fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

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Lazzaro

Non trovare scuse: alzati e cammina!

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Biglietto di sola andata

Ho letto questo libro di Valerio Gasio : BIGLIETTO DI SOLA ANDATA.

perché mi è piaciuto? In ordine molto sparso:

Si stacca dal filone provinciale un po’ piacione di Stefano Re, che sicuramente è piacevole per quanto riguarda l’aneddotica iriense (campo in cui Valerio è Maestro, non fosse altro per i volumi di cui è curatore dedicato alla citta di Voghera negli anni che furono), ma che a volte sta un po’ stretta.

Ha dei misteri che difficilmente si scoprono nei primi capitoli, anzi che tengono in sospeso il lettore fino allo svelamento (a parte la figura dello scrittore in vacanza, ma questo non è affatto un mistero in quanto doverosa citazione, correttamente posizionata all’interno del racconto)

Il ritmo sembra blando all’inizio e precipitoso verso la fine, ma da il tempo al lettore di addentrarsi nella storia e nei personaggi.

Cosa non mi è piaciuto:

Valerio ha questo stile per il quale i personaggi, quando parlano, raccontano, al posto del narratore. A mio personale gusto preferisco dialoghi più brevi e realistici, ma de gustibus non disputandum est.

Il finale.

Adesso attendiamo il prossimo libro. A proposito, a quando un libro su Voghera (non un romanzo, intendo)?

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I nottambuli

Era il 2023 e stavo partecipando al corso di “scrittura creativa” tenuto dal Matteo Colombo alla Libreria Ubik Voghera.

Ecco una delle cose che ho “partorito” una di quelle sere:

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Sono stanco, non mi reggo in piedi. Infatti mi appoggio con entrambi i gomiti in un angolo di questo immenso bancone.

Ho scelto apposta questo locale in una zona tranquilla di Chicago: so che è aperto tutta la notte e nessuno, o quasi, può disturbare i miei pensieri.

Mi calo la tesa del cappello e sorseggio l’ennesimo schifoso drink analcolico, maledetto proibizionismo.

Un po’ di whisky avrebbe almeno aiutato la mia decisione: lei o… lui?

Se scegliessi Rita seguirei un sogno. Domattina stessa potremmo partire in auto, imboccare la Route 66 e in un paio di giorni arrivare in California. Penso già a quella parola: RICOMINCIARE!

Mi inebria più dell’alcol che questo dannato governo ci vieta, mi inebria come il pensiero della mia donna.

Una nuova vita, dei nuovi nomi, un nuovo lavoro.

Sono molto bravo in quello che faccio qui, forse è l’unica cosa che sono capace di fare, ma cambierei per lei.

«Amico, tra poco devo chiudere.»

La voce del barman mi colpisce come la puntura di un ago.

«Scusa, non voglio grane,» prosegue, «sai che per le due devo avere le luci spente, altrimenti passerò dei guai.»

«Tranquillo,» ribatto alzandomi dallo sgabello e lasciando una banconota sul tavolone insopportabilmente lindo.

«La brodaglia puoi versarla nel cesso» aggiungo sollevando il bavero della giacca e uscendo in strada, dove il vento freddo dell’Illinois di colpo scioglie i miei dubbi.

Ho capito. Scelgo lui.

In fondo è la scelta migliore, in fondo è quello per cui sono portato, forse il motivo stesso per il quale sono nato.

Si, ne sono sicuro. Sparirò dalla vita di Rita e continuerò ad essere me stesso, il vero me stesso.

Scelgo lui.

Per rimanere il miglior killer della banda di Al Capone.

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San Vito – Castellania

Stavolta sono partito da Garbagana, anzi per la precisione dalla frazione San Vito, e mi sono diretto fino a Castellania, paese natale del Campionissimo: Fausto Coppi.

Ecco il video della mia “avventura”

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San Leo

Welcome to San Leo, in provincia di Rimini.
(giusto per spiegare a quelli che ancora pensano che mio figlio non si chiami LEO)
Qui si sta molto bene, e a Voghera che si racconta?

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I Malavoglia

Ho riletto, con piacere “I Malavoglia” di Giovanni Verga, tra l’altro nell’edizione delle scuole medie che ha quelle preziosissime note che aiutano il lettore a capire meglio parole e locuzioni siciliane.

Quelli che me l’hanno visto leggere hanno esclamato “che noia, che barba, come fai a leggerlo“. Eppure a me piace ed è piaciuto anche questa volta. Mi piace per come è scritto, per quello che racconta, per la storia, la tragedia. Mi piace l’ambientazione, la lingua, lo stile. Mi piace tutto.

Ma anche stavolta, una volta arrivato all’ultima pagina, ho avuto quel senso di sconforto, di malinconia, di rabbia, di tristezza per la storia dei “vinti” Malavoglia.

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Me stesso, te stesso

Il vero problema è confrontarsi con sé stessi

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Eh?

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Sota a ti se viv la vita

O mia bela Madunina che te brillet de lontan
Tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
Sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
Canten tucc “lontan de Napoli se moeur”
Ma po’ i vegnen chi a Milan.

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Il “mio” Tucano 185

Ho letto questo libro di Tiziano DJ e Giorgio Macellari, Il “mio” Tucano 185.

Un tuffo nel passato, che io non ho vissuto perché fa parte della generazione precedente alla mia, ma di cui spesso ho sentito parlare.

La nascita di un locale all’avanguardia, che ha cavalcato il sogno di una generazione di giovani, ma che sapeva far ballare e divertire anche i meno giovani con una formula completa che accontentava tutti i gusti musicali e tutte le età.

Oltre ai dischi, al Tucano giravano anche tanti gruppi musicali e tanti artisti famosi, dei nomi talmente altisonanti che adesso ce li scordiamo proprio, qui in zona.

Leggendolo, ci si trova immersi in questa bella avventura che ha coinvolto gli ideatori, i proprietari, i baristi, i dj, i cantanti, ma soprattutto i tanti avventori.

Complimenti agli autori per aver ricordato tutto questo e per aver tenuto tante belle foto, manifesti e locandine e soprattutto tante emozioni nel cuore.

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Kosmos

Questa è una di quelle cose che: “sono qui vicino, ma (probabilmente) nessuno conosce”.

Siamo stati al Museo Kosmos – Museo di storia naturale dell’Università di Pavia. E’ in centro, in piazza Botta, di fronte all’ex monastero di San Felice, dove c’è la facoltà di Economia (e altre, ma io ho fatto -anche- Economia e quindi ricordo quella), ma se non lo sai potresti anche non accorgertene.

C’è sempre da imparare nei musei, e quindi per sillogismo anche in questo museo abbiamo imparato e scoperto qualcosa di nuovo. Se capitate a Pavia, prendetevi un’oretta per perdervi nelle sale di Kosmos, ne vale la pena.

Cosa troverete? No, nell’era dello spoiler non vi dico niente, altrimenti che gusto c’è?

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Gurdulù

Tutto è zuppa, tutto è zuppa !!!

Vostra maestà, tocco il naso con la terra, resto in piedi ai vostri ginocchi, mi dichiaro augusto servitoreeeee della vostra umiliiiiiiissima maestà, comandatemi e vi ubbidirò. E quando maestà vostra comanderà dicendo “ordine comando e voglio” facendo così con lo scettro….così con lo scettro vedete? E dirà: ORDINO ! COMANDO! E VOGLIO! E VOI…. SUDDITI! CANI !!!!! MI DOVETE OBBEDIRE, ALTRIMENTI VI FARO’ IMPALARE!

Soprattutto tuuuu ! Con quella barba e quella faccia da vecchio rimbambito !!!!!!!!!!!!!

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I senza tempo

Ho letto questo libro di Alessandro Forlanini: “I senza tempo”.
Ho fatto una fatica bestia. Diciamocelo, non è il mio genere.
Eppure i racconti (di altri autori) alla fine del libro mi sono piaciuti.
Eppure il libro ha vinto anche dei premi.


Quindi l’ignorante sono io e non ne capisco niente. Però per me abbastanza indigeribile, e a me di solito gli Urania piacciono, mi fanno volare, mi fanno anche pensare perché talvolta prospettano un futuro diverso da come ce lo immaginiamo o incontri con realtà diverse dalle nostre.
Stavolta non mi è successo. Pazienza, avanti il prossimo.

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Io, atipicamente down

Ho letto questo libro: “Io, atipicamente Down“, di Davide Rossanese.

Una mente veloce dentro a un corpo lento, come dice lui. Davide ha dovuto convivere per oltre 15 anni con un corpo che non rispondeva ai suoi comandi e ai suoi pensieri e quindi non poteva interagire col prossimo.

Ha dovuto mandare giù dei bocconi molto amari, perchè avendo sindrome di Down, una giusta dose di autismo e come ciliegina sulla torta è pure muto, la gente scambiava molto spesso la sua condizione come disabilità mentale e lo trattavano come fosse un completo demente.

A 15 anni, grazie a una tecnologia che gli permette di comunicare tramite computer (e grazie a chi lo ha seguito e supportato) ha scoperto un modo di comunicare (cosa che il suo corpo non gli aveva mai permesso di fare), ha scoperto una nuova spiritualità e attuato un percorso cattolico, fino a raggiungere altri importanti traguardi: esse padrino di un bimbo e scrivere un libro (questo)

A dimostrazione che, davvero, niente è impossibile.

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