Ecco la mia personalissima classifica delle dieci tredici canzoni di Vasco Rossi che preferisco. Vasco è sicuramente il mio cantante preferito, ma definirlo cantante è riduttivo. le sue canzoni sono state la colonna sonora della mia vita, le sue parole mi hanno seguito, aiutato, avvolto, confortato, spinto, esaltato, ecc. Quindi dietro ogni canzone di questa classifica (che è stato difficilissimo redarre) c’è una storia. Non sono in ordine di importanza, sono tutte importanti. Beh se ne devo scegliere una… facciamo due: "Stupendo" e "Guarda dove vai".
- Albachiara (Diventi rossa se qualcuno ti guarda e sei fantastica quando sei assorta nei tuoi problemi nei tuoi pensieri… E quando guardi con quegli occhi grandi forse un po’ troppo sinceri, sinceri si vede quello che pensi, quello che sogni…. ). Bellissima nel definire una femmilità travolgente nascosta tra le pieghe di una donna semplice.
- Non l’hai mica capito (Ti voglio bene non l’hai mica capito, ti voglio bene lascia stare il vestito, ti voglio bene non cambiare discorso dai non scherzare!) Quando noi maschietti ci ostiniamo a diventar matti per donne che sono bambine viziate.
- Colpa d’Alfredo (E quella stronza non si è neanche preoccupata di dirmi almeno qualche cosa, che so, una scusa! si era già dimenticata di quello che mi aveva detto prima…."mi puoi portare a casa questa sera? Abito fuori Modena, Modena park". Ti porterei anche in America, ho comperato la macchina apposta…e mi ero già montato la testa…avevo fatto tutti i miei progetti…non la portavo mica a casa, beh se la sposavo non lo so, ma cosa conta). Quando le cose non vanno come volevi a qualcuno devi dare la colpa, no?
- Siamo solo noi (Siamo solo noi quelli che poi muoiono presto, quelli che però è lo stesso. Siamo solo noi che non abbiamo più niente da dire, dobbiamo solo vomitare. Siamo solo noi che non vi stiamo neanche più ad ascoltare). Noi siamo così, e se non ci capite non c’importa niente…ma proprio niente.
- Ogni volta (Ogni volta che mi sbaglio, ogni volta che sono sicuro e ogni volta che mi sento solo… ogni volta che qualcuno si preoccupa per me, ogni volta che non c’è, proprio quanto la stavo cercando… E ogni volta che non c’entro, ogni volta che non sono stato, ogni volta che non guardo in faccia a niente e ogni volta che dopo piango) Ogni volta faccio gli stessi errori e ricomincio.
- Una canzone per te (Ma le canzoni son come i fiori nascon da sole e sono come i sogni e a noi non resta che scriverle in fretta perché poi svaniscono e non si ricordano più) E’ bello poter dedicare una canzone a qualcuno
- Vita spericolata (E poi ci troveremo come le Star a bere del whisky al Roxy Bar oppure non c’incontreremo mai ognuno a rincorrere i suoi guai ognuno col suo viaggio ognuno diverso ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi) Gli anni passano ma gli amici, quelli veri, rimangono sempre.
- Liberi liberi (Liberi liberi siamo noi però liberi da che cosa chissà cos’è?…….chissà cos’è! ) Cerchiamo sempre qualcosa che non c’è, un modo di riempiere un vuoto, e quindi non siamo mai soddisfatti. Non è quello il senso della vita.
- Guarda dove vai (Se non ti piaci, vedrai: non cambierai… Guarda che cielo che hai, guarda che sole che hai, guardati e guarda cos’hai e…….. guarda dove vai) Metticela tutta in quello che fa, ma non ti preoccupare troppo.
- Vivere (Vivere! è un po’ come perder tempo.. Vivere….e sorridere dei guai così come non hai fatto mai, e poi pensare che domani sarà sempre meglio. Oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento!) Nonostante tutto, la vita è bella e vale la pena di essere vissuta, anche se certi giorni hai proprio volgia di staretene da solo…
- …Stupendo (E mi ricordo chi voleva al potere la fantasia… erano giorni di grandi sogni……..sai erano vere anche le utopie. Ma non ricordo se chi c’era aveva queste queste facce qui, non mi dire che è proprio così, non mi dire che son quelli lì!… è la vita! ed è ora che CRESCI! devi prenderla così…… SI!!!! STUPENDO! MI VIENE IL VOMITO! è più forte di me) Quanti ne ho conosciuti di quelli che parlano parlano e poi invece cambiano… e si giustificano dicendo che tutto cambia e sono io quello che sbaglia a non voler cambiare mai…
- E… (Tu per me, te lo dico sottovoce, amo te… e… se hai bisogno e non mi trovi cercami in un sogno…. e… sei un piccolo fiore per me) L’amore… che bella cosa l’amore… sapere che lei c’è… sempre!
- Colpa del Wisky (Mi piace proprio come sei e anche quella che vuoi sembrare… Mi piaci tu mi piaci tu mi piaci solo tu, ma come te lo devo dire, te lo devo dire) …ed è così bello che lo devo dire, lo devo cantare, lo devo urlare!
Poco più avanti c’era una Mini Cooper a cui si era staccata la “C” della scritta e il proprietario gliene aveva attaccata un’altra, che non era la sua, in quanto era completamente diversa. Piuttosto che girare con una scritta non “completa” costui l’aveva attaccata in modo artigianale.



Il sindaco di Roma, Alemanno, critica, come ovviamente tutti gli uomini politici devo fare, perlomeno x convenienza, la creazione di bande di improvvisati giustizieri che cercano di farsi giustizia da sè dopo la sequenza di stupri e violenze che sta accadendo in Italia. Certo, istituzionalmente ha ragione, ma provate a pensare se capitasse a voi o alla vostra famiglia? Dai, facciamo i seri, tutti i giorni leggiamo sui giornali di questa gente che viene rilasciata, scarcerata, che reitera gli stessi reati, che si fa beffe della legge, perchè sono pienamente coscienti dell’impunità che a volte un eccesso di garantismo gli concede. E quindi? E quindi una manganellata sulla schiena non sarà sicuramente politicamente corretta, ma io, francamente me ne infischio, e gliela darei volentieri. Anche a quelli che fanno i garantisti ad oltranza. Anzi a quelli gliene darei più di una.

Conoscete questo personaggio delle storie di "Topolino"? Dovete sapere che Topolino collabora spesso e volentieri con la polizia di Topolinia per risolvere i casi più disparati causati dalla criminalità. Sono anni e anni che il piccolo topo dalle grosse orecchie cerca sempre di dare una mano in questi frangenti mettendo a disposizione la sua (un po’ boriosa) collaborazione. Il suo principale interlocutore è il commissario Basettoni, spesso coadiuvato dal fido ispettore Manetta.
Altro libro che ho letto: 
Caro Davide, questa lettera è per te. Volevo solo esprimerti le mie volontà e chiederti di renderle pubbliche nel caso ce ne fosse bisogno. Se per caso vado in coma irreversibile, non aspettare, che so, 17 anni per poi stufarti e farmi morire disidratato, se i migliori dottoroni e professoroni dicono che non c’è più nulla da fare e quindi meglio eutanasizzarmi, vorrei che tu eseguissi queste mie ultime volontà: non farmi morire di fame, altrimenti torno dall’aldilà e ti rompo le scatole tutta la vita. Vorrei morire decapitato, possibilmente su una pubblica piazza e magari da un boia famoso (per esempio da Napolitano). Così almeno… zak.. risolviamo subito e in modo indolore. Se proprio non si può, tu che sei milanese, ti chiedo di fucilarmi e poi di appendere il mio cadavere a testa in giù in Piazzale Loreto. Si ma prima assicurati che non ci sia proprio niente da fare eh? Al limite fallo tu il boia… boia chi molla. Grazie, ciao.
Beh ragazzi io non so cosa dica la legge, sicuramente hanno ragione gli avvocatoni cavillosi strapagati dal gigante Golia, ma il buon senso mi suggerisci di dare ragione a Davide, cioè a Luca. Ora vi faccio un esempio. Proprio in questi giorni mi ha contattato un ragazzo via internet dicendomi che mi chiamo come il uso babbo. Ecco, mettete caso che adesso il signor Fabio Tordi diventi un personaggio famoso e mi faccia causa per il dominio www.fabiotordi.it
VOGHERA. «A Vigevano il Comune taglia la Tarsu ai commercianti di corso Genova come indennizzo per i disagi causa cantieri, a Voghera hanno mandato gli ausiliari della sosta a far multe, anche con la neve che copriva segnaletica e marciapiedi». I commercianti del centro storico sentono la crisi, acuita dai lavori per trasformare piazza Castello, prolungati nel tempo causa fiocchi bianchi. «Invece delle pettorine gialle degli ausiliari della sosta dovevamo vedere quelle arancioni degli spalatori». E’ polemica. E crollano gli incassi, anche fra i banchi del mercato. S’invoca una rivoluzione viabilistica, ragionata sulla base del vento gelido di crisi. Il parcheggio dell’ex Caserma? Troppo lontano per tanti clienti di bar e negozi del centro, che hanno cominciato a preferire anche per la pausa caffè i centri commerciali con parcheggi gratuiti anche interrati, e dunque riparati dalle intemperie. D’altro canto chi il centro lo vive ancora non utilizza il bus navetta istituito a metà novembre dal Comune e costato circa 15mila euro. «Con gli stessi soldi si potevano garantire sgravi a noi commercianti di via Cavour – dice il barista Maurizio Bovolenta -. In alternativa si sarebbero potuti finanziare nuovi eventi per invogliare le famiglie ad affollare il centro. Questi lavori in piazza Castello e i ritardi nell’apertura della nuova area di sosta che si affaccia sulla nostra strada ci stanno facendo davvero male. Non capiamo come mai, tentativo del bus navetta a parte, l’amministrazione sia così distante». Per Angelo Nardulli, titolare di Tappeto d’Autore, non ci sono palliativi che tengano: «Serve una rivoluzione viabilistica, un cambio di mentalità a misura di cliente e di frequentatore del centro. Oggi non è più tempo di mandare ausiliari della sosta a far multe mentre cavalloni di neve impediscono ancora alla gente di camminare sui marciapiedi e di vedere le righe blu per terra. Nei giorni scorsi è successo e il Comune rischia anche una valanga di ricorsi». E allora che fare? «Cancellare un po’ di righe blu in centro e smetterla con queste isole pedonali a metà. Col doppio senso di circolazione avete visto via Cavour?». Un tema ricorrente quello del ripristino del senso unico e dell’inversione di quello istituito in via Garibaldi: il primo a sollevarlo, ancora nel settembre scorso, era stato Graziano Tagliavini di Confesercenti: «Ciclisti e pedoni rischiano la pelle – aveva messo in guardia -, ma anche i clienti dei negozi ogni volta che escono dalla porta». Da allora il Comune non ha fatto niente: chi la città la vive in modo ecologico, spostandosi a piedi o sui pedali, nelle ore di punta è ancora costretto al percorso a ostacoli lungo una delle vie peggio illuminate della città.