(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Estate diciassette

Negli anni passati spesso facevo un riassunto dell’estate, come questo: Estate quattordici.

Come è stata l’estate diciassette? Beh come tutte le estati è stata intensa, strana, densa, divertente, bella.
E’ stata l’estate dei soliti 28 giorni di lavoro tuttiggiorni tirati, delle grigliate dopo tanto tempo, venute veramente bene. L’estate di Voghera’s Got Talent che ci ha fatto divertire.
L’estate dell’incendio a Barostro. L’estate di Bogliasco e della sua spiaggia.
L’estate in cui neanche una volta a Varzi e neanche dal diodelcolletta (ho recuperato col diodelpenice). L’estate dell’immancabile polenta di Cortevezzo (nel parterre VIP stavolta).
L’estate dei lavori in casa, che a volte sembravano infiniti, specialmente quando quel “rompicoglioni” di Andrea mi piombava in casa alle 8 del mattino.
Nonostante avessi comprato il materasso nuovo non ho dormito nel mio letto fino all’altroieri. L’estate di Vasco e della notte passata dormendo in un bidone.
L’estate dei baffi (ahahahaha non so neanche io come ho fatto a resistere così tanto)
L’estate del vento che mi ha portato via la tenda del negozio, mi ha rotto il vetro e divelto le persiane. L’estate dei mille messaggi, messaggini e messaggetti, e magari dei messaggi non scritti o non inviati.
L’estate del caldo pazzesco che mi ha ricordato il 2003, quando ancora ero al Malaspina. L’estate con poco mare e poca montagna, ma d’altronde dopo la primavera passata a girare il mondo…
L’estate della 500 (l’anno scorso è stata chiusa in garage) e dei succhi di frutta di mio papà (che ci ha fatto anche spaventare). L’estate della festa dei bambini, che mi ha riempito di gioia, perchè i bambini si divertono sempre con poco e si divertono “bene”, senza troppi pensieri. L’estate del Kursaal (no, non ha riaperto, è solo nei nostri ricordi) e della mancata gita in Croazia. L’estate degli amici, del Willy e delle prese in giro.
L’estate di fare tardi, enormemente più presto di una volta, ma comunque tutte le sante sere. Un’estate comunque diversa dalle altre, in alcuni aspetti molto diversa, in altri meno.
L’estate del tubo rotto in casa e l’acqua che ha allagato sia casa che un po’ il negozio. E la gente che vedendomi “aprire” alla sera pensava fosse un’iniziativa commerciale !
L’estate della carambola, i giri in macchina, il trabattello, le Vans e le Converse e di quella coccolona di Milli (se penso com’era una volta!) e poi delle suonerie personalizzate di Whatsapp.
L’estate dell’Inferno 125, del concorso di fotografia e della presentazione di libri “Montagne di Carta” (che posso dire abbia avuto un discreto riscontro)
L’estate del metal detector, delle giacche nere uguali, dei fuochi di Somegli e soprattutto della catena per divieto di sosta.
Ho anche visto le stelle cadenti, senza neanche volerlo, di sfuggita. Chissà cosa mi porteranno per l’inverno…

Quelle estati lì

"E da qui…e da qui…
…qui non arrivano gli angeli
con le lucciole e le cicale.."

Quelle estati…. quando con Vittorio di Pavia e altri ragazzini siamo andati alla "Villa", trovando una finestra aperta. Quanta paura! Tra noi ragazzini girava voce che ci abitava il figlio del proprietario che era un "drogato" e quindi avevamo paura di toccare qualsiasi cosa per timore di un qualche contagio che ci facesse diventare drogati anche noi. Quando con Matteo (Matteo "della lavanderia", o "di Gigi", per differenziarlo dall’altro Matteo, "della Linda" o "delle bocce") si andava in giro in bici e il fatto di poter facilmente (si fa per dire) raggiungere posti "lontani" (si fa per dire) dava una sensazione di libertà. E quella volta che girando in bici abbiamo visto un incendio. Io volevo scappare, lui spinto dal dovere civico è andato ad avvisare "i grandi" che poi ovviamente hanno dato la colpa a noi. Visto? Io te lo avevo detto! Quando siamo partiti in 5 per andare al Trebbia, sempre in bicicletta. Beh andare giù è stato facile, venire su un po’ meno. Christian aveva il braccio ingessato, e ha pure fatto il bagno, idolo assoluto! Ci eravamo fermati da Delfino a farci fare dei panini, ma aveva finito il pane piccolo e ce li ha fatti con la micca. Non le fette di micca, badate bene, con la micca intera! Ogni mezza micca era un panino: erano enormi e non ci stavano neanche in bocca. Quando si andava in salagiochi al Kursaal di giorno a giocare  a Lady Bug, Super Mario Bros o Dragon’s Lair. Quelle estati lì, in cui ci si ritrovava fra bambinetti alle 10 del mattino, fino a ora di pranzo. Poi alle due fino alle sette di sera. E poi dalle 8 e mezza/ 9 fino alle 10 e mezza o giù di li. Qualche volta anche fino alle 11. Il tutto senza minimamente dire ai genitori dove andavamo, cosa facevamo, con chi giravamo: bel mondo. Giri nei boschi, puntate fino a qualche paese vicino, giochi, avventure. Quelle estati lì, quando si organizzavano grigliate tutte le sere, e poi finiva subito da bere e qualcuno col motorino scendeva a Brallo (perchè ovviamente le grigliate non si facevano mai a Brallo) a prendere il beverame. E poi succedeva che magari nel tragitto si schiantasse anche col motorino. Insomma quelle estati lì da bambino, quando avevo un sacco di amici "estivi", figli o nipoti di villeggianti. E non è come adesso che puoi rimanere in contatto, molti non ho mai saputo che fine abbiano fatto (è già buona se sapevo il nome di battesimo, figuriamoci il cognome o l’indirizzo). E quelle estati lì da ragazzino, quando c’era il Commodore 64, il Trebbia, le serate. E poi più grande, con le discoteche, le prime automobili, gli amori impossibili. Quelle estati lì del Malaspina, in vetta al Penice in bicicletta, o giù fino alla Ravesna a fare una scampagnata. E poi quando ero lì su una panchina al parco, arriva Massimo, indimenticato amico, che mi dice: ne hanno ucciso un altro. Era il 19 luglio 1992, avevo 18 anni e mi sembrava di essere in mezzo a una "guerra"
 
"E da qui…e da qui…
non le vedi più quelle estati lì
quelle estati lì"

Jimi

Desaparecido

Lo so, cari i miei quaranta lettori, che è un po’ che non scrivo con continuità. Il fatto è che qui a Brallo la connessione con chiavetta è di una lentezza estenuante e quel poco di banda che riesco a spremere lo uso per leggere le email e fare dell’altro più strettamente necessario, dedicando poco tempo alla scrittura del blog.

E’ stato un agosto parecchio caldo, soprattutto ora nella sua parte finale. Ho perso la festa della polenta di Cortevezzo. Alla sera sono sempre stanco e devo trovare un valido motivo, nonchè della valida compagnia, per perdermi quell’oretta di relax in casa all’ora di cena. La festa della birra di Corbesassi si è confermata come una bella festa, e dire che non è organizzata da moltissimi anni. Complimenti quindi ai ragazzi che se ne occupano. 

Anche quest’anno non ho ancora trovato un paio di ore di tempo per andare al Trebbia. Pensare che quando gestivo il Castello Malaspina (e quindi avevo le giornate libere) ci andavo quasi ogni giorno. Però non mi sono fatto mancare quelle microgite di mezz’ora, giusto per prendere un caffè o un gelato: Piani del Lesima, Fragolina, Pian del Poggio, Passo Penice. 

La vendita in negozio funziona più o meno come a Voghera: bisogna lavorare di più, sbattersi di più, per riuscire perlomeno a guadagnare un po’ meno, altrimenti si guadagnerebbe molto ma molto meno. Dicono che è la crisi. Boh. Gli alberghi nelle località di villeggiatura sono pieni, gli outlet strabordano… quindi non so se questa crisi esiste veramente o se è solo pompata dai media che ci vogliono spaventare. 

Sono stato anche in due paesi che non avevo mai visitato: Ferriere in provincia di Piacenza (carino, pieno di gente, un bel paesone) e Santo Stefano d’Aveto in provincia di Genova (sembra di essere sulle dolomiti). 

Un saluto a due assidui lettori: Matteo & Maria Evelina.

Fatti miei

Ora vi annoierò con una manciata di fatti miei, raccontandovi cosa ho fatto nell’ultimo periodo: è stata l’estate più "vogherese" della mia vita, se penso a quando sparivo dai primi di giugno fino a fine settembre… Il negozio l’ho chiuso a fine luglio e l’ho riaperto ai primi di settembre. Molto spesso ad agosto ero a Voghera, sia x lavoro che per altro. Che estate è stata?

L’estate di Rapallo, dove sono stato parecchie volte quest’anno, sia per weekend che per una quasi-settimana di mare. Bello, da star proprio bene. L’estate della sfilata dei Malaspina: eh si, quest’anno mi hanno convinto a fare il figurante. L’estate dei Piani del Lesima e de L’Angolo di Varzi, dove sono stato parecchie volte. L’estate della chiavetta Vodafone, che funzionava male, ma sempre meglio della chiavetta Tim, che a sua volta era comunque meglio di quella Tre. Purtroppo il problema non sta nelle chiavette, né nelle compagnie telefoniche, è che a Brallo viaggiano lentissime…L’estate in cui ho modificato il mio lavoro estivo (scusate il gioco di parole) all’insegna di "…vanno pagati a Fabio". E’ stata una bella estate, mi è piaciuta. Ma non sono ancora pronto alla stagione autunnal-lavorativa, stanno meglio quelli che non fanno nulla…

E mentre sono qui che scrivo, ancora una volta mi chiedo cosa farò da grande e non ho una risposta precisa, ma in fondo poco mi importa, so che il futuro sarà bello, perchè io sarò anche introspettivo e malinconico, ma sono un maledetto inguaribile ottimista. E poi i fatti mi hanno sempre dato ragione. In questo momento è venerdi sera, sto ascoltando Benny Benassi su YT e sto sognando di essere a Londra per un giorno, per andare a piedi dal campo del Chelsea fino a quello dell’Arsenal, per attraversarla tutta. Oppure a Parigi, dalla Bastiglia alla Torre. Che bella la musica di Benny, mi da una carica pazzesca. E da domani sarò pronto x altre sfide, per scoprire cosa farò in questo autunno, in questo inverno, nel 2011, nel 2014, fino al 2194. Dopo esco, magari vado al Baito che pare stasera, oppure al Moma domani, una delle due. Domani c’è anche l’operetta al castello di Voghera, deve essere interessante, magari ne farò una recensione.

Beh credo di avervi annoiato abbastanza, ora vado, nuova vita a tutti.

Davanti il giorno

Anche quest’anno mi viene da fare un po’ il resoconto di questa estate, anche se non è ancora finita. Un’altra estate, sempre diversa come sempre. Luglio l’ho passato praticamente a Voghera, perchè l’invenzione di quest’anno è stata quella di tenere aperto il negozio nei weekend di luglio. Devo dire che ha funzionato. Agosto è stato un mese strano. Misto di nostalgie x le estati passate, risate per l’estate presente e confusione sulle estati future (molto dickensiana quest’immagine, non trovate?). E si, perchè sembra sempre di non aver fatto niente, ma poi pensi agli ultimi 23 giorni e ti accorgi che cmq un po’ di cose le ho fatte. Non le solite, perchè, come ho detto, le estati mutano. C’è stato l’anno delle grigliate, quello dei giri in bici, ecc. L’anno dei personaggi, l’anno dei giri a piedi, l’anno del mare, quello dei capelli azzurri, ecc.

Questa è stata l’estate del Capo dei Commessi, dell’Uomo senza fame (e senza paura), delle Scarpe, del giro-para in vetta al Penice, dell’albergo Costantino, del cuba col Pampero al Malaspina, di Tony Dallara… e poi di quando sono andato ad Alassio alla domenica sera, e quando, la settimana successiva, ho assistito ad un pauroso incidente all’andata e ho rischiato di rimanere a piedi al ritorno…

Questa è l’estate 2009, e non è ancora finita.

 inseguo il giorno
 fino a lasciarmi dietro la mia ombra
 ma poi sfinito
 sorpreso dalla notte
 mi accorgo
 di trovarmi dall’altra parte del mattino

(Christian, detto "GIM", che inseguiva il giorno guidando verso il tramonto)

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