Un paio di anni fa avevo letto un articolo sul Corriere della Sera che parlava di un ristorante di Rapallo, O Bansin. Pare che un giorno ci capitò Hemingway (e dove non è stato, quell’uomo?), inviato per uno dei " Trattati di Rapallo", che non fu riconosciuto e fu anzi guardato con sospetto. Il nome del locale viene dal soprannome del suo fondatore, un po’ corto di braccio e attento a bilanciar le dosi servite (bansin = bilancino), come da buona tradizione ligure d’accademia.

L’occasione per visitarlo è capiatat per il "ponte" del 2 giugno, oppure quella del compleanno di Elisa, oppure.. fate voi, per noi un motivo per "festeggiare" c’è sempre e ci piace provare posti nuovi.

Il locale è caratteristico, pieno zeppo di foto della vecchia Rapallo. L’entrata principale è in Via Venezia, ma arriva, col retro, fino al parco giochi dove c’è il trenino dei bambini.

Abbiamo preso una focaccia ligure al formaggio, molto buona e abbondante, per proseguire con due piattoni di pansoti in salsa di noci: una leccornia. Come vino abbiamo scelto una bottiglia di Bonarda dei Colli Piacentini. Tutto buono, unica pecca la polvere sulla bottiglia che poteva essere tolta prima di servirla!

Se passate da Rapallo e volete un locale caratteristico, O Bansin fa per voi.

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