Marzullo mi fa un baffo
Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto.

Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto.
Tempo fa sono stato contattato da Filippo Pizzirani, spiegandomi che per un progetto avrebbe avuto piacere di avere delle parole e di un’intera fiaba tradotta in dialetto brallese.
Aveva trovato dei video da me pubblicati su Youtube e chiedeva se fossi stato in grado di procurargli ciò che cercava. Lo ammetto, sono partito bene con tante idee, ma poi sono stato latitante per mesi. Ad un certo punto mi è venuta un’idea, e mi sono immediatamente stupito di me stesso per non averci pensato prima.
Chi poteva essere la persona giusta per realizzare questo “documento” audio se non la professoressa Alba Tagliani, ex dirigente scolastico e soprattutto grande cultrice del nostro dialetto e fresca realizzatrice del libro “Int’ei cö”, raccolta di proverbi e detti in brallese.
Così li ho messi in contatto, ed ecco il risultato. In questa pagina trovate la favola letta in tantissimi dialetti:
https://www.bulgnais.com/ventoesole.html
Tra cui quello della nostra Alba, con il testo e il file audio della favola letta da lei:
https://www.bulgnais.com/ventoesole/VS-BralloPregola.html
Mercatino: VENDESI vecchio divano in pelle. Ho dovuto sostituire un cuscino originale con uno a forma di Pisaré.
Siro ci parla delle famiglie che c’erano a Brallo quando è arrivato lui, o che sono arrivate dopo. L’intervista è stata girata due volte per vedere qual era venuta meglio. Abbiamo deciso di lasciarle entrambe.
Quelli che sostengono (compresi i politici che si vantano di questo) che la continua apertura di centri commerciali aumenti il numero di occupati legga questo articolo: il numero complessivo di occupati è diminuito.
Purtroppo non si può dire: “te l’avevo detto” o “ben gli sta” perché stiamo pagando tutti sulla nostra pelle. La chiusura dei piccoli negozi è un impoverimento economico, sociale, culturale, di sicurezza, mettetevelo nella zucca.
“Si limitò a guardarmi. Quello sguardo mi disse tutto quello che c’era da dire.”
Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto, infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio. Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza; godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l’ ignoranza dei primi della classe.
Dunque: la poltrona l’ho conquistata, il giretto l’ho fatto, adesso una bella pennica, la pancia è piena, ma chi m’ammazza a me? Beh però adesso che ci penso, un certo languorino ce l’ho ancora….gnam slurp
S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo; s’i’ fosse vento, lo tempesterei; s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei; s’i’ fosse Dio, mandereil’en profondo;
s’i’ fosse papa, sare’ allor giocondo, ché tutti cristïani imbrigherei; s’i’ fosse ‘mperator, sa’ che farei? A tutti mozzarei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, andarei da mio padre; s’i’ fosse vita, fuggirei da lui: similemente farìa da mi’ madre,
S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre: e vecchie e laide lasserei altrui.
La Sagra della Patata al Passo del Brallo raccontata da TelePavia
Abbiamo scatoloni e scatoloni di gatti in vendita. Ne è rimasto uno, in saldo: trattasi di esemplare femmina, 11 anni, pelo corto (e sempre sporco)