(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Situazioni paradossali in negozio

Se me le scrivessi tutte su un block notes potrei veramente farne un libro. Eccone alcune a caso che mi ricordo:

Vorrei un maglione in pile, ma leggero
“Ok, ho capito, un micropile, come questo”
Si, ma non mi piace il nero
“No, era per farle vedere il modello, ci sono anche altri colori, vede?”
Il blu non mi piace
“Non c’è solo il blu, ci sono altri colori”
Non ha altri modelli?
“Ho i pile più pesanti”
Lo voglio leggero
“E allora leggeri ci sono questi che le ho fatto vedere”
E no… non mi piacciono i colori
“Mi scusi, ma ci sono i seguenti colori: rosso, bordeaux, bianco, panna, azzurro, blu, nero, rosa, grigio chiaro, fucsia, grigio medio e grigio scuro, azzurro acceso, marrone
Si ma non mi piacciono
“Che colore le piace?”
Ne volevo uno fiorato

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Avete i ginsi della levissi?” (taduzione = jeans della Levi’s)

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Avete le calze di spugna?
“No”
Come no, dai
“Eh, non ne abbiamo!”
Oh!” (non so come scriverlo, non è un oh di sorpresa, è un oh come a dire ‘impossibile’)
(((cavolo lo saprò se vendo calze o no???)))

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Un tizio entra, non fa neanche un metro e dice:
Ma vi arriva ancora della roba?
“Spero di no, non saprei dove metterla, c’è il negozio pieno imballato”
No, intendo se ci saranno nuovi arrivi
(((ma brutto deficente, se non hai neanche ancora visto cosa c’è in negozio, cosa rompi i coglioni!!!))

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Scusate, avete le stinche?
(((Dopo un paio di minuti ho capito che intendeva i parastichi)))

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Per capire bene questa vi devo spiegare qualche cosa: il mio negozio ha 5 vetrine + la porta di vetro, quindi da fuori diciamo che si vede bene cosa vendiamo; la porta ha la chiusura automatica e per entrare bisogna suonare il campanello (il negozio è abbastanza grande e se non fosse così ci sarebbe sempre un viavai di furfantelli – che comunque ci sono lo stesso); Maconi è il ferramente a fianco a me.

Tempo fa ero di sopra in magazzino. Arriva un tizio e si mette a scrollare la porta, ignorando il grosso cartello che dice “suonare“. Ero quasi convinto che stesse per buttarla giù quando si è accorto del campanello e allora dice ad alta voce, mentre io correvo di sotto per aprirgli prima del disatro:
Oh adesso ha messo anche il campanello deh, pensa te” (Ho aperto il negozio nel 97 e ho sempre avuto il campanello)
Gli apro, lui entra, si guarda attorno e dice:
Ah….non è Maconi, scusi ho sbagliato

(Visto 2 volte, di cui 1 oggi)

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2 Comments

  1. Benedetta

    Ciao Fabio,
    ti conosco perché sei uno dei figli del “mitico” Siro (e chi mai non è passato a Brallo senza entrare almeno una volta nel suo negozio?), sono di Milano, ma ho dei parenti in due paesi del comune di Brallo, (quindi per metà sono pavese anch’io, da parte di madre). Casualmente ho scoperto il tuo blog, navigando su “Oltreweb”, se non sbaglio si chiama così. Il tuo sito, pur essendo piuttosto originale, secondo me dovrebbe essere integrato con alcune fotografie, magari della vallata, racconti di avvenimenti accaduti realmente nel corso degli anni a Brallo, fatti di cronaca dei dintorni; ho provato a visitare il sito della Pro loco, ma è penoso, anche quello della Comunità Montana non è interessante e lascia molto a desiderare, magari tu, essendo nato e vissuto a Brallo, e con la tua esperienza, riusciresti ad aggiungere un sacco di cose interessanti, anche perché nessuno si preoccupa di questo angolo di terra dimenticato da molti, purtroppo sempre più spopolato, ma comunque che ci offre a volte paesaggi suggestivi. A presto.
    Benedetta

  2. Hai ragione. Ma su questo blog ho scelto di non “scrivere” di un argomento preciso, ma di quello che esattamente mi passa per la mente in quel momento. Quindi non è escluso che possa parlare del mio paese, Brallo, ma magari non lo farò mai. Ci vorrebbe un bel sito, magari sfruttare quello della Pro Loco per inserire, come dici tu, foto e racconti. Io onestamente non ho né il tempo né la voglia di raccogliere il materiale, se qualcuno lo farà poissiamo volentieri pubblicarlo sul sito della Pro Loco (di cui faccio parte). Ciao e grazie della visita.

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