Un uomo con la bombetta è arte? Forse no. Una mela? probabilmente no. Un uomo con la bombetta con il viso nascosto da una mela diventa arte.
Un quadrato, delle linee? Se sono disposte da un’anima diventano arte.
Due manichini sono artistici? Dipende.


Giorgio Morandi – Natura morta metafisica
 

Questi sono solo esempi, per cercare di spiegarvi perchè il codice è poesia. Per codice intendo il codice di un programma, si insomma quella serie quasi interminabile di astrusi comandi che i presunti cervelloni danno in pasto agli ammassi di rame e silicio. Come fa una cosa che è figlia della matematica ad essere assimilata alla poesia? Orrore. Se è questo quello che pensate non avete capito nulla. Per prima cosa vi assicuro che la matematica e l’informatica sono parenti tanto come la ginnastica e la latteratura. Certo, se fai ginnastica sarai un letterato più attivo, ma puoi benissimo essere un appassionato di letteratura senza dover fare ginnastica!!! E poi…

E poi… quando con delle pennellate di enigmatici geroglifici riesci a dare vita a figure, disegni, animazioni, movimenti, quando con delle note sottoforma di simboli grafici riesci a far suonare, a far vibrare l’anima di un inanimato computer, o creare movimento, far nascere sensazioni, dubbi, conclusioni…. Voi non conoscete che emozione. Come il bambino che costruisce con anonimi pezzi di Lego un bel robot semovente. Che bello.
Ti metti li e, pezzo dopo pezzo, con fatica, con tanti errori e ripensamenti, riesci a far fare cose strabilianti. Dai un pizzico di vita, un pizzico di fantasia, di sapere, di incantesimo. Forse allora è vero, code is poetry, o forse no, it’s a kind of magic:

il codice è magia !

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