(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: August 2008

Camogli

Centro Tennis Brallo

Uno di questi giorni stavo riposando, alla sera, prima di uscire e andare al Malaspina. Sapete com’è, i pensieri si accavallano e si rincorrono. Pensavo che… come li definiscono adesso, ecco tra gli "istruttori" del centro tennis di Pregola non c’è più nessuno di quelli che venivano al bar quando lo gestivo io. L’ultima volta è stato nell’estate 2005. Chissà quei ragazzi che fanno ora, e se anche tra tanti anni si ricorderanno della loro avventura al centro "Il Brallo" e delle loro serate al

Castello Malaspina. E già, chi lo sa. E allora il pensiero è andato a mille anni fa, quando da ragazzino ci andavo io al centro tennis. Ricordo che i maestri li vedevo come uomini supermaturi, quasi vecchi, e invece probabilmente avevano circa trent’anni o poco meno. E gli "assistenti", come li chiamavano allora? Per noi erano dei veri miti. Erano degli adulti e quindi li rispettavamo, ma per noi erano come eroi: ci facevano giocare, divertire, ne inventavano sempre qualcuna. Mi ricordo di quattro persone in particolare: la prima è la miticissima Albina, la ragazza d’oro. Non era possibile non volerle bene, ogni bambino e ogni bambina del centro veniva rapito dai suoi modi gentili di fare, era un po’ la mammina di tutti noi. Pensate che si è sposata il super maestro Roberto Catalucci!!! Poi c’era Paola, di cui ricordo il nome e la sua dedizione. E poi c’era Tony. Capello riccio e appassionato di Hockey. E infine c’era il mito assoluto: Edo. Ricordo benissimo un episodio che la dice lunga su quanto per noi era un supereroe: un giorno pioveva e noi dei "secondo gruppo" ci siamo ritrovati in uno stanzone insieme a quelli del "primo gruppo". Spiego: i ragazzini erano divisi per età: i più piccoli erano il "terzo gruppo", i più grandicelli il secondo e poi il primo. Così mentre un gruppo giocava a tennis l’altro faceva un altro sport e l’altro ancora anadava a fare la passeggiata, la merenda, o quant’altro. Quel giorno, fra i vari giochi improvvisati, abbiamo scatenato una guerra di cori: vinceva chi faceva il coro più rumoroso. Quando noi abbiamo scatenato il coro "Edo Edo Edo…" non ce n’è stata per nessuno, abbiamo stravinto. Caspita ragazzi, se qualcuno di voi un giorno leggerà questo post mi scriva, chissà dove abitate, non lo so, non ricordo… Eravamo a metà degli anni ’80… penso 1985 / 86 / 87 o già di li. Miiiiii che botta di ricordi. Sarà che quando pensavo a tutto questo fuori pioveva….

Malaspina di Pregola

Domenica 10 agosto c’è stata una rievocazione storica dei Marchesi Malaspina di Pregola. In tuttta la giornata ci sono stati giochi, danze, musiche, spettacoli, canti medievali. Tra Pregola e il Passo del Brallo, lungo i circa due chilometri di strada nel bosco, erano presenti numerosi banchetti di venditori ambulanti. Al mattino c’è stata una meravigliosa sfilata in costume, dove erano rappresentati i principali personaggi malaspiniani. Neanche a dirlo che mia mamma era tra questi…

Ecco un breve excursus storico riguardante i Marchesi Malaspina, scritto da Carlo Grugni:
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Il nome del casato riporta il motto “SUM MALA SPINA BONIS SUM BONA SPINA MALIS” (sono una spina mite per i buoni e una spina dannosa per i cattivi). Nacque nel 540 d.c. quando il giovane nobile Accino Marzio vendicò la morte del padre sorprendendo il Re dei Franchi Teodoberto nel sonno trafiggendogli la gola con una spina. Il grido del Re: “Ah mala spina!” dette origine al nome della famiglia che nel 1340 con Spinetta Malaspina prese possesso del castello di Fosdinovo nella Lunigiana, da sempre terra di confine e di passaggio dove si trovano più di cento castelli.

I Malaspina sono una famiglia di Marchesi italiana fiorita tra il XI ed il XII secolo e signora di una vasta zona appenninica compresa tra il Passo dei Giovi ed i valichi della Gafagnana e del Modenese.
Nel XIII secolo, sopo una lunga lotta con Genova e Piacenza, ai Malaspina rimase la sola Lunigiana divisa nel 1221 tra i due fratelli Corradino, da cui derivò la linea detta dello "Spino Secco" ed Obizzino capostipite della linea dello "Spino Fiorito".
I domini dell’Alta Val Trebbia rimasero aggregati al Marchesato di Pregola, centro principale dello stato Malaspinino dell’Alta Valle Staffora. Ma con il passare del tempo divenne impossibile mantenere uniti i possessi; infatti il 12 maggio 1453 nel Castello di Pregola i Malaspina decisero la spartizione dell’asse familiare.
Malgrado questo frazionamento però i Signori di Pregola conservarono una certa influenza sulla politica italiana, mantenedo l’alleanza con gli Sforza, succeduti ai Visconti, nel Ducato di Milano. Successive spartizioni, destino comune a tutte le linee dei Malaspina, finirono per polverizzare il vasto feudo in minutissime quote.
L’unico ramo dei Malaspina che si mantenne in sufficienti condizioni economiche fu quello discendente da Azzo e Corradino.
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Io la storia la so leggermente diversa, quando avrò tempo / voglia scriverò la mia versione, per ora leggetevi quella scritta su Wikipedia.

Saldi di fine stagione

L’estate sta finendo, un anno se ne va… cantavano i Righeira. Ormai anche l’estate 2008 sta volgendo al termine. E’ stata un’estate diversa dalle altre, come del resto ogni anno è sempre diverso dagli altri. E’ stato il Luglio in cui sono stato più a Voghera in vita mia. Praticamente quasi almeno una volta al giorno. E un Agosto… diverso. Anche quest’anno, come nel 2007, ero a Brallo a vendere all’aperto (a “fare il banchetto” come dice mio papà). Luglio è stato disastroso come vendite, ero in crisi economico-finanziaria di bestia. Agosto invece è stato paragonabile a quello dello scorso anno. Visti i tempi: gran buono. Son stato poche volte al Trebbia, rarissimi giri in bici. Il classico giro al mare con gli amici è saltato, i lunedì di agosto li ho utilizzati per andare da Elisa ad Alassio. E poi, cmq, l’unico sempre presento ormai è Davide, il quale ha una dose di scazzo addosso che è quasi impossibile coinvolgerlo in iniziative.. che peraltro non ho, visto che siamo solo in due. Come previsto ho saltato quasi tutte le feste di paese. Volevo andare a quella di Cortevezzo ma non avevo la macchina, alla fine son stato a quella di Bocco.
Ricordo tante estati di tanti anni fa, nelle quali mi sembrava veramente inconcepibile trascorrere la stagione altrove. Oggi sto ripensando ad un periodo in particolare, circa una dozzina di anni fa. Qui fuori mio fratello aveva tantissima merce esposta, come sempre, e c’erano tanti ragazzi che gli davano una mano nelle vendite. Alla sera finivano di tirare dentro che erano anche le nove. E poi li ritrovavo magari al Kursaal. Ricordo il tizio col cappellone stile Jamoroquai, quello coi capelli lunghi che si truccava (!!!), la volta che siamo andati in 7 a mangiare da Rino (mamma mia che panciata) e poi siamo stati sul Colletta perché Ivo voleva provare il fuoristrada nuovo e Lorenzo, che era nel portabagagli, aveva buttato giù il vetro posteriore con una testata!! Giuro, l’intero vetro è finito sulla strada. Per fortuna (a parte il bernoccolo) non si è fatto male. Cavoli che bella che era l’estate a Brallo in quegli anni. Non avrei veramente mai desiderato essere da altre parti. Passeggiate nei boschi, partite con gli amici, grigliate, Trebbia, bicicletta, illusioni di amori, feste di paese, bottiglie di vino, giri in macchina. In discoteca 4 volte alla settimana. Due mesi che sembravano lunghi un anno, ma passavano in fretta come fossero stati due giorni.

Il fiore nero

All’inizio del mese, dal 7 al 13 agosto, c’è stata a Brallo, nelle scuole, una mostra di pittura di Nando Zavattoni. E’ un artista autodidatta della Val Trebbia, che ha esposto per la prima volta nel mio paese. Dipinge emozioni e paesaggi della sua valle e dei suoi viaggi per l’Europa. Viaggi reali e viaggi interiori, alla ricerca di sensazioni da riportare sulla tela.
Al di là del fatto che la pittura è sempre fonte di emozioni, non posso dire che il suo stile mi piaccia particolarmente. Visitando la mostra ho notato tuttavia un paio di opere che mi hanno favorevolmente impressionato. Soprattutto una, quella che rappresentava un mazzo di fiori ed era…. completamente nero! Mi spiego meglio: era dipinto con colore nero su sfondo nero. Grandiosa idea (ecco devo dire che spesso a me piacciono più le idee che le realizzazioni). Un mazzo di fiori, che dovrebbe essere raffigurato usando tutti i colori della tavolozza, era invece completamente privo di ogni colore. Veramente bello, magari un po’ inquietante o perlomeno malinconico, ma bello.

Nel depliant della mostra è riportata una frase di Picasso: "Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi."

Heka&Rigel

Cosa sono Heka e Rigel? Sono due stelle della costellazione di Orione. E’ anche il nome del blog del mio amico Michele Orione. L’ha aperto da poco. Ricordo un giorno che mi chiama e mi chiede come si fa ad aprire un blog. E’ urgente, mi dice. Io gli consiglio Blogspot, mi sembra fatto bene, anche se personalmente non l’ho mai usato. E così, giorno dopo giorno, ha cominciato a scrivere. Per ora lo fa con una frequenza veramente formidabile, di solito i blogger partono in sordina, lui ha cominciato alla grande. L’argomento principale rimane la sua grande passione, la pallavolo (specialmente femminile), ma alla fine fa come me, parla di quello che ha in mente in quei giorni. Da una parte mi stupisce, e questo è bello perché quando una persona ti stupisce vuol dire che la stai conoscendo ancora meglio, dall’altra non mi stupisce, in quanto lo conosco abbastanza e quindi so che, essendo un “maestro” ha mille frecce al suo arco.
Grande Miky, buona fortuna col tuo blog.

http://mikyorione.blogspot.com

Colazione con Batman

Sono stato al cine a vedere “Il cavaliere oscuro”. Vedibile, non è la solita americanata fatta male. È fatto discretamente ed è godibile. Un po’ lunghetto, ma ci sta dentro. Il personaggio milgiore in assoluto è il Joker, semplicemente fantastico. Giudizio positivo.

Poi per la serie “nostalgia” mi sono sparato in divx “Colazione da Tiffany” con la Audrey. Sempre carina eh? Solo che fa la parte di una persona dolce, ma un po’ troppo instabile psicologicamente. Senza legami, senza affetti persistenti. Nooooo, mi spiace, mi è già capitata una situazione simile. Mollami. Cmq il film è bellissimo. Giudizio ottimo

Infine mi sono rivisto "Indipendence Day". E’ come me lo ricordavo: molta azione, ma fatto benino. Ci sono scene veramente spassose, come quella mitica in cui Will Smith prende a pugni l’alieno. Molto "patriottico", dove ancora una volta gli americani salvano la Terra. Giudizio buono.
 

Gerry Napoli

Nell’ultimo periodo quel "disgraziato" di Gerardo, per gli amici Gerry, ne ha combinata un’altra delle sue. Vicino a casa mia, a Brallo, ha realizzato (o meglio sta realizzando) un’altra scultura intagliando il tronco di un albero che è stato tagliato tempo fa.

Ma chi è Gerry? Per farvi un’idea potete visitare il suo sito: www.gerardonapoli.it

La scorsa estate aveva realizzato un viso di Cristo sulle rocce di Pregola, suscitando anche qualche malumore tra gli abitanti, che si dividevano tra quanti la ritenevano un’opera d’arte e quanti invece erano indignati dalla deturpazione della roccia.

Ma Gerry imperterrito continua la sua opera. Se sia un grande artista non lo so, non sono un competente, ma noto che col passare del tempo la sua tecnica si affina e diventano sempre più belle. E poi tutto sommato è piacevole e interesante vedere chi realizza una cosa fatta a mano, con passione. E lui la passione ce la mette sicuramente.

Metilenediossimetamfetamina

La famosa Extasy, o MDMA. ma cosa è? Come funziona? Perchè funziona?

E’ un’anfetamina, cioè un preparato chimico, con effetti stupefacenti. Quindi non è come altre droghe derivate da prodotti della natura, come l’eroina o la cocaina. E’ per questo che si parla di "droghe sintetiche".

Insomma è una roba che ti sballa, ed è per questo che si è diffusa. In realtà i motivi della sua diffusione sono anche altri. Per prima cosa costa relativamente poco. Al telegiornale dicono 60 euro a pasticca. Cazzate, la si trova anche a prezzi notevolmente inferiori, tranquillamente alla portata di chiunque. Poi non da dipendenza fisica, e quindi psicologicamente non ci si definisce "dipendenti". Infine è una droga "sociale", una droga che ti rende parte della società, invece di escluderti come faceva l’E negli anni 80. Il consumatore di extasy non si defnirebbe mai un drogato, anche se lo è.

In questo mondo siamo abituati ad avere addittivi per qualsiasi componente della nostra vita. Per migliorare nel lavoro, nella vita, nello sport, nello studio. E anche nel divertimento. E quindi… che male c’è? Gia, che male c’è? C’è che queste porcherie già fanno male di per se, e poi vengono solitamente preparate e tagliate da chimici senza scrupoli che mischiano al principio attivo un sacco di merda, che magari fa ancora più danni. C’è che un fisico non preparato, quello del "bravo ragazzo" che magari è veramente la prima volta che la assume, non si sa come può reagire a queste cose. C’è gente che è allergica a tutto, oppure ragazze ch stanno attentissime a quello che mangiano per non rovinare la linea, e poi si fidano a mandare giù ‘ste robe che non si sa nenche cosa siano…

Io non voglio fare nè il bacchettone nè il moralista, non mi frega molto della vita degli altri, non sono certo Muccioli, ognuno è libero di scegliere la propria linea di autodistruzione. Vorrei solo che si capisse che queste cose sono dappertutto, che è un fatto quasi normale, e quindi è inutile che quando succede una disgrazia i parenti escano con frasi del tipo "era un bravo ragazzo, cerchiamo il criminale spacciatore che gliel’ha venduta". Ma certo che era un bravo ragazzo, ne sono convinto, solo un po’ ingenuo o magari con la voglia di fare lo spaccone. E quello che gliel’ha venduta era un cretinetto come lui. Solo che stavolta le cose sono finite male e ci ha lasciato la pelle. Cazzo ne ho visti tanti di impasticcati. Ma tanti. Ormai riconoscevo pefettamente i sintomi e qualche volta mi è capitato di prestare soccorso a qualcuno (generalmente le tipe) che non reggeva la cala e sveniva. E allora vai a tirarle su le gambe per far defluirere il sangue, pelle fredda come un cadavere, faccia sudata ma gelida, e dargli piccoli ceffoni per farla svegliare, stando attenti che non si soffochino con la lingua. E il fidanzato tutto preoccupato, quando magari probabilmente è lui il coglione che l’ha convinta a "mangiare". Fortunatamente non ho bisogno di addittivi chimici per ballare la musica elettronica, sono stupido già al naturale!!!

Poi, ripeto, ognuno è libero di farsi di quello che vuole, c’è gente che si fa di seghe mentali…

Voglia una vita tranquilla

Voglio una vita maleducata
Di quelle vite fatte, fatte così
Siamo solo noi
che andiamo a letto la mattina presto
e ci svegliamo con il mal di testa

Voglio una vita che se ne frega
Che se ne frega di tutto, si
siamo solo noi
che non abbiamo vita regolare
che non ci sappiamo limitare

Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormo mai
Voglio una vita di quelle che non si sa mai
siamo solo noi
che non abbiamo più rispetto per niente
neanche per la mente

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
O forse non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
siamo solo noi…
quelli che poi muoiono presto
quelli che però è lo stesso

Ognuno col suo viaggio
Ognuno diverso
E ognuno in fondo perso
Dentro i fatti suoi
siamo solo noi
che non abbiamo più niente da dire
dobbiamo solo vomitare

Voglio una vita spericolata
Voglio una vita come quelle dei film
Voglio una vita esagerata
Voglio una vita come Steve McQueen
siamo solo noi
che non vi stiamo neanche più ad ascoltare
Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormi mai
Voglio una vita, la voglio piena di guai
siamo solo noi
quelli che non hanno più rispetto per niente
neanche per la gente

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
Oppure non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
siamo solo noi
quelli che ormai non credono più a niente
e vi fregano sempre …sì…
Ognuno col suo viaggio
Ognuno diverso
E ognuno in fondo perso
Dentro i fatti suoi
siamo solo noi
che tra demonio e santità è lo stesso
basta che ci sia posto

Voglio una vita maleducata
Di quelle vite fatte così
Voglio una vita che se ne frega
Che se ne frega di tutto, si
siamo solo noi
che facciamo colazione con un toast
del resto

Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormi mai
Voglio una vita
Vedrai che vita, vedrai
siamo solo noi
quelli che non han voglia di far niente
rubano sempre

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
O forse non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
siamo solo noi
generazione di sconvolti che non han più
santi né eroi

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
O forse non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai

Jumping Jenner

Da un po’ di anni a questa parte a Brallo si fanno sempre gli stessi discorsi: ma ti ricordi una volta quanta gente c’era? Adesso solo vecchi e bambini, non vengono neanche più quelli che hanno la casa. Ma per forza, cosa dovrebbero venire a fare? Può venire solo gente in cerca di relax. Di quello ce n’è a bizzeffe hehehehe. Gli amanti delle passeggiate sono accontentati. Ma quelli che vorrebbero fare anche qualcosa di diverso si chiedono perché spendere a Brallo quando con gli stessi soldi possono raggiungere località che offrono di più? E il problema non potrà che peggiorare visto che la maggioranza dei negozianti ha una certa età e quindi non potranno continuare in eterno… Triste.
D’altra parte, i costi per la manutenzione delle case sono alti, specialmente qui in montagna e purtroppo ci si deve accontentare degli affitti dei due mesi estivi, che quindi non possono essere diminuiti più di tanto.
Le associazioni locali, come la Pro Loco, i vari circoli e la neonata Associazione Commercianti cercano di movimentare il più possibile la permanenza nei paesi della zona, con iniziative spesso pregevoli, ma ci vorrebbe un qualcosa di più.
Secondo me ci vorrebbe un qualcosa che dalle altre parti non c’è. Per esempio: perché la gente va a Garlenda, paesino in provincia di Savona? Perché c’è la sede del Fiat 500 Club Italia e il Museo della 500. Insomma c’è qualcosa che non trovi da nessun’altra parte. E allora inventiamoci qualcosa di clamoroso.
Per esempio, ora dico una cazzata ma giusto per farvi capire: costruiamo una torre fissa per il bungee jumping e organizziamo una specie di festa. Così tutti i pazzi d’Italia vengono qui a buttarsi giù. Ci pensate? Brallo, la capitale del salto con l’elastico. I giornali ne parlerebbero, ecc ecc. Certo che se invece continuiamo a fare la “Sagra della castagna”… chi se ne frega, ormai il turista di oggi queste sagre le trova dove vuole, e probabilmente organizzate meglio. Invece, per esempio, in un paese qui vicino, a Casamatti, hanno riadattato la vecchia pista da sci come pista per lo Sci da Erba. Non male come idea, non penso che ci siano molte piste di sci da erba in Italia, no?
Ecco un’altra idea (balorda): visto che a Milano in zona Viale Jenner  non vogliono più che i musulmani stiano in mezzo alla via a pregare, facciamoli venire qui. Costruiamo una moschea e chiamiamoli a raccolta. Ma sai quanto posto ci sarebbe qui per pregare, possono mettersi dove vogliono!!! E poi verrebbero giornalisti a fare i servizi, opinionisti a criticare, integralisti a protestare, ecc. Insomma un bel casino.  Brallo, il primo comune islamico d’Italia. Secondo me ci viene fuori anche una puntata speciale di “Porta a Porta”. Ma ci pensate? I residenti che si lamentano, gli ambientalisti che da una parte vogliono farsi vedere permissivi, ma dall’altra non vogliono che si rovini la natura coi tappetini. I fascisti che organizzano fiaccolate (e randellate) di protesta. Ecc ecc. Si si, si potrebbe fare, ne parlerebbero anche sul Washington Post.

Boom edilizio

A Brallo e dintorni in questi ultimi anni sembra che ci sia un nuovo boom edilizio. Negli ultimi 25 anni non si era assistito praticamente a quasi nessuna nuova costruzione. Da un po’ di tempo in qua invece le case nascono come funghi. Solo a Brallo capoluogo hanno costruito una serie di villette, una casetta e un paio di palazzine. Ma la domanda è questa: come mai continuano a costruire case e invece in giro c’è sempre meno gente? Strano eh? Dovrebbe essercene di più invece ogni anno peggiora. Siamo in agosto. Quando ero bambino non c’era neanche spazio per girare a piedi, adesso si vede solo qualcuno al mattino che fa la spesa, poi verso mezzogiorno sembra che ci sia il coprifuoco fino alla sera. Dopocena la morte. Nessuno. O quasi. Che amarezza. Eppure, continuano a costruire case.
Io qualche idea per ripopolare Brallo ce l’avrei… ne riparliamo nel post di domani


 

Il cimitero dei calzini

Sempre Marco mi ha fatto notare una cosa, che in realtà avrete notato tutti: dove diavolo finiscono i calzini? Mi spiego meglio: tu metti una coppia di calzini da lavare. Quando hai un po’ di “sporcheria” e vuoi trasformarla in “biancheria” la metti in lavatrice. E fin qui tutto bene. Il problema è quando vuoi appaiare i calzini. Rigorosamente ne troverai alcuni singoli, senza il compagno. Puoi cercarli, puoi attendere nell’attesa del prossimo carico della lavatrice, ma non c’è nulla da fare, si sono inesorabilmente dissolti nel nulla. Secondo me c’è un posto, simile al mitologico cimitero degli elefanti, dove i calzini, al termine della loro vita, vanno a trascorrere gli ultimi giorni prima di morire. Oppure un varco dimensionale che li trasporta nella dimensione delta9. Altre spiegazioni razionali non ce ne sono.

Agosto

Mi scuso coi miei affezionati lettori, ma in questo periodo ho proprio poco tempo da dedicare al blog. E’ agosto, sono a Brallo e ho un misero collegamento tramite cellulare (che cmq è sempre molto meglio del modem 56k) e comunque al pc ci sto poco. Quindi i miei interventi saranno dilazionati….

Corri July!

Vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere subito subito vivere vivere vivere vivere ancora ancora an-cora ancora vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere ancora ancora ancora ancora vivere vivere vi-vere vivere subito ancora ancora ancora ancora ancora vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere dunque dunque dunque dunque dunque dunque dunque vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere ancora ancora an-cora ancora ancora ancora vivere vivere dunque dunque vi-vere dunque dunque vivere ancora vivere dunque vivere ancora vivere comunque vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere vivere ancora vivere vivere ancora ancora vivere vivere vivere vivere vivere cosa cosa vivere vivere vivere vivere vivere vivere ancora vivere ancora vivere ancora vivere cosa cosa cosa vivere vivere vivere vivere vi-vere ancora vivere vivere vivere vivere vivere vivere perché.

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