Seconda puntata tratta dall’Agenda Vogherese. la prima la trovate cliccando qui.

Voghera venne illuminata per la prima volta nel 1820 con 28 fanali a olio. I bracci portanti vennero fabbricati a Volpedo da un Bernardelli su disegno di G.P Salvi e le lampade a Pavia da un certo Tabarino. Consumavano un’oncia e mezza d’olio all’ora e l’illuminazione venne appaltata per 3000 lire annue, escluso i mesi d’estate e i pleniluni degli altri mesi.

Anzichè esporre il nome della ditta si usava mettere un’insegna che indicasse l’oggetto del commercio. Quella dei cappellai era un cappello a cilindro di latta e il dentista Cademartori aveva esposto un enorme dente di legno dipinto. Le bettole usavano esporre delle frasche o delle corone di foglie verdi.

La leva militare o circoscrizione era ià in uso nel 1615 ed era fatta in città per la sua stessa difesa scegliendo un certo numero di uomini divisi successivamente per squadre. Al loro comando vi erano persone con conoscenze nel campo della milizia con gradi di: maestro di campo, sergente maggiore, capitano, tenente e alfiere.

Una grida del 15 marzo 1613 del feudatario Amedeo Dal Pozzo, marchese di Voghera, istituiva una multa di 50 scudi a chi cacciava senza il uso permesso facendo seguito a quella di Giovanni Galeazzo Visconti del 1393.

A circa metà del 1800, comparve il fustagno per confezionare gli abiti maschili e per le donne un tipo di stoffa di lino e canapa chiamata la "quadrettina". Il nome era derivato dal fatto che la stoffa, tranne qualche caso in cui era confezionata a righe, il disegno predominante erano quadretti di colore bianco e blu e blu e bianco e nero. A Voghera veniva fabbricata nello stabilimento tessile di Cristoforo Pedamonti e le operaie venivano chiamate "i quâdârtinèer"


Piazza Meardi con la Birraria Casema (cartolina del 1925)

La chiesa di San Giuseppe sorgeva in Piazza Duomo all’inizio di Via Santo Stefano, ora via Cavour, e fu demolita nel 1887. Sul limitare c’era la famosa preda dâl cumpàs, pietra del compasso. Era una lastra di marmo forata al centro che, come vuole la leggenda, servì a nostro Signore come appoggio del suo compasso per tracciare la circonferenza della Terra. "Â Sân Giüsèp s’â scondâ âr scadâlet".

Âr dì drâ rèssiâ, il giorno della sega. Era costume mandare a conoscenti e amici delle piccole seghe di carta dipinte o dorate. Per un dono importante la sega era d’oro o d’argento. I bambini cercavano di attaccarle agli abiti dei passanti; come succede ai giorni nostri il giorno 1 aprile.

Il 1 aprile 1918 è una data storica per lo sviluppo delle ferrovie a Voghera. Dopo un decennio di utilizzo a scopi militari, l’OGR di via Lomellina torna alla sua funzione originaria: la riparazione di carrozze ferroviarie.

Per avere una piccola nozione sulle paghe corrisposte in tempi lontani se ne riportano alcune. nel 1521 gli operai mutatori dal Comune a demolire un fortilizio in riva al Po vennero pagati 4 soldi al giorno e i loro garzoni 2. Nel 1390 un professore di grammatica guadagnava 10 fiorini d’oro all’anno e il direttore delle scuole 20.

Alla domenica delle palme si andava in chiesa (come si usa ancora oggi) per ricevere la rimuliva, il ramo d’ulivo benedetto che veniva appeso sopra il letto con la candela della madonna Candelora (Seriölâ) per evitare il maltempo.

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