da "Terre e Cultura – Guida turistica della Comunità montana dell'Oltrepo Pavese" – Alessandro Disperati e Mattia Tanzi – 2011

BRALLO DI PREGOLA
Il Brallo ha un'estensione di 4638 ettari. L'altitudine del capoluogo è di 951 metri mentre il territorio varia dai 371 ai 1724 metri (Monte Lesima). Il Santo Patrono è San Rocco. Il Passo del Brallo è nato proprio a cavallo dell'Appennino. Tra gli anni sessanta e settanta ha conosciuto un periodo molto importante per lo sviluppo di questa zona sotto il profilo turistico. È in quegli anni che furono realizzati gli alberghi, i ristoranti e gli impianti di risalita. Oggi la località non ha perso la sua importanza: negozi, bar, ristoranti e alberghi sono al servizio di sciatori e villeggianti. In particolare va ricordato il centro tennis C.O.N.I., presso il quale durante l'estate si svolgono corsi per tutte le età e che offre numerose altre attività sportive. La caratteristica singolare di questo Comune è di essere formato da ben venti frazioni. Alcune importanti e ricche di storia, come Colleri e Pregola, altre invece che, addirittura, nel periodo invernale, risultano per lo più disabitate o contano pochi abitanti. 

Storia.
La denominazione Brallo di Pregola è alquanto recente, ma la storia di questo Comune è invece molto antica; Pregola era già nota all'epoca longobarda, nel X secolo, quando faceva parte del Monastero di San Colombano di Bobbio. Fu Federico Barbarossa, nel 1164, a cedere Pregola alla famiglia dei Malaspina: rimase in possesso dei marchesi sino alla fine del feudalesimo. L'abitato antico, con castello e chiesa, sorgeva su di uno sperone roccioso sovrastante l'attuale. Soltanto nel 1789 Pregola cessò di essere marchesato e fu annesso alla comunità di Santa Margherita Staffora. Nel 1859 Pregola, con una popolazione di 1756 abitanti, entrò a far parte della provincia di Pavia e venne inserito nel I mandamento di Bobbio del circondario di Bobbio. In passato il Comune non si trovava al Brallo, bensì a Pregola. Il municipio è stato trasferito nella sede attuale il 31 marzo del 1958. 

Da vedere.
A Collistano e a Someglio ci sono due antichissime chiese: quella di Collistano è stata sconsacrata, mentre a Someglio si trova una torre in mattoni a vista alquanto caratteristica, risalente al XIII secolo. Alla frazione Pregola, oltre alla chiesa, si trovano i resti dell'antico castello dei Malaspina. Caratteristiche sono inoltre le chiese di Valformosa e di Cencerate. A Cima Colletta si trovano un Rifugio del Cai di Voghera e impianti di risalita per lo sci alpino.

Appuntamenti.
II principale appuntamento si tiene la seconda domenica di settembre con la tradizionale `Festa della Patata'. La terza domenica di ottobre va in scena la Sagra del Pane Casereccio e della Castagna

La pieve di Someglio.
A Someglio nel XIII sec. sorse un'importante pieve, oggi Oratorio dei Santi Gervasio e Protasio, che ben presto assunse il controllo dei centri sacri circostanti, arrivando a reggere le chiese di Colleri, Cencerate e Pregola. L'edificio è completamente costruito con pietra locale in stile romanico e conserva ancora l'arco di accesso all'antico cimitero che un tempo circondava la chiesa. L'elemento più interessante è costituito dal campanile, voluto dai Malaspina, che svolgeva anche la funzione di torre di avvistamento, data la sua posizione strategica, arrivato fino ad oggi inalterato. L'interno è a navata unica, coperta da volta a botte, e conserva un interessante quadro dei santi titolari.

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