- clicchi su "Esci" senza aver prima salvato
- un attacco di singhiozzo al cinema
- quando la bustina del tè cade interamente nella tazza
- quando al ristorante chiedi il pane e non te lo portano
- gli ospiti che non se ne vanno mai
- piegare le lenzuola con gli angoli
- quando non trovi l’apribottiglie
- le vecchiette che ti passano davanti dal salumiere
- i gabinetti dei treni
- quelli che ti restituiscono i libri prestati con sottolineature o "orecchie"
- pungersi con l’ago mentre si cuce
- addormentarsi con le lenti a contatto negli occhi
- gli automobilisti che non usano le frecce
- i bicchieri nuovi con l’adesivo che non viene via
- quando il latte esce dal pentolino
- quelli che non ringraziano dopo che gli hai tenuta aperta la porta (la prossima volta te la lascio sul muso)
- i tafani
- i call center che chiamano per dirti sempre le stesse cose
- quelli che qualsiasi cosa hai comprato loro sapevano dove comprarla ad un prezzo più basso
- i cani che ti annusano
- quando ti manca una sola parola per finire il cruciverba e proprio non la sai
- l’unica volta che vai contromano di sicuro arriva subito uno dalla parte giusta
- i commessi del reparto elettronica che non sanno come funzionano i prodotti che vendono
- le gengive che sanguinano
- bruciarsi la lingua
- le briciole che finiscono sul burro
- il golfini che sanno di naftalina
- aprire la cassetta delle lettere piena e trovare solo pubblicità o bollette
- gli uffici che rimangono aperti un paio di ore alla settimana
- una macchia sulla cravatta
- quelli che in coda alla seggiovia ti passano sugli sci
- le ciglia negli occhi
- quelli che si mettono troppo profumo
- perdere il telefono proprio quando lo hai messo su "silenzioso"
- aspettare una telefonata che non arriva
- dividere il conto del ristorante in parti uguali quando hai preso solo un antipasto e c’è invece chi si è strafogato di cibo
- quelli che applaudono quando l’aereo atterra
- quelli che quando ti allontani (perchè vuoi andartene) ti vengono a parlare ancora più vicini
- i passaggi a livello
- i bar che servono il caffè tiepidino
- i cocktail che sono quasi tutto ghiaccio
- quelli che non chiedono mai scusa
- mordersi la lingua
- svegliarsi al mattino più stanchi della sera
- aprire il frigo e vederlo desolamente vuoto
- prendere una scorciatoia e perdersi
- perdere una lente a contatto
- quelli che ti dicono come va a finire ul libro che stai leggendo
- accorgersi si dove uscire di nuovo quando ti sei appena messo in relax sul divano
- quelli che a capodanno fanno "copia e incolla" coi messaggini e poi "invia a tutti"

Scende la neve. Lieve lieve. Scende la neve. E’ bello vedere quei fiocconi che cadono così lentamente. E tutto diventa più silenzioso: un silenzio bello, che rende più vicini. E i fiocchi si posano sul manto già bianco, si sommano, si compongono e creano una coltre magica. E’ magica la neve. E’ fredda, fastidiosa, brutta, pericolosa, ma è anche magica. Può essere bella, scintillante, radiosa. E poi è buona la neve. Mantiene la vita. Il proverbio dice "sotto la neve pane". Perché il grano viene riparato dal gelo invernale grazie alla neve. La neve può essere portata dal vento: gli spifferi portano qualche fiocco sotto ai cornicioni, nelle cascine, nei portichetti. La neve ricopre le auto, entra dalle finestre rotte delle cantine, imbianca i tetti. Può entrare anche nel cuore. Lui che è rosso si colora di bianco. Sembra magari congelato, ma sappiamo bene che non è così: sotto la neve c’è la vita. La neve serve proprio a quello. E quindi quando la neve si scioglierà il cuore, ancora vivo, tornerà a battere. 




