(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Tag: computer

Andy Warhol e l’Amiga

Non tutti sanno che… Andy Warhol fu un grande utilizzatore dell’Amiga. Se mi chiedete chi fu Warhol non andate neanche avanti a legerre che è meglio. Se invece mi chiedete cosa sia l’Amiga… vuol dire che siete giovani (oppure molto vecchi). Brevissimo ritratto del contesto: siamo negli anni’80 dello scorso secolo, si diffondono i cosiddetti Personal Computer, Bill vendeva il suo sistema operativo per gli IBM e compatibili, mentre Steve era in procinto di lanciare il Macintosh. In quegli anni la Commodore, dopo il planetario successo di computer come il Vic 20 e soprattutto il mitologico Commodore 64, lanciava un computer che era avantissimo, l’Amiga appunto.

Warhol era stato coinvolto anche nello studio del design e ne fu subito un accanito utilizzatore.
"Non aveva paura delle nuove tecnologie, anzi le ha subito abbracciate, voleva padroneggiarle, usarle come nuovo mezzo espressivo" dice il direttore del museo a lui dedicato a Pittsburgh. Tra le varie cose esposte c’erano il suo Amiga 1000 e vari floppy disk. Peccato che nessuno si è preso la briga di andare a vedere cosa contenessero quei dischetti. Qualche anno fa ci hanno ripensato e, con le dovute cautele (si rischiava di perdere il contenuto dei floppy), hanno scoperto delle opere dell’artista realizzate col computer di casa Commodore.

Connectify

Mi capita di navigare col pc portatile usando una chiavetta TIM. Mi sono chiesto: posso sfruttare la connessione anche con un tablet o con lo smartphone? Se avessi un Mac non ci sarebbe problema, il sistema operativo permette di condividere la connessione. Ma con Windows? La risposta è Connectify, un simpatico software che fa quello cercavo.

Lo si trova qui: www.connectify.me
L’ho istallato, ho scelto un nome per la rete, una password e l’ho avviato: fatto! E adesso quando sono connesso col netbook sono connesso anche col cell :-)

Molto comodo, no?

Scorciatoie da tastiera

Utilizzando il computer, ci sono tanti comandi che per essere avviati devono ricevere un click del mouse… ma alcuni si possono attivare anche tramite la pressione di una serie di tasti. Queste sono le cosiddette "scorciatoie da tastiera". Quando sono utili? Specialmente quando stai scrivendo, o comunque stai usando la tastiera: in questo modo se conosci i tasti giusti risparmi tempo nel compiere queste operazioni.

Esistono per tutti i sistemi operativi e per tutti i programmi. Eccone alcuni (non sono validi sempre e comunque, diciamo che sono applicabili alla maggioranza delle applicazioni nella maggioranza dei sistemi operativi. Ogni software fa storia a sé)

ESC è il più famoso, serve a chiudere la finestra attiva, a uscire dai programmi, ecc.

F1 apre la guida

F2 rinomina il file o la cartella selezionata in quel momento

e per i tasti del mouse? Il tasto sinistro è sostituito da INVIO, mentre il tasto destro da MAIUSC + F10.

per chiudere la finestra attiva si usa il celeberrimo ALT + F4, ma ancora più famoso è il trio CONTROL + ALT + CANC, che apre la finestra di controllo per la gestione delle applicazioni, oppure, in casi  estremi, il riavvio dell’intero sistema operativo

Ma il mouse viene usato anche per aprire i menu. Con la tastiera come si fa? Facilissimo, con ALT + SPAZIO

E quel maledetto tasto "Windows" a che cosa serve?  In combinazione con altri tasti a qualcosina serve, vediamo come (ovviamente sui sistemi Windows):

WINDOWS + R apre la finestra ESEGUI
WINDOWS + E apre ESPLORA RISORSE (attualmente chiamata COMPUTER)
WINDOWS + F apre la finestra di ricerca
WINDOWS + M minimizza tutto
WINDOWS + D mostra desktop
WINDOWS + B passa alla barra delle applicazioni

Poi ci sono quelle cose che non potete non sapere: le combinazioni più comuni con il tasto CONTROL (che è quello con scritto Ctrl, per intenderci!!! Una volta ad un amico spiegavo di premere CONTROL + ALT + CANC  e lui non riusciva perchè sulla tastiera aveva scritto CTRL + ALT + DEL… santa pazienza…)

CTRL + X taglia
CTRL + C copia
CTRL + V incolla
CTRL + Z annulla
CTRL + Y ripristina oppure "fai ancora una volta l’ultima operazione fatta"

E per cancellare? Sapete che si usa CANC, ma fose non sapere che con CANC + CTRL cancellerete un’intera parola. Allo stesso moda funziona il tasto BACKSPACE che cancella un carattere, mentre CTRL + BACKSPACE cancella un’intera parola.

A volte succede che, mentre stiamo scrivendo, dobbiamo muovere su e giù il mouse per selezionare il formato di ciò che stiamo scrivendo. Anche qui ci viene in aiuto la tastiera.

CTRL + G grassetto
CTRL + I corsivo (i sta per italico)
 

…ma poi ce ne sono tantissime: in pratica ogni programma usato ha le sue "scorciatoie", quindi io vi invito ad imapare ad utilizzare quelle dei programmi che usate di più. Per esempio io per navigare uso Firefox e per esempio uso CTRL + T per aprire una nuova scheda, CTRL + N per aprire una nuova finestra, CTRL + R per ricaricare la pagina

ecc.

Come fare ad impararle? Semplice, nel menu, a fianco del comando c’è anche indicato l’eventuale combinazione di tasti equivalente.  Per esempio per aggiungere questa pagina ai preferiti premete CTRL + D !!


Se non avete abilità nelle dita potete usare questo strumento…

Osborne 1

Il primo computer portatile della storia ! Pesava più di dieci chili e costava quasi duemila dollari.
Era il mitico Osborne 1 di Adam Osborn. L’Anno Domini era il millenovecentottantuno. Ne vendettero un sacco, ma due anni dopo la ditta era già fallita.

Questa è una delle mirabolanti storie dei pionieri dell’informatica, quando ancora IBM era sinonimo di computer (anche se il sistema MS-Dos di Bill Gates doveva ancora uscire), Apple era ancora sconosciuta ai più e Commodore aveva appena rilasciato il VIC-20.

Osborne 1 ebbe un notevole successo, ma fu subito imitato dai concorrenti, che riuscirono ad introdurre portatili più leggeri, meno voluminosi, con lo schermo più grande e meno cari.

Ma ormai nella storia, alla voce "primo computer portatile" c’era inciso il nome: Osborne 1

 

Memopal

A me capita talvolta di essere in giro col portatile e di avere proprio bisogno quel file che ho nel computer fisso a casa. Mannaggia. Capita anche a voi? Ci possono venire in aiuto dei servizio di storage on line. Uno di questi è memopal.

www.memopal.com

L’ho scelto perchè è un prodotto italiano, ha un’interfaccia semplice e facile da utilizzare.

Funziona così: ti iscrivi, scarichi il programmino e hai a disposizione tre giga e mezzo di spazio virtuale su internet. Puoi scegliere i file e/o le cartelle di cui vuoi avere il backup nel tuo spazio virtuale protetto. Protetto sì, ma va sempre bene ricordare che state mettendo i vostri file in un altro computer,quindi potrebbero (uso il condizionale per non offendere nessuno) essere soggetti a perdita di dati. Memopal offre anche più spazio a pagamento e ha ricevuto moltissimi elogi dalla stampa del settore, quindi è abbastanza affidabile. Per ora lo uso per cose di poco conto: foto, appunti, ecc…

Quando non siete al vosto pc potete tranquillamente navigare, attraverso la pagina di memopal, in mezzo ai vostri file. Ovviamente c’è anche un comodissimo modulo di ricerca. Io lo trovo un servizio parecchio comodo: sono in negozio, faccio delle cose, le salvo via memopal e poi me le ritrovo sul pc di casa….

Commodore Computer Club

Nel 1988 sbarcai a Voghera col gommone in corriera.Un giorno passai vicino all’edicola di Piazza San Bovo e notai, tra quei pochissimi giornali di informatica (anzi "di computer" come si diceva allora) e ne vidi uno che non solo parlava del mio mitico Commodore 64, ma la cui testata era "Commodore Computer Club".

Da allora l’ho comprato regolarmente, per anni, anche quando sono passato al Commodore Amiga. C’erano i trucchi, i listati in BASIC, ecc. Lo so che sto parlando in arabo per i non addetti ai lavori, anche perchè nel frattempo la terminogia si è evoluta ed è cambiata. I "listati dei programmi" sono diventati il "codice sorgente del software", così come il programmatore è diventato lo sviluppatore
Ma non perdiamoci in chiacchiere. Dicevo di Commodore Computer Club. Che figata di giornale. Per me che fino ad allora avevo fatto quasi tutto sostanzialmente da autodidatta sembrava la bibbia. Ne leggevo ogni singola parola. I negozi di Milano (altrove praticamente non ce n’erano) che facevano inserzioni pubblicitarie negli anni li ho visitati tutti almeno una volta. Infatti, vi svelerò un segreto, Milano l’ho conosciuta un po’ così: tramite le fermate della Metro che mi portavano nei vari negozi: Supergames, Newel, 68000 e dintorni, ecc.

Tempo fa ho trovato un sito dove una serIe di pazzi nostalgici come me hanno addirittura scansionato l’intera collezione di CCC e l’hanno messa on line a disposizione di tutti, eccola

http://ready64.it/ccc/

E per caso ervate anche appassionati di videogiochi? Io si, tantissimo. Ho sempre passato le mie ore al computer dividendole in un terzo o un quarto del tempo dedicato alla programmazione e simili e il resto ai videogames. All’epoca IL giornale di videogiochi era Zzap ! (scritto proprio così, con le due z e il punto esclamativo). Anche in questo caso c’è chi ha pensato a digitalizzare tutte le copie:

http://www.zzap.it/

Commodore 64 Laptop

Era la metà degli anni ’80. Un bel giorno mia mamma mi dice: "Perché non ti prendi un computer?". In quegli anni c’era stato il boom dei computer. Prima di allora erano solo arnesi fantascientifici che si utilizzavano solo nei grandi uffici, ma con il boom dei Personal Computer si stavano diffondendo a macchia d’olio. Per le applicazioni serie e seriose c’erano i famosi IBM, per le famiglie la protagonista indiscussa era la Commodore. Alla domanda io risposi "Ok, ma dovete prendermelo voi, io ho 11 anni!". E così ricevetti in regalo un Commodore 64 usato. Il modello lo avevo scelto io: mia mamma mi chiedeva come mai fossi così convinto di prendere un "sessantaquattro", quando magari nel frattempo potevano esserci dei computer più potenti. Io ho semplicemente fatto questo ragionamento: i miei amici che avevano il computer avevano tutti il C=64, un motivo ci sarà stato, no? E inoltre avrei potuto farmi consigliare, aiutare e scambiare giochi e programmi con loro. Ovviamente erano tutti amici "estivi", figli di villeggianti che vedevo solo d’estate. Nessuno a Brallo aveva ancora un computer.

Fu mio fratello a comprarlo per 300.000 lire da AZ Elettronica in Via Rosselli a Voghera. Non avevo neanche il registratore a cassette e quindi nessuna "applicazione" (come sarebbe chiamata adesso, all’epoca si chiamavano esclusivamente "programmi"). Quindi io passavo i pomeriggi a programmare in BASIC, poi spegnevo e si perdeva tutto. Ma che magia.. con le mie mani davo vita a qualcosa. Immagino che i costruttori di burattini o quelli che hanno un qualche hobby manuale abbiano una soddisfazione simile. Io davo vita a una cosa inanimata. Meravigliosamente stupendo.
Ci ho lasciato parecchi decimi di vista su quella televisione in bianco e nero. Anni più tardi sono passato al Commodore Amiga e poi, ahimè, ai PC. Ma il mio cuore è sempre con il "Ci uguale sessantaquattro" (C=64).

Quante cose ho imparato con quell’aggeggio. La logica della programmazione. Mi mettevo lì e cercavo di risolvere un problema. Ma non, come il luogo comune ci vuol far credere, un problema matematico. Sapete cos’è un algoritmo? È un procedimento per arrivare ad una soluzione. Di qualsiasi tipo, per qualsiasi problema. E’ questo che mi ha insegnato il piccolino di casa Commodore. Io nella vita cerco sempre un algoritmo per arrivare dove vorrei arrivare. Magari è la strada più ovvia e facile, magari è più impervia, a volte è una strada cui nessuno aveva pensato. Ma l’importante è CHE FUNZIONI.

C’è sempre un’altra soluzione.

Michele mi ha mandato tempo fa il link di una notizia: un tale ha costruito un Commodore 64 portatile. Che grande!! Lo ammiro di bestia. Primo perché se ne intende di elettronica, materia a me pressoché sconosciuta (si lo ammetto, all’università in elettrotecnica ho preso 20 e in elettronica mi pare 21, quindi sono un somaro… ma mi fa abbastanza schifo, che ci posso fare??). Secondo perché ha creato un essere mitologico, ha riportato in vita il 64 dandogli una veste adatta ai tempi moderni. Chissà se li vende? Penso che lo acquisterei subito.

ecco il link http://benheck.com/

Hardware libero

Su wired del mese scorso ho letto un interessante articolo su Arduino, rarissimo esempio di hardware libero. Massimo Benzi, 40 anni, ha realizzato questa patriottica scheda, Arduino appunto, con una minuscola immagine dell’Italia stampata sopra. L’articolo dice che è un chip. In realtà è una scheda, che monta un chip Atmel.

E’ un hardware "open source" nel senso che le specifiche hardware sono aperte e liberamente riutilizzabili, si collega al pc tramite una porta USB da cui ricava l’alimentazione, è dotato di una piattaforma di programmazione GUI compatibile PC/MAC/Linux, e si programma in "C" in modo molto semplice.

Finora ne sono state vendute circa 50 mila unità. Come vendute, direte voi? Ma non è possibile costruirselo da soli? Certo, ma magari se è già fatto, soprattutto da gente che sa quello che fa, è meglio no?

E il business dove sarebbe? Beh, se la cosa funziona, e gli altri lo "copiano", la scheda si diffonde, si crea una sorta di pubblicità gratuita e magari c’è gente interessata. E allora se si tratta di un interessamento puramente accademico o ludico, se lo costruiscono da soli, altrimenti chi contattano? Quelli che lo hanno costruito. E’ una scommessa. magri vincente.

ps nel blog ufficiale trovate un po’ di appliazioni, spesso strampalate..

1+1=?

Un certo Krishna Palem, professore alla Rice University del Texas ha implementato una curiosa teoria: per attuare processi (tramite elaboratori elettronici) che richiedono un gran numero di calcoli (come ad esempio le applicazioni grafiche), perchè ostinarsi fino ad ottenere la cifra giusta, quando ci si può accontentare di un arrotondamento, molto più facile da ottenere?

E così ha realizzato un chip probabilistico, un cervello elettronico che fa i calcoli per approssimazione… cavoli vedo giù i puristi storcere il naso.. oddio che sciagura! E invece no, come ho già detto può benissimo venire usato per scopi che non richiedono estrema precisione (di un pixel fuori posto in un’animazione non se ne accorgerebbe nessuno), non lo userannno di certo per mandare i missili nello spazio…

Quello che ha ideato Palem è un chip che valuta gli errori possibili e gli assegna un diverso peso, fino a raggiungere un risultato che viene ritenuto corretto in modo soddisfacente. Il risultato è stato un chip, primo prototipo di questa generazione di computer probabilistici, in grado di eseguire i calcoli 7 volte più veloce di un computer tradizionale con lo stesso numero di transistor, e consumando 30 volte meno energia. Prospettive interessanti soprattutto per quei settori, come l’elettronica di consumo, dove l’autonomia dei dispositivi viene spesso prima nella scala dei valori utili ai consumatori della produzione di un risultato esatto al 100 per cento.

I primi risultati sperimentali hanno superato le aspettative, chissà se sarà presto implementata questa curiosa novità…

Eee Pc

Ho recentemente acquistato un Asus Eee Pc 701. Per chi non lo sapesse è un cosiddetto subnotebook, vale a dire uno di quei computerini portatili moto piccoli. Come mai l’ho preso? Primo perchè l’ho visto in mano a un ragazzo che conosco e mi ha subito colpito per le dimensioni: è veramente "portatile". Io a casa sono affezionato al computer "fisso". Ho il PC dal 1997 (eh si ho abbandonato a malincuore l’Amiga)e l’ho sempre aggiornato: ogni tanto cambio la ram, il lettore CD, il masterizzatore, il case, la motherboard, ecc. E poi ho aggiunto tanti accessori e varie cazzate. Infatti ho tanti di quei fili: stampante, fotocamera, ipod, cellulare, webcam, ecc.

D’altra parte ogni tanto ho bisogno di un portatile, che principalmente uso in negozio e quando vado a Brallo. A dire la verità in negozio ce lo lascio proprio, non ho voglia di portarmelo a casa tutte le sere. Invece con questo computerino è una figata: pesa pochissimo, te lo puoi portare comodamente in mano nella sua custodietta e si avvia molto velocemente.

Siccome non sapevo se mi sarebbe piaciuto ne ho cercato uno usato, e l’ho pagato 170 euro. C’era installato il sistema operativo Xandros Linux, ma volevo metterci Windows Xp per una serie di motivi. Primo perchè Xandros non mi soddisfaceva, sembrava un SO di un telefonino, fatto tutto di icone. E poi perchè utilizzo una serie di applicazioni che girano solo su Winzoz.

Purtroppo ho fatto moooooooolta fatica ad installarci sopra il Sistema Operativo di Redmond. Il primo tentativo è stato quello di attaccarci un lettore CD esterno tramite presa USB. Ma durante l’installazione si bloccava sempre con la schermata blu della morte che indicava un qualche errore. Allora ho iniziato a cercare su vari siti, forum, ecc. Ognuno segnalava un errore diverso e una soluzione diversa. Le ho provate tutte, ma senza nessun risultato. Ho creato una mezza dozzina di cd di windows tramite iso rimaneggiate. Ho scaricato anche tramite un famoso metodo di p2p delle iso già confezionate. Sempre senza risultati apprezzabili. Alla fine ero arrivato alla seguente soluzione: windows era installato ma ogni volta dovevo avviare da chiavetta usb. Insostenibile. Alla fine mi si è accesa la lampadina: io ho il disco di ripristino per Xandros.. ci sarà anche quello di Win, no? Me lo sono procurato. Era un dvd. Non ho il lettore dvd esterno. Su un sito ho letto come avviare il ripristino da chiavetta USB e grazie alla mia Kingston da 4 gb…  fatto!!!

Pregi:

  • Dimensioni veramente ridotte, te lo porti ovunque.
  • Connessione wireless integrata. In questo momento sono steso sul divano di casa mia a scrivere questo post.
  • Webcam integrata. Funziona bene.
  • Wind XP riconosce automaticamente tutto l’hardware.

Difetti:

  • Dimensioni ridotte: le prime volte premi due tasti alla volta e scrivere risulta difficoltoso.
  • Risoluzione standard 480×800. Ma grazie a qualche consiglio trovato in rete ho installato un software che la porta tranquillamente a 600×800. Perderò altri decimi di vista, ma…..
  • Disco fisso veramente piccolo. Non ha un hard disk, ma un cosiddetto "disco allo stato solido", un po’ come le chiavette USB. Due gb e mezzo vanno solo a Windows!! Allora ho comprato una scheda SD HC (ad alta velocità) di 8gb, dove tengo tutti i dati e dove installo le applicazioni.

Detto tutto questo devo dire che sono soddisfatto. In pochissimo spazio ho tutto quello che mi serve. Ed è abbastanza veloce nonostante abbia già installato diverse porcherie: Firefox (x navigare), Thunderbird (x la posta), VLC Videolan (per i file multimediali), Microsoft Works, Skype, Vim (editor di testi), Xnview (per vedere le foto), Bluesoleil (per la chiavetta Bluetooth, mi serve per trasferire le foto fatte col cellulare), Acrobat Reader, Avast antivirus, ecc.

Si, sono soddisfatto. Un grazie agli amici che mi hanno dato delle dritte per cercare di configurarlo al meglio.

Ancora Commodore 64

Che emozione, guardate cosa hanno realizzato Darron Schall e Claus Wahlers:
un emulatore Commodre 64 in flash !!! Che figata!!!

Il progetto è sicuramente da milgiorare, ma è veramente una figata.
Lo potete provare cliccando qui.

Commodore

Quanta nostalgia. Mi ricordo nel 1986 (ormai vent’anni fa, sigh), quando una coproduzione miofratello-genitori mi aveva regalato un Commodore 64 (usato).

L’idea era stata di mia mamma: un giorno la stavo intortando con un discorso su quanto affascinante fosse la tecnologia e lei di colpo mi ha detto: "perché non ti prendi un computer". Caspita, ragazzi, di colpo mi si è aperto un nuovo mondo davanti. Un computer, un computer vero! Allora mi sono informato: era ancora estate e a Brallo c’erano tantissimi ragazzini (io avevo 12 anni) di Milano, gli unici che avrebbero potuto raccontarmi qualcosa di questo meraviglioso oggetto dei desideri. Avevo capito: avrei voluto un Commodore 64.

Immaginatevi, o voi ragazzini di adesso, la scena: 12 anni, ti arriva in mano uno scatolotto, in pratica una tastiera, come la chiamereste adesso. Prima cosa: il manuale c’e’ ma è in inglese e non è come ora che l’inglese te lo insegnano anche all’asilo, io ho dovuto cercare sul dizionario anche il significato di "I’m".
Dovevo collegarlo alla tv con un cavo coassiale. Ho dovuto sintonizzarla sul canale giusto e… eccolo la! Il prompt! Nella mio televisore (rigorosamente in bianco e nero, la prima tv a colori l’ho avuta nel 1989) lampeggiava un quadratino sotto la scritta "Ready".

E adesso?

A poco a poco, grazie a qualche esempio sul manuale, a qualche piccolissimo programmino (adesso li chiamereste "script") che mi ha recuperato mia sorella all’università, ai primi giornali che recuperavo quando andavo "in città" (cioè mai, a quell’epoca), ho imparato a programmare in BASIC. Il problema era che non avevo nessun dispositivo di memoria di massa, pertanto quando spegnevo il Commodore, perdevo tutto. Col tempo e con un po’ di risparmi mi sono comprato il registratore a cassette.

Che tempi ragazzi!

E poi i giochini, il turbotape, sys 64738, poke, velo ricordate il comando poke? Poke 53280,0 !!! Probabilmente è li che ho inziato a perdere la vista, ore e ore dei pomeriggi passati a meno di un metro dalla televisione scrivendo cose incomprensibili come "120 goto 40" oppure "input $a".

Poi nel 1989 un salto di qualità, un’altra grandissima avventura targata Commodore: l’Amiga 500. Come mi sembravano ridicoli i PC in quegli anni, erano roba da sfigati.

Ormai la Commodore non esiste più. Il marchio è di proprietà di una ditta, ci sono tantissimi emulatori, che però non ti daranno mai quelle sensazioni, ti sembrava di vivere nel futuro, di utilizzare cose che altri avrebbero solo immaginato. Mi ricordo la prima volta che ho sentito parlare di BBS. Dovevi comprati un apparecchio il MODEM, e con quello, tramite linea telefonica, potevi addirittura collegarti ad un altro computer, lontanissimo, e scambiare dati. Pazzesco, inimmaginabile. Mi prefiguravo biblioteche elettroniche dove avresti potuto accedere e scaricare dei dati.

Quando, a metà degli anni ’90, ho utilizzato internet per la prima volta mi è venuto un tuffo al cuore: alcune illusioni si realizzano, e molto più velocemente di quanto si possa credere.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén