Volevo scrivere qualcosa, ma adesso che ho aperto la pagina.. non so come farlo.
Andrò a caso, come al solito.

Posso solo lasciarmi andare e pensare a quanto è fantastrabiliante condividere la vita con te. Si non c’è dubbio alcuno ormai (o, come diremmo noi, i tempi non sono per nulla sospetti): nella mia vita c’è stato un cambiamento veramente e indubbiamente significativo, anzi decisamente netto, da quando siamo io e te. Non riesco, neanche sforzandomi, a pensare al singolare; non posso che includere in questo singolare anche te. Per la lingua italiana dovrei parlare di plurale, ma io con te mi sento parte di una singolarità, come fossimo una cosa sola. Caspita! Non mi era mai successa questa cosa. È proprio così, credetemi, è proprio la sensazione di essere in una favola, il un film, in un racconto. Questa sensazione l’ho avuta due anni fa, ed è più viva che mai. Anzi ora è molto più consapevole, visto che è passato del tempo.

E poi posso pensare a questo secondo anno insieme e far affiorare un mucchio di ricordi. Non è stato un anno piacevole, vero piccola? O meglio, ci sono stati dei momenti brutti. Per quelli che si vogliono fare i fatti nostri (e non li sto certo condannando, d’altronde sono io che mi sto facendo i fatti miei in pubblico!!!) voglio rassicurare che parlo di altro e precisare che non c’è stata nessuna “crisi” tra di noi. Siamo talmente belli che praticamente non abbiamo mai fatto una litigata “seria”, sempre piccole cose, della serie “l’amore non è bello se non è litigarello”. Ma assolutamente mai quelle cose che potrebbero mettere in dubbio il nostro amore. Per dirla come mi è stato detto da qualcuno: “Ma in due anni non vi siete mai lasciati? Mai? Incredibile…”. Eh no, miei cari, siamo troppo i migliori e pertanto ci becchiamo e ci scontriamo, ma sempre parlandone e sempre cercando di capire le posizioni l’uno dell’altra. E anche questo è stato un fattore di crescita molto importante, capirsi sempre più, trovare anche i punti meno piacevoli dell’altro per capirli o superarli. Forte no?
Dicevo che tante cose sono successe in questo anno. Molte belle, qualcuna spiacevole, tante fantastiche..e poi quelle brutte brutte. Noi eravamo “io e te” in tutti i casi. Quando mi tiravi su il morale, quando eri felice e abbronzata in quel ristorante sulle colline liguri, quando ti accompagnavo a casa, quando ti son venuto a prendere in stazione per portarti a Tortona, quando ti scendeva un rivolino malinconico di lacrime, quando.. vedi cavoli, non so seguire un filo logico, mi vengono in mente tanti di quei momenti che mi si affollano nella mente e non riesco neanche ad elencarli.. Epifania a Milano, Ristò a Tortona, la scuola guida, la scelta del profumo, le fotocopie in copisteria e i megalibroni, Pasqua a Montallegro, Chiavari e la fontana di luci, e aspettarti sotto casa, oppure da Tigotà, e ogni singola volta, ogni volta che spunti da quella curva o esci da quel portone, ogni volta che mi sfoderi quel tuo sorriso, che fa pendant con i tuoi occhioni coccoloni e adornati dai tuoi ricci che fan da cornice… beh cavoli, il mio cuore ogni santa volta accelera i battiti. Non sarà pericoloso? O magari è una buona ginnastica cardiaca, dovrei chiedere ad un dottore.

Cavoli, sto pensando a tante ma tante cose successe in questo anno. Non posso e non voglio scriverle tutte, anzi neanche più una, perché in fondo sono nostre e le conosciamo bene. Guarda, io sono uno innamorato della vita, ma se così non fosse, se ci fosse anche un solo motivo per vivere, saresti tu. Dici che mi sto sbilanciando troppo? Chiaramente quest’ultima frase serve a stemperare un po’ la serietà di quello che ho scritto prima. Lo sai, se faccio un discorso serio poi mi intestugginisco e allora devo uscirne con una battuta.

Però una cosa di quest’ultimo anno la voglio ancora ricordare. Una per tutte. Che bello che è stato il giorno della tua laurea. E sai perché mi è piaciuta così tanto? Per due motivi. Il primo è che sono orgoglioso di te, per quanto hai fatto, per come l’hai fatto e per quello che sei. Insomma perché credo in te. Ci ho creduto e ci credo sempre. Direi che è fin troppo facile, perché so quanto vali. Insomma al Punto Snai probabilmente non accetterebbero mie scommesse su di te, perché io so quanto sei in gamba e quindi non vale…

E il secondo motivo è che è troppo bello quando ci sono tante persone che sono li perché ti vogliono bene, no? Non sono lì perché non avevano niente da fare, o perché qui o perché là. Erano li, semplicemente, banalmente, perché ti vogliono bene. Ed erano e sono contente e fiere di te. Al di là del fatto dei risultati, sia che tu sia un genio sia che tu sia un’ignorante. Sia che tu sia una figa spaziale sia che tu sia un rospo. Sia che tu sia la nipote di Bill Gates sia che tu sia l’ultima dei poveri. Semplicemente perché sei Elisa.
L’amica, la morosa, la sorella, la figlia, la nipote.

Chiaramente parlo per gli altri, io c’ero solo perché sei un genio (mai come Tua Sorella – lo scrivo in maiuscolo perché è un nome proprio) e perché sei una gnacca e perché sei più ricca di Berlusconi. Ah, non sei più ricca di Berlusconi? No, davvero? Beh allora ti mollo….

Scherzo piccola. Ecco, sono partito con l’idea di fare un bel post, per scriverti tante cose belle, e mi sono arenato in questi discorsi con poco senso. Posso fare un riassunto di tutto questo strampalatissimo discorso? Sono bravissimo nelle sintesi (quando voglio, e SOLO quando voglio):
 

Ti amo!
 

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