(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Tag: Londra Page 4 of 10

Lunedi 14 agosto 2006 ore 10:33

Oggi è la festa nazionale del salagiochista. Quando ero ragazzino delle medie, a metà degli anni ’80, c’era il boom dei coin op da bar e si passavano le giornate e le serate estive al Kursaal, mitica discoteca-bar-gelateria-salagiochi di Brallo. Così avevo inventato questa "Festa Nazionale", da celebrarsi il giorno prima di ferragosto. In che modo? Per prima cosa il vero salagiochista, durante la festa doveva giocare il più possibile, potevano esserci sfide e tornei. I miei preferiti erano (e sono, anche se non gioco praticamente mai) i platform, non sono mai stato un fan degli shoot’em up e neanche dei giochi sportivi. Ovviamente non c’erano i videogiochi di adesso, era l’epoca di Super Mario Bros e Dragon’s Lair.
Un altro compito dell’esperto era quello di aiutare i neofiti con i suoi consigli e con i "trucchi" che solo il vero salagiochista conosceva. Spendevo 1000 lire al giorno, che erano 5 partite, eppure riuscivo a rimanere li per ore.

Certo che i miei due amici hanno portato brutto tempo. Da quando ci sono loro il clima è decisamente peggiorato e pare autunno. Di giorno si indossa il maglioncino e/o la giacca e spesso piove. D’altronde, siamo a Londra. X me sempre meglio del caldo insopportabile di Voghera. Io ho il sonno pesante, mi sveglio solo in due casi: troppa luce e troppo caldo.

Ieri al lavoro brutta giornata. Pochissima gente, ma avevo mal di schiena. Un po’ xchè son sempre in piedi, oppure chinato nel lavandino, oppure coi vassoi in mano a servire o sparecchiare. Poco prima delle 4 si è riempito. Così ho finito alle 5.
Con gli altri due siamo andati sul Thames near Tower Bridge e poi il maestro Lollo ha cucinato x noi una pasta con le melanzane. Purtroppo gli orari corti della domenica ci hanno fregato e quando siamo usciti era già tutto chiuso.

Pare che negli aeroporti, specialmente a Heathrow, ci siano ancora problemi e non lasciano portare il bagaglio a mano. Qui in stazione ci sono cartelli che consigliano di arrivare negli aeroporti con largo anticipo, perché ci sono forti ritardi ai check-in. Visto che ho tempo, vado a informarmi sul treno x Stansted.

Domenica 13 agosto 2006 ore 7:40

La strada da casa alla stazione del Tube sembra più lontana alla domenica mattina. Sto andando da Ponti’s, oggi ho lo shift festivo dalle 8 alle 4 e mezza.

Ieri a Greenwich (che noi in Italia pronunciamo "grinuic", invece qui pronunciano "grénic") abbiamo visto anche l’interno dell’osservatorio, che quando son venuto da solo non avevo visto, ma non mi ero perso molto. Al museo abbiamo conosciuto una certa Francesca.

Alla sera abbiamo fatto un po’ di spesa, poi in realtà abbiamo cenato con Gianluca e la tipella (mannaggia x i nomi sono negato). Poi in un pub x girarla in birre. Giorno di messaggi: mi hanno scritto dall’Italia, via email e sms, Michele, la Bi, Umbe, la Sa, Barbara.

Devo dire la verità sul mio soggiorno a Londra? Non mi manca l’Italia. Certo, dovessi vivere qui x sempre o per un lungo xiodo mi mancherebbe credo tutto: amici, famiglia, abitudini, ma sapendo che è una cosa provvisoria, non ho nostalgia di nulla, o quasi. Cosa mi manca? Beh un po’ mi manca la mia nipotina Gloria, quest’estate me la sarei potuta godere un po’. E poi mi manca quella sensazione del "pomeriggio libero" che avevo d’estate. lavorando di notte e dormendo al mattino, al pomeriggio dovevo solo decidere cosa fare: bicicletta? Un tuffo al Trebbia? A Voghera o a Tortona a fare la spesa x il bar? Oppure mare, Bolleblu, merenda al Colletta, giro al Penice, gelato a Varzi… D’inverno il pomeriggio non ce l’ho mai libero.
E poi basta, non mi manca null’altro. Penso che mi mancherà Londra. Perché è stata (è!) una bella esperienza, ho "vissuto" Londra, ne sono stato parte. Non è come un altro posto che vedi da turista e basta. Certo, ci tornerò, è così comodofacileconomico, ma non sarà la stessa cosa. Questa città o si odia o si ama. Coi suoi eccessi, con le sue stranezze, con le sue disparità…tantissima gente che lavora in posti che non potrebbe permettersi come cliente. Londra e la sua velocità, la sua attività, la sua modernità integrata in una città famosa per la tradizione. 
A me piace. Ripeto, non da viverci x sempre, però vivendo un po’ qui impari tante cose.
"Vivi anche a Londra per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca".

Sabato 12 agosto 2006 ore 13:28

Bella li, oggi è il compleanno del Varni, che stasera pagherà da bere.

Ieri i due sono arrivati, con un po’ di ritardo, poi sono andati ad aspettare Linda x farsi dare la stanza. Al lavoro era l’ultimo giorno di Michal. Mi ha voluto dare l’ultimo consiglio: "Run away from here".

Alla sera abbiamo fatto un giro a Soho, a Trafalgar e Westminster. Oggi invece a Portobello dove sia io che il Varni ci siamo presi un cipollone da taschino. ora siamo sulla Jubilee x Greenwich (ci siamo dovuti fermare ad una stazione intermedia perché uno di noi che non cito per rispetto della privacy, ma in ordine alfabetico è l’ultimo, doveva andare in bagno a tutti i costi).

Venerdi 11 agosto 2006 ore 10:32

Auguriiiiiiii! Oggi mia sorella Cinzia compie gli anni.
La gente qui non è sconvolta più di tanto x il fallito attacco. D’altronde cosa ci si può fare?

Adesso devo avvisare i due che l’appartamento x loro x ora non c’è. Quando sarò in pausa, verso le 2, chiamerò Linda.

L’estate sembra irrimediabilmente tramontata, stamattina giro col maglioncino di cotone. Ora vado a casa, lascio giù i libri della Callan e poi me ne torno a spalare m… volevo dire a pulire teglie unte, coltelli imburrati e piatti sporchi di sugo e di fagioli.

Giovedi 10 agosto 2006 ore 22:46

Incominciamo con le cose "leggere": Matarrese presidente della Lega Calcio, evviva una faccia nuova! Che palle ma è possibile che ci siano sempre gli stessi personaggi? Il prossimo chi sarà? Carraro?

Passiamo alla cronaca. Solo stasera, tornando a casa, ho saputo degli arresti che hanno sventato degli attacchi terroristici qui a Londra. Un po’ perché al lavoro non abbiamo neanche tempo di salutarci, figurati sapere le notizie. Però, nonostante io fossi in una stazione, non ho visto girare molti uomini della MET (come la chiamano qui, la METropolitan Police, cioè Scotland Yard). E poi qui leggono solo della merda. Dall’Italia stiamo a vedere quello che scrive… che ne so… il Financial Time, ma tanto qui non lo legge nessuno. Hanno tutti in mano Metro, il Sun, il Mirror, tutti giornaletti di pettegolezzi che parlano solo di Beckham e la sua Spice Girl.

Speriamo che non succeda nulla, soprattutto nelle metropolitane, come un anno fa. Pare che gli arrestati abbiano passaporto inglese. Certo che ce l’hanno con Londra, o forse xchè qui hanno terreno facile, qui ci cono tanti di quei popoli mischiati (è proprio il bello di questa città) che mimetizzarsi è facile. Ma io mi chiedo: con chi ce l’ha Al Qaida? Risposta: con l’occidente. Domanda: perché? Risposta: Boh? Perché questi pazzi spendono vagonate di soldi in bombe e sono pronti a morire? Non gli va bene come viviamo? O forse x la solita storia di Israele? Minchia che palle. Pensa se devono attentare a me, che di Israele, Arabia, Pakistan e compagnia bella non me ne frega esattamente un belino. Io prendo l’aereo e buuuummmm! Per cosa? Per dei fottuti stronzi di merda pazzi che odiano Blair? Ma cosa minchia c’entro io? Mongoloidi pieni di soldi che invece di divertirsi o fare del bene vivono nel deserto in una capanna, dementi malati di mente, che gli venisse la diarrea permanente.

Linda stasera non c’era, cazzo, e adesso i miei due amici dove li sistemo? tra l’altro qui in stanza dovrebbe venire una tipa con Gianluca.
Stasera ho finito prima, ma ho dovuto aspettare Kasia, che non può giustamente rimanere da sola con una parte dell’incasso. Ho parlato anche a lei (che tra l’altro è la tipa più simpatica li dentro) dei topi e mi fa: "Yes, I know, they come from the station, They’re my friends, sometimes, they say me hello". Contenta tu.

Giovedi 10 agosto 2006 ore 10:58

Gli inglesi sono troppo gentili. Quando gli porti le cose ai tavoli ti ringraziano: "Thank you", allora tu dici prego: "You’re welcome", e loro, non contenti, ti dicono ancora "Cheers". Basta!Troppi salamelecchi.

La teacher della seconda ora è veramente buona. Avrà si e no 22 anni, uno e settanta, capelli alle spalle riccioli, si chiama Rachel, fisico giusto. Sto dormendo in piedi (o meglio seduto) alla solita panchina. Adesso mi sparo la mia bella Red Bull quotidiana, visto che quei rabbini di Ponti’s non mi concedono neanche un caffè. Io capisco che ci debbano essere regole, ma qui si esagera. Da Fiori i baristi bevono e mangiano tutto il giorno, addirittura c’era chi si portava la roba a casa nello zaino, ma qui non posso neanche bere una coca fuori dai pasti.

Ormai al lavoro ho i miei ritmi. Il sciur Ottavio mi ha chiamato nel suo ufficietto e mi ha detto che sono bravo, lavoro bene, che so organizzarmi, pertanto avrebbe potuto cambiarmi posizione. Io gli ho detto che sto qui per qualche mese e lui mi ha detto che è troppo poco. Dopo che ho scoperto che il barista, polacco, è qui dal 20 giugno, poco prima di me, e andrà via a metà settembre. Ha fatto subito quel lavoro e per una settimana gli hanno fatto pure il training. Cosa diceva la prima regola della mia lista x trovare lavoro? Ci vuole culo!

Klaudia mi ha detto che torna al suo paese (che non so qual’è), ci vedremo quando torna (ma io più che lei vorrei vedere le sue amiche).

Ieri si discuteva con Antonio, il cuoco, su Londra e il suo stile di vita. Qui non hanno molto il senso della famiglia che abbiamo in Italia. E’ notorio che l’italiano è mammone. Invece quelli dell’est non hanno problemi a trasferirsi lontano dalla famiglia e dove non hai amici, solo conoscenti. Lui è qui da 8 mesi e dice che sgobba come un somaro, esce poco, deve stare attento alle spese…insomma una vita un po’ di merda. O fai il salto di qualità o te ne torni.

Ieri Daiva non c’era e il suo posto l’ha preso Kasia, ovviamente polacca. Mi diceva che lei è qui da anni, all’inizio non parlava inglese, poi si è abituata. Ecco, a questi ritmi non ti integri, ti abitui.

Ora vado a lavare le mie pignatte.

Mercoledi 9 agosto 2006 ore 10:46

Eccomi qua al mio appuntamento quotidiano sulla panchina di Liverpool Street Station. Ieri il lavoro è andato meglio, sto imparando come muovermi e come organizzare il lavoro. Il casino c’è fino alle 3, quando il mio socio ceco se ne va e io rimango il padrone della lavapiatti. E’ potentissima, farebbe invidia a qualunque casalinga. Dalle 4 alle 7:45 c’è stato veramente poco da fare, il problema è che alle 8 il locale chiude, quindi… quindi mi arrivano contenitori, mestoli, piatti, ecc. del self-service, le parti della macchina del caffè e della spremi agrumi dal bar, e fino alle 8:15 le ultime stoviglie usate dagli ultimi clienti. I cuochi alle 8 e 5 minuti hanno finito e se ne vanno. Idem il barista. le cassiere ovviamente alle 7:59:59 hanno già la borsetta in mano. I camerieri alle 8 (anzi IL cameriere, a quell’ora ce n’è uno solo) ha già pulito tutti i tavoli, dopo passa l’aspirapolvere, sparecchia i tavoli dei ritardatari e se ne va. Indovinate chi rimane! Alle 8 e mezza ho finito di lavare tutto. Poi devo buttare la spazzatura, mica semplice: prendi le chiavi, porta il carrello fuori, fai il giro, apri il montacarichi, metti il carrello, chiudi e mandalo giù, vai giù con le scale, apri tira fuori e chiudi, vai ai bidoni, apri con la chiave, butta via tutto, chiudi ritorna riapri, metti dentro, chiudi manda su, vai su x le scale, apri tira fuori chiudi, fai il giro rientra nella cucina. Poi….. pulire x terra, passare il mocio (tutte cose che anche gli altri fanno, ma alle 8 e un secondo) e poi finalmente… a cambiarsi.

Ma volete sapere una cosa disgustosa? Tornando su dagli spogliatoi ieri sera ho visto due cosini muoversi furtivamente. Chiamo Daiva, la tizia che sostituisce il manager alla sera. "Daiva, there are some mice!" e lei sorridendo candidamente: "Yes, plenty!". Cosa? Ci sono i topi che gironzolano, tu lo sai e sorridi beatamente. Non so se sto violando qualche policy o qualche regolamento del cazzo dicendo questo pubblicamente, ma occhio a dove e cosa mangiate. D’ora in avanti solo ciabatta fresca con pomodoro fresco e lattuga fresca da Ponti’s.

Un grosso saluto a tutti i Lombers. Non li cito perché sicuramente ne dimenticherei qualcuno. Mi spiace solo x l’inconveniente che è capitato a qualcuno (va beh, un nome facciamolo: a Magofeo) dell’intrufolarsi di alcuni malware tramite il mio blog. Vorrei capire se è capitato solo a lui o ad altri? Mi informerò con la società che gestisce il blog.

Martedi 8 agosto 2006 ore 10:50

Veramente, non so quanto resisterò. Il mio lavoro consiste in questo: comincio alle 11:30. Il posto è un ristorante con anche self-service. Il casino c’è fino alle 2 del pomeriggio. Io sono il washing-up, quindi devo pulire. Tutto. I camerieri portano i vassoi coi piatti, posate, tazze sporche (i bicchieri li lavano loro altrove). Quando ho un po’ di tazze pronte le porto al bar, intanto recupero dai "cuochi" (cioè quelli che danno da mangiare al self-service) pentole, contenitori, piatti, utensili, ecc. da lavare. Poi c’è la cucina di sotto che manda su viveri, da portare ai "cuochi" e roba sporca, da lavare e rispedire giù. Non contenti quando c’è casino (all’ora di pranzo), spesso e volentieri il capo (il signor Ottavio di Agrigento) mi chiama per il servizio ai tavoli. I clienti che non aspettano pagano alla cassa, si prendono un numerino e vanno a sedersi. Tu devi leggere il numero sullo scontrino e girare come un pirla x i tavoli alla ricerca del numero corrispondente.

Anche quando vanno in pausa i camerieri ho preso il loro posto. Molto meglio come lavoro: dici qualche parolina, recuperi le cose sporche, ecc.
I miei compagni di lavoro sono Andre (non so come si scrive), ceco, simpatico. Poi c’è Michal, polacco, che effettivamente ha avuto la pazienza di spiegarmi parecchie cose, ma non brilla x la simpatia (sai, lui è "cameriere"). Poi c’è uno del Pakistan o giù di lì. Poi ci sono un paio di cassiere (Polonia e Lituania), il barista (Polonia), i cuochi (penso Portogallo, e l’altro italiano, Antonio, di Crotone, simpatico.)

Alla sera c’è poca gente, però verso le 6 i cuochi, sia quelli in cucina che quelli in sala, iniziano a sbaraccare e mi arrivano una montagna (letteralmente) di cose da lavare. Siccome io sono l’ultima ruota del carro, alle 8 il ristorante chiude, tutti finiscono di pulire il loro angolino, mi portano la roba sporca e vanno a casa. Io devo pulire tutta la roba loro e poi quando ho finito, pulire il mio angolino e buttare la spazzatura. Quindi sono l’ultimo.

Le pause sono 2, la prima x pranzo l’ho fatta alle 2 e dura mezz’ora. La seconda x cena (si fa per dire, alle 5, 3 ore dopo il pranzo) di 20 minuti. Praticamente, ti fai preparare qualcosa da mangiare, ti siedi… e devi mangiare in fretta con l’orologio in mano. Che stress.
E poi è ridicolo il cartello che ti dice in pausa cosa puoi prendere. Se non prendi la bibita, ma l’acqua, hai diritto ad un caffè. Ridicolo.
Ieri a casa son crollato dal sonno.

Le lezioni della Callan procedono bene, solo che al mattino siamo tutti italiani e quindi non si può "sperimentare" l’inglese tra un’ora e l’altra.

Lunedi 7 agosto 2006 ore 10:51

Ieri ho perso il mercatino per colpa della Circle che è arrivata dopo 45 minuti! Non la aspetterò mai più. Allora ho ritentato con Brixton, ma ho trovato solo il mercato della frutta. Alla fine me ne sono andato in Trafalgar alla National Gallery. Anch’essa gratuita, molto grande (è un labirinto) e piena di dipinti, alcuni dei quali veramente meravigliosi (come le rappresentazioni di Venezia del Canaletto), ma devo dire che la pittura mi emoziona molto meno della storia.

Alla sera mi sono visto un paio di documentari coi sottotitoli: almeno quelli parlano chiaro e abbastanza lento, nei film non si capisce niente neanche sottotitolati.

Stamane prima lezione del mattino e adesso sono qui in attesa di cominciare il lavoro. Ho mandato i miei orari a Klaudia (l’amica di A&F) per riuscire a vederci, ma non mi ha ancora risposto.

Domenica 6 agosto 2006 ore 14:28

Oggi ho fatto il pensionato. Per la prima volta da quando sono qui sono stato in casa a cazzeggiare. Computer, tv, libri, ecc. Adesso me ne sono uscito x tentare di vedere il mercato di Petticot Lane e per scappare dal nauseabondo odore della zuppa ai mushrooms di Sophie.

Ieri il pensionato l’ha fatto Gianluca, che non lavorava ed è stato in casa tutto il giorno. Alla sera abbiamo stappato qualche birretta come aperitivo, poi lui ha fatto la pasta alla salsiccia che abbiamo mangiato tutti e tre. Era ora, un momento di vita sociale comune. Sono saltate due bottiglie di vino, così, complice l’alcol, io e Luca ce ne siamo usciti giusto per andare al Cheers (dove anche stavolta non ci han fatto entrare, posto di m….) e quindi in un bar di Soho, che ha suonato la famigerata campanella 2 minuti dopo.

E’ simpatico Gianluca, all’inizio l’avevo preso un po’ a male a causa del suo modo di fare "so tutto io sono un super cuoco che ha girato il mondo". Maria, la spagnola, invece se n’è andata senza neanche salutare. E’ da una settimana che non la vedo (attenzione: in teoria vivevamo nello stesso appartamento) e ieri sera ho beccato la sua amica che mi ha detto che ieri se n’è tornata in Spagna. Chissà adesso chi arriva?

Ieri ho visto un cartina del 1824 che mostrava come Londra arrivasse esattamente alla via prima di dove abito io, mente un’altra del 1880 riporta il quartiere com’è adesso. Anche il giardino della casa era uguale a quello di oggi.

Sabato 5 agosto 2006 ore 15:14

Sono stato al London Museum, un fantastico museo appena accennato dalle guide. Racconta la storia della città di Londra, molto interessante.

Fu fondata intorno all’anno 50 d.c. dai Romani col nome Londinium dove attualmente sorge la City. Il London Bridge è stato per centinaia di anni l’unico ponte. Dopo il 400, a causa del declino dell’impero romano, Londinium viene via via abbandonata, e va in rovina. Dopodiché arrivano gli Anglo Sassoni, che si stabiliscono nelle rovine, ma soprattutto in campagna. Nel 500 Londra ha 1000 abitanti. Nel 600 più a ovest viene fondata Lundevich. Nel 750 siamo a 8000 abitanti. Nel 886 c’è la cosiddetta rifondazione col nome di Lundemburg, sempre nell’attuale City. Nel museo c’è la ricostruzione di una casa dell’anno 1000, che pare una capanna e non è paragonabile a quella romana di molti secoli prima, che poco ha da invidiare ad una modesta casa italiana degli anni 50. Erano avanti i romani (pensa te se devo imparare i Romani a Londra!) C’è anche il modellino della prima cattedrale di St. Paul, in stile gotico, completamente diversa da quella di oggi.
Dopo ci sono stati i danesi e poi i normanni. Dopo il 1000 hanno costruito il palazzo reale e l’abbazia  a Westminster, che all’epoca era fuori città. Nel 1100 c’erano 25000 abitanti, che diventano addirittura 90000 nel 1300.
Nel 1348 la peste uccide la metà della popolazione. Ci sarà poi un nuovo aumento (chi ha studiato economia o demografia ricorderà le idee di Malthus) che porta nel 1450 a 50000 abitanti e un secolo dopo a 120000.

La lingua inglese deriva da lingue germaniche come l’olandese e il tedesco, mischiate a lingue nordiche con qualche influenza di francese (dovuto ai normanni) e di latino (anche qui era la lingua delle scritture pubbliche e della religione). Come è successo anche in Italia, un poeta londinese del 1300 è la "causa" del propagarsi del londinese come dialetto ufficiale.

Nel 1666 c’è il grande incendio che brucia i 4/5 della City. I poveri ricostruiscono, i ricchi si spostano a ovest, anche se nel ‘700 a monte di Westminster era campagna. Il 1800 è il secolo della regina Vittoria, di suo marito Alberto e della Grande Inghilterra. Londra si trasforma, si modernizza: è la città più grande del mondo e il porto più importante (sebbene non fosse sul mare). Nel 1851 la Great Exibition in un avveniristico palazzo di vetro e acciaio (nel 1851!), il Crystal Palace, accoglie più di 6 milioni di visitatori (ripeto, nel 1851!). La città ha problemi di sovraffollamento. Arrivano fiumane di irlandesi poveri e ebrei perseguitati in fuga. Considerate che l’impero in quegli anni era vastissimo, e Londra ne era la capitale, quindi immaginatevi il casino. Alla fine del 1800 grandi lavori pubblici come l’enbankment… come si dice in italiano? Insomma hanno tolto spazio al letto del fiume x costruire un terrapieno dove far scorrere la rete fognaria (in quegli anni di gran folla, colera e diarrea erano comunissimi), i cavi del telegrafo e la metropolitana.
E poi le nuove tecnologie, la macchina a vapore, il cinema… fino arrivare alla costruzione del Tower Bridge, l’ultimo ponte non solo pedonale che è stato costruito.

All’inizio del ‘900 Londra faceva 10 milioni di abitanti, di cui un milione lavorava per il porto. Nel 2006 sono poco più di 7 milioni.

Se vi piace la storia, ve lo consiglio. Ora me ne sono venuto a Green Park a riposarmi.

Sabato 5 agosto 2006 ore 10:42

Ragazzi che botta di ricordi. Sono in Liverpool Street Station. Io per le persone, i nomi e i visi non ho x niente memoria, ma per i posti in cui sono stato, sono meglio di un cartografo. Mi ricordavo la forma della stazione, dov’è la biglietteria, dov’è la libreria, dov’è il Mc, dov’è la panchina su cui mi ero seduto. Tenete presente che a Londra c’ero stato solo 28 ore nel 2003.

Sono qui x vedere dov’è il ristorante Pontiè proprio dentro la stazione, ed è bello grosso. Non capisco questa cosa di spacciarsi per italiani. In vetrina hanno un cartello che invita a scoprire i cibi dell’Emilia Romagna. Ma dove? Ma smettetela. E come se io aprissi a Voghera un ristorante spagnolo, assumo un francese, un greco, un irlandese e prendo un cuoco brasiliano che cucina le ricette spagnole. Che significato ha?
Ad Amsterdam c’è pieno di posti che cucinano italiano in modo egregio (Varni può confermare), ma non per questo si spacciano x italiani.

Ieri dopo la Callan sono andato con Danilo (il ragazzo che avevo già conosciuto all’agenzia Mundus Club) al pub li a fianco a farmi 2 pinte. Bell’ambientino, giovane, musica, birra…

Quando sono in giro, specialmente in metro, mi fa piacere aiutare gli italiani che cercano la strada. Quando li sento parlare tra di loro chiedendosi quale potrebbe essere la linea giusta, se posso, li aiuto. E’ un metodo x fare facilmente una buona azione e scambiare 2 battute, del tipo "Mi fai vedere la prima pagina della Gazza?"

Inizio a capire gli accenti in inglese. Quello portoghese è il più riconoscibile, poi anche quello spagnolo, italiano, francese.

Ci sarebbero mille cose da raccontare di Londra, tantissimi piccoli aneddoti. Ieri sul bus c’era una mamma, coi figli già grandicelli che aveva i capelli completamente fucsia, e nessuno ci faceva assolutamente caso. E’ Londra! Ieri sera ho aperto una bottiglia di birra con l’accendino a un gruppo di punk che non erano capaci. Pazzesco.

Devo scoprire in che anno hanno costruito il suppostone della City, l’altra volta non c’era.

Venerdi 4 agosto 2006 ore 17:21

Mi sto abituando a mangiare i cetrioli, o come cavolo si chiamano quelle verdure che mettono nei panini. Qui ovunque: Mc Donald, Pret, ma anche un qualunque paninaro sotto casa, quando ti fa un panino puoi stare tranquillo che lo apri e dentro ci trovi quel cavolo di cetriolo. Qualunque panino. Così mi sono abituato e buonanotte.

Sono passato a Twickenham, a Teddington e mi sono fatto a piedi il Bushy Park. Che bello, c’è un parco all’interno del parco con un rigagnolo e una vastità di tipi di alberi e di volatili impressionante. Veramente ti sembra di essere altrove. Un posto dove fare una bella chiacchierata con un amico o una passeggiata romantica con una signorina.
All’esterno, ma sempre nel parco, ci sono cervi e cerbiatti che si lasciano avvicinare (fino ad un certo punto)
Al ritorno, ancora in bus fino a Richmond e poi Hammersmith.

Venerdi 4 agosto 2006 ore 11:19

Io la tv inglese non la capisco. A parte le BBC news delle 10pm non trovo nulla di interessante. Stamattina sono andato in Piccadilly da mr. Andy e, finalmente, squillo di trombe e rullo di tamburi, ho firmato un contratto di lavoro. Poco fa ho sentito l’agenzia, erano contente e mi hanno confermato che Ponti è una compagnia seria.

Ora sono a Richmond, sud ovest di Londra, sto cercando di raggiungere Hampton Court coi mezzi, ma ci sto mettendo una vita. Qui sugli autobus c’è gente più normale, tanti anziani, gente che va a fare la spesa, ecc, non c’è pieno di turisti e indaffaratoni come in London. Per farvi capire il freschino di oggi vi dico che sul bus c’è il riscaldamento acceso.

Sopra le nostre teste continuano a passare aerei che atterrano a Heathrow, che è qui vicino e deve essere immenso.

Giovedi 3 agosto 2006 ore 22:39

Anche Sabrina mi ha scritto un’email dicendo di tornare al Malaspina. Mah… a riprova che non sono comunque pentito di essere qui devo dire che ricordo volentieri le tante nottate passate al pub, ma rimango dell’idea che non ho voglia di essere là. Ogni tanto ho bisogno di staccare dalle cose routinarie x ricaricare le pile.

Un saluto a Daniele, che mi ha lasciato un commento: certo che mi ricordo di te. I pantaloni della Colle li avevo comprati a fine stagione e tu sei stato il primo cliente. Dai che a gennaio ci rivediamo sulle piste di sci (prima non ho tempo).

L’agenzia Bain mi ha dato i soldi di Filo e Ale, che ho prontamente usato x pagare l’affitto di agosto. E mi ha dato il mio assegno: 49 pounds x una giornata di "lavoro" non sono niente male, no??
Sto ripensando a quel cretino di napoletano che era all’agenzia. Prima si lamentava tanto di Napoli, diceva che lui non voleva più starci, ecc. E in questi giorni invece dice che lo fanno lavorare troppo, che lui esce pazzo, che non trova la casa, ecc, e che vuole tornarsene a casa al più presto. E prende 600 sterline a settimana. Ma che cazzo ti lamenti! Non li prendevo io a fare lo sviluppatore software a Banca Intesa con tanto di contratto di collaborazione (quindi non da dipendente, stipendio lordo). Sono 900 euro a settimana e ‘sto rimbambito si lamenta.Se avesse un po’ di testa rimane qui un paio di anni e si mette via dei bei soldi.

Qui i canali televisivi hanno praticamente tutti i programmi sottotitolati alla pagina 888 del televideo, anche le news (in leggera differita).

Page 4 of 10

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén