(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Tag: magritte

Dedicato a Chiara

Che dire?
Niente di nuovo sotto il sole.
Niente di nuovo, come sempre.
Quante volte l’ho già detto?
Quante volte l’ho già scritto?
Quante volte ho già scritto “Quante volte”?
Dovremmo darci una mossa?
Lo so, lo so, quante volte?
Cambierò, lo so, lo so.
Sono già cambiato, quante volte?
Spero di farcela, realmente.
Lo spero per me…
…di rivederla… quanto tempo?

(da "Randagio" – nessuno – 2004/2008 – per la cronaca "Chiara" è una persona che non esiste)


René Magritte – Les vacances de Hegel – 1958

 

1 0 100000

C’è chi mi conosce da tanto tempo, da oltre 30 anni (sic!), chi dall’adolescenza, chi dai tempi della prima università, chi da dopo, chi da pochi anni. Chi mi conosce perché è stato mio compagno di studi, chi perché siamo usciti insieme, chi perché è un mio amico, chi ha lavorato con me, chi ha condiviso altre esperienze, ecc. Ognuno ha un’immagine di me nella sua testa, come se io fossi uno, nessuno e centomila. Magari i miei fratelli mi vedono in un certo modo, gli amici in un altro, altri ancora in altri centomila modi diversi. Per alcuni sono un “grande” per altri un coglione, per altri uno qualunque. Uno, sono quello che mi sento io e che so di essere. Nessuno, sono quello che mi sento io e che so di essere. Centomila, sono quello che mi sento io e che so di essere. Ovviamente ricordo meglio (e più volentieri) quelli che mi fanno commenti positivi (o che io prendo come tali). Chi mi reputa unico, strano, diverso. Tosto, caparbio, testadura. Fragile, dolce, romantico. Stronzo, sfigato, egoista. Onesto, sincero, buono. Fancazzista, menefreghista, idealista, qualunquista, leghista e tutto ciò che finisce in “ista”. Noto che molti mi reputano “diverso”. A parte il fatto che, filosoficamente parlando, tutti siamo diversi, io lo prendo sempre come un complimento. Cose del tipo “sei sempre fuori”, oppure “da altri magari no, ma da te mi aspetterei di tutto” io le prendo sempre come complimenti.
"Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista, io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista! Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino, io solo qui alle quattro del mattino, l’angoscia e un po’ di vino, voglia di bestemmiare!" (Guccini)
Quindi quanti "Fabio" esistono? Centomila, perchè ognuno mi conosce in un modo diverso e ognuno ha una reputazione, un’opinione, un’idea di me. E centomila infatti sono io: a volte in un modo, a volte in un altro, a volte in un altro ancora, fino a centomila volte diverso. Ma in fondo è come se fossi nessuno, perchè nessuno mi conosce completamente e quindi il vero "Fabio" non esiste. E la realtà è che sono uno, probabilmente niente di diverso da qualcosa di già visto, niente di speciale, niente di normale, ma uno e unico. Molti mi hanno fatto capire di aver conosciuto quell’uno, alcuni con parole belle e complimenti, alcune con insulti e critiche. Spero sempre che ci sia qualcuno, laggiù nella moltitudine, capace di conoscere e capire quell’uno e perchè no, magari apprezzarlo, meglio coi fatti che con le parole. Difficile, ma non impossibile, io ci credo sempre.


René Magritte – La Riconoscenza Infinita – 1963

Ma s’ io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso, mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare: ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!

La folie Almayer

Ecco qualche recensione di qualche film che ho visto:

RATATOUILLE (2007). La storia di un topolino che, invece di rovistare tra la spazzatura come i suoi simili, ha il grande sogno di diventare addirittura chef. Un sogno che potrebbe realizzarsi… Carino, la morale è che credendo fermamente nei propri sogni magari prima o poi si avverano.

THE SOCIAL NETWORK (2010). E’ la storia, magari un po’ romanzata, della nascita di Facebook. Si parte da un programmatore geniale, Zuckerberg, un’idea geniale, degli amici e di un sito che ben presto diventa un successo planetario. Storie di innovazioni, tradimenti e litigate. Il film è bello, a me è piaciuto molto.

KUNG FU PANDA 2 (2011). Il primo mi è piaciuto di più, però anche qui ci sono delle scene molto divertenti. Non dico che è più tragico, perché Po riesce a sdrammatizzare sempre tutto con una battuta delle sue, però è meno immediato. La qualità dell’animazione e i dettagli sono strabilianti. Non so dirvi del 3D perché io non guardo film in 3D :-)

AAA CERCASI MARITO. Non c’è molto da dire: classica commedia americana. Una tipa si scoraggia perchè tutte le amiche del college col tempo si sposano e lei rischia di rimanere l’unica zitella. Il lavoro va alla grande, ma per il momento non riesce a trovare l’uomo giusto… finchè…

C’E’ CHI DICE NO (2011). Commedia italiana con Luca Rgentero, Paola Cortellesi e e Paolo Ruffini. Tre ex compagni di scuola si ritrovano e si accorgono che gli altri fanno carriera grazie a raccomandazioni e spintarelle, mentre loro sono quelli che ci smenano sempre. Allora decidono di fare qualcosa… Il film è divertente, fatto bene. Se vi capita guardatelo: non è un film da cineteca, ma vi farà passare una bella serata.

Questo è quanto, per adesso. Ma il titolo cosa c’entra?  E’ il titolo dell’opra di Magritte qui sotto, del 1951.

Sono ricercato

L’altro giorno stavo guardando le statistiche di questo sito. E’ sempre interessante sapere da dove provengono i visitatori. Spesso arrivano qui facendo delle ricerche in qualche motore di ricerca (ovviamente Google in primis). Ma cercando cosa? Ecco la classifica delle parole e frasi più cercate da chi poi arriva a visitare fabiotordi.it (tra parentesi i miei commenti):

Magritte
droga (quindi Google mi da del drogato?)
saw
atollo (atollo???)
lettera ad un’amica
fabio tordi (si, lo ammetto, sono io)
suicidio (a però!)
kowalski
isola deserta (e dai…)
analfabetismo di ritorno     
elisa ( ;-) )  
pinguini madagascar     
lettera ad un amica (stavolta senza apostrofo)    
cinghia di distribuzione     

E ora tutte le altre che seguono:

Non so perché ma quando penso a lui i miei pensieri no (ma che cavolo vuol dire??)
piramide di maslow
kapferer
carini e coccolosi
PINGUINO MADAGASCAR
boh
(questa è bellissima…)
gt-s5230
passo del brallo
magritte opere
prisma di kapferer  
bernini
frasi di solitudine
alta moda
VERBALE DI PERQUISIZIONE
londra
surrealismo magritte
tordi
pantani
La piramide di Maslow
zang tumb tumb
bernini opere
kowalski pinguino
(tra i punguini, maslow e kapferer faccio un successone!)
anfetamine (anche ocn le droghe)
i pinguini di madagascar carini e coccolosi
dylan dog
autovelox     
prisma kapferer     
audiocassette     
malattia da facebook     
guccini     
viale bligny 42     
cane     
quelli che     
fortunato depero     
scala di maslow     
i pinguini di madagascar Soldato     
iutub       
il sonno dalì     
ettore e andromaca de chirico     
artisti futuristi     
filmografia recente     
depero     
carino e coccoloso     
magritte immagini
(anche con Magritte)
surrealismo     
SINDROME DA FACEBOOK     
bligny 42     
esempi di concept store     
same govi     
samsung GTS 5230     
dolce remi     
samsung gt-s5230     
cirano     
Giorgio Morandi     
samsung gt s5230     
colazio     
le migliori di vasco     
metilenediossimetamfetamina     
rive gauche varzi     
gerarchia dei bisogni di maslow     
malattia di facebook     
mare dei caraibi     
piramide dei bisogni di Maslow     
pinguini di madagascar     
cartoni droga     
MASLOW PIRAMIDE DEI BISOGNI     
sindrome facebook     
frasi su se stessi     
mar dei caraibi     
cartelli cani     
silenzio     
depero opere     
don chisciotte     
maurizio cattelan     
golosastro     
illusione     
manetta     
andrea fumagalli     
skipper madagascar     
pantani foto     
fumetti droga     
stemma voghera     
gt s5230     
barambani     
ispettore manetta     
pregola    
pinguino kowalski      
solitudine frasi     
magritte quadri     
stappj
(ma chi è quel matto che ha cercato stappj)
quadri di magritte     
autovelox foto     
kapferer prisma     
dylan dog immagini     
tordo     
foto autovelox     
foto pantani     
campari     
tordi matti ricetta     
magritte bicchiere     
verbale perquisizione     
autostrada dei fiori     
audiocassetta     
Plesiosauro     
"same govi"     
dollari personalizzati     
suicidio immagini     
salvador dalì sonno     
DISEGNI DI METAFISICA NATURA MORTA     
malaspina     
lettera ad un’ amica     
gli amanti Magritte     
SALVATORE FERRANTE VOGHERA     
ferrante salvatore voghera     
aquila imperiale     
medico pazzo
(uno cerca medico pazzo e finisce sul mio sito, certe parole sono proprio strane)
pinguini di madagascar soldato     
immagini magritte     
lettera ad un amica     
same-govi     
colosseo stilizzato     
postemobile problemi     
la piramide dei bisogni di maslow     
tarako     
giornata di sole     
il sonno Dali     
gt-s5230 samsung     
magritte sogno     
brallo tennis     
samsung gt s 5230     
iutub porno     
foto saw     
nave affonda     
immagini droga     
brallo di pregola     
analfabeti di ritorno     
piramide dei bisogni      
musica gagliarda     
arte futurista     
commissario basettoni     
scrittura creativa     
De Pero opere     
gadget tecnologici     
pc rotto     
i pinguini di madagascar rico     
kowalski madagascar     
e lasciatemi divertire analisi     
sculture bernini     
chimico pazzo     
birra     
virgilio degiovanni     
altan     
patente c     
distribuzione     
matrice swot

Lìimmagine è "L’interpretazione dei sogni" di Magritte.

Forever young

…Heaven can wait we’re only watching the skies
Hoping for the best but expecting the worst

…Let us die young or let us live forever
We don’t have the power but we never say never

Some are like water, some are like the heat
Some are a melody, some are the beat
Sooner or later they all will be gone
Why don’t they stay young…

Youth’s like diamonds in the sun
And diamonds are forever


magritte.l’apparition.1928.staatsgalerie.stoccarda

Mostramagritte

Domenica scorsa, il 15, siamo stati a Milano a vedere la mostra di Magritte. Come sa già chi mi conosce e come immagina chi mi segue da tempo (provate a cercare "magritte" sul mio blog) il pittore belga René Magritte è sicuramente il mio preferito. Perchè? Difficile dirlo. Diciamo che mi piace sia la sua pittura che il suo personaggio: una persona normalissima che riesce ad essere così straordinario e a stupire così. E la sua pittura è come lui: ci sono oggetti comuni, che però sono poisizionati e mescolati in modo da creare stupore. Ma Magritte stesso una volta ha furbescamente dichiarato che non si spiegava lo stupore per le sue opere, in fondo lui disegnava oggetti comuni. E li disegnava in maniera semplice, quasi naif.

Quella di Milano è una bella mostra, c’è una discreta selezione di opere (non dico ottima, io sono sempre "criticone", quindi non mi accontento mai). La cosa che mi emozionava di più, a parte la compagnia, era avere a pochi centimetri da me dei Magritte veri, proprio loro, proprio li!!! Se vi piace il genere e avete occasione, andateci, ne vale la pena. Per ulteriori info il sito è www.mostramagritte.it e se volete un buono sconto guardate qui.

Una frase che era scritta sulle pareti della mostra e che m è piaciuta tantissimissimo: "I titoli dei quadri non sono spiegazioni e i quadri non sono illustrazioni dei titoli"

Abbiamo completato la giornata in giro per le vie dello shopping, alla ricerca del mitico ceppo portacoltelli Voodoo, criticando bonariamente i passanti vistosi e i negozi che non ci piacevano e fermandoci per una (maxi)pizza sui navigli. Un’altra giornata da 10 e lode. 

 

Il salumiere che fotografava l'impossibile

Ho diversi libri su Magritte, geniale artista del secolo scorso. In nessuno avevo mai trovato una spiegazione così lucida e calzante dell’opera di questo fenomenale pittore, come quella del saggio di Robert Hughes. Eccola:

Magritte è morto nel 1967 all’età di sessantotto anni, ma la sua opera continua a esercitare sugli spettatori di oggi [..] il fascino del narratore di storie. L’arte moderna era ben fornita di creatori di miti, […] ma possedeva pochi maestri con l’impulso della narrazione e Magritte […] era il suo principale affabulatore. Le raffigurazioni di Magritte erano prima di tutto storie, poi dipinti veri e propri. Ma le storie non erano narrazioni alla maniera vittoriana, tranche de vie o episodi storici: erano istantanee che fotografavano l’impossibile, e lo rappresentavano nel modo più noioso e prosaico; vignette sul linguaggio e la realtà, imprigionati nel reciproco annullamento. La maestria di Magritte come pittore dell’enigma non aveva eguali e, nonostante la grande influenza che esercitò sul modo di creare immagini (e su come lo spettatore debba decodificarle), non ebbe dei seguaci nel senso proprio del termine.
Il vero omaggio alla sua vita e alla sua arte è stata la reazione che ha suscitato a posteriori. All’interno di un movimento, il surrealismo, che aveva posto l’accento su  exploit eclatanti, tumulti politici, scandali sessuali e violente crisi in parte religiose, Magritte […] sembrava la personificazione dell’indifferenza e dell’imperturbabilità. Visse a Bruxelles, non a Parigi, e restò sposato per tutta la vita alla stessa donna, Georgette Berger. In base alla concezione di bohème ed élite predicata dal surrealismo, Magritte avrebbe potuto benissimo fare il salumiere.
La svolta di Magritte avvenne nel 1927, quando trasferendosi a Parigi si trovò a vivere il movimento surrealista dall’interno […] Con la sua tecnica essenziale, lucida, Magritte dipinse gli oggetti in modo così banale quasi fossero usciti da un abbecedario: una mela, un pettine, una bombetta, una nuvola, una gabbia, una strada di provincia con casette squadrate, un uomo d’affari con il soprabito scuro, un nudo impassibile. Nel suo repertorio non vi erano molte cose, prese singolarmente, che a un qualunque impiegato belga non capitasse di vedere nel corso di una giornata qualunque nel 1935. Ma il modo in cui Magritte le combinava tra loro era assolutamente nuovo. La sua poesia era impensabile senza la banalità che egli rielaborava e trasformava, fino a sovvertire la normale nomenclatura delle cose. Il bicchiere in La Corde Sensible è un normale bicchiere, la nuvola è una normale nuvola; ma la cosa che sorprende è il loro incontro, in quella limpidezza azzurra, resa con tanta pazienza. Le più belle rappresentazioni di Magritte sembrano legate piuttosto alla descrizione che non alla fantasia, grazie alla quotidianità degli elementi da cui sono composte. […]
Magritte creò alcune tra le immagini più scioccanti di alienazione e paura all’interno di tutta l’arte moderna. Non esiste un simbolo più raccapricciante della frustrazione del congiungimento carnale di Les Amants […]
Se l’arte di Magritte si fosse limitata a scioccare non avrebbe avuto vita lunga, come è avvenuto nel caso di tante altre meteore del surrealismo. Ma il suo impegno andava più in profondità, all’interno dello stesso linguaggio, del modo in cui il significato viene comunicato o annullato dai simboli. Il suo manifesto era il celebre dipinto di una pipa, con la scritta “Ceci n’est pas une pipe”. Ed è proprio così: è un quadro, un’opera d’arte, un segno che indica un oggetto, e non l’oggetto stesso. Nessun pittore aveva mai formulato con tanta chiarezza questa verità fondamentale sull’arte e sull’attività dell’artista. […]

Sono le 5 e tutto va bene

Ore 5 del mattino. Forse sarebbe meglio andare a dormire. O no? Allora cerco un’immagine da inserire nel blog… Ecco trovata, una di Magritte, guardacaso !!

T'immagini?

Le immagini vanno viste quali sono, amo le immagini il cui significato è sconosciuto poiché il significato della mente stessa è sconosciuto

René Magritte


(Grazie a Ely per avermi segnalato questa frase)

Magritte

Oggi ho preso il io bel trenino e sono andato a Como a vedere la mostra di Renè Magritte.

http://www.magrittecomo.it 

devo dire che mi ha un poco deluso.

Per prima cosa perchè mancavano molti delle mie opere preferite.
Poi perchè c’era (ahimè era domenica) troppa gente. Come si fa ad apprezzare le opere se hai 4 persone davanti che chiacchierano e bambini che giocano coi telefonini??

Tutto sommato cmq carina, soprattutto perchè c’erano molte opere. Una mostra così su Magritte è molto difficile da trovare.

Una nota sul bieco merchandising alla fine della mostra, con dei prezzi spropositati.

L’assassino minacciato

http://www.magrittecomo.it/

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