Leggo sul sito de “Il Giornale” (oddio adesso mi diranno che sono uno sporco fascista… ma prima lasciatemi dire che la notiza l’ho letta su Google News):

La Finanziaria del governo Prodi potrebbe dare il colpo di grazia al già traballante matrimonio tra i turisti tedeschi e il Bel paese. Ormai da tempo le associazioni dei consumatori della Germania criticano l’offerta turistica italiana. «Paghiamo una Ferrari e ci date una cinquecento», è più o meno l’argomentazione. E ora, con la manovra varata dal governo di centrosinistra, arriva la notizia che per compensare il taglio ai trasferimenti dallo Stato agli enti locali, le città potranno imporre ai visitatori una tassa di soggiorno.
Magari sotto forma di un ticket da cinque euro al giorno per chiunque metta piede in una località turistica o una città d’arte dello Stivale.
La prospettiva di un giro di vite fiscale di questo tipo non è piaciuta a quattro colossi dei viaggi del calibro di Tui, Rda, Dertour, Silverjet e Langhout, che hanno deciso di inviare una lettera al governo italiano con l’obiettivo di bloccare la nuova imposta. Stesse finalità e stesse argomentazioni dei tour operator statunitensi e giapponesi che nei giorni scorsi hanno inviato al governo italiano missive dal tono simile.

E’ così ragazzi: in Italia libero accesso a extracomunitari di ogni sorta, ma ai turisti facciamo pagare l’ingresso. Complimenti.

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