A Napoli c’è pieno di riufiuti. Non si sa più dove metterli. Dicono che sia colpa della politica, dicono che sia colpa del fatto che non ci sono discariche o inceneritori (pardon, termovalorizzatori), dicono che sia colpa della camorra, dicono che sia colpa della raccolta differenziata (che li evidentemente non si fa).

Ma se volete vi aggiungo un’altra colpa: gli imballaggi. Non so se ci avete fatto caso a quanti imballaggi buttiamo via nella vita di tutti i giorni. Pensate solo ai generi alimentari: ogni prodotto è confezionato, poi imbustato e infine messo in una scatola. In cucina buttiamo via le scatole, i sacchetti, le buste, ecc. Ogni prodotto ha mediamente due imballaggi, se non tre! A volte vado a buttare la spazzatura e dopo pranzo il mio cestino è già pieno un’altra volta!

Se penso che io contibuisco col mio sacchettino di rudo, rumenta, spazzatura, rubbish, immondizia, pattume, sporcizia, rifiuti, carabattole, rusco, scorie, porcherie, cianfrusaglie, munnezza, luridume, scarti, sozzura, a riempire il cassonetto, e ogni mio vicino di casa lo fa, e ogni cittadino fa altrettanto… beh si fa presto a immaginare quanta ne portano via ogni giorno. E dove la portano? E quanta ne accumulano? Ta nta, tantissima. Quindi se ci fossero meno imballaggi, ci sarebbe meno spazzatura.

Questo è oggettivo.

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