripeto ancora: "tutta la città sta per il quartiere del centro storico, che sarà grande come Casteggio, anzi più piccolo)

Intorno al centro scorrono due fiumi  fossi, che stanno ovviamente nella parte bassa.

Il museo d’arte moderno quindi non l’abbiamo visto, in compenso abbiamo visitato (gratis) un museo che aveva al suo interno tutti i ritrovamenti archeologici della zona, dalla preistoria ai giorni nostri.

C’è un ascensore panoramico, che porta dal centro alla città bassa, alto circa 65 metri, la cui stazione di partenza in alto ha un fondo in vetro molto suggestivo, che attira frotte di turisti in cerca di selfie mozzafiato. Ci si può portare sue e giù anche la bicicletta. Abbiamo scovato un altro ascensore, molto più nascosto (sembra quasi scavato nella roccia) che porta dalla parte bassa alla Stazione.

Il monumento ai caduti del Brallo

Qui siamo a Brallo, negli anni ’70 del secolo scorso. Una Via della Pineta irriconoscibile. Sullo sfondo c’è la casa di Siro, una casa ad un piano con davanti un terrazzo molto ampio che si estendeva sopra al negozio costruito sulla strada, che aveva tre vetrine. Sopra al terrazzo è stata poi costruita la nuova casa di Siro e la casa nella foto è stata abbattuta per costruire la parte del retro del negozio. Al centro vediamo il monumento ai caduti, qui celebrato dal sindaco Giovanni Tagliani (Gianni, con la fascia) e dall’assessore Ciriaco Tordi (Siro, di profilo, davanti). Anche il monumento è stato successivamente abbattuto, così come quel prato, in mezzo al quale, fuori campo a destra della foto, c’era la scuola elementare. Al posto di tutto questo è stato costruito un nuovo edificio che ha poi ospitato le scuole elementari, le medie, la palestra, il cinema, la biblioteca e l’ambulatorio medico.

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