Ho riletto, con piacere “I Malavoglia” di Giovanni Verga, tra l’altro nell’edizione delle scuole medie che ha quelle preziosissime note che aiutano il lettore a capire meglio parole e locuzioni siciliane.

Quelli che me l’hanno visto leggere hanno esclamato “che noia, che barba, come fai a leggerlo“. Eppure a me piace ed è piaciuto anche questa volta. Mi piace per come è scritto, per quello che racconta, per la storia, la tragedia. Mi piace l’ambientazione, la lingua, lo stile. Mi piace tutto.

Ma anche stavolta, una volta arrivato all’ultima pagina, ho avuto quel senso di sconforto, di malinconia, di rabbia, di tristezza per la storia dei “vinti” Malavoglia.

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