(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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La pancia degli italiani

Beppe Severgnini sa che ogni italiano ha una propria opinione di Berlusconi, affinata e cementata in tanti anni. Con questo libro cerca di spiegare agli stranieri e ai posteri il fenomeno Berlusconi, la sua longevità politica, il suo magnetico appeal sugli italiani negli ultimi 17 anni. Secondo lui un motivo c’è. Anzi ce ne sono dieci:

  • Fattore umano. Gli italiani pensano: “ci somiglia, è uno di noi”. Vuol bene ai figli, parla della mamma, capisce di calcio, adora le donne, ecc.
  • Fattore divino. Berlusconi ha capito che gli italiani, per sentirsi meno peccatori, applaudono la Chiesa e chi dice di sposare le tesi della Chiesa. Se poi non lo fa, è lo stesso, il discorso si è spostato dai comportamenti alle intenzioni.
  • Fattore Robinson. Ogni italiano si sente solo contro il mondo. Come Silvio. E quindi siamo solidali con lui.
  • Fattore Truman. Quanti sono gli italiani che si informano, che seguono le trasmissioni critiche, che navigano su siti di controinformazione? Pochi. E tutti gli altri? Si adeguano alle idee berlusconiane, come fossero comparse nel Truman Show.
  • Fattore Hoover. Come i leggendari venditori degli aspirapolvere Hoover, anche Berlusconi ha una capacità di seduzione commerciale incredibile. Messaggi semplici, ripetuti più volte, aspetto curato, ecc.
  • Fattore Zelig. Come il protagonista del film di Woody Allen, Berlusconi è capace di immedesimarsi negli interlocutori: saggio con gli anziani, giovane tra i giovani, donnaiolo con le donne, tifoso tra i tifosi, lombardo coi lombardi, italiano coi meridionali, napoletano tra i napoletani (e canta anche!).
  • Fattore Harem. La sua ossessione femminile è da alcuni ignorata, da altri scusata, da altri ancora invidiata. I presunti scandali non l’hanno danneggiato, tutt’altro.
  • Fattore Medici. La Signoria è l’unica creazione politica originale degli italiani. L’atteggiamento di tanti italiani di oggi verso Berlusconi ricorda quello degli italiani di ieri verso il Signore: sappiamo che pensa ai suoi interessi, speriamo che pensi un po’ anche ai nostri.
  • Fattore T.I.N.A. L’acronimo sta per There Is No Alternative. Non ci sono alternative, e allora meglio un Berlusconi che qualsiasi altro. È la legge del “meno peggio”.
  • Fattore Palio. Per i contradaioli di Siena è quasi più importante che perda la contrada avversaria piuttosto che vinca la propria. Molti italiani, pur di non far vincere la sinistra, sono disposti a tutto. Anche a votare Berlusconi.

Il libro è gustosissimo, scritto bene, si legge in un viaggio aereo. E tira a galla molte verità. Dopo averlo letto, dopo aver capito quali sono i fattori che determinano il successo di Berlusconi cosa cambia? Niente. Siamo solo un po’ più consapevoli.

Tolleranza religiosa

lo so che parlo di questa cosa in ritardo, ma ieri mentre guidavo mi è tornata in mente, mi sono arrabbiato tantissimo e ho pensato di scrivere questo post.

L’argomento è questo: in una scuola di Roma hanno pensato bene di abolire le tradizioni del Natale. Quindi niente presepe, niente storia della nascita di Gesù, ecc. ecc. Questo perchè, secondo chi ha deciso, quella scuola è frequentata anche da tanti bimbi figli di stranieri e quindi con culture e soprattutto religioni differenti. Quindi, per non fargli un torto, niente Natale.

Eh no miei cari signori, ma voi sareste a capo di una scuola? Ma voi siete degli ignorantoni al cubo! Parliamo tanto di integrazione e poi evitiamo di festeggiare tutti insieme una tradizione cristiana (e anche e soprattutto italiana) come quella del Natale? I bambini figli di stranieri non ne sapranno niente del Natale, è così che intendiamo integrarli? Complimentoni, un genio quello che ha deciso.

E poi dei bambini italiani non gliene frega niente a nessuno? Qui come al solito, per far vedere che noi siamo tolleranti ecc ecc facciamo cose assurde come quella di togliere i crocifissi, e adesso pure il Natale. Io se avessi avuto un figlio in quella scuola lo avrei ritirato immediatamente. Ma scusa: a mio figlio non pensa nessuno? Lui non avrebbe avuto il diritto sacrosanto di festeggiare il Natale a scuola (in Italia)? E non venite a dirmi delle baggianate immense come la storiella della scuola laica: voi che parlate e vi ritenete laicissimi non mi dite che non festeggiate il Natale… e allora, ma fatemi il piacere!!!

Ma scusa allora facciamo una legge che vieti ai ristoranti di cucinare carne suina o bovina, così estirpiamo alla radice la preoccupazione di poter offendere altre religioni che, si da il caso, io ritengo rispettabilissime e degne di tutela, ma non è questo il metodo. Io se andassi ad abitare in un paese a maggioranza di una religione che non è la mia sarei perlomeno curioso ed onorato di poter partecipare alle feste religiose. Caro direttore della scuola: bocciato!

Figli dei Nirvana

Li chiamano studenti, li chiamano manifestanti, ma abbiamo il coraggio delle parole, chiamiamoli con il loro nome: teppisti. Ma avete visto cosa è successo in Piazza del Popolo a Roma o a Milano?

Voi come li chiamate quelli che distruggono le vetrine? Ma lo sapete cosa vuol dire ritrovarsi un negozio o un ristorante distrutti da quei delinquenti? Vuol dire dover ricominciare tutto da capo, e per cosa poi? Per quattro pirla che hanno solo voglia di distruggere? Chi li ripaga quei negozi? Nessuno. Come li chiamate quelli che vanno in giro a incendiare cassonetti? Chi li ripaga quei cassonetti? Quelle auto danneggiate, distrutte o incendiate? Nessuno.

E chi è stato? Sono solo mascalzoni facinorosi che si infiltrano in mezzo a quei poveri ragazzi che voglio sono manifestare pacificamente? Ma fatemi il piacere!! Ma quelle sono cose organizzate. Avete visto le immagini? Gente con il casco!!! Ma scusa se intendi andare a manifestare pacificamente non ti metti il casco, non arrivi coi furgoni pieni di manganelli, non giri col passamontagna. Poi se succede il fattaccio tutti li a giurare e spergiurare che era un bravo ragazzo, e magari andava a messa tutte le domeniche. Ma dai !!!! Ma fatemi il piacere.

E poi quasi ci si indigna perchè hanno scattato la foto a un finanziere che aveva in mano una pistola. E stiamo qui a discutere se ce l’aveva in mano perchè la raccoglieva da terra o intenzionalmente. Beh, non dico un colpo di pistola, ci mancherebbe, ma una bella manganellata sui denti gliel’avrei data io a tutti quei "manifestanti". Tze. Non sono manifestanti, sono criminali. Ma che cavolo vogliono? E cosa vogliono ottenere comportandosi in quel modo? Parlano di democrazia e libertà e lo dimostrano usando la violenza? La violenza genera solo violenza, quindi se poi vengono presi a mazzate che non si lamentino.

Io credo che la politica in queste cose non c’entri proprio niente. Quelli vanno li a menare le mani per il gusto di farlo, e non c’entra destra e sinistra. Prendono spunto da un qualche presunto disagio per creare ad arte queste pericolose scene di guerriglia urbana. Gente che non ha un cazzo da fare, che crede che tutto gli sia dovuto e che si mostrano come paladini della libertà ma si dimostrano essere semplicemente dei fancazzisti delinquenti, o, come li ha definiti una mia amica, dei "figlia dei nirvana"…

Le gente è strana

La gente è strana quando sei uno straniero…

Prato. 3 donne muoiono a causa del maltempo che ha allagato un sottopasso. Ma fa più notizia se scrivono: "Prato, morte tre cinesi". Io sono dell’idea che bisogna rispettare i morti. Sempre e comunque. E poi cosa cambia se sono cinesi o meno? La responsabilità della loro morte non è certo loro. Men che meno in quanto cinesi, anzi. Magari, visto che Prato è una delle città italiane a maggior numero di imprese cinesi, si stavano recando a lavorare. E il sindaco non ha avuto neanche il buon gusto di proclamare il lutto cittadino. E già perché lui si lamenta dei cinesi, però la sua ditta, la SASCH, produce in Cina !!!

Ecco, in questo post parlerò bene degli stranieri. Strano, direte voi? No. E ora cercherò di spiegarmi bene. Io sono favorevole all’immigrazione. Che non sia "selvaggia", chiaramente. Se mi dite: frontiere aperte, venga chiunque, non mi va bene. Non so se ve ne siete accorti, ma questa politica non la usa nessuno, e un motivo ci sarà. Però se la gente vuol venire qui a lavorare, e ripeto a lavorare e sottolineo ancora a lavorare, che male c’è? Anzi. E parlo di qualsiasi tipo di lavoro e a costo di esser eccessivamente pedante e noioso ripeto qualsiasi tipo di lavoro.

A voi vanno bene gli stranieri solo se fanno i domestici o i badanti? O gli operai o gli asfaltatori di strade? A me, se lavorano, vanno bene sempre. Io sono così tanto liberista da esser radicale, amo la concorrenza e il libero mercato. Quindi se gli stranieri vengono in Italia e aprono delle imprese, a partire dal piccolo negozio fino ad arrivare alla grande industria, per me va benissimo. Cari italiani, vi sentite in diretta concorrenza? Mi spiace, ma se siete veramente i più bravi e i più furbi arrangiatevi da soli.

C’è gente che fa le crociate a favore degli immigrati, ma poi si lamenta se i cinesi aprono le fabbriche, oppure se gli africani accettano salari bassi pur di lavorare. Ripeto: cari italiani, siete così bravi? E allora accettate la concorrenza. Troppo bello essere amici degli stranieri solo quando vengono a pulire i cessi….

Quindi: viva gli stranieri che vengono qui a lavorare. Cari politici, dategli tonnellate di permessi di soggiorno. Anzi aboliteli proprio i permessi di soggiorno. Ognuno dovrebbe aver il diritto di venir qui a lavorare. Chiaro che poi se uno viene qui a fare il malfattore o a grattarsi la pancia (è un po’ sospetta la cosa di gente che passa le giornate al bar eppure si mantiene, chissà come fanno eh?)… beh sappiate che in Italia non siamo secondi a nessuno in questo campo, ne abbiamo già dei nostri, quindi, per favore, se venite qui a cazzeggiare sperando nello stato sociale italiano, tornatevene a casa.

Targa al castello di Voghera

liberamente tratto da una mia discussione in chat avvenuta mercoledì scorso…

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a mio avviso
come spesso succede
la verità sta nel mezzo
durante la 2 guerra mondiale
e sopratuttto dopo il 8/9/43
in italia c’e’ stata innegabilmente una guerra civile
c’era un esercito "ufficiale"
e chi combatteva x questi esercito lo faceva
o perchè credeva in quello che faceva
o perchè cmq riteneva giusto e/o opportuno seguire la strada regolare
che certo NON era cmq "facile"
poi c’era un esercito irregolare
i cosiddetti partigiani
e anche qui c’era gente che lo faceva per credo
oppure per opportunità
io ho un esempio personale
c’è chi
è stato partigiano
ha vissuto anni sulle montagne
ma l’ha fatto
x convenienza
e allora
e col fucile in mano si sentiva forte spavaldo
insomma faceva un po’ il gradasso
e tutte le leggende nelle quali i partigiani facevano ANCHE razzie
sono vere
d’altronde dovevano mangiare!!!!
io ho uno zio che ha fatto il partigiano
il fatto che abbiano combattutto per la libertà
soprattutto la LORO libertà
mi sembra sacrosanto e innegabile
il fatto che non fossero molto diversi
nei modi e nei gesti
dai repubblichini
mi sembra altrettanto innegabile da chi ha vissuto queste esperienze
la guerra è una brutta cosa
soprattutto tra connazionali
anzi no questa è una pirlata
è sempre brutta e basta
nei paesi dei miei genitori
circolavano alcuni gruppi di partigiani
alcuni "chiedevano" di aiutarli
coi viveri
altri che li "pretendevano"
e dire di no a un gruppo di 30 persone giovani e armate è difficile…
detto questo
i partigiani hanno fatto sicuramente delle nefandezze
e i repubblichini pure
era guerra ahimè
e si ammazzavano l’un l’altro
quindi mi sembra giusto che nel 2010
a così tanti anni di distanza
si possa convenire a un rispetto di TUTTI i morti
perchè i morti ricordati dalla targa del castello
possono anche essere stati degli assassini, questo non lo so
ma quelli che li hanno fucilati a guerra finita lo sono sicuramente
io non so giudicare la convenienza di mettere questa targa…

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Un commento finale: dicono che accomunare i morti della RSI a quelli della Resistenza sia una bestemmia. A mio avviso invece i morti sono morti e in certo qual modo meritano rispetto. I buoni e in buona fede c’erano da una parte e dall’altra. I cattivi idem. La storia la scrive chi vince, ma questo non garantisce il fatto di poter avere la coscienza così pulita da poter scagliare la prima pietra. Così come ci sono tanti monumenti e targhe a ricordo di quei giovani italiani uccisi da altri italiani, non trovo così aberante una targa a ricordo di altri italiani, uccisi da altri italiani….

Oggi ce l'ho con…

Oggi ce l’ho con la Conferenza Episcopale Italiana, soprattutto con Mons. Perego che ha dichiarato che l’Italia non può decidere di espellere in modo indiscriminato i rom né altri cittadini comunitari, riferendosi alla vicenda della Francia che ha rimandato a casa i rom.

Ma scusa, questo tizio viene a farci la predica? Allora facciamo una bella cosa, mandiamoli tutti in Vaticano, visto che è uno stato e visto che li difende a spada tratta… Eh già, perchè non se li prendono loro? Tante parole e pochi fatti.

Lavori in Via Cavour

Nei prossimi giorni inizieranno dei lavori in Via Cavour a Voghera. Ecco quello che ne penso:

Per prima cosa vorrei parlarvi dei lavori che stanno per ultimare, quelli per la creazione del giardino davanti al Castello. Certo, potrebbe sembrare bello, ma se penso al fatto che hanno eliminato tutti quei posteggi mi viene solo in mente da dire che sarà anche un’abbellimento per la città, ma di fatto la renderà meno viva. E una città meno viva è anche meno sicura. Non era meglio lasciare una zona, magari la parte est, adibita a parcheggi? Certi dicono: ma come fai a dire che era meglio prima, quando c’erano quei polverosi parcheggi che diventavano pantano alla prima pioggia? Cari amici, la verità sta nel mezzo: non c’era bisogno di eliminarli tutti, e quelli che si lasciavano si potevano fare "belli", magari con mattonelle e piantine.
E poi il giardino è bruttino, non ci sono neanche le panchine. E’ un giardino da "guardare e non toccare", quindi i vogheresi non potranno neanche viverlo, solo attraversalo e guardarlo. Non mi piace questa cosa, se penso a tutti i soldi che sono stati spesi.

Ma torniamo a Via Cavour. Visto che sono anni che si fa un gran parlare di lavori di sistemazione, dopo quelli che hanno sistemato Via Emilia, Via Garibaldi, Piazza Duomo e vie limitrofe, dovrebbero iniziare quelli in Via Cavour. E invece cosa scopro? Che gli imminenti lavori serviranno "solo" a sistemare delle tubature. Quindi, una volta terminati, la via sarà verosimilmente più sconnessa di prima. Ma scusate, non si poteva approfittarne e fare tutto in una volta sola? Perchè aprire dei cantieri adesso, richiuderli, e riaprirli più avanti?

E infine una cosa che mi fa pensare… anzi che mi fa proprio arrabbiare: perchè questa stramaledetta idea del senso unico in uscita? Tutti i residenti e i negozianti di Via Cavour chiedono a gran voce, da anni, il ripristino del senso unico, com’era prima. La via è troppo stretta per un doppio senso e, visto che la sosta abusiva è praticamente rituale, diventa anche pericolosa, sia per gli automobilisti che soprattutto per i pedoni. Ho visto gente uscire dai negozi e rischiare di essere travolta dalle macchine che passano sul marciapiede. Inoltre il senso unico servirebbe a creare qualche posto auto in più. E fin qui tutto bene. Ma allora perchè il senso unico lo si vuol fare in uscita? Non ha senso (scusate il gioco di parole). Ditemi un po’: tutta la gente che arriva da sud, e quindi dalla Valle Staffora (Via Repubblica, Strada Bobbio, Via Barbieri, Rivanazzano, ecc.) e tutti quelli che arrivano da Via Rosselli o da Corso XXVII Marzo, che giro dovrebbero fare per arrivare in Piazza Duomo? Fare il giro della città ed entrare da Via Garibaldi? Dai, non fatemi ridere… E putroppo da ridere c’è poco, se tutti e dico tutti e ripeto tutti chiedono il senso unico in entrata e l’amministrazione continua a rispondere picche e a volerla fare in uscita, qui gatta ci cova e c’è qualcosa che non mi quadra. Sono curioso di sapere le motivazioni di tale assurdissima scelta. Solo che nessuno le spiega…

Ultimi

Ultima puntata, con gli ultimi santini trovati in giro. Voglio ribadire che sono tutti santini che ho trovato nei bar e che li ho pubblicati tutti.

Taverna ha una bella posa, ma quasi spavalda
Ecco un altro candidato sindaco. Santino istituzionale.
Giovanetti è l’unico di questo partito di cui ho trovato un santino. La foto è scurissima, non mi piace.
Uffa i santini standard dell’UDC proprio non mi piacciono: sono troppo grossi e hanno tutti il faccione del candidato in primo piano.
Vedi sopra, sembrano tutti uguali, io non farei caso neanche alla persona…
Ferraresi addirittura non ci sta nel santino, ne avrebbe bisogno uno più grande! Però almeno ha aggiunto uno slogan.
Pernetti sorride ma che cavolo vuol dire "Segretario collegio ingegnere architetto della provincia di Pavia" ??
Mi scuso con Saccardi ma il mio scanner non ne vuole sapere di acquisire bene il suo santino. Che a me piace.
Ferrari è un po’ triste. Il santino è senza infamia e senza lode.
Quello di Arianna è un bel santino, c’è tutto: il verde dell’appartenenza politica, il nome, la foto, la grafica un po’ stilosa. Brava, promossa.
Mi sa che anche quelli del Movimento 5 Stelle sono tutti uguali. Anche lo slogan è identico… non mi piace tanto come idea.
Idem per quelli di Rinnovare Voghera. Ragazzi io sono più critico nel giudicare le foto: non potete non dirmi che sono fototessere che avevate in casa
Vedi sopra, ma almeno la foto non è quella della patente.
Anche Vicentini non è benvoluto dal mio scanner. Sarà la carta lucida? O la mia incompetenza? Peccato perchè il santino mertia: colorato, con le informazioni, bella foto sorridente. Promosso.
Anche questo non è male. Ma era l’ultimo. Ora in bocca al lupo a tutti… io non voto a Voghera.

 

Sempre santini

Ecco la terza parte delle critiche sui santini elettorali a Voghera:

Ohibò, ma come… un santino rosso col candidato con la cravatta rossa e la barba da Che Guevara? Non c’è più religione, il mondo sta finendo…
Non ci siamo. La cravatta è un po’ retrò, ma la foto seduto… la giacca fa le pieghe. Il sorriso ce lo siamo dimenticati, la poltrona non sta bene e il color verdino dello sfondo poi… Da Todeschini mi aspettavo di meglio.
Anche da Fiori mia aspettavo di meglio. La foto è bella, ma il bianco e nero è pessimo. Un’attenuante: la scritta è chiara e precisa.
Invece Abelli in bianco e nero sta bene. La grafica è molto curata, ma lo slogan fa ridere… cosa fa, si prende in giro da solo? Se è così un punto alla simpatia, ma suona come una minaccia…
La Rocchi ha fatto un santino molto colorato. Vi assicuro che non è colpa del mio scanner la sfocatura, era proprio stampato male così.
Ammazza che faccione in primo piano. Troppo in primo piano. E poi la camicina multicolor e l’orecchino sono un po’, come dire… ineleganti.
E dai! Ma all’UDC i santini li fanno col ciclostile? Almeno Anello sorride, però sembra che debba uscire dal bigliettino ! Ma chi è il genio che ha ideato questi santini?
Diani è stato molto professional. Si mi piace, abbastanza curato.
Quello di Pozzoli è il santino, tra quelli che ho trovato, che mi piace di più. La foto è ok, lo sfondo carino, insomma ben fatto. Ma volete che un criticone come me non trovi un difettuccio? Lo slogan cosa significa? "Quello che sono". Ma che slogan è?
Il santino di Nicola non ha difetti evidenti, ma non mi soddisfa in pieno. La foto è giovane, elegante e contemporaneamente sportiva. Ma le cariche scritte a fianco sono troppo confuse: qualche punto, qualche virgola in più non guastavano. Da un "esperto in comunicazione" mi aspettavo di meglio.

 

Ancora santini

Ecco la seconda parte delle critiche sui santini elettorali a Voghera:

Chiaro, preciso, sincero. Né troppo né troppo poco. Però un poco triste.
Carino, col rosso che richiama l’appartenenza politica. Ma ci son scritte fin troppe cose. E poi lo slogan lo metterei fuori dalle virgolette.
Il design non è male, la foto è bella sorridente, ma "spara" un po’ troppo.
Mamma mia, Franco ha usato la foto della patente, avrà almeno 20 anni ‘sta foto!
Quante cose che bisogna fare….troppe? Il sorriso è tirato.
L’idea del castello come sfondo è originale, ma la figura rimane troppo piccola. Ma poi perchè hanno tutti questo vizio di scrivere "uscente" ? Non basterebbe scrivere la tua carica attuale senza aggiungere "uscente" ??
Anche lui ha usato una foto un po’ (tanto) datata.
La foto è molto bella. Per il resto anche qui non mi piace "uscente" e lo slogan tra virgolette (e per giunta coi puntini di sospensione, uno slogan deve essere deciso!). Un’altra cosa che non mi piace è "professione avvocato". Io avrei scritto semplicemente "avvocato".
Vedi sopra
 Niente di criticabile, ma neanche niente di che. Anonimo.

Domani altra puntata…

Santini

Anche a Voghera, il prossimo 28 e 29 marzo ci saranno le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e regionale. Ho raccolto alcuni "santini" e li vorrei commentare, come sempre facendomi i fatti degli altri senza guardare i fatti miei ;-)

Clicca sulle anteprime per ingrandire la foto.

Il santino di Carbone mi piace, c’è addirittura il tricolore che fuoriesce dal logo. Lo slogan è un po’ evangelico, mi ricorda "per Cristo, con Cristo….."
Anche quello di Foresta è un onesto santino. La foto però è un po’ scura e il sorrisetto è forzato.
Oddio la foto non mi piace. La maglietta della salute dà un tocco casereccio (anche io la metto sempre), ma lo sfondo bianco è un po’ spettrale.
Pernetti vuole invece "uscire" dal santino: troppo in primo piano.
Quella di Giugliano non è male, a parte i ciuffi ribelli nella foto. Lo so ragazzi che vi piace mettere gli slogan, ma… ne vale la pena… di che cosa??? E poi la parola "cocoordinatore" è orribile.
Quello di Pino invece mi piace proprio, ma non perchè è un amico (lui sa che sarei comunque perfido e cattivissimo). La foto lo ringiovanisce, c’è un indicazione importante che molti dimenticano (la parola "scrivi" e non la parola "vota")
Il layout del santino della Azzaretti è un po’ diverso dai soliti, anche per il tipo di carattere usato. Se proprio devo fare una ciritca non mi piace l’ovale che racchiude la foto, e il foularino.
Anche Domenico mi è scaduto sullo sfondino abbagliante. Sembra la fototessera del Circolo della Briscola.
Il santino di Tura è molto "giovane": slogan, breve curriculum, riferimenti internet, foto elegante e sorridente. Unico neo: gli sono venute spalle troppo larghe…
 Miiiiii che titolone. Ma cosa vuol dire? Ma quindi sulla porta dell’ufficio ha scritto A.a.S.E.P.T.e.T.V.P.T.L ? Lo slogan è pessimo: prima mette le virgole e poi non mette neanche il punto. Per il resto tutto ok.

 Pero oggi ho criticato abbastanza… a domani…

Israele, Europa.

Berlusconi dichiara che il suo sogno è quello di vedere lo Stato d’Israele nell’Unione Europea. Ma questo qui ha dato fuori di matto. Ma ditemi cosa diamine c’entra Israele con l’Europa? Geograficamente nulla di nulla. Politicamente pochissimo. Culturalmente pochissimo.

Ma cosa siamo, uno zatterone su cui il primo che passa può saltare su? Di chi sarebbero in vantaggi di una storia simile? Tutti di Israele: avremmo in casa uno stato in perenne conflitto a cui continuamente dover mandare aiuti militari. Ma pensa te. Ma perchè non allarghiamo l’Unione alla Somalia, al Venezuela o a Timor Est? Come al solito in Italia, per eccesso di buonismo si finisce per fare la figura dei deficenti…

Via Craxi

"Via Craxi", inneggiano i sostenitori dell’ex presidente del consiglio per antonomasia degli anni ’80. Vorrebbero che qualche grande città, per esempio la sua Milano da Bere, gli dedicasse una via.

"Via Craxi", tuonano i militanti del partito di Di Pietro, che assolutamente non vogliono riferimenti ad un uomo politico condannato in via definitiva, come Benedetto detto Bettino.

Si consolino i sostenitori: nessuno mai ha intitolato una via neanche a Benito Mussolini.

27 marzo 1994

Che bei ricordi… Era il 1993 quando la politica italiana veniva stravolta: erano spariti o ridimensionati i vecchi partiti, spazzati via dal terremoto delle inchieste di Tangentopoli. Si repirava un profumo nuovo nell’aria. Avevo vent’anni, nel 1992, diciottenne, avevo scelto la Democrazia Cristiana perchè mi pareva la meno peggio. Nell’autunno 1993 ero confuso: non sapevo chi avrei votato nelle successive determinanti elezioni politiche della primavera del’anno successivo, dovute al fallimento della XI legislatura della Repubblica Italiana dove, dopo Amato, avevano dovuto ricorrere come traghettatore al "tecnico" Ciampi, governatore della Banca d’Italia.
Uno dei personaggi del momento era Mariotto Segni, promotore di referendum per abolire il sistema proporzionale. Chi votare? I vecchi partiti avevano deluso. A sinistra c’era il vecchio PCI che si era cambiato nome in PDS. Ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Facevo il primo anno di università e, tra giovani si che volevano teneri informati, era una scelta sentita, visto che tutti i media parlavano di passaggio verso una "seconda repubblica".

Ero quasi convinto di votare Lega. Con tutti i suoi difetti e le sue contraddizioni alla fine rimaneva il partito che più si avvicinava alle mie idee. Era un movimento salito alla ribalta nei primi anni ’90, che stava prendendo una propria maturità politica. Poi, la svolta. Verso fine anno Sivio Berlusconi sgancia la bomba: fonda un partito. Incredibile. Non ho perso un minuto: appena a Voghera ha aperto un "Club di Forza Italia" in via Emilia mi sono immediatamente iscritto.

Non mi perdevo una diretta, un articolo di giornale. Alcuni li conservavo. Avrei voluto andare al forum di Assago per una mega convention a febbraio, ma proprio in quel periodo mia mamma si ruppe una gamba in malo modo e quella domenica dovetti stare con lei, visto che si muoveva su sedia a rotelle. Arrivammo alle fatidiche elezioni del 27 marzo 1994. A dire la verità si votava sia il 27 che il 28.

Ero rappresentaante di lista, in tutte e 5 le sezioni del comune di Brallo. Ovviamente non avrei potuto assistere a tutti e 5 gli spogli. Alla fine ho scelto di andare a Corbesassi, in quanto mi avevano chiaramente fatto capire che sarebbero stati celeri, e poi Brallo. Non avevo auto, in quanto la mia scalcagnata Talbot Samba era in panne definitivamente e non avevo ancora preso la mia mitica Fiat Tipo. Quindi utilizzavo la 500 di mia mamma, scomodissima, tenuta insieme col ramino, senza un sedile, coi fari bassi, con pochi freni e ogni gomma diversa dall’altra. Alla sera, poco prima della chiusura dei seggi, ero a Corbesassi. Presidente di seggio era Gimpi. Ricordo che c’erano Ciccio e Ciano come scrutatori. Non posso scrivere qui le cose che succedevano… diciamo che sono cose che succedono nei seggi (anche se l’opinione pubblica non lo sa e le forze dell’ordine fanno finta di niente), ma in quel seggio succedevano "di più". Che ridere. Cavoli peccato che non le posso scrivere. Poi sono corso a Brallo. Per due giorni avevo avuto da ridire col presidente di seggio che sosteneva che io non potessi entrare nel seggio col mio pataccone di Forza Italia appuntato orgogliosamente sul petto. Io ovviamente non me lo sono tolto neanche per un minuto e alla fine avevo ragione io (hehehehe).

Forza Italia e Lega (ovvero il Polo delle Libertà) avevano vinto le elezioni (ricordo che al nord FI era alleta con la Lega, mentre al centro sud con Alleanza Nazionale nella coalizione di Polo del Buongoverno. Ah mi stavo dimenticando che c’era anche il partito di Costa, non ricordo il nome, e quello di Casini e Mastella, il CCD).

Dopo che ho ottenuto i dati definitivi di tutte e 5 le sezioni sono corso in piazza, e dalla cabina (non c’erano i cellulari !!!) ho chiamato Tony per comunicargli i risultati. Che notte quella notte. E il giorno dopo son tornato a Voghera per brindare in sede.

E poi ci sono state le europee, ma lì ero scrutatore, e il successo è stato ancora migliore. Poi c’è stato il tradimento della Lega e la caduta del governo. Per colpa di Bossi&C. ci siamo dovuti pappare il governicchio di Dini e soprattutto poila vittoria del professor Prodi nel 1996.

Ma la storia poi ha dato torto a Prodi e quelli come lui, e per fortuna la Lega si è ravveduta.

Cosa c’entra l’immagine? Il 27 marzo 1994 è uscito il numero 2000 di "Topolino"

Leggi al macero

Cavoli che storia: nel giro di pochi mesi il governo e il parlamento hanno cancellato circa 36mila leggi vecchie e stravecchie. La scorsa estate il dl 112 del 25 giugno, convertito in legge il 6 agosto, ne aveva già cancellate quasi 7 mila e lo scorso 17 febbraio è stato convertito in legge il dl 200 del 2008 che depenna dal nostro ordinamento ben 28406 leggi!

Chissenefrega, direte voi. E no, perchè il mantenimento in vita di queste leggi costa, e non solo in senso burocratico, mantenere una singola legge ha dei costi.  Tra quelle abriogate ce ne sono veramente di fantastiche. Ovviamente erano anni e anni che non venivano applicate, e quindi, a maggior ragione andavano cancellate.

Si va dalla norma che imponeva una tassa sulla preparazione della radica di cicoria (1874) a quella sul bollo della carte da "giuoco" (1861), passando dalla riduzione di tariffa per la spedizione da parte di case fonografiche di pieghi o pacchi contenenti dischi diretti alla discoteca di stato (1935) o da quella relativa all’importazione in franchigia da dazio doganale di peperoni rossi secchi, di origine e provenienza libica (1942). Vi rendete conto? 36 mila leggi che andavano ad intasare il nostro ordinamento.

Un plauso a Brunetta e Calderoli.

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