(raccolta molto sparsa di pensieri)

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Ho imparato a sognare

Da qualche tempo molti stanno parlando di un libro, un "romanzetto" come lo chiama lui, scritto dal mio amico, il maestro Michele Miky Orione, dal titolo "Ho imparato a sognare". Anche io mi unisco al coro e ne ho scritto addirittura due recensioni. Eccole.

Prima recensione:
Michele sono anni che è innamorato. Da quando lo conosco io (primi anni duemila) lo è sempre stato. Innamorato della libertà, innamorato delle cose pazze, innamorato dei sogni. Innamorato delle avventure, innamorato delle cose belle, innamorato della pallavolo. E di queste cose ne ha fatto un libro, anzi pardon, un romanzetto. Ma non fatevi ingannare da questo vezzeggiativo, che sta solo ad indicare il numero di battute, non certo la qualità. Quali cose, direte voi? Beh in primis la pallavolo e i sogni. E poi, leggendo bene, di tutto il resto: le cose belle, la libertà, le avventure, le cose pazze. C’è dentro molto di lui in questo. Non tutto, perché lui è anche istintivo, impulsivo, a volte anche cagacazzo, ma tutto dovuto a quest’indole da eterno sognatore che mai si arrende, e quindi quando c’è qualcosa che non va glielo si legge subito in faccia. Torniamo però al libro: scritto in maniera molto fruibile, diretta, di facile lettura. Avvincente, già dalle prime pagine vuoi sapere come andrà a finire. Romantico, nostalgico, ottimista. Devo dire che da un lato me lo sarei aspettato, conoscendo l’autore. Da un altro lato, come sempre, mi ha stupito. Quindi mio malgrado, visto che sono ormai alcuni lustri che ci prendiamo in giro vicendevolmente, devo fargli i miei complimenti. Ricordo quando, lui e l’amico Matteo, avevano creato il sito "Il Cassetto dei Sogni". Questo racconto è la naturale continuazione  di quell’avventura. Come dite? Non vi ho ancora accennato di cosa tratta il libro? Beh quello lo hanno già fatto in tanti, non vi resta che leggerlo.

Seconda recensione:
E’ una cagata pazzesca.

Sangria Pavia

Siamo stati in questo ristorante spagnolo di Pavia. Non ci ero mai stato, mi si dice che è difficile trovare posto, sempre meglio prenotare oppure…essere in pochi. Abbiamo preso una paella e sangria, un classicone insomma. Era un piatto misto, pesce e carne. Come sanno quelli che mi conoscono non vado matto per il pesce (lo mangio, ma di sicuro non è uno dei miei piatti preferiti: volete mettere un piatto di pansoti alla salsa di noci o una cotoletta alla milanese fatta bene? Ma non scherziamo), ma comunque lo mangio. Eppoi (vi piace questa parola o la trovate una cafonata?) non lo mangio certo tutti i giorni, ogni tanto si può fare. Detto questo, torniamo al discorso: paella buona, locale carino e simpatico, sangria accettabile. Quindi se vi capita, fateci una scappata e non ve ne pentirete.

La Torre degli Aquila

Sono stato a cena in questo ristorantino di Pavia. E’ proprio in centro, in Strada Nuova

E’ piccolino, perlomeno se non ha altre stanze oltre a quella dove abbiamo cenato, ma non credo. Sulle pareti ha appeso vecchi attrezzi, mi ha ricordato un po’ l’altro ristorante qui vicino, il Cupolone.

Come antipasti, dalle nostre parti non puoi sbagliarti: salumi su salumi, niente da dire! Sembrava quasi però di stare all’estero, parlavano tutti inglese. Probabilmente c’era in giro un qualche simposio di professoroni. Infatti, nel tavolo a fianco (e il posto è talmente piccolo che TUTTI I TAVOLI sono "a fianco") ho riconosciuto due miei professori ai tempi di Ingegneria. Non mitici, miticissimi. Non dico i nome per la privacy, dico solo che sono marito e moglie e chi c’era a quei tempi capirà.

Come primo (e unico) piatto ho assaporato gli gnocchi di patate e pancetta con ragù di manzo e vitello tagliato al coltello. Very Good. Saltato il secondo, per dolce ho scelto la mousse di castagne con salsa al bracchetto e biscotto canestrello. Più facile a mangiarsi che a scriversi, delicata e deliziosa.

Vino? Sicuramente era un Bonarda fermo dell’Oltrepo. Purtroppo non ricordo la cantina, non vorrei dire una stronzata, ma mi pare Casarini

Il posto è carino, è facilissimamente raggiungibile. Vista la carenza dei posti bisogna prenotare. Uno di quei posti che bisogna almeno provare una volta, visto che ci si passa sempre davanti!

 

Miss Margherita 15

Sono curioso di sapere dove si è spinta stavolta Miss Margherita per assaporare la prelibatezza della pizza. Sarà stata al mare? In montagna? Al lago? In pianura? Vediamo subito.

Cresci di Cannes (FRANCIA)
Pizza: decisamente corposa e in grado di saziare i più affamati anche se si tratta di sola mezza pizza e il formaggio impiegato non può certo dirsi mozzarella.
Locale: area molto vasta arricchita da immagini della dolce vita
Personale: decisamente organizzato
Giudizio: buon tentativo straniero di evocare la pizza, premiato dall’organizzazione dello staff

Caspita! Addirittura in Francia e addirittura in Costa Azzurra. Si tratta bene la nostra miss. D’altronde è giusto che vada a verificare anche all’estero se le pizze sono come da tradizione!

Scacco Matto di Tortona (AL)
Pizza: originale la proposta della multimegapizza cosiddetta Cupido. Soffice e succulenta.
Locale: può migliorare in modo da renderlo più accattivante.
Personale: giovane e gentile
Giudizio: gustosa

Stavolta la Miss è rimasta in zona, in Piemonte. Questa pizza mi sa che le è piaciuta! Beeeeeeneeeee! Avanti con la prossima recensione. 

Milano di Salice Terme (PV)
Pizza: normale seppur con limitata scelta. Nota a parte per l’impasto c.d. napoletano: attenzione ti ritrovi a mangiare une Speedypizza Findus
Locale: carine le immagini della milano antica che distolgono in parte l’attenzione dai tipici arredi da giardino impiegati per la stagione invernale
Personale: l’impegno del personale non risolve il problema dei tempi biblici di attesa nonostante la dovuta prenotazione
Giudizio: prezzo decisamente caro per la qualità offerta

Caspita, qui c’è andata pesante, si vede che proprio non l’ha gradita!

Al 29 di Milano (MI)
Pizza: impostazione tipicamente tradizionale
Locale: tipico localino che rievoca la Milano da bere anni ’60
Personale: partenopeo
Giudizio: partenopeo

Qui avrei qualcosa da ridire: per prima cosa la "Milano da bere" è sicuramente quella anni’80. E poi non mi puoi chiamare "partenopeo" un locale a Milano, seppur gestito da napoletani. Detto questo, mi inchino alla sapienza di Miss Margherita, la Regina delle Pizze, che sicuramente voleva sottolineare la competenza dei pizzaioli e la coerenza con la tradizione (essendo campani).

A questo punto dichiaro terminala la puntata odierna delle recensioni pizzaiole della nostra inviata. A presto su questo blog per scoprire altri meravigliosi (e meno meravigliosi) posti dove assaporare uno dei piatti italiani più famosi nel mondo!

Miss Margherita 14

E dopo l’estate torna l’appuntamento con la nostra Miss Margherita. Ho già fame, speriamo che abbia trovato pizze di suo gradimento. Vediamo…

Giardino di Reggio Emilia (RE)
Pizza
: succosa anche se non particolamente saporita
Locale: curata anche se in stile rustico
Personale: cortese
Giudizio: rustica

Questa non è stata fantastica, ma sapendo come è giustamente esigente la nostra degustatrice di pizze, possiamo dire che se la sono cavata. Vediamo la prossima.

Da Pietrino di Vignole Borbera (AL)
Pizza
: grande varietà di pizza sia come impasti che ingredienti
Locale: costruzione nuova ma che rievoca un carattere rustico
Personale: diligente
Giudizioda provare

Questa è una pizzeria che in zona è molto "quotata". A me personalmente non ha fatto impazzire. Mi spiego: non è male, ma non vale il viaggio e l’attesa. Comunque è buona.


Se Miss Margherita andasse qui credo che impazzirebbe… Beh… magari ci è andata !!!!

Argentino di Lugano (SVIZZERA)
Pizza
: la cottura a forno elettrico e l’uso indiscriminato di origano di sicuro non valorizzano il discreto tentativo di avvicinarsi alla pizza
Locale: la valorizzazione del dehor compensa la limitata disponibilità di spazio interno
Personale: cordiale e multilingue
Giudizioil cambio in franchi consente al ristoratore di farsi strapagare un prodotto di limitata qualità

Haia, la nostra miss è espatriata, ma non ha trovato pizze di suo gradimento. Beh, Lugano ha il suo fascino, ma si sa che la Pizza con la P maiuscola la fanno (quasi) solo in Italia.

Maona di Sanremo (IM)
Pizza
: perchè è pizza?
Locale: rievoca un museo atzeco
Personale: multietnico
Giudizioma anche no

Mamma mia, qui si è trovata proprio male!!! Aiuto!! Beh anqhe per oggi abbiamo finito con le recensioni. In attesa di ricevere e pubblicare le prossime, vi auguro buon appetito, anzi…. buona pizza!!!

Osteria del Campanile

Oggi vi voglio parlare di questa trattoria di Torrazza Coste (PV).

L’ambiente è normale, niente di speciale, ma neanche brutto. A me piacciono le foto di una volta appese alle pareti. I gestori sono molto gentili, è sempre un piacere trovare persone così.

Prendiamo un antipasto di salumi dell’Oltrepo. Vi devo dire che erano squisiti o lo do per scontato? No, in ogni caso meglio dirlo perchè meritano. Ad accompagnare c’era del gnocco fritto, che non guasta mai.

Per primo andiamo come sempre sul leggero: ravioli di brasato con sugo di brasato. Buoni. Per dolce scegliamo un tiramisù, che qui lo fanno tutto a modo loro. Non era gramo, ma non era tiramisù !

Il tutto con un vino rosso sfuso della casa, gradevole.

Il posto è accogliente, il paesino tranquillo, i padroni di casa gentili. Unica pecca: se riuscissero a mantenere la sala un po’ più riscaldata (siamo stati mesi fa e faceva freschino… e non è bello mangiare al freddo) sarebbe meglio.

Miss Margherita 12

Dopo una lunga pausa torniamo con i consigli di Miss Margherita. E’ passato davvero tanto tempo, chissà in che nuove pizzerie è stata nel frattempo, vediamo subito:

Il vecchio borgo di Como (CO)
Pizza
: gustosa e benfarcita
Locale: ampio e curato
Personale: professionale e riservato
Giudizio: consigliabile per cene sia occasionali che "tavolate" numerose.

Ci siamo spostati fin sul Lario! Bene, vedo che l’aria lacustre ha fatto sì che la pizza sia stata gradita alla nostra Miss. Perchè a lei non sfugge nulla: la qualità delgi ingredienti, la maestria nel preparare la rotonda pietanza, l’affabilità del personale, lo stile della location. Adesso siamo tutti curiosi, la prossima tappa quale sarà?

Azetium di Casteggio (PV)
Pizza
: sottile e al metro
Locale: rustico, anni ’60
Personale: simpatico
Giudizio: pizze variegate con la "scomodità" della pizza al metro. Il rischio è che di fatto si finisce per mangiare meno di una pizza tradizionale

Siamo finiti in Oltrepo Pavese. Anche questa pizza le è piaciuta, ma si vede che è affamata e ne vorrebbe ancora.

Primula di Camogli (GE)
Pizza
: elenco "ricercato" di pizze (es con carpaccio, salmone…)
Locale: ottima posizione sulla passeggiata principale di Camogli con vista sulla relativa baia
Personale: distinto e di poche parole (strana organizzazione per i pagamenti alla cassa)
Giudizio: luogo "romantico" dove passare una piacevole serata nella cornice di Camogli (luogo prediletto dai turisti nordici benestanti)

Uellàààà, la nostra miss è stata ancora al mare. A Camogli, perla della riviera di levante. Che bello….

Io e Vale di Salice Terme (PV)
Pizza
: si nota un netto miglioramento tra la fase dell’apertura e il periodo successivo con ampliamento della scelta
Locale: locale completamente ristrutturato. Arredi nuovi in stile moderno
Personale: connubio di personale con esperienza nel settore e giovani reclute stagionali
Giudizio: luogo ideale qualità-prezzo per cenare nel cuore di Salice

Bene, e con questo rientro in Oltrepo Pavese termina il nostro tour insieme a Miss Margherita. Buona pizza a tutti e… alla prossima!

Osteria il Cupolone

Abbiamo avuto il piacere di scoprire ultimamente questo ristorantino tipico in centro a Pavia. Il locale si chiama così in omaggio alla cupola del duomo di Pavia, visto che è posizionato dietro di essa.

L’ambiente è carino, con tanti oggetti alle pareti e  foto della vecchia Pavia, forse un po’ stretto (nel senso che i tavoli e le sedie sono forse troppi per lo spazio che hanno. Ne ho visti di peggio, ma anche di meglio!), ma comunque piacevole, confortevole e "caldo" (in tutti i sensi, anche come temperatura).

Abbiamo iniziato con un tagliere di pancetta con gnocco fritto. Non abbondante, ma buono. D’altronde abbiamo preso la quantità destinata a una sola persona, però un gnocchettino in più non sarebbe guastato, si sa che non bastano mai. In ogni caso la pancetta era squisita.

Siamo passati ai ravioli di brasato. Che dire: buoni. Non eccessivamente carichi e pesanti (col brasato il rischio è sempre quello) e decisamente invitanti.

Abbiamo saltato il secondo e siamo andati direttamente al tiramisu. Rispetto al tiramisu migliore dell’universo conosciuto (il mio), questo è molto più centrato sulla crema al mascarpone che sul biscotto. Buono, molto buono, ma il mio spacca e non c”è. Questo è una buona variante sul tema.

Il vino della casa si faceva bere. E infatti è stato bevuto. Con soddisfazione, aggiungo. Infatti l’acqua non è stata quasi neanche toccata.

Se volete una trattoria dove si mangia a sfinimento avete sbagliato locale. Se invece volete scoprire un angolo caratteristico di Pavia, un ambiente accogliente e tradizionale e una cucina buona senza strafare, fate un salto al Cupolone.

Villa Meardi

C’è una grande casa, immersa nella pianura padana, sulla strada che da Voghera porta a Retorbido: è Villa Meardi, una struttura a due piani con sale interamente affrescate.

Siamo stati lì a cena un sabato sera. Mentre nella sala di sopra i coscritti del ’62 si scatenavano in balli e festeggiamenti, ci hanno fatto accomodare nell’elegante saletta di sotto, dove eravamo soli e dove siamo stati molto coccolati dai camerieri.

L’unica pecca della serata si è presentata subito, quando il vino scelto, una bonarda Guerci, ci è stato servito un po’ troppo caldo. Ok, va servito a “temperatura ambiente”, ma si parla della temperatura di una cantina, non di una sala piuttosto caldina. Come detto, è l’unica critica che posso muovere, per il resto è stato tutto ok.

Abbiamo iniziato con gli antipasti: dei bocconcini di pollo con mele e sedano molto buoni, una sfogliata, un cocktail di gamberetti (che non abbiamo assaggiato, è contro la nostra religione), insalata russa e coppa con scaglie di grana e rucola. Per primo ci hanno servito dei tagliolini con ricotta profumata (ottimi) e un risotto primavera.

Dopo un sorbetto al limone siamo passati al secondo piatto: arrosto ripieno con patate al forno. E per finire, budino al cioccolato e un rilassante caffè (a me, il caffè rilassa)

Giudizio della serata: location splendida, servizio impeccabile, cibo buono e prezzo congruo. Andateci !

O Bansin

Un paio di anni fa avevo letto un articolo sul Corriere della Sera che parlava di un ristorante di Rapallo, O Bansin. Pare che un giorno ci capitò Hemingway (e dove non è stato, quell’uomo?), inviato per uno dei " Trattati di Rapallo", che non fu riconosciuto e fu anzi guardato con sospetto. Il nome del locale viene dal soprannome del suo fondatore, un po’ corto di braccio e attento a bilanciar le dosi servite (bansin = bilancino), come da buona tradizione ligure d’accademia.

L’occasione per visitarlo è capiatat per il "ponte" del 2 giugno, oppure quella del compleanno di Elisa, oppure.. fate voi, per noi un motivo per "festeggiare" c’è sempre e ci piace provare posti nuovi.

Il locale è caratteristico, pieno zeppo di foto della vecchia Rapallo. L’entrata principale è in Via Venezia, ma arriva, col retro, fino al parco giochi dove c’è il trenino dei bambini.

Abbiamo preso una focaccia ligure al formaggio, molto buona e abbondante, per proseguire con due piattoni di pansoti in salsa di noci: una leccornia. Come vino abbiamo scelto una bottiglia di Bonarda dei Colli Piacentini. Tutto buono, unica pecca la polvere sulla bottiglia che poteva essere tolta prima di servirla!

Se passate da Rapallo e volete un locale caratteristico, O Bansin fa per voi.

Miss Margherita 11

A tavolaaaaaaaa!!! E’ tornata Miss Margherita e ci inviata a cena. Cosa si mangia? Ma che domande: pizza !!! Ecco le nuove proposte:

Da noi due di Milano (MI)
Pizza
: gigante, consigliabile per i più affamati
Locale: arredo normale, ottima location
Personale: normale
In una parola: EXTRA POTENT

La nostra esperta è stata quindi sui Navigli a Milano. Ma che ne dite di questa pizza "romana" ?

E se adesso andassimo al mare?

Bella Napoli di Rapallo (GE)
Pizza
: classica
Locale: marittimo
Personale: napoletano DOC
In una parola: EVERGREEN

Questa pizza non le è dispiaciuta. Allora proviamo a fare un salto in Piemonte, in un posto rinomato:

Officina della Pizza di Tortona (AL)
Pizza
: nonostante il nome altisonante del locale, si inorridisce alla vista del forno elettrico (l’anti-pizza per tradizione); apprezzabile la scelta di impasti.
Locale: spartano
Personale: gentile
In una parola: PIZZA AL SAPORE DI SOFFICINO dal rapporto qualità prezzo non equilibrato

Caspiterina! La nostra Miss ne ha per tutti: se la pizza non la soddisfa, sono guai. Proviamo l’ultima pizzeria di oggi, a Voghera

Poco di Buono di Voghera (PV)
Pizza
: piccola ma gustosa
Locale: decisamente spartano, versione "festa della birra"
Personale: gentile, ma servizio non rapidissimo
In una parola: PIZZA DA CENA INFORMALE E LOW COST

E con questa, rimandiamo l’appuntamento con la nostra miss alle prossime recensioni. W la pizza !!!!

Fà Ballà l’Oeucc

Siamo stati in questa trattoria di Baggio (Milano) un venerdì piovoso di Aprile. Abbiamo scelto il venerdì perchè è il giorno in cui fanno il gnocco fritto. Lo so che voi puristi state inorridendo per il fatto che siamo andati a mangiare il gnocco fritto a Milano, ma c’è chi dice che sono un po’ brambillafumagalli, e poi datemi retta: se ci andate vi ricrederete.

Il posto non è difficile da trovare (beh per forza, ho il navigatore!), è al centro di Baggio, proprio di fronte ad una piazzetta dove facilmente potreste trovare parcheggio. Il mio amico Davide va spesso in un locale a pochi passi, lo Zoe Club.

E’ un localino tipico, non aspettatevi un posto chic, di giorno è frequantato da magutt e impiegati, al pomeriggio te podi truvà i vegett ch’i beven ‘l vin e alla sera compagnie di amici, coppiette e amanti della buona tavola di una volta.

Dopo un buon bis di primi (pasta ai formaggi e panna,prosciutto & piselli), ci hanno servito due piatti di salumi e formaggi, accompagnati da un cestino (che poi son diventati due) di gnocco fritto ancora bollente. Il tutto accompagnato da un discreto vino rosso della casa in brocca. Ragazzi, vale la pena farci un salto, specilmente se siete di Milano: tanta resa e poca spesa!

Caffè del Centro – Varzi

Per chi non fosse mai stato a Varzi, vi consiglio di andarci: il centro storico è veramente carino e vale sicuramente la pena visitarlo. Tra la strada che scende dall’Alta Valle Staffora e la Piazza della Fiera si snodano una moltitudine di viuzze strette circondate da case spesso in pietra a vista e talvolta dotate di portici, che rendono l’ambiente molto medioevale.

In una di queste vie potete trovare il ristorante Caffè del Centro. Ci siamo stati io e Elisa la scorsa settimana. Anni fa era gestito dai miei amici Paolo e Monica, adesso siamo stati accolti da Alessandro (quella sera era da solo, perchè la sua tipa non c’era). Il posticino è molto intimo, l’ambientazione è familiare, ma curata. La scelta dei vini mi è parsa molto buona, noi abbiamo scelto un Great Ruby di Monsupello, un rosso frizzante per festeggiare il mio compleanno, di uva croatina e barbera. Inevitabile assaggiare dei salumi, visto che eravamo nella patria del salame crudo. Ragazzi, è inutile che mi venite a dire: il salame di varzi è il migliore del mondo. E se volete il mio parere: quello buono non lo trovate SOLO a Varzi, ma in tutta la Valle Staffora. Se prodotti coi giusti criteri ci sono dei salami, spesso artigianali, che magari non hanno la denominazione "di Varzi", ma sono altrettanto buoni, se non di più.

Come primo piatto abbiamo assaggiato ( = divorato) dei ravioli di brasato col ragù di brasato ("alla varzese"), devo dire veramente buoni. E poi direttamente al dolce.. squisito: una cialda con mascarpone e fragole deliziosamente adagiato sul piattino che pareva chiedesse di esser gustato (ed è stato accontentato, naturalmente).

Quindi location, posto, proprietario, cibo, ambiente, vini… tutto OK ! Consigliato !

Miss Margherita 7

Eccoci giunti al settimo appuntamento con Miss Margherita. Anche stavolta la nostra miss ci presenta quatto pizzerie e le apostroferà coi sui telegrafici e pungenti commentini. I primi tre sono in Oltrepo Pavese, il quarto in Liguria. Questa volta sarà morbida nei giudizi? O li condannerà senza pietà? Vediamo:

Alla Brace di Rivanazzano (PV)
Pizza: sottile
Locale: anni ’80
Personale: abbastanza "piatto"
In una parola: MANCA DI COLORE

ok, questa pizzerie non l’ha fatta di certo impazzire…

45° Parallelo di Voghera (PV)
Pizza: atipica (NB: da tagliare subito)
Locale: lineare ma elegante
Personale: dinamico
In una parola: DA COMPAGNIA

con questa siamo andati un po’ meglio, non essere stroncati da Miss Margherita è già un successo…

De Domenici di Ponte Nizza (PV)
Pizza: pasta croccante per il forno elettrico, ma decisamente appetitosa
Locale: senza pretese
Personale: casalingo
In una parola: CASALINGA

anche se il locale non la entusiasma, questa pizza le è piaciuta! Vediamo l’ultima

Zinco of London di Santa Margherita Ligure (GE)
Pizza: mediterranea ma contenuta nelle dimensioni
Locale
: marittimo e fashion
Personale
: educato
In una parola
:PIACEVOLE (soprattutto anche per la posizione del locale in centro Santa Margherita)

beh, anche questa non è male…mmm stavolta la nostra esperta pizzologa ha la pancia piena ed è abbastanza soddisfatta. Ci vediamo alla prossima !!!

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