(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: December 2008

Top ten di fine anno

Come da tradizione consolidata, anche quest’anno ecco la classifica degli sms che ho ricevuto durante l’anno. Non c’è un motivo preciso per cui sono in classifica: alcuni li capisco solo io, ma non posso spiegare di più !!! In alcune parti ho messo i puntini […] dove c’è del testo che non posso scrivere… Se volete leggere la classifica degli anni scorsi eccole: 2005 2006 2007

Partiamo dal 12 posto, un amico in difficoltà: "qui ferrara..secondo te cosa posso fare x tirare 1/2 notte??". L’undicesimo posto è per un messaggio di paranoie: "Dato che non ti sei fatto sentire presumo che la cena maestri o e’ spostata o è chiusa alla mia presenza…buona serata…io vado a donzelle".

Entriamo nella top ten: "Sabato cena da guado e tavolo d’immagine alla foresta. Non hai facoltà  di rifiutare." Per la cronaca, ho rifiutato! Per il nono posto diciamo che ogni tanto va bene anche tirarsela, e le persone che ti gasano sono benaccette: "nooo, sei il meglio!! grandissimo te lo sei strameritato!ee andiamo!! "

Ottavo posto per una segnalazione di strani fenomeni naturali: "Ciao, se trovo il coraggio ti faccio uno squillo, ma c’è un campo magnetico nel divano che mi attira a lui." Un posto più in alto per una reazione: "Ho saputo.."

Al posto numero sei ecco un bel pensiero negativo: "Oggi ho il morale giusto per il brallo…..cazzo mi sto sparando una para della madonna…" Al numero cinque un altro sms negativo che sintetizza un intero anno: "[…] e mi sono rotto il cazzo di tutto !". Posto numero quattro per… un pachi.. che?? "Si tutto bene.ho un pachiderma in negozio.."

Parte altissima della classifica. Medaglia di bronzo per l’investitura ufficiale: "Città  del vaticano 10 10 2008 comunichiamo la nomina a gran maestra di e[…] t[…] per le bellissime referenze avute sul mondo scolastico roma0sua santità  sisto secondo stasera al baito santa messa maestrale presieduta dal santo padre W hi maestri che escono con le ventitreenni". Medaglia di argento per un messaggio solo apparentemente banale, ma c’è tutta una storia dietro che non vi racconto: "Ok fratello!"

Menzione speciale per due sms: "Come va li… Picnic in famiglia o storiella estiva" e "Felpa azzeccatissima nel colore e perfetta nella misura.. un ottimo acquisto! […]"

A chi assegno la medaglia d’oro? Qual è il messagggio che mi ha fatto più piacere ricevere? Beh, devo essere onesto, non è uno solo, ma sono centinaia. Si, centinaia. Sono quelli che mi ha mandato Elisa in questi mesi. Avrei dovuto fare una top ten solo con suoi messaggi… ho preferito assegnarle il primissimo posto. Volete qualche esempio?…. NO, me li tengo tutti per me ;-)

 

Film su film

Ecco gli ultimi film che ho visto:

Twilight. Favola tratta da un romanzo che spopola in America. È la storia di una ragazza che s’innamora di un compagno di università… e poi scopre che è un vampiro, con tutto ciò che ne consegue. La storia non è originalissima ma è carina, c’è un po’ di tutto: azione, poesia, romanzo, effetti speciali, tensione, colpi di scena, ecc. Non è un film imperdibile ma vale il costo del biglietto.
 
Quantum of solace. Se devo dire la verità mi è piaciuto di più l’altro (Casino Royale). Questo mi è sembrato più incasinato. Però le scene di azione sono sempre il suo forte. Film godibile, avvincente. In ogni caso a me piace parecchio questo “nuovo” 007 rispetto a quelli precedenti. Sa essere elegante ma non si tira indietro quando c’è da fare a cazzotti.

Kung fu Panda. Bello, simpatico, simpaticissimo. Il protagonista è un goffo panda che sogna di diventare esperto di arti marziali. La storia è divertente, i personaggi sono ben caratterizzati e ti rimangono in mente. Si direi che è da vedere.

Saw V. A mio parere è meglio del 4, che aveva una trama incasinata. Qui la trama è più fluida. Il finale lascia senza ombra di dubbio l’idea che uscirà la sesta parte della serie. Non ha il fascino del primo e del terzo, ma gli assegno la medaglia di bronzo. Se vi piace il genere vi consiglio di guardarlo.

Madagascar. Questo ovviamente l’ho visto in divx, in attesa di andare a vedere il seguito al cinema. Carino, simpatico e divertente. È un film che ti fa ridere, l’unico difetto è dura, secondo me, troppo poco ;-) Ci sono delle battute memorabili. Come ho già spiegato tempo fa i miei personaggi preferiti sono i pinguini e, in particolare, Kowalski.

Wall-E. Favola moderna. Il primo tempo, praticamente senza dialoghi, è fantasticamente poetico. Nel futuro l’umanità è costretta a vivere in esilio nello spazio perché la Terra è ricoperta di rifiuti. Queste persone disabituate al contatto umano e al movimento forse potranno ritornare a casa, grazie anche a un robot-spazzino che dimostra di avere un cuore fatto non solo di metallo.

Notte prima degli esami. Anche questo è uno di tanti film che volevo vedermi e ho approfittato di una serata sul divano in relax per farlo. Nostalgicamente bello. Se devo fare una critica hanno “mischiato” gli anni ’80: il film è ambientato nel 1989, ma alcune situazioni o canzoni sono di anni addietro (come il Gioca Jouer che è del 1981 e Wild Boys che è del 1984). Cmq il film è bello, mi ha fatto rivivere i tempi della matura… uno dei periodi più belli della vita, quando diventi “grande”.

Shooting Silvio. Ne ho parlato qui. niente di che, alcuni attori recitano veramente male.

Madagascar 2. L’ho visto ieri sera… carino, anche se il primo mi è sembrato meglio. E’ molto più romantico e sentimentale. I pinguini sono sempre i migliori. Sicuramente uscirà anche il 3, tutto lo lascia a pensare. Vedetelo.

Francesco d'Assisi

Ho recentemente terminato di leggere un libro: “Francesco d’Assisi” di Franco Cardini. L’avevo comprato una notte su internet, anni fa. Non deve stupirvi che io faccia acquisti la notte: maledetta la carta di credito che permette questi acquisti d’istinto e d’impulso. Sei li, stanco e magari assonnato, davanti al pc… e ti viene l’idea che ti serva qualcosa. E allora che fai? Zak, la compri. Non esistono scuse psicologiche del tipo “esco e la cerco in qualche negozio” perché è notte e i negozi sono chiusi. E così acquisti. Credo che almeno la metà delle mie spese on-line siano state fatte di notte.
E così ho fatto per questo libro. La figura del Poverello di Assisi mi affascina da tempo, per via della sua totale dedizione e il rifiuto della più piccola polemica. Accettava quello che il mondo, e quindi Dio, gli offriva, senza lamentarsi e lagnarsi di quello che non aveva o di quello che avrebbe potuto avere. Un forza incredibile.
Il libro cerca di smarcarsi al massimo dall’agiografia, ma neanche si limita al racconto puramente storico. È quindi una commistione, un tentativo (abbastanza ben riuscito a mio parere) di raccontare la storia di San Francesco rovistando nel frattempo nel suoi scritti e approfondendo i suoi pensieri. Spiega la sua vita precedente, la sua illuminazione, la sua scelta di vita, e i circa vent’anni in cui ha creato l’ordine che poi ha preso il suo nome.

 

De Mauro

Da qualche giorno, visitando il sito www.demauroparavia.it, non trovo più il mio fedele dizionario on-line che ho usato per tanto tempo, ma un molto più banale dizionario dei sinonimi e contrari. Mi spiace per questa scelta editoriale, non so quante volte l’avevo utlizzato (e consigliato) in passato. Ora mi tocca cercare qualcosa di alternativo. C’è quello della Garzanti, ma ci vuole la registrazione. Io, ovviamente, sono registrato, ma è uno sbattimento fare il login ogni volta, ne voglio uno facilmente accessibile per consultarlo al volo.

Mi dovrò rivolgere ad altri progetti, come il Dizionario Italiano, il Sabatini Coletti, oppure quello di Repubblica.it (fatto da Hoepli).

Sindrome da Facebook

Considerazioni sparse su Facebook  da quando non sono più iscritto.

Trovo della gente che dice: "passo ore su FB". Ore? Io ci passavo 5 minuti. Nel senso che FB non è un sito di interattività on-line (a parte la chat). Io mi collegavo, leggevo le novità, lasciavo messaggi ed eventualmente rispondevo a quelli che mi avevano lasciato… e stop. Lasciavo ovviamente la finestra aperta per tutto il tempo che stavo al pc, ma non stavo "su FB" per ore!!! Che cavolo ci fai per ore? Capisco le prime volte che ti fai passare tutti i tuoi contatti, ma poi? Boh. Per me aveva la stessa perdita di tempo delle email: quando ti colleghi leggi le ultime, poi tieni il client aperto per sapere se nel frattempo te ne arrivano e prima di scollegarti da un’ultima occhiata. Stessa cosa con FB, quindi per me NON era una perdita di tempo… o perlomeno relativa.

Il fenomeno FB è esploso in modo esponenziale: ogni giorno senti di persone, magari di cui non sospetteresti mai, gente che non sa la differenza tra un tostapane e un computer, che si è iscritta a FB. Persone che non usano nessun tipo di instant messenger, eppure che sono state conquistate da questo social netowork. Ieri leggevo che in tutto il mondo gli iscritto sono 120 milioni: vi rendete conto di che mole di dati ha in mano mister Zuckerberg? Che bello, dopo il "sogno americano" esiste ancora il sogno di Internet, quello dove lo studente universitario diventa miliardario grazie a una trovata geniale, come Filo e Yang, come Brin e Page, and so on..

Non c’è giorno che un giornale, un telegiornale, una rivista, non parli di FB. La scorsa settimana è uscito un libretto in allegato al Sole24h che parla di FB spiegandone i pregi, i difetti, perchè fa bene, perchè fa male…come le nuove medicine insomma.
Emblematico il caso di una ragazzo che conosco. Lo trovo tempo fa al bar e per prima cosa mi dice: "Ma tu sei su Facebook? No perchè altrimenti diventavamo amici". Ormai invece di dire "Ciao, come stai?" si dice "Ciao sei su facebook?"

Io alterno momenti in cui ho una crisi di astinenza enorme a momenti in cui mi sento "superiore", come quando trovo gente che mi chiede: "Sei su FB?" e io me la meno perchè non ci sono (una chiara sindrome snobistica). In realtà di quei personaggi mi interessa meno, perchè se è gente che incontro nella real life non ho bisogno (oppure ho meno bisogno) di comunicare con loro via FB. In realtà a volte tramite FB riesci a comunicare, nei modi e negli argomenti, in modo diverso. E’ più immediato di altri strumenti e meno formale di altri. Un po’ come lasciarsi i messaggi sul frigorifero. Ma quelli che mi mancano sono le persone che vedo raramente o praticamente mai. Gente che vedo una volta all’anno, o anche meno, gente che non vedo da anni… era un bel modo x rimanere in contatto

Ogni tanto però è bello anche stare un po’ offline. Come quando da piccolo non vedevo l’ora che fosse estate perchè a Brallo arrivavano tanti ragazzini e poi mi ritrovavo a desiderare di stare una giornata da solo, immerso nei miei boschi, nei miei pensieri e nella mia solitudine. Come quando è bello stare col telefono spento.

Comunque, tornerò su FB, prima o poi tornerò, magari un po’ più consapevole degli usi e degli abusi che si possono fare di questo strumento.

Kowalski

Il mio personaggio preferito di Madagascar? Lo so che vi semprerà strano ma è Kowalski. Chi è Kowalski? E’ un pennuto, uno dei formidabili pinguini. A dire la verità quello che parla sempre è Skipper, il "capo", è lui che dice le battute del tipo "Carini e coccolosi, ragazzi, carini e coccolosi!". Ma a me, chissà perchè, fa impazzire la sua "spalla", Kowalski.

E indovinate chi ho trovato l’altra sera inserendo un euro nella macchinetta che distribuisce i piccoli pupazzetti nelle palline x bambini? Proprio lui, Kowalski. Idolo!!!

 

Oggi, il Natale

Cosa mi sembra diventato adesso il Natale? Peggiorato. Orami ci bombardano di pubblicità. La mia parte Marketing è soddisfatta. Noi markettari abbiamo come scopo principale quello di vendere il prodotto, e per farlo usiamo tutti i mezzi che ci vengono in mente. Una delle regole principali è quella di far nascere delle esigenze alla gente e poi proporgli soluzioni. Quindi ci sono dei geni che si scervellano tutto il giorno per creare dei metodi per indurre la gente a spendere. Ci (mi permetto un plurale) aggrappiamo a tutto e ne inventiamo sempre di nuove. Ti facciamo capire che senza il nuovo telefonino che fa anche il caffè sei uno sfigato e pertanto devi assolutamente buttare il tuo (che funziona benissimo ma non fa il caffè) altrimenti sei out. E cose simili. Una delle cose che funzionano di più sono le ricorrenze. Una volta i negozi vendevano maschere di carnevale a carnevale, panettoni a Natale e uova a Pasqua. Adesso, che viviamo condizionati dai grandi centri commerciali (gestiti da markettari miei pari), si sono modificati un po’ i calendari. L’esigenza nasce dal fatto che deve sempre esserci una ricorrenza. Altrimenti il cliente spende in modo “normale” e non spende più di quello che normalmente farebbe. Quindi l’anno è diviso in periodi: scuola, halloween, natale, estate, ecc. Se le feste non ci sono si “creano” (come Halloween), se proprio non si riesce allora si inventano cose del tipo “Anniversario del centro, ecc.”. Ovviamente qual è la festa che “funziona” di più? Natale. Perché è una festa che già di per se “fa spendere”. In primis per la tradizione dei regali. Poi perché ci si vuole comprare qualcosa di nuovo per le feste o per il nuovo anno. E allora perché non pompare al massimo questa cosa? E così veniamo letteralmente bombardati e travolti da messaggi, più o meno subliminali, che ci inducono l’atmosfera natalizia già a partire da metà novembre.
Probabilmente funziona. (beh quest’anno diciamo che funzionicchia, vista la crisi…)

A me, sinceramente, stufa. Non è l’atmosfera che dico io. A me vedere gente che si accapiglia per comprare comprare comprare non mi crea l’atmosfera natalizia. A me l’atmosfera natalizia la danno le cose che ho scritto ieri, non le megapubblicità con la megafiga col cappello di babbonatale che mi dice di comprarmi un palmare. Non le canzoni di natale il 20 di novembre. A me fanno l’effetto opposto, mi danno un senso di “troppo”, e quando una cosa è troppa ti nausea. E questo mi fa incazzare. Mi fa arrabbiare il fatto che riescano a farmi nauseare dal Natale, che dovrebbe essere una festa. Mi fa arrabbiare il fatto che abbiano trasformato una cosa che dovrebbe essere una festa, un periodo in cui gli occhi dei bambini luccicano, in un mero esercizio commerciale. Quello che mi fa proprio arrabbiare è lo scippo che fanno ai bambini, che sono derubato del vero spirito natalizio. Ovvio, non si può generalizzare, ma moti bambini, lasciati a sé stessi, cresceranno con la convinzione che il Natale sia un periodo dove ricevere dei giocattoli. E stop. Che amarezza.

Ieri, il Natale

Quando ero piccolo com’era il Natale per me? Se ne iniziava a parlare dalla settimana dopo l’Immacolata. A scuola la maestra iniziava a pensare ai “lavoretti” che avremmo potuto fare per Natale. Erano cosine semplici, però ovviamente ci sembrava di fare delle cose bellissime. La cosa che mi piaceva di più, e che rendeva speciali questi lavoretti rispetto agli altri che si facevano durante l’anno scolastico, era che quelli natalizi “luccicavano”. Nel senso che si usava la carta brillante. Mi spiaceva perfino tagliarla… per farci magari delle stelline o cose simili. Mi pareva uno spreco, tenevo anche i ritagli. Anche perché a casa mia di queste cose non se ne parlava neanche e un ritaglio di carta luccicante era già un bel premio… E poi si iniziava a parlare del Natale, si narrava la storia di Gesù, nato lontano lontano al freddo e al gelo.
A messa il parroco, Don Mario, iniziava a convocarci per la Novena in preparazione al Natale. Al termine si cantavano sempre le classiche canzoni, come “Tu scendi dalle stelle”. E poi aveva bisogno di una mano per fare il mega presepe. Andavano di sotto a recuperare le statue. Ovviamente a noi bambini dava il compito di portare su quelle più piccole, le grandi le portava lui. Era un presepe in prospettiva: davanti si mettevano le statue principali, che erano grandi quanto un bambino, e in fondo quelle piccole, fino ad arrivare a quelle molto piccole come quelle di casa mia.
A casa facevamo il presepe non l’albero. Io e mia sorella andavamo nei boschi a cercare il muschio. Mi ricordo una volta che c’era la neve e occorreva ricordarsi dove fosse il muschi, visto magari mesi prima nella bella stagione. Poi ci siamo modernizzati e utilizzavamo il tappeto di erba finta. I primi anni facevamo nascere Gesù in una grotta, che altro non era che un pezzo di legno che pareva proprio una cavità naturale. Di statuine ne avevamo parecchie, molte probabilmente derivavano anche dal fatto che mi mamma ha fatto la maestra in tantissime scuole e, quando dovevano rinnovare un presepe, lei di certo non buttava le statuine. Infatti ci diceva che “quelle di adesso sono in plastica, non come le nostre che sono in gesso, sono più delicate, ma sono molto più belle”. Poi un anno abbiamo recuperato una capanna e da allora la Sacra Famiglia è stata un po’ più comoda. Sopra alla casetta c’era la stella cometa, che era la più difficile da piazzare. Un altro anno è arrivato lo sfondo stellato. E poi c’erano tante statuine: i classici pastori, e poi tutti quelli che facevano tutti i  tipi di lavoro: pescare, filare, mungere, ecc. Poi qualche casetta, qualche pecorella e qualche ochetta da piazzare nel laghetto fatto con la carta stagnola (oops adesso si dice "alluminio" oppure "domopak", ma io sono un preistorico…).  Chissà se anche adesso si fa ancora il presepe nelle scuole o se anche li, per far vedere che noi italiani non siamo razzisti e siamo aperti a tutte le culture, ci divertiamo a soffocare la nostra come al solito…
Ahhh ma mi sono dimenticato di dire che i re Magi li mettevo in fondo e ogni giorno li spostavo di pochi centimetri, fino a farli arrivare il 6 gennaio di fronte alla capanna. Gesù stava nel cassetto sotto al telefono fino al 24 sera. Prima di uscire per andare a messa lo mettevo nella mangiatoia.


E poi c’era la messa di mezzanotte. Alcune volte mi addormentavo prima e allora i miei mi lasciavano dormire e andavo a quella del 25 mattina. Don Pino che faceva le sue fantastiche omelie.
E poi il 25 respiravi un’altra atmosfera. Era bello alzarsi e uscire, tutto vestito un po’ bene. E girare, magari sotto il sole o sotto la neve, vedendo che tutti erano più allegri, più felici. La gente che usciva da messa e si salutava, quelli che si incrociavano e si sorridevano e si facevano gli auguri. E poi di corsa a casa, aspettando che Cinzia si alzasse, per aprire i regali insieme. Poi abbiamo instaurato l’abitudine di aprire i regali dopo pranzo, in modo che la famiglia fosse tutta unita.
Durante il pranzo del 25 amavo mettere un disco in vinile, un LP, con tutte le musiche di Natale, mentre in tv il Papa lanciava la sua benedizione a Roma e a tutto il mondo.
Il Natale era questo, era l’atmosfera, era l’attesa, aspettare Natale e fare i soliti buoni propositi. Cantare le canzoni di Natale… ma non Jingle Bells della Cocacola… Aspettare la neve, la messa di mezzanotte, aspettare la nascita, aspettare i doni che rigorosamente portava Gesù Bambino. Ormai credo che neanche più nei libri di storia sia citato Gesù Bambino che porta i doni. Ormai la globalizzazione ci ha imposto il biancorosso Babbo Natale e stop. Io invece ero contento che a portare i regali fosse un bambino come me. Anzi mi chiedevo come facesse a individuare tutti i bambini in tutte le case. Una volta avevo espresso il mio desiderio a Milano e lui mi aveva portato il regalo fino a Brallo: che grande!!!
E poi le battaglie a palle di neve con gli amici. E l’oscurità che porta subito la sera. In casa a giocare coi nuovi giochi, sembravano magie, cose bellissime. Mi ricordo il trenino Lego: quanto l’avevo desiderato. E quanto ne ero geloso, guai se qualcuno avesse osato smontarne anche solo un singolo pezzo.
E poi andare al mattino di Natale dalla Linda a svegliare Matteo. E poi… e poi…. E poi…
È lo stesso spirito di Natale che trovo nei visi della gente che, frettolosa ma non troppo, si saluta amichevolmente lungo la via, che ritrovo nel tram di natale che abbiamo visto l’altra sera a Milano, nei sorrisi dei bambini quando vedono le luci, i colori, le fantasmagoriche luccicanze, nel bell’albero addobbato che ho visto l’altro giorno a casa della mia ragazza…

Aneddoti 10

Ai primi di novembre entra un signore con ai piedi un paio di scarpe che aveva preso in negozio. La conversazione si è svolta più o meno così:

“Sono venuto a reclamare, si è scollata la suola di queste scarpe. Me le dovete cambiare perché sono nuove, le ho appena prese”
“Oh cavolo, ma certo, mi faccia vedere… hey ma queste scarpe le ha prese già da un bel pezzo!”
“Saranno due settimane, e si sono già rotte”
“E no caro signore, queste scarpe le ho messe in svendita a 5 euro il giorno della riapertura autunnale… e abbiamo aperto i primi di settembre, quindi sono passati due mesi, non due settimane”
“E va beh cosa c’entra, io le ho appena messe”
“Cosa vuol dire? Se lei le metteva fra 5 anni e si rompevano veniva a reclamare? Per cinque euro poi…”
“Non è il fatto dei 5 euro, potevano essere 5 oppure 50, voi me le dovete cambiare. E poi siamo in Europa, e c’è la garanzia di 2 anni”

A quel punto voi cosa avreste fatto? L’avreste cacciato a pedate immagino. Invece no, proprio per il fatto dei 5 euro: chissenefrega, mi guadagno un posto in paradiso. Gliele ho cambiate, con un altro paio di scarpe da 5 euro. Ovviamente ho preteso le sue (che dopo ho buttato nel cestino).
Santa pazienza!!!!


Lo sfacelo della vetrina alla sera del giorno di riapertura autunnale a settembre..

kissless

mi piace scriverti
mi piace scrivere lettere
potrei scriverti poesie
mandarti lunghissime email
riempire post-it di messaggi d’amore
spedirti sms ogni mattina
e alla sera per salutarti
potrei disegnare la strada con lo spray
o incidere le nostre iniziali nei tavoli di legno

mi piace sentirti
mi piacciono le nostre telefonate
quelle lunghe lunghe lunghe
e quelle brevi per un saluto
potrei chiamrti anche dall’estero via internet
venire fin sotto casa tua per vederti sul balcone
oppure accontentarmi di una webcam
che mi propone la tua immagine in pigiama
potrei mandarti le nostre fotografie
e inventarmi filmati su youtube
o messaggi con la musica sul telefonino

ma tutto questo non mi basta
scriverti, leggerti, vederti, parlarti…
mi piace
fa parte dello stare con te
ma queste connessioni
kissless
non mi soddisfano
perchè quello che mi piace di più
è baciarti
e sentire le tue labbra sulle mie


R. Magritte – Les Amants III – 1928

Video

Che musica rilassante…

Eee Pc

Ho recentemente acquistato un Asus Eee Pc 701. Per chi non lo sapesse è un cosiddetto subnotebook, vale a dire uno di quei computerini portatili moto piccoli. Come mai l’ho preso? Primo perchè l’ho visto in mano a un ragazzo che conosco e mi ha subito colpito per le dimensioni: è veramente "portatile". Io a casa sono affezionato al computer "fisso". Ho il PC dal 1997 (eh si ho abbandonato a malincuore l’Amiga)e l’ho sempre aggiornato: ogni tanto cambio la ram, il lettore CD, il masterizzatore, il case, la motherboard, ecc. E poi ho aggiunto tanti accessori e varie cazzate. Infatti ho tanti di quei fili: stampante, fotocamera, ipod, cellulare, webcam, ecc.

D’altra parte ogni tanto ho bisogno di un portatile, che principalmente uso in negozio e quando vado a Brallo. A dire la verità in negozio ce lo lascio proprio, non ho voglia di portarmelo a casa tutte le sere. Invece con questo computerino è una figata: pesa pochissimo, te lo puoi portare comodamente in mano nella sua custodietta e si avvia molto velocemente.

Siccome non sapevo se mi sarebbe piaciuto ne ho cercato uno usato, e l’ho pagato 170 euro. C’era installato il sistema operativo Xandros Linux, ma volevo metterci Windows Xp per una serie di motivi. Primo perchè Xandros non mi soddisfaceva, sembrava un SO di un telefonino, fatto tutto di icone. E poi perchè utilizzo una serie di applicazioni che girano solo su Winzoz.

Purtroppo ho fatto moooooooolta fatica ad installarci sopra il Sistema Operativo di Redmond. Il primo tentativo è stato quello di attaccarci un lettore CD esterno tramite presa USB. Ma durante l’installazione si bloccava sempre con la schermata blu della morte che indicava un qualche errore. Allora ho iniziato a cercare su vari siti, forum, ecc. Ognuno segnalava un errore diverso e una soluzione diversa. Le ho provate tutte, ma senza nessun risultato. Ho creato una mezza dozzina di cd di windows tramite iso rimaneggiate. Ho scaricato anche tramite un famoso metodo di p2p delle iso già confezionate. Sempre senza risultati apprezzabili. Alla fine ero arrivato alla seguente soluzione: windows era installato ma ogni volta dovevo avviare da chiavetta usb. Insostenibile. Alla fine mi si è accesa la lampadina: io ho il disco di ripristino per Xandros.. ci sarà anche quello di Win, no? Me lo sono procurato. Era un dvd. Non ho il lettore dvd esterno. Su un sito ho letto come avviare il ripristino da chiavetta USB e grazie alla mia Kingston da 4 gb…  fatto!!!

Pregi:

  • Dimensioni veramente ridotte, te lo porti ovunque.
  • Connessione wireless integrata. In questo momento sono steso sul divano di casa mia a scrivere questo post.
  • Webcam integrata. Funziona bene.
  • Wind XP riconosce automaticamente tutto l’hardware.

Difetti:

  • Dimensioni ridotte: le prime volte premi due tasti alla volta e scrivere risulta difficoltoso.
  • Risoluzione standard 480×800. Ma grazie a qualche consiglio trovato in rete ho installato un software che la porta tranquillamente a 600×800. Perderò altri decimi di vista, ma…..
  • Disco fisso veramente piccolo. Non ha un hard disk, ma un cosiddetto "disco allo stato solido", un po’ come le chiavette USB. Due gb e mezzo vanno solo a Windows!! Allora ho comprato una scheda SD HC (ad alta velocità) di 8gb, dove tengo tutti i dati e dove installo le applicazioni.

Detto tutto questo devo dire che sono soddisfatto. In pochissimo spazio ho tutto quello che mi serve. Ed è abbastanza veloce nonostante abbia già installato diverse porcherie: Firefox (x navigare), Thunderbird (x la posta), VLC Videolan (per i file multimediali), Microsoft Works, Skype, Vim (editor di testi), Xnview (per vedere le foto), Bluesoleil (per la chiavetta Bluetooth, mi serve per trasferire le foto fatte col cellulare), Acrobat Reader, Avast antivirus, ecc.

Si, sono soddisfatto. Un grazie agli amici che mi hanno dato delle dritte per cercare di configurarlo al meglio.

Tecktonic

Tremate tremate, le truppe son tornate…

Cos’è la Tecktonic? Per prima cosa non si dovrebbe pronunciare come "Gin Tonic", ma con l’accento sull’ultima i, quindi tecnonìc, visto che è una tendenza francese. C’è che dice che sia una nuova forma di musica techno, ma in realtà è uno stile di ballo molto molto maranza. Se cercate su YT en trovate tantissimi esempi. Eccone uno abbastanza esplicativo:

Christian ti ricorda qualcosa? Per esempio quando correva l’anno millenovecentonovantadue al Kursaal? Beh: ora si spiegano tante cose….

Grazie a Marco per la segnalazione.

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