(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Elezioni a Voghera

  • Garlaschelli voto 8. Si aggiudica al primo turno la metà (quasi) dei voti, ma non basta, altrimenti sarebbe stato un 9, ma “non ho l’età per uscire sola con te”. CINQUETTI
  • Lega voto 9. Diventa il primo partito in città, da sola vale quasi la metà della coalizione e ha i recordmen (anzi recordwomen) di preferenze. Di più non poteva fare. AVENGER
  • Forza Italia voto 7. Svuotata di grandi BIG che hanno preferito altre liste tiene comunque botta nonostante anche il calo a livello nazionale. FIAT PANDA
  • Fratelli d’Italia voto 8. Raddoppia i voti rispetto a 5 anni fa e si presenta come forza di governo credibile. PATRIOTTICA
  • Voghera al Centro voto 8. Per essere una lista civica quasi unipersonale ottiene tante preferenze e fa bella figura. L’ULTIMO TEMPLARE
  • Noi con Voghera voto 7,5. Entra lista materasso ed esce vittoriosa collezionando oltre 500 preferenze. SORPRESA
  • Nicola Affronti voto 8. Massimo risultato con il massimo sforzo. Raccoglie intorno a se una grande squadra e riesce a superare i concorrenti per approdare al ballottaggio dove tutto potrà succedere. DEMOCRISTIANO
  • Unione di Centro voto 7. Aumenta le preferenze rispetto alla volta scorsa spalmando i voti dell’allora candidato consigliere Affronti su numerosi candidati. INOSSIDABILE
  • Partito Democratico voto 5,5. Più che dimezza i suoi voti a causa di numerose defezioni e ha un solo candidato con preferenze a tripla cifra. Per un partito così prestigioso è un contentino. SABBIE MOBILI
  • Insieme per Voghera voto 6. Lista nata da poco, ma con grandi nomi. Fa il suo compitino, niente di più, niente di meno. Al suo interno c’è chi gioisce e chi sorride amaro. FORZA VOGHERA
  • Voghera per l’Oltrepò voto 4,5. Portatori d’acqua votati dai familiari. La politica dovrebbe meritare di più. GATORADE
  • Movimento Civico Vogherese voto 4. Per un movimento attivo da tanti anni e con un numero di articoli sulla stampa e sul web così alto al suo attivo avrebbe dovuto volare più in alto. PICCIONE
  • Polo Moderato voto 3. Composto per quattro quinti da persone che non vanno oltre le 5 preferenze. INUTILE
  • Pier Ezio Ghezzi voto 5. Dopo 5 anni ininterrotti di campagna elettorale non è riuscito ad arrivare al ballottaggio e non può certo dare colpe in giro. Porta comunque in dote una medaglia di bronzo, metallo però poco nobile. TOTO CUTUGNO
  • Lista Ghezzi Sindaco voto 8. La forza trainante di questa compagine, che raccoglie mille voti in più del Partito Democratico, inserendo nomi più o meno illustri di aree anche non di sinistra. Di più non gli si poteva chiedere. TIRARE LA VOLATA (ma se nessuno scatta?)
  • Quartieri di Voghera voto 5,5. Deludente risultato per una lista che ambiva a qualcosa in più. Le polemiche non hanno aiutato, ma il partito Italia Viva (a cui alcuni esponenti si rifanno) non ha fatto di meglio. RENZIE
  • Voghera + Libera voto 4,5. La lista più giovane, multimediale, innovativa, social, raccoglie solo una manciata di voti. Una vita da mediano deve insegnare che poi il pallone va passato al bomber, altrimenti non si finalizza. ORIALI? Magari !
  • Antonio Marfi voto 5. La grande aspettativa non si concretizza, anzi naufraga malamente sugli scogli non arrivando neppure alle preferenze della volta scorsa. Poco supportato? Probabile. HO PERSO LA STELLA POLARE
  • Movimento 5 stelle voto 4. Considerando che a livello nazionale siede al governo, a Voghera rimedia solo una brutta figura. L’incaponimento nel correre da soli non deve diventare una scusa per dire: “noi avevamo un bel progetto, ma non l’avete voluto”. TAFAZZI
  • Giusy Insalaco voto 8. Con alle spalle un partito inesistente (il governatore Toti mi perdonerà), ma un deus ex machina che evidentemente sa il fatto suo parte svantaggiata ma potrebbe essere l’ago della bilancia del centrodestra. NEW ENTRY
  • Cambiamo con Toti voto 8. Due candidati con oltre 100 preferenze e nessun candidato con zero voti (al contrario di altre liste). Non è una lista fantasma. TOTI O TOTTI ?
  • Carmelo Pagnotta voto 3,5. Va bene, ci ha provato, ma un progetto basato quasi esclusivamente sulla scuola non ha funzionato. (poco) MATEMATICO
  • Lista scuola voto 4. Riesce a battere addirittura altre 3 liste, non si capisce se per merito loro o demerito degli altri. IMPROBABILE

La lotteria degli scontrini

Ne hanno inventata un’altra per complicare la vita ai piccoli negozi. Penso che neanche i migliori autori della Settimana Enigmistica potevano elaborare una cosa così complicata.

Burocrazia del ballottaggio

A Voghera il 31 maggio 2015 si sono svolte le votazioni per eleggere il sindaco e il consiglio comunale.

Nessuno dei candidati ha superato il 50% dei voti e quindi, in base alla legge, si è dovuto ricorrere al ballottaggio tra i primi due, da svolgersi dopo un paio di settimane.

Dai dati in suo possesso, quello che risultava terzo, Pier Ezio Ghezzi, avrebbe invece dovuto essere al secondo posto, avendo preso più voti del secondo, Aurelio Torriani. Differenza di non poco conto in quanto, appunto il secondo avrebbe partecipato al successivo ballottaggio, il terzo si sarebbe dovuto arrendere in vista di migliori future fortune.

Se fossimo in un sistema efficiente cosa sarebbe successo? Beh, la questione era relativa a sole due (se non ricordo male) sezioni. Abbiamo dovuto subire un commissariamento per un anno che, per quanto gli amministratori mandati dalla prefettura possano essere o meno di valore, non sono quelli scelti dal popolo e quindi va da sé che sono un danno, perlomeno per la democrazia.

Quando in altri ambiti c’è un problema contingente cosa si fa? Si procede d’urgenza
Faccio un paragone assurdo, non me ne si voglia, ma è solo per spiegarmi: se devo fare una cura per i reumatismi posso anche aspettare dei mesi, ma se ho un problema cardiaco acuto, forse è meglio essere operato subito, no?

Già subito nelle ore successive il candidato Ghezzi aveva fatto notare la discrepanza dei numeri, e nei giorni successivi aveva presentato ricorso.
Ripeto: si trattava di due sole sezioni. In ogni sezione c’è un presidente, un segretario e un gruppo di scrutatori. In totale penso che siano 6/7 persone. Moltiplicati per due non raggiungiamo le 15 persone.
Quindi: un lavoro svolto in poche ore da 15 persone può benissimo essere svolto da altre 15 persone (svolto bene, benissimo) in un paio di giorni, no? E sono stato di manica larga

Si vota il 31 maggio. Vince Barbieri. Secondo Torriani. Terzo Ghezzi.
Ghezzi presenta ricorso il 3 (il due era festa). Siccome la cosa può inficiare il ballottaggio, lo si sposta per sicurezza di una settimana o due e si decide di far ricontare le schede SU-BI-TO! Stiamo parlando di contare dei voti, non di spedire una sonda su Saturno, penso che non sia complicatissimo, no? O mi dite che per entrare nella lista degli scrutatori bisogno avere un QI sopra la media?
Il 4 si decide, lunedì 8 ci si mette lì con tanta pazienza e attenzione e si ricontano le schede. Se vogliamo essere sicuri sicuri sicuri le ricontiamo e le ricontiamo ancora. E magari il giorno dopo ancora e ancora e ancora. Il giorno martedì 9 giugno, dopo averle contate settordici volte si nota che Ghezzi ha più voti di Torriani. Bene, in base alla legge al ballottaggio ci va Ghezzi.

Il giorno 21 giugno (anzichè il 14) si va al ballottaggio e chi vince governa da subito e per 5 anni. Fine.

E invece siamo prede della burocrazia che ha permesso di svolgere un ballottaggio già sapendo che poteva essere nullo, ha lasciato governare una giunta con la spada di damocle sopra alla testa che da un giorno all’altro avrebbe visto annullato il proprio mandato, è arrivato un commissario che ha poi commissariato anche l’azienda pubblica, si è dovuto ripetere la votazione con conseguente spreco di soldi, rompimento di maroni per gli elettori ecc.

Di chi è la colpa? Di Barbieri? No, Barbieri è risultato il più votato nella prima votazione, ha partecipato al ballottaggio e lo ha vinto, ha ripartecipato al ballottaggio-bis e lo ha vinto. Se ha una colpa, è quella di aver vinto tre elezioni e chi vince risulta antipatico.
Allora è di Torriani? No, lui è risultato al secondo posto e cosa doveva fare, tirarsi la zappa sui piedi e dire che non era vero?
Allora la colpa è di Ghezzi? No, lui ha semplicemente dimostrato di aver ragione sulla conta dei voti, non gliene si può certo fare una colpa.

Se c’è una colpa è stata (a parte quella della presidenti dei due seggi che dovrebbero ripetere le scuole elementari perlomeno, perchè non si tratterà di mandare missili, ma almeno saper contare è richiesto) è quella di questo farraginoso sistema che per prendere ogni piccola singola decisione ci mette mesi e mesi e mesi.
E qui ci si perde tutti: la politica, la cittadinanza. 

A conti fatti, chi ci ha rimesso più di tutti è proprio Barbieri, che per essere legittimato ha dovuto vincere addirittura tre tornate, ma, ripeto, non gliene si può certo fare una colpa all’avversario.

Brexit e chiamata alle urne

3 mie personalissime considerazioni sulla chiamata alle urne:

1) Lo strumento referendario è sancito dalla costituzione, è una forma di democrazia diretta fantastica, ma non bisognerebbe abusarne. Mi spiego: noi eleggiamo dei rappresentanti affinché discutano, scrivano e approvino delle leggi. Li paghiamo apposta, dovrebbero fare quello al posto nostro, che magari non ne abbiamo il tempo, la voglia, la capacità. Quindi le leggi dovrebbero farle loro, sono i nostri rappresentanti. Poi succede che magari questi pochi (pochi rispetto agli italiani, in realtà sono tanti) uomini e donne non ci arrivino a risolvere una situazione molto sentita dall’opinione pubblica e allora si utilizza lo strumento del referendum. Ma se mi fai un referendum sulla concessione delle trivellazioni… poi non lamentarti che la gente se ne sbatte le palle di andare a votare. Dai!

2) Parlando di Brexit: ma quelli che si riempiono la bocca di democrazia, di primarie, di trasparenza, di potere al popolo, perchè adesso si lamentano? Il Regno Unito ha chiamato i proprio elettori alle urne chiedendogli una cosa. Questi cittadini sono andati in massa a votare… e ha vinto l’uscita dalla UE. Fine. Non c’è niente da aggiungere. La democrazia va bene solo quando vince chi volete voi? Io personalmente non "credo" al progetto di uscita dall’Unione Europa, cioè non è che mi entusiasmi questa Europa, ma ritengo che uscire sarebbe peggio, e quindi reputo che sarebbe più interessante cercare di migliorarla, che uscire. Soprattutto per uno stato come l’Italia che sta perdendo punti su tanti aspetti, credo che se rimanesse "da solo" subirebbe un crollo. Ma la mia è ovviamente un’opinione. La MAGGIORANZA di chi ha votato in UK ha deciso il contrario e chi sono io per giudicare il legittimo voto di un popolo? Se uno non ci vuol stare, che vada. Autoderminazione dei popoli, mi sembra un punto base base base della democrazia.

3) Avete visto come fanno nei paesi più avanti? Si vota nei giorni feriali, altro che la domenica. E altro che anche il lunedì come voleva reintrodurre Alfano. E’ morto qualcuno? Non mi pare. C’è stata un’affluenza bassa? Non mi pare. Mi sembra solo una grande lezione di civiltà che ci è stata data. Se la chiamata alle urne è interessante, uno il tempo lo trova. E’ come per un amico, per una morosa, per un lavoro che devi fare: SE CI TIENI IL TEMPO LO TROVI. Tutto il resto sono solo chiacchiere. Punto.

 

La Fiera di Voghera

C’è appena stata la "Fiera dell’Ascensione" a Voghera. Vorrei scrivere alcune mie considerazioni. Secondo me…

Sarebbe bello che Voghera avesse una sua "fiera" permanente. Tipo Milano, Pavia, ma anche Casteggio. Insomma una struttura che possa ospitare manifestazioni tutto l’anno. Ad ogni edizione della Sensia (a parte quest’anno, a causa dei tagli) si deve montare e poi smontare la famigerata tensostruttura che costa un fracco di soldi. Non sarebbe bello avere una struttura fissa? Questa sarebbe utile anche per organizzare (come nelle altre città sopra citate) altre manifestazioni durante l’anno: se esistesse una fiera si potrebbe usarla come si vuole, sarebbe uno spazio utile per la città.

A questo punto una domanda fondamentale: dove farla? Bel problema. Farla in uno dei cortili della caserma significherebbe sacrificare una zona di parcheggi fondamentale, anche perché ormai sono praticamente gli unici. E allora dove? Lo spazio del mercato ortofrutticolo non c’è più, l’ex dogana è piccola e ancor più decentrata, Piazza Liberazione (Piazza Castello) è sede di un meraviglioso (sic!) giardino. E quindi? Non saprei. Magari restaurare la parte ancora malmessa della Caserma?

Parliamo della Sensia. Io da commerciante ho notato un particolare, che non so se i miei colleghi hanno riscontrato nello stesso modo: durante i giorni finali dell’Ascensione, contrariamente al solito, c’era gente ANCHE in giro per la città e non solo nel quadrilatero Via Roselli – Via Kennedy – Via Cernaia – Via Gramsci. E questo è SICURAMENTE positivo. Questo sarà dovuto alla mancanza dell’attrattiva degli stand? Può darsi, ma è un segnale, secondo me, importante. Se la festa di Voghera (perchè di questo si tratta) è vissuta anche per le vie del centro giova sia a chi ha delle attività, ma alla città nella sua interezza. Dai, ammettiamolo, sarebbe bello che la festa Patronale di Voghera desse vivacità a tutta Voghera e non solo alla zona della Caserma, che è un pochino decentrata

Come fare? Purtroppo anche in questo caso non ho l’arroganza di avere la soluzione. E non ho neanche la spocchia di dire "ci deve pensare la politica". Dico solo che occorrerebbe pensarci, non dare per scontato che la fiera rimanga solo e solamente all’Ex Cavalleria. La storia ci insegna che le situazioni non sono immutabili. Un tempo il centro della fiera del bestiame (allora importante, anzi fondamentale) era in Piazza San Bovo, se non vado errato. E quelli più grandicell….più anzianott…insomma più vecchi di me ricordano le giostre nella zona del Castello. Quindi non è assolutamente un dogma quello di tenere le cose come sono state finora. Non so, la "butto lì": magari mettere le bancarelle lungo le strade che portano al centro. Dicono: "i gestori delle bancarelle non sono d’accordo". Ok, ma sono loro che decidono a Voghera? Capisco che non bisogna fare un muro-contro-muro (altrimenti non vengono più e sarebbe ancor peggio), ma se la fiera si sposta leggermente si dovrebbero adeguare e alla fine ci si guadagna tutti. Se ci si inventa un "percorso" per far arrivare la gente in Via Emilia, in Via Plana, in Via Garibaldi, in Piazza San Bovo, non sarebbe bello? E offrirebbe la possibilità a chi ha in negozi di tenere aperto, e la possibilità a chi visita la fiera di trovarli aperti.

Mettetevi nei panni di chi viene "da fuori". Arriva a Voghera, parcheggia addirittura nel centro del centro del centro (Piazza Duomo), passeggia nella via principale (Via Emilia) e trova tutto chiuso. Brutto, no? Mi si replica: si, ma i negozi, con le bancarelle davanti alla vetrina, non vendono, anche perché la gente che passeggia è più portata naturalmente ad acquistare magari dalla bancarelle più che nei negozi. Vero sì e no: è sempre una pubblicità. Io da commerciante preferirei di gran lunga avere "da lavorare" la domenica dell’ascensione, invece di essere in giro con gli amici, avere in negozio duecento persone che non acquistano, che tenere chiuso e vedere la mia via (quasi) deserta

Altra idea: e se nel centro del centro (Piazza Duomo) ci mettessimo gli stand? Ma sai che attrattiva? Però "non si può fare" perché montare e smontare gli stand non permetterebbe il regolare funzionamento del mercato bisettimanale. Irrealizzabile. E allora perché non metterci le bancarelle?

Altra nota: secondo voi non sarebbe stato meglio quest’anno se avessero messo tutto ciò che è stato piazzato in Piazzale Fermi nel cortile della caserma e viceversa lasciare il piazzale libero al parcheggio? Le attività dell’Area Fermi erano sicuramente penalizzate (specialmente nel corso della settimana). Un esempio: anche a causa della pioggia, anche a causa della mancanza dell’attrattiva dei fuochi, ma domenica sera ero a vedere nella tensostruttura di Piazzale Fermi i V-Tribute, gruppo eccezionale di Voghera e…c’era poca gente. Ok, mi è andata bene perché ero in ritardo e ho puro trovato il tavolo, ma alle scorse edizioni c’era lo stra-pienone!

Quindi Fabio? Che facciamo? Boh. Diciamo: in un parcheggio rimangono le giostre, nell’altro gli stand e magari con gli anni si restaura un’ala della caserma per fare una fiera "fissa" e le bancarelle in centro.

A proposito della "tensostruttura", avrei un appunto da fare. Il commissario ha tagliato i costi. Ma ricordate che gli espositori (e io ne so qualcosa avendo partecipato a due edizioni) non partecipano gratis, ma al contrario pagano delle belle cifre! Quindi trovo singolare che addirittura si vada in perdita. Se è così la struttura "fissa" a questo punto diventa indispensabile!

Un ultimissimo appunto, una proposta che covo da tanti anni. Gli organizzatori della Fiera dell’Ascensione (il comune o chi per esso) dovrebbe spaccarsi in quattro per far si che IN PRIMIS partecipino aziende (negozi, artigiani, industrie e quant’altro) DI VOGHERA. Perché deve essere UNA VETRINA di eccellenze. Non solo, come negli ultimi anni, eccellenze enogastronomiche (indispensabili nel nostro territorio), ma di tutti i settori. In modo che Voghera ridiventi (perché nei fatti non i sembra più) LA CAPITALE DELL’OLTREPO

Vorrei che un "forestiero" quando arrivi in quei giorni dica: "Perbacco, perdindirindina, quante belle cose ci sono qui!!!!" e non solo "Facciamo un giro sul dondolino e poi mangiamo il panino alle bancarelle", quello lo possono dire in qualunque fiera d’Italia. Vorrei che arrivassero fin dall’Inghilterra per scoprire le bellezze, le qualità, le particolarità, le eccellenze dell’Oltrepo Pavese e della sua capitale.

Tutti matti a Casa Matti

Certo che la faccenda di Casa Matti è quantomeno singolare. E’ un paesino dalle mie parti, nel comune di Romagnese. Quattro case, appena sotto il Passo del Penice. Una volta era in attività la pista da sci, che era in qualche modo collegata con quella dello "Scarpone": partivi dal passo e scendevi giù fino a Casa Matti. Ci sono stato qualche volta da ragazzino, prima che chiudesse. All’epoca sembrava di vivere in una zona molto sciistica, c’erano impianti dappertutto: a Brallo, a Cima Colletta, al Pian del Poggio, a Caldirola. Al Penice addirittura tre: il "Penice Vetta", lo "Scarpone" e "Casa Matti". 

Cosa ha portato agli onori della cronaca questo dimenticato paesino dell’Alto Oltrepo? Beh, un albergo del luogo ha dato la disponibilità ad alloggiare dei cosiddetti "profughi". Mi scusino gli strenui sostenitori del politically correct per l’uso delle virgolette, ma non mi farete credere che una ventina di ragazzotti, in età da lavoro, siano dei poveri disgraziati. basta con ‘sta storia del "scappano dalla guerra" o anche del "anche i nostri nonni emigravano". I nostri nonni scappavano dalla guerra e dalla fame, ma non finivano certo in albergo spesati, si facevano un culo così, magari nelle miniere di quel Belgio di cui adesso siamo tutti amiconi, trattati come pezzenti. Giusto o sbagliato che fosse, se uno lascia la propria terra in cerca di una vita migliore, deve mettere in conto di fare dei sacrifici. Invece qui da noi non funziona così. 

Come mai? Perché siamo un popolo che accoglie chiunque a braccia aperte? Guardate che qui non si parla di carità cristiana o di solidarietà. Qui si tratta di trattare in modo ben diverso chi è in difficoltà  e che arriva da altri paesi e chi è in difficoltà in Italia. Ai secondi sembra che non importi nessuno aiutarli. Perché, ripeto? Beh intanto perché fa più notizia aiutare i "profughi", come se quelli che dormono sotto i portici di via Vittor Pisani a Milano non avessero diritto a una vita migliore solo perché non scappano da niente (che poi, ci sarebbe tutto da dimostrare, a pensar male spesso ci si indovina: visto che siamo tanto generosi cosa frena un immigrato dal dire che sta fuggendo da una qualche guerra?)

Il vero motivo è un altro. Quella roba che fa girare il mondo. No, non è quella cosa che pensate voi. Anche quella, per la carità, ma il vero motore delle decisioni a livello mondiale è uno solo: il business, il soldo, i piccioli, la pecunia, le palanche, il commercio, il denaro! Quindi un albergatore che magari non se la passa benissimo, quando viene a sapere che lo stato gli passa un po’ di soldini per mantenere questa gente, cosa fa? Due conti son presto fatti: hai l’albergo sempre pieno, ma se gli dai un piatto di pasta a mezzogiorno e una minestrina alla sera ci stai dentro alla grande. E volete farmi credere che qualcosa non avanzi ANCHE per chi ce li fa arrivare? Ma dai, mi prendete per pirla? Ripeto, aprite gli occhi, le cose succedono SOLO se girano dei soldi. Quindi che interesse avrebbe la politica di organizzare queste cose se non avesse un tornaconto personale?

E’ successo anche a Varzi. E a Voghera. E a Casa Matti hanno spedito 25 bellimbusti, in un paese che di abitanti ne avrà anche meno. A fare che? A fare un cazzo. Perché sono "profughi", mica li puoi far lavorare, la legge non lo consente. E poi cosa gli puoi far fare a Casa Matti? E poi la gente non dovrebbe incazzarsi? Gli anziani non dovrebbero infuriarsi a pensare che loro hanno lavorato una vita, che magari sono anche emigrati in cerca di fortuna per poi tornar da vecchi al loro paese e questi qui, scudati dallo status di profugo, sono accolti in albergo? Dai, è una disparità evidente. E i giovani, a cui si dice di doversi rimboccare le maniche perché c’è crisi? Che insegnamento gli stiamo dando? Come al solito l’Italia dei furbi: sei regolare, il mutuo te lo paghi tu e se non lo paghi ti pigliamo la casa, se sei clandestino ti mettiamo invece in albergo. E ai tantissimi stranieri regolari in Italia? Cosa dovrebbero dire tutti quegli operai, tutte quelle badanti, braccianti, imprenditori, tutti quelli che sono venuti in Italia a farsi il mazzo e contribuire così allo sviluppo del Belpaese? Penseranno: ma noi siamo gli scemi? Perché siamo venuti onestamente a lavorare quando potevamo venire qui a far nulla? Che colpa abbiamo, quella di non aver la guerra a casa nostra? Maddai, ma è ovvio che dietro c’è solo interesse economico, suvvia. C’è della gente che ci mangia sopra. Stop.

E quindi gli abitanti di Casa Matti sono preoccupati, si chiedono cosa possono fare tutti questi uomini, nullafacenti per legge, in un paese di montagna a mille metri? Anche a Brallo, tanti anni fa, c’è stata una situazione del genere. Berlusconi aveva pubblicamente "adottato" una famiglia clandestina, per farsi vedere in TV che lui ha il cuore buono. Poi non sapeva dove metterli e così li ha posizionati a Brallo tramite la regione Lombardia. Caspita se facevano una bella vita questi: ogni settimana veniva su qualcuno a portargli la spesona, andavano in giro a passeggiare ben vestiti (non POTEVANO lavorare, erano clandestini). E siccome avevano fin troppo in questa loro vacanza dorata, invitavano spesso i loro amici per trascorrere il weekend. Quando li vedevano passeggiare amabilmente per le vie del paese, i ragazzi di Brallo che magari si alzano al mattino presto per andare a lavorare a Tortona, cosa pensavano? Come minimo di strappare la carta d’identità e fingersi profugo. Anzi, "profugo".

Asfalto Che Ride

Non potevo non dedicare un post alla rubrica che ho inaugurato su Facebook per questa campagna elettorale e che ha avuto notevole successo. Ecco una serie di "proposte elettorali":

 

Arrabbiato col Califfato

Ma certo, giustificateli ancora. Per esempio quelli che hanno fatto l’attentato in questi giorni in Tunisia. Oppure "La Tunisia è uno Stato che è colpito quanto e più che l’Italia". Vero, ma questo non diminuisce di un solo punto percentuale la pericolosità degli integralisti islamici. Ma qui in Italia, ed è una cosa che da i nervi, c’è sempre quello che vuole fare i distinguo, quello che "ma no, non è proprio così", quello che ha sempre una giustificazione e una soluzione per tutto.

"La religione con gli attentati a Charlie Hebdo non c’entra". Ah no, infatti quelli sparavano urlando "Allah". Ma perchè, perchè perchè, bisogna sempre farsi vedere "politically correct"? Riusciamo a fregarcene di noi stessi solo per far vedere che noi siamo "buoni", misericordiosi, amanti della fratellanza, di animo gentile, moderni, ecc. Tanto, quello che succede, capita sempre agli "altri". Ma guardate che anche se non siete cristiani, se non siete cattolici, se non andate in giro col crocifisso (che però, non si sa mai, meglio toglierlo anche dalle scuole e dagli edifici pubblici), gli estremisti, se vi trovano per la strada, ammazzano anche voi. Solo che non lo capite. Non so se la vostra sia incoscienza o cosa…

Facciamo venire qui tutti, non c’è problema. Perché gli italiani certi lavori non li vogliono più fare, perché altrimenti la natalità andrebbe a zero, perché sono quelli che pagano le pensioni ai nostri vecchi. Quanti luoghi comuni che avete nel cervello. Gli stessi vecchi, i vostri nonni, sono quelli che invece col loro lavoro hanno pagato ospedali, scuole, strade. Loro, non noi e tantomento gli ultimi sbarcati a Lampedusa. Cosa vi devo dire: che preferisco vederli morire di fame?
Beh anche qui parliamo di luoghi comuni. Primo perché preferirei aiutarli nel loro paese e questo avrebbe vantaggi sia per loro (che continuano a stare dove sono sempre stati, che contribuiscono alla crescita del loro paese, ecc.) che per l’Italia, che non può permettersi di accogliere tutta questa gente. Un po’ si, tutta no. E’ come se i nostri vecchi avessero costruito una grande nave per solcare il mare. Possiamo invitare altra gente, che magari dà una mano a remare, ma se ne invitiamo troppa si va a fondo. 

E poi continuate a dire che non c’è pericolo. No, no, ci mancherebbe. Ero a Londra poco tempo dopo gli attentati alla metro. E quelli erano nati e cresciuti in Inghilterra!!! Ma no, non erano pericolosi secondo voi. Come quelli partiti dall’Italia per andare a combattere col Califfato.

Io non capisco se ci siete o se lo fate. Se avete le fette di salame sugli occhi, se lo dite per convenienza, per stupidità (nel senso che parlate tanto per parlare, senza aver minimamente riflettuto su ciò che dite), per non conoscenza. Oppure, e molto spesso è così, per sentirsi la coscienza pulita e poter pensare "Io sono bravo, accolgo tutti". E’ una visione cieca, sicuramente superficiale e a mio avviso abbastanza pericolosa. Perché coi vostri discorsi mettete a rischio anche la vita degli altri: è come se foste alla guida di un automezzo e decideste di andare veloce. Decisione vostra, siamo d’accordo, ma poi gli incidenti provocano danni a tutti, non solo a voi.

Ma è come se io fossi Don Chisciotte: certa gente queste cose non le capisce proprio e continuerà a reputare di essere nel giusto. Lana nelle orecchie. Bah… deluso, preoccupato e pessimista.

Che ti POSsino!

Grazie Piermatteo Renzie. Prosegue con l’attività filobancaria dei suoi predecessori attuando una nuova normativa che impone a tutte le attività l’utilizzo dei POS.

La scusa è la solita: la tracciabilità, la comodità del denaro elettronico, ecc.

La realtà è che in questo modo aumenteranno i costi per le piccole attività, per colpa delle commissioni bancarie sull’utilizzo dei pagamenti con Bancomat.

Notate l’assurdità del sistema bancario. Una volta tu avevi dei soldi, li davi alla banca e lei, in cambio, ti remunerava con un interesse. Adesso te lo fa passare come un favore. "dalli a me, te li tengo io, e tu in cambio mi paghi le spese per il fatto che te li conservo. Si, faccio finta di pagarti un miserrimo interesse dello zerovirgola, a cui però ti detraggo bolli, spese, cavolini e cavoloni e alla fine ci smeni comunque". E col bancomat è lo stesso: il ragionamento direbbe che tu, piccolo imprenditore, dai direttamente i soldi che incassi alla banca, senza neanche vederli fisicamente nel cassetto e quindi la banca dovrebbe remunerarti in qualche modo per questo. Invece no, il contrario, ti chiede pure una commissione. Assurdo.

E quindi questa legge ruba le commissioni ai poveri piccoli per foraggiare le grandi banche Grazie ancora Robin Hood di stacippa!

 

La lana e la pecora

Caro Stato (Governo / Fisco / Agenzia Entrate / Equitalia / IRPEF o come vuoi essere chiamato)

Ricorda: se tosi la pecora otterrai sempre la lana.

Ma se sei ingordo e vuoi mangiare anche la carne di pecora e la uccidi, nei prossimi anni non avrai neanche più la lana.

Buone feste!

Prima le primarie

Domenica ci sono le "primarie" del centrosinistra. La coalizione sceglie il suo "candidato" al governo del paese. Ho usato le virgolette su "primarie" perchè non sono votazioni ufficiali, governate da pubblica legge, ma sono consultazioni interne della coalizione. Ho usato le virgolette su "candidato" perchè è noto che in Italia non ci si può candidare alla guida del governo, in quanto il Primo Ministro è scelto dal Presidente della Repubblica e votato dal Parlamento. E’ prassi comune tuttavia, nella cosiddetta "seconda repubblica" (e dai con ‘ste virgolette), indicare un leader di coalizione in anticipo che, in caso di vittoria, sarà poi indicato e sostenuto come capo di gabinetto.

Nel centrodestra invece queste consultazioni "primarie" dovrebbe esserci all’interno del maggior partito, il PDL, verso la metà di dicembre 2012.

In questi due casi vorrei fare il mio "in bocca al lupo" (stamattina ho voglia di scriver virgolettando) a due candidati: Matteo Renzi e Alessando Cattaneo. Sono accomunati dall’esser giovani, entrambi sindaci (per chi non lo sapesse Cattaneo è il sindaco di Pavia, lo scrivo in quanto il risalto mediatico rispetto al suo omologo fiorentino è sicuramente minore), entrambi abbastanza di centro. Non ritengo che "giovane" sia sinonimo di "abile", "onesto", "capace", ecc. Ritengo però che ci vogliono facce nuove. I politici "vecchi" li conosciamo, alcuni ce li portiamo appresso da una trentina d’anni. E sappiamo anche come è stata l’Italia in mano loro. Nel bene e nel male. Hanno governato bene? Hanno fatto una buona opposizione? Oppure no? Non importa, hanno fatto il loro tempo, è ora di cambiare pagina. I giovani della politica potranno essere inesperti, incapaci, inadeguati, ma di certo non possono essere peggio di quelli che ci sono ora. Con questo, ripeto, non voglio assolutamente rinnegare ciò che hanno fatto, ma dico solo che dopo anni è ora che vadano in pensione (perlomeno politicamente). Prendiamo ad esempio Formigoni: è stato a mio parere un valido presidente della Lombardia, ma ora basta: dopo tanti anni è giusto passare la palla a qualcun altro.

Quindi, diamo fiducia a gente nuova. Sbaglieranno sicuramente, faranno delle cazzate, speriamo che non rubino più di tanto, ma come ho detto non potranno certo essere peggiori di questi, no? Dalla loro hanno sicuramente un approccio diverso e un maggiore spirito d’iniziativa. E poi, si spera, saranno più attenti a non essere più di tanto disonesti, in quanto sanno che la gente li vota proprio per questo motivo.

Vedremo. Tanto alle politiche nessuna coalizione avrà una maggioranza tale da poter governare, quindi ci sorbiremo Monti per un altro po’.

Sicilia 2012

Cosa ci insegnano le elezioni in Sicilia di domenica scorsa? Che la gente è stufa. La sinistra canta vittoria, ma il loro candidato ha preso il 30%, e a votare c’è andata solo il 47% della gente. Quindi se la matematica mi conforta ha preso il 14% dei voti dei siciliani, non mi sembra che ci sia tanto di che rallegrarsi. Certo gli altri hanno fatto evidentemente peggio, ma non è certo una vittoria per la politica, tuttaltro.

La gente non è andata a votare e chi ha votato ha scelto il voto di protesta, tant’è che Grillo è il primo partico (oh, scusatemi, non vogliono essre chiamati grillini, ma "attivisti 5 stelle"). Questo è un segnale chiaro ai signori della politica: i cittadini non hanno più fiducia in voi. Quindi basta, aria, sciò, ci avete rotto i maroni. Altro che Formigoni che quasi quasi si candida alle primarie del PDL: ma che volto nuovo sarebbe?Ma basta, tutti questi personaggio possono aver anche governato bene, ma dopo vent’anni o più è ora che facciano posto ad un altro. Non è possibile che ci sia chi fa il politico di professione per tutta la vita, andate a lavorare accidenti!

Ormai la questione non è neanche più politica: non esistono più posizioni di destra e sinistra, quello che importa è la questione morale, vogliamo eleggere gente onesta. Poi se è capace tanto meglio. E se infine è della nostra idea politica tanto meglio ancora. Per intenderci: meglio Renzi che ancora Formigoni.

Che schifo !

Purtroppo non mi è venuta altra espressione, pensando alla politica italiana. Siamo governati da una banda di ladri, disonesti, truffatori. Ogni giorno uno scandalo, che ormai non è più neanche tale, perchè il cittadino-suddito è assuefatto, non ci fa più caso. Ogni giorno si scoprono politici che rubano, che violano le leggi, che intascano, che trafficano, che arraffano. Si pagano le vacanze, le case, le auto. E poi ci vengono a insegnare la morale. Ci vengono a dire in televisione che chi magari non è in regola con i versamenti INPS è un "parassita" della società. Eh già perchè loro invece cosa sono? Il grande scrittore George Orwell, oltre al mitico libro 1984 in cui preconizzava l’avvento del Grande Fratello, scrisse uno dei miei libri preferiti in assoluto: "La fattoria degli animali". Se non l’avete mai fatto leggetelo. E’ malinconico, purtroppo, come è malinconica l’attuale classe politica. Che viene metaforizzata da Orwell come una banda di maiali.

Questi signori ci prendono per i fondelli. Il presidente della regione Lazio, Polverini, ci viene a dire che lei non sapeva niente, che lei non è coinvolta, che non ha mai rubato un euro. E chi se ne frega: il pesce puzza dalla testa e il presidente è responsabile moralmente di quello che accade. Ah già, ho detto "moralmente", dimenticando che questi personaggi non conoscano il significato della parola "morale".

Spero solo per voi, poveri rutelli, meschini polverini (li scrivo in caratteri minuscoli perchè sto a indicare un’intera generazione di polici, non solo a quelli citati), che la gente si limiti a non votare, o ad annullare le schede, o al limite a fare un voto di protesta. Perchè se li fate ulteriormente incazzare, rubando soldi mentre gli imprenditori chiudono e gli operai sono senza lavoro, quelli vengono lì e vi fanno un mazzo così. E nessuno potrebbe biasimarli. Speriamo di no, sarebbe un ulteriore imbarbarimento della società, ma da parte dei signori seduti sugli scranni del potere non arriva nessun segnale di umiltà, anzi!

 

Sfratto Express

Stavo leggendo sul Manifesto (ebbene si, ripeto, stavo leggendo il Manifesto, per la precisione questo articolo: www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8357 ) che il governo Rajoy sta attuando una serie di iniziative per fronteggiare la crisi in corso. Secondo il giornale di sinistra sono tutte proposte che buttano benzina sul fuoco e che quindi incendieranno le piazze. Sarà. Per esempio toglie il prolungamento dei sussidi di disoccupazione. Uè ragazzi, siamo in crisi, lo stato non può continuare a tempo indeterminato a dare soldi a chi non ha lavoro. Io mi rendo conto che il periodo è difficile, ma se lo stato spende e spande diventa ancora più difficile. Certo, poi non andrebbero sprecati (per esempio dandoli ai politici). Poi aumenta l‘IVA al 21%, come ha fatto il nostro Monti. E poi ha inventato lo "sfratto rapido". In pratica, per chi non paga anche solo un mese di affitto può scattare lo sfratto e l’inquilino avrà solo 10 giorni di tempo per regolarizzare la sua posizione. Magari fosse così anche qui: ci sarebbero tanti furbacchioni a cui brucerebbe un po’ la sedia sotto al sedere a sapere che nel giro di pochi giorni dovrebbero lasciare l’appartamento. Vedi che allora si metterebbero in riga. Oggi tutti sanno che ci vuole circa un anno per rendere esecutivo uno sfratto e quindi c’è chi se ne approfitta e ci marcia sopra. Questa dovremmo rubarla agli spagnoli !

Certo, la casa è un diritto per tutto, quindi anche per il proprietario della casa stessa che vorrebbe godersi il proprio appartamento, che magari invece è abitato da inquilini non paganti. A mio avviso in alcuni casi sono pretese assurde. Un po’ come la famosa "spesa proletaria": vado al supermercato e non pago per dimostrare che c’è gente che non può peremettersi di fare la spesa e tirare a fine mese. Proteste magari giustissime, ma perchè prendersela col supermercato? No, non ce la faccio, non riesco a capire questi ragionamenti barbari e mai li capirò. Punto. 

Gentiluomini di una volta

In questi giorni, su un canale che non ricordo, tipo Rai Storia o cose simili, ho visto un servizio sulle prime tribune elettorali, quelle degli anni ’60. C’erano ovviamente tutti i imaggiori politici di quei tempi: democristiani, comunisti, socialisti, liberali, missini, ecc. Sapete cosa mi ha colpito? La classe, l’eleganza. I politici affermavano le proprie idee, contestavano quelle degli avversari, proponevano cambiamenti, soluzioni, si indignavano con forza, ma tutto questo senza mai perdere le staffe e senza mai parlare sopra le righe. Non c’era nessuno che insultava, che dava del fascista all’altro, che diceva di averlo duro, che faceva le corna, che raccontava barzellette. Gente magari meno spettacolare, meno divertente, troppo seriosa, ma sicuramente più seria. E credibile. Gente che proponeva le proprie idee parlando, cercando di convincere gli spettatori / elettori con la semplice forza dei propri convincimenti, senza colpi di teatro. Quanto vorrei avere ancora dei politici del genere, per sapere che quelli che andrò a votare possano almeno sembrare persone serie. E quelli che non voterei fossero comunque altrettanto seri, seppur portatori di idee diverse.

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