(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: February 2010

Servizio Di Area

Mi spiegate perchè quelli delle autostrade ci prendono ancora per deficenti e mettono le scritte al contrario, pensando che uno legga una parola per volta e quindi cominciano dalla prima in basso per arrivare all’ultima in alto? Come il mitico "SERVIZIO DI AREA". Non lo sanno che non siamo tutti cerebrolesi e quindi la gente normale legge dall’alto in basso?

Bardonecchia

Ieri sono stato a sciare a Bardonecchia, in Val Susa, provincia di Torino. C’ero già stato nel 2006, prima delle Olimpiadi Invernali di Torino. Devo dire che… è rimasto tutto uguale, anche se sono passati altri 4 anni. La cosa che colpisce di più è che ci sono ancora tanti skilift, e le seggiovie sono quasi tutte a due posti (ne abbiamo trovata solo una a 4 posti). Risultato: la giornata era bella e c’era gente, quindi code e file e poi, onestamente, gli ski-lift non li concepisco più, arrivi in alto che sei già stanco. No no no, non ci siamo, se volete valorizzare le vostre montagne dovreste mettere un po’ mano al portafoglio.

San Remo

Da qualche anno ho scoperto un modo molto divertente di seguire il Festival di Sanremo: con il portatile sulle ginocchia sfogliando il blog di Kataweb, dove una manipolo di critici si mettono, appunto, a criticare in modo molto divertente i cantanti, le canzoni, gli ospiti, ecc.

Quest’anno purtroppo ho scoperto che il blog è stato sospeso, ma per fortuna una delle autrici ha trasformato il proprio blog personale in quello che una volta era l’apposito blog di Sanremo. Eccolo:

http://annalupini.blog.kataweb.it/reality_blog/2010/02/16/perche-il-divano-e-il-divano/

I loro commenti mi fanno piegare, ci sono delle chicche come: "Arisa 5  Pezzo modello BigMac: impossibile che non ti piaccia ma non significa che sia buono." oppure "La mise di Mengoni lascia in attesa dell’ingresso a un certo punto di Batman, che se lo porti via con la bat-corda" o anche "Ditemi che ciò che sto vedendo è frutto della mia fantasia malata, vi prego" (parlando di Pupo & Emanuele Filiberto)

Meritevoli di menzione anche i commenti spassosi dei lettori del blog. Ora vi annoierò coi miei di commenti, alcuni usciti durante una seduta telefonica di megacritiche della premiata ditta di criticoni incalliti Piombini&Tordi:

  • La Clerici se non sa camminare sui tacchi, non li usi.
  • Ma chi cazzo è ‘sto Scanu?
  • Cutugno stecca, che tristezza.
  • Arisa è roba già vista. L’anno scorso è stata formidabile, ma ora stufa un po’.
  • Cassano è più simpatico di quello che pensavo. E riesce addirittura a correggere un errore di italiano alla Clerici, inaudito!
  • Non avrei mai pensato di dirlo (ma neanche di pensarlo): la canzone di Nino d’Angelo quasi mi piace.
  • Emanuele Filiberto ce l’ha un cognome? O si chiama Emanuele di nome e Filiberto di cognome? E ora cosa vorrà fare? L’attore? Che ridere proprio lui che canta una canzone sull’Italia…
  • Qualcuno dica alla Clerici che Morgan non è morto. E soprattutto non è Leopardi, quindi anche se ci risparmia la lettura delle sue liriche fa lo stesso.
  • Povia mi ha rotto i co…siddetti. Sempre uguale. E in tanti anni non ha ancora imparato a cantare…
  • La tipa "btutto anatroccolo" è quasi presentabile. Miracoli dei truccatori.
  • Noooo, i Nomadi a Sanremo? Non lo sapevo, questa si che è una notizia. Noooo, non ci credo ancora, ma come hanno fatto a farsi convincere?

Gli altri non li ho visti o sentiti perchè ero al telefono o perchè avevo cambiato canale…


Canaletto – Il Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione – 1740 – Torino, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli

Che mal di testa

Lunedì sera, la discoteca
Martedì sera, la discoteca
Mercoledì che mal di testa, ma sono andata alla discoteca
Giovedì sera, la discoteca
Venerdì sera non volevo andarci ma Fabio è venuto a cercarmi e allora sono
andata, alla discoteca
Sabato sera, la discoteca
Domenica alla discoteca

Il più grande

Su RaiDue in questo periodo c’è una nuova trasmissione, uno dei tanti format stranieri, che consiste nel votare il più grande italiano di tutti i tempi. Ci sono 50 candidati, scelti da una società di sondaggi, che spaziono dalla scienza all’arte, dal cinema alla politica.

Alcuni nomi sono quasi ridicoli, ma non perchè sia il personaggio in qestione ad esserlo, tuttaltro, ma non potete certo venirmi a dire che il più grande italiano di tutti i tempi possa essere Lucio Battisti, con tutto il rispetto.

Ho provato a classificare questi nomi, pensando a quale sarebbe quello che voterei io. Ci sono nomi importanti, come Cristoforo Colombo, Dante, Galileo Galilei, Michelangelo, Marco Polo, ecc. Alla fine sono stato indeciso tra due.

Leonardo Da Vinci. Un genio assoluto. Era tutto, tutto: artista, scienziato, inventore. I suoi interessi andavano dall’anatomia alla botanica, dalla pittura all’architettura. E non erano semplici passioni, in ogni campo lui era geniale. I suoi  quadri sono quelli di un grande pittore. Le sue invenizioni sono arrivate in anticipo di centinaia di anni. I suoi studi hanno aperto mille nuove finestre sui cieli della conoscenza.

San Francesco. Un grande uomo per altri versi. Con la sua unicità, soprattutto considerati i suoi tempi (ma lo sarebbe stato in qualsiasi epoca) ha saputo rivoluzionare lo spirito della cristianità. E’ arrivato dove nessuno ha mai avuto il coraggio, l’ardire, l’umiltà e la costanza di arrivare.

Israele, Europa.

Berlusconi dichiara che il suo sogno è quello di vedere lo Stato d’Israele nell’Unione Europea. Ma questo qui ha dato fuori di matto. Ma ditemi cosa diamine c’entra Israele con l’Europa? Geograficamente nulla di nulla. Politicamente pochissimo. Culturalmente pochissimo.

Ma cosa siamo, uno zatterone su cui il primo che passa può saltare su? Di chi sarebbero in vantaggi di una storia simile? Tutti di Israele: avremmo in casa uno stato in perenne conflitto a cui continuamente dover mandare aiuti militari. Ma pensa te. Ma perchè non allarghiamo l’Unione alla Somalia, al Venezuela o a Timor Est? Come al solito in Italia, per eccesso di buonismo si finisce per fare la figura dei deficenti…

Agente

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Diciottesima puntata

L’agente di vendita non è un dipendente dell’azienda e neppure una sua emanazione, esso è assolutamente autonomo nell’espletamento della sua attività ed offre il vantaggio di sollevare l’azienda da buona parte del lavoro di distribuzione e vendita; questo rapporto è regolato da un contratto che definisce tutti i limiti della sua collaborazione, ha il compito di rappresentarla e di trattare gli affari con i vari clienti abituali e potenziali, ricevendo in contropartita una provvigione. Tra gli aspetti negativi di questa figura distributiva si nota il fatto che l’azienda non detiene il controllo diretto dell’organizzazione commerciale e neppure il contatto diretto con il target; qualora si verificasse una rottura del contratto, l’azienda si vedrà costretta, per un certo periodo e talvolta anche con conseguenze che possono pregiudicarne un futuro reinserimento, a non poter più vendere su quel mercato.


Campionario di un agente di vendita

MATRICE SWOT
Utili Pericolosi
Interni Rapporto privilegiato con la casa madre.
Facilità di approvvigionamento
Limitate possibilità di manovra.
Ancoraggio all’andamento di un singolo prodotto o una singola ditta
Esterni Il cliente pensa di avere a che fare direttamente con la casa madre I competitors sono più flessibili in caso di cambio dei gusti del consumatore

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