(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: October 2016

La borsa della Rita

Vecchia, semidistrutta, fuori moda. Dentro un documento, un coltello da cucina senza filo, un cacciavite quasi rotto, fil di ferro, fazzoletto di stoffa, matita, un gigantesco mazzo di chiavi, uno specchietto e altre amenità. Non è una borsa "à la page" a fare una grande donna. Questa era la borsa della Rita.

Siro del Brallo – Puntata 15 – Valformosa

 Siro ci racconta di quando andava a Valformosa, paese della Valle Staffora nel comune di Brallo

Fotoromanzo gattico

Cambio del nome del comune di Pregola

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
31 gennaio 1958, n. 151 

 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

  Vista la deliberazione del Consiglio comunale di Pregola (Pavia) in
data  10  agosto  1957,  n.  3,  con  la  quale  e' stato chiesto che
l'attuale denominazione del Comune sia mutata in quella di "Brallo di
Pregola";
  Vista  la  deliberazione del Consiglio provinciale di Pavia in data
18  ottobre  1957,  n.  33,  con  la  quale  e' stato espresso parere
favorevole in merito al cambiamento di denominazione predetto;
  Visto   l'art.   266   del  testo  unico  della  legge  comunale  e
provinciale, approvato con regio decreto 3 marzo 1934, n. 383;
  Sulla  proposta  del  Ministro  Segretario  di Stato per gli affari
dell'interno;

                              Decreta:

  La  denominazione  del comune di Pregola, in provincia di Pavia, e'
mutata in quella di "Brallo di Pregola".

  Il  presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserto
nella  Raccolta  ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.

  Dato a Roma, addi' 31 gennaio 1958

                               GRONCHI

                                                             TAMBRONI

Visto, il Guardasigilli: GONELLA
  Registrato alla Corte dei conti, addi' 12 marzo 1958
  Atti del Governo, registro n. 111, foglio n. 139. - RELLEVA

The Doors of Perception

Quando le porte della percezione si apriranno tutte le cose appariranno come realmente sono: infinite.

Vetrine

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Cinquantesima puntata (le altre le trovate guardando qui)

La vetrina è il mezzo più immediato di attrazione della clientela e come tale la sua realizzazione richiede tempo e studio. Deve attrarre l’osservatore inducendolo ad entrare in negozio e contemporaneamente fungere da fonte di informazioni. Sulla base di ciò che vede in vetrina, e spesso solo su quello, il consumatore decide di acquistare in quel punto vendita o in un altro. La vetrina è quindi un mezzo per confrontare l’offerta, senza bisogno di entrare e chiedere ulteriori spiegazioni ai commessi. Pertanto, non è eccessivo dichiarare che l’allestimento della vetrina è una delle fasi più delicate e importanti della vendita, specialmente nel negozio Piazza Affari, ricco com’è di articoli unici che non potrebbero essere presentati alla clientela se non esponendoli in vetrina

In vetrina vengono esposti i prodotti che si possono classificare in tre categorie.
  • Articoli unici. Sono pezzi singoli o in numero molto limitato provenienti da stock, campionari e fine serie, quindi oltre alle caratteristiche generali verranno indicate anche quelle peculiari (come i colori disponibili, la taglia o il numero della scarpa)
  • Prodotti civetta. Sono articoli che vengono venduti ad un prezzo di poco superiore o addirittura inferiore al costo di acquisto. È una politica promozionale che serve ad attirare l’attenzione della clientela e per forgiare l’idea di trovarsi di fronte ad un negozio con prezzi bassi, anche se il prodotto in questione non è di suo interesse.
  • Articoli seriati. Sono articoli di cui si dispone di serie in taglie e colori. 

Per rendere più particolare la vetrina, attirare maggiormente l’attenzione del pubblico, formare e sostenere l’immagine di originalità del punto vendita, utilizziamo dei cartellini per i prezzi molto particolari. Al posto di indicare semplicemente il prezzo su piccoli cartellini, nelle vetrine (ma anche sui capi esposti all’interno del negozio) applichiamo dei cartelli relativamente grandi (circa 10×15 cm) contenenti una battuta, uno slogan o un aforisma, oltre che al prezzo. Questo metodo suscita l’interesse dei passanti, che si fermano a leggere i cartelli, anche se non si ritengono interessati al prodotto. Il successo deriva dal fatto che il cliente si ricorda comunque degli articoli esposti, e questo contribuisce al fiorire di altri strumenti non canonici di comunicazione come il passaparola o il marketing virale. È un’evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un’intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna. Il principio del marketing virale si basa sull’originalità di un’idea: qualcosa che, a causa della sua natura o del suo contenuto, riesce a espandersi molto velocemente in una data popolazione. Come un virus, l’idea che può rivelarsi interessante per un utente, viene passata da questo ad altri contatti, da questi ad altri e così via. In questo modo si espande rapidamente, tramite il principio del "passaparola", la conoscenza dell’idea.

Ama te stessa, ma non troppo

 Tu ami troppi te stessa, è per questo che sei incapace di amare un altro.

Un Grande Abbraccio

Bob Loser è uscito con un nuovo video. Ha visitato tanti bei paesi per girarlo, in compagnia di tanti videomakers: dal mitico Adriano, che per una volta passa dietro la macchina da presa, al Tordalizzatore, passando da Xavier X fino ad arrivare al peggiore di tutti: Monsieur David. E la partecipazione straordinaria di Gianni Morandi, ma soprattutto di Yadis. Insomma, questo video è un kolossal.

 

Romeo & Juliet

Juliet says, Hey, it’s Romeo, you nearly gave me a heart attack

He’s underneath the window, she’s singing, Hey, la, my boyfriend’s back

You shouldn’t come around here, singing up at people like that

Anyway what you gonna do about it?

 

I pini di Brallo

C’era una volta una piazza pieni di pini. La piazza del Passo del Brallo.

Poi sono spariti alcuni pini, poi altri, poi altri. Adesso sono spariti tutti.

Non so dirvi se erano pericolosi, non ne capisco niente di queste cose e onestamente non è questo il punto; se erano pericolosi è giusto che siano stati abbattuti, però paesaggisticamente stavano bene, IMHO.

Pazienza, mettiamoli di plastica.

Margherose

Il tempo che hai perso per la tua rosa è ciò che fa la tua rosa tanto importante 

Il centrodestra è morto

L’Italia politica, fotografata nell’Ottobre 2016, è composta da 2 partiti, anzi 3. C’è il Partito Democratico, il suo avversario Movimento 5 Stelle e il terzo incomodo Lega Nord.
I due contendenti principali, che fino a pochi anni fa erano i cosiddetto "centrodestra" e "centrosinistra" sono il PD e il M5S. Il centrosinistra è morto, o meglio si è ridotto al solo PD. Chi sta più a sinistra è chiamata "estrema sinistra" e conta come un due di picche. Chi sta più al centro…boh? Perchè esiste un centro in Italia? E da chi sarebbe rappresentato? Ditemi un nome, o un’idea. Seriamente: se fermate una persona a caso per la strada e gli chiedete: ditemi il nome di uno di centro, non penso che vi sappia rispondere.

Il centrodestra è morto. No, questo non è un modo di dire, è veramente morto. Forza Italia, una volta andato in ombra Silvio Berlusconi si è come sciolto. Dai, ditemi una proposta fatta negli ultimi due anni? ditemi il nome di qualche capoccia di Forza Italia? Boh? Brunetta?
Altri partiti? Fratelli D’italia? Forse la Meloni rappresenta quasi solo sé stessa e pochi altri. Che peso politico può avere? Pochino pochino.

E i pentastellati? Diciamocelo, i suoi elettori vengono in gran parte dalla cultura di sinistra, ma non è in dubbio che invece un’altra buona parte arriva da ex elettori del centrodestra, magari delusi. Negli ultimi mesi hanno aumentato molto il loro consenso.

Infine c’è la Lega Nord, passata dal padre padrone Bossi al padrone Salvini. Pensateci: negli ultimi 12 mesi se avete visto dei politici in tv, su qualunque canale, probabilmente erano Renzi, Boschi, Di Maio, Raggi, Grillo, Salvini. Altri? Boh?

E quindi? E quindi dopo vent’anni ho notato che non c’è più il vecchio dualismo Destra-Sinistra. Anche perchè Renzi non sarà mica uno di sinistra? Penso che neanche berlusconi possa tacciare di comunismo l’Ultimo dei Democristiani. Anzi, il primo di una nuova era. Che tristezza.

Animalucolo vicino a casa

Buy it, use it, break it, fix it, Trash it, change it, melt – upgrade it, Charge it, pawn it, zoom it, press it, Snap it, work it, quick – erase it, Write it, cut it, paste it, save it, Load it, check it, quick – rewrite it, Plug it, play it, burn it, rip it, Drag and drop it, zip – unzip it, Lock it, fill it, curl it, find it, View it, coat it, jam – unlock it, Surf it, scroll it, pose it, click it, Cross it, crack it, twitch – update it, Name it, rate it, tune it, print it, Scan it, send it, fax – rename it, Touch it, bring it, obey it, watch it, Turn it, leave it, stop – format it. Technologic…..

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