fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Uno dei tanti giretti

Pinetina – faggeta – pian del lago – centro tennis. Poi ha iniziato a piovere.

Commenti

comments

Sei sempre in giro

Fabio, ma tu non lavori mai? Sei sempre in giro

Mai, io vivo d’aria, mio figlio lo nutro a gallette, le bollette le pago coi soldi del monopoli, IMU, Tari, e IVA le pago ancora in Lire, il gasolio lo produco in cantina, la legna per il camino la rubo, la retta dell’asilo non la pago, al ristorante lavo i piatti, i vestiti me li danno alla Caritas, invece del telefono uso i segnali di fumo, al supermercato non ci vado mai e coltivo l’orto sul balcone, regali non ne faccio, per curarmi uso le erbe, e per quello che rimane mi faccio mantenere da mia moglie e oggi sono a Sarnico.

Voi che vi fate sempre delle gran padellate di cazzi miei, adesso siete contenti?

Commenti

comments

Evoluzione

Tra qualche anno diventerò…. mio papà!

Commenti

comments

Racconti d’estate

Marcello Mastroianni e Michèle Morgan a Rapallo nel 1958. Lui è un poliziotto molto distante dai clichė, lei una bellissima ladra. In attesa del treno che permetta a lui di accompagnare lei alla polizia di Marsiglia, passeggiano per il Tigullio (non mi è chiaro come mai scendano a Santa e poi siano a Rapallo, ma va be’) e poi…

Questa e altre storie che si intrecciano nel film Ricordi d’estate di Gianni Franciolini, dove troverete anche Alberto Sordi, Sylva Koscina, la femme fatale Dorian Gray e altri.

Qui il film completo:

https://www.youtube.com/watch?v=TDSLmzymgNI

Commenti

comments

Invece di dire… Prova a dire…

Ho letto questo libro: “Invece di dire… Prova a dire…” di Alli Beltrame con Laura Mazzarelli.

Un libro che mi era stato consigliato, non ricordo da chi, ma probabilmente da Lennie, sull’educazione dei figli.

La tesi è questa: non ingannare i bambini, non trattarli come esseri che “tanto non capiscono niente“, non dargli ordini o divieti diretti, non negargli le cose senza spiegazioni (“È così perché lo dico io“), ma, al contrario, accompagnarlo attraverso le parole e i comportamenti verso condizioni positive.

Invece di dire “Muoviti che è tardi“, prova a dire “Andiamo, i tuoi amici ti aspettano per giocare”

Invece di dire: “Metti a posto i giochi o li butto“, prova a dire “Mettiamo i giochi a nanna”

E soprattutto: non urlargli di smettere di urlare.

Prima considerazione: sono consigli che di per sé sono buoni, quindi meglio seguirli che non seguirli.

Seconda considerazione: non sempre funzionano. Con alcuni è stato come scoprire la formula magica, da quando li uso Leo mi dà retta. Altri sono perfettamente inutili (ad esempio: “Invece di dire: se non mangi niente gelato, o cartoni o quello che è, meglio dire: dopo che avrai finito guarderemo i cartoni”. Niente da fare, se non vuol mangiare non c’è premio che funzioni, e non c’è castigo che funzioni. Non mangia, stop)

Terza considerazione: a volte non funzionano perché non ho la pazienza di attuarli, vuoi per fretta, per stress, per tante altre piccole o grandi sensazioni a cui siamo sottoposti noi adulti che invece dovremmo lasciar correre e tornare ogni tanto un po’ bambini.

Commenti

comments

Aeroplano portami via

Se capiterà che passerai per questo grigio cielo tu lasciami un po’ di tutta quell’immensità. Se capiterà che passerai ancora in questo cielo regalerai almeno un po’ di libertà…

Commenti

comments

Andare a Piedi

Prima dei 18 anni, come tanti della mia generazione e quelle precedenti, ho fatto un sacco di strada a piedi (o coi mezzi).

Per andare a scuola, dalla stazione di Voghera al Baratta c’erano i bus, ma talvolta per risparmiare (visto che me lo pagavo io) andavo a piedi, e non sono due passi.

Ricordo gli allenamenti, quando ho fatto l’arbitro di calcio, al campo giovani, specialmente quelli fuori dal periodo scolastico: da Brallo a Varzi col Piazzardi, poi col VogheraVarzi fino al manicomio e poi a piedi. Arrivavo là che ero già stanco. E molte volte per arbitrare prendevo i mezzi e anche andare a Lungavilla era un’avventura (o a Gerola, o a Sannazzaro), spesso tornavo a Brallo che era ora di cena.

Per non parlare di gite con gli amici, al mare, a Gardaland, a Milano. Girando a Milano in auto ho “riscoperto” tanti posti che per me erano solo fermate della metro, non avevo idea di come fossero collegate in superficie. E poi le vacanze a Rimini. Tutto fatto con soldi guadagnati con lavoretti.

Anche ai miei tempi c’era chi aveva i genitori che li portavano dappertutto e in vacanza ci andavano spesati, ma io non finirò mai di ringraziare i miei genitori per il grande insegnamento sul denaro che mi hanno dato. E vi assicuro che andavo lo stesso dove volevo e mi divertivo ugualmente, anzi di più.

Commenti

comments

Settimo: non rubare

Inutile insistere: NON C’È NIENTE DA RUBARE!

Commenti

comments

Salumifio Dedomenici

Il re dei salumi è il salame. Il re dei salami è il cucito “Varzi”. Il re dei salumieri è Angelo Dedomenici

Commenti

comments

Viva il Videobox

RaiDue mi ama!

Commenti

comments

1%

Commenti

comments

L’educazione può uccidere

Ho letto questo libro di Lucio Figini: “L’educazione può uccidere”.
Ovviamente non ve lo spoilero però vi dico subito che mi è piaciuto parecchio. Rispetto agli ultimi due che ho letto, mi è piaciuto molto di più de “La bambina del mare” e anche più de “La morte è una convinta democratica“.

Suspense, azione, mistero, nel finale addirittura quasi un po’ splatter (non è vero, però poco ci manca). Il tutto dosato con maestria, nei punti giusti e al momento giusto.

Ambientato tra Sestri Levante, Genova, Zoagli e Torino. Si capisce che il personaggio è un po’ lui stesso (ovviamente catapultato nel racconto). Mi piacciono i libri che ti invogliano a incominciare il capitolo successivo. Leggerò sicuramente il seguito, uscito l’anno scorso

Commenti

comments

Vent’anni fa

Commenti

comments

Milù 6

Milù prima/dopo

Commenti

comments

I tuoi figli non sono figli tuoi

I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,
ma non le tue idee.
Perché loro hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo,
non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire,
dove a te non è dato di entrare,
neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro
ma non volere che essi somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro,
e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
Khalil Gibran

Commenti

comments

Page 1 of 161

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén