(raccolta molto sparsa di pensieri)

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Tag: Informatica

AirDroid

Avete un dispositivo con sistema operativo Android ? Per gestirlo dal computer cosa usate? Molto probabilmente un programma scaricato dal sito del produttore del vostro aggeggino e una connessione via cavo (o al limite via bluetooth).

Adesso ci viene in aiuto questo fantastico programmino che non necessita di istallare alcunchè sul pc, quindi permette di gestire il cell/tablet da qualcunque pc con qualunque sistema operativo. Basta una rete wireless, un browser istallato sul pc e un app istallata su Android che si chiama, appunto, Airdroid.

1) Cercatelo nel Market
2) Scaricatelo
3) Istallatelo
4) Avviatelo

e fin qui è facilissimo, ma adesso sarà ugualmente facile:

5) Airdroid vi indica un indirizzo IP, simile a questo: "192.168.0.102:8888" e una password di 4 caratteri tipo questa: "qr72"
6) Ora sul pc aprite un browser (per essere il più chiaro possibile: Mozilla Firefox oppure Chrome oppure Internet Explorer -ma questo meglio di no, è indicato come "non raccomandato"- oppure Safari oppure…quello che volete)
7) Nella barra degli indirizzi scrivete l’indirizzo IP (nel nostro esempio scrivete "192.168.0.102:8888". Attenzione ai due punti prima di "8888"
8) Vi verrà chiesta una password, inserite quella letta su Android
9) Fatto !

Avete davanti a voi una specie di Desktop virtuale. Potete vedere e scaricare le foto, i filmati, le canzoni e tutti gli altri contenuti del vostro dispositivo. Potete vedere i messaggi, e utilizzare il pc per inviarli. Puoi gestire le applicazioni, i contatti, insomma tutto !

Ovviamente è possibile fare anche l’upload di file sul telefono. Veramente ben fatto. E per giunta gratuito. App da 5 stelle ! Siete a casa di un vosto amico e volete passargli le foto fatte col vostro cell, oppure lui vi deve mandare una nuova suoneria che ha sul computer? Senza istallare nulla, con airdroid è possibile!

Grazie a Manu x la segnalazione !

Android

Il nome di Andy Rubin assomiglia molto alla parola Android. Rubin è a tutti gli effetti il papà del sistema operativo installato sulla maggior parte dei cellulari in questo momento: Android, appunto.

Andrew, detto Andy, ha un record personale: ha lavorato per Apple, Microsoft e ora Google. Niente male, eh? Lui dice che Apple e Google si assomigliano un po’: entrambe hanno una mentalità quasi da startup, hanno sempre voglia di innovare. Microsoft invece punta su prodotti in cui la sua posizione di mercato è già consolidata e offre raramente grandi innovazioni.

Io penso che Apple sia sempre un passo avanti (e questo non è detto sempre che sia un bene), cerchi prodotti che funzionino in futuro, li realizzi nel migliore dei modi (per loro, ovviamente), li crei in modo da tenere sempre legati i consumatori all’azienda (ad esempio:le app di iPhone le puoi scaricare solo dal loro market, dove sono presenti solo app controllate e certificate da Apple). Poi riesce a dare a questi prodotti un appeal che altri non hanno….e se lo fa pagare profumatamente.  E questo fa si che anche con fette di mercato ridotte Apple fatturi tantissimo. Molto spesso non inventa nulla, anzi. Tutte cose già inventate da altri. Ma le sanno vendere benissimo, ed è questo che conta. Microsoft è un’azienda tradizionale: fa prodotti vendutissimi e punta su quelli. Ogni tanto li rinnova un po’, in modo da migliorarsi e stare sempre al passo del mercato. E i fatti gli danno ragione: vende tanto e fattura tanto. Google ormai sforna quasi settimanalmente un nuovo prodotto: mappe, libri, email, ricerca immagini, ecc ecc. In questi giorni è uscito pubblicamente Google+, il social network della grande G (una specie di Facebook, per intenderci). Ogni tanto scopro qualche servizio di Google che non conoscevo: ieri ho conosciuto il metodo per cercare un’immagine simile a quella che gli passi tu. Quindi Google innova tantissimo, "butta via" un sacco di soldi in servizi che magari non escono mai dalla fase beta (e magari neanche alfa), ma quelli che fa sono veramente avantissimo. Cito ancora una volta quanto mi è stato utile Google Libri per la mia tesi di laurea.

Una di queste tante innovazioni è proprio il sistema operativo Android.


Andy Rubin

Nel 2003 (preistoria) Rubin fonda Android Inc. con l’idea di sviluppare un sistema operativo per cellulari, che secondo lui sarebbero diventati sempre più sofisticati fino a diventare quasi dei computer. Ci aveva visto lungo! Lui stesso qualche anno prima aveva realizzato una specie di smartphone, ma i tempi non erano ancora maturi. Due anni dopo si presenta da Larry Page e Sergey Brin e gli offre il uso prodotto. I due credono nel progetto (beh se c’è una ditta che vede avanti e cerca sempre dei buoni business nuovi, quella è proprio Google), acquistano Android, danno pieni poteri a Rubin… e anche un sacco di soldi per portare avanti il progetto.

Soltanto tre anni fa il mercato era dominato da Symbian, fresco acquisto di Nokia. Il 65% dei cellulari venduti nel 2008 aveva quel sistema operativo. Android era al 3%. Sono passati tre anni e nel 2011 Android la fa da padrone col 35%.

La sua forza? E’ un sistema open source, a differenza di quasi tutti gli altri. Non ha controlli sulle applicazioni, a differenza di Apple iOS, che può scaricarle solo dal controllatissimo (e molto redditizio) Apple Store. Tant’è che esistono attualmente oltre 300 dispositivi sul mercato che montano Android. Io per esempio sono un felice possessore di un Samsung Galaxy Next e devo dire che mi trovo benissimo. Dicono che la qualità delle applicazioni Apple è ancora lontana, ma io trovo comunque tantissime applicazioni. Un piccolo esempio delle app che ho istallato: Televideo, Pagine Gialle, eBay, Facebook, Gmail, Twitter, RssDemon, ilMeteo, YouTube, Google+, Angry Birds, Barcode Scanner, Bubble Blast 2, YouTube, PCMReconrder, gReader, PhotoLab, RockPlayer, RssDemon, SoundHound… Insomma, c’è di tutto. Provare per credere.

Scorciatoie da tastiera

Utilizzando il computer, ci sono tanti comandi che per essere avviati devono ricevere un click del mouse… ma alcuni si possono attivare anche tramite la pressione di una serie di tasti. Queste sono le cosiddette "scorciatoie da tastiera". Quando sono utili? Specialmente quando stai scrivendo, o comunque stai usando la tastiera: in questo modo se conosci i tasti giusti risparmi tempo nel compiere queste operazioni.

Esistono per tutti i sistemi operativi e per tutti i programmi. Eccone alcuni (non sono validi sempre e comunque, diciamo che sono applicabili alla maggioranza delle applicazioni nella maggioranza dei sistemi operativi. Ogni software fa storia a sé)

ESC è il più famoso, serve a chiudere la finestra attiva, a uscire dai programmi, ecc.

F1 apre la guida

F2 rinomina il file o la cartella selezionata in quel momento

e per i tasti del mouse? Il tasto sinistro è sostituito da INVIO, mentre il tasto destro da MAIUSC + F10.

per chiudere la finestra attiva si usa il celeberrimo ALT + F4, ma ancora più famoso è il trio CONTROL + ALT + CANC, che apre la finestra di controllo per la gestione delle applicazioni, oppure, in casi  estremi, il riavvio dell’intero sistema operativo

Ma il mouse viene usato anche per aprire i menu. Con la tastiera come si fa? Facilissimo, con ALT + SPAZIO

E quel maledetto tasto "Windows" a che cosa serve?  In combinazione con altri tasti a qualcosina serve, vediamo come (ovviamente sui sistemi Windows):

WINDOWS + R apre la finestra ESEGUI
WINDOWS + E apre ESPLORA RISORSE (attualmente chiamata COMPUTER)
WINDOWS + F apre la finestra di ricerca
WINDOWS + M minimizza tutto
WINDOWS + D mostra desktop
WINDOWS + B passa alla barra delle applicazioni

Poi ci sono quelle cose che non potete non sapere: le combinazioni più comuni con il tasto CONTROL (che è quello con scritto Ctrl, per intenderci!!! Una volta ad un amico spiegavo di premere CONTROL + ALT + CANC  e lui non riusciva perchè sulla tastiera aveva scritto CTRL + ALT + DEL… santa pazienza…)

CTRL + X taglia
CTRL + C copia
CTRL + V incolla
CTRL + Z annulla
CTRL + Y ripristina oppure "fai ancora una volta l’ultima operazione fatta"

E per cancellare? Sapete che si usa CANC, ma fose non sapere che con CANC + CTRL cancellerete un’intera parola. Allo stesso moda funziona il tasto BACKSPACE che cancella un carattere, mentre CTRL + BACKSPACE cancella un’intera parola.

A volte succede che, mentre stiamo scrivendo, dobbiamo muovere su e giù il mouse per selezionare il formato di ciò che stiamo scrivendo. Anche qui ci viene in aiuto la tastiera.

CTRL + G grassetto
CTRL + I corsivo (i sta per italico)
 

…ma poi ce ne sono tantissime: in pratica ogni programma usato ha le sue "scorciatoie", quindi io vi invito ad imapare ad utilizzare quelle dei programmi che usate di più. Per esempio io per navigare uso Firefox e per esempio uso CTRL + T per aprire una nuova scheda, CTRL + N per aprire una nuova finestra, CTRL + R per ricaricare la pagina

ecc.

Come fare ad impararle? Semplice, nel menu, a fianco del comando c’è anche indicato l’eventuale combinazione di tasti equivalente.  Per esempio per aggiungere questa pagina ai preferiti premete CTRL + D !!


Se non avete abilità nelle dita potete usare questo strumento…

Memopal

A me capita talvolta di essere in giro col portatile e di avere proprio bisogno quel file che ho nel computer fisso a casa. Mannaggia. Capita anche a voi? Ci possono venire in aiuto dei servizio di storage on line. Uno di questi è memopal.

www.memopal.com

L’ho scelto perchè è un prodotto italiano, ha un’interfaccia semplice e facile da utilizzare.

Funziona così: ti iscrivi, scarichi il programmino e hai a disposizione tre giga e mezzo di spazio virtuale su internet. Puoi scegliere i file e/o le cartelle di cui vuoi avere il backup nel tuo spazio virtuale protetto. Protetto sì, ma va sempre bene ricordare che state mettendo i vostri file in un altro computer,quindi potrebbero (uso il condizionale per non offendere nessuno) essere soggetti a perdita di dati. Memopal offre anche più spazio a pagamento e ha ricevuto moltissimi elogi dalla stampa del settore, quindi è abbastanza affidabile. Per ora lo uso per cose di poco conto: foto, appunti, ecc…

Quando non siete al vosto pc potete tranquillamente navigare, attraverso la pagina di memopal, in mezzo ai vostri file. Ovviamente c’è anche un comodissimo modulo di ricerca. Io lo trovo un servizio parecchio comodo: sono in negozio, faccio delle cose, le salvo via memopal e poi me le ritrovo sul pc di casa….

Commodore 64 Laptop

Era la metà degli anni ’80. Un bel giorno mia mamma mi dice: "Perché non ti prendi un computer?". In quegli anni c’era stato il boom dei computer. Prima di allora erano solo arnesi fantascientifici che si utilizzavano solo nei grandi uffici, ma con il boom dei Personal Computer si stavano diffondendo a macchia d’olio. Per le applicazioni serie e seriose c’erano i famosi IBM, per le famiglie la protagonista indiscussa era la Commodore. Alla domanda io risposi "Ok, ma dovete prendermelo voi, io ho 11 anni!". E così ricevetti in regalo un Commodore 64 usato. Il modello lo avevo scelto io: mia mamma mi chiedeva come mai fossi così convinto di prendere un "sessantaquattro", quando magari nel frattempo potevano esserci dei computer più potenti. Io ho semplicemente fatto questo ragionamento: i miei amici che avevano il computer avevano tutti il C=64, un motivo ci sarà stato, no? E inoltre avrei potuto farmi consigliare, aiutare e scambiare giochi e programmi con loro. Ovviamente erano tutti amici "estivi", figli di villeggianti che vedevo solo d’estate. Nessuno a Brallo aveva ancora un computer.

Fu mio fratello a comprarlo per 300.000 lire da AZ Elettronica in Via Rosselli a Voghera. Non avevo neanche il registratore a cassette e quindi nessuna "applicazione" (come sarebbe chiamata adesso, all’epoca si chiamavano esclusivamente "programmi"). Quindi io passavo i pomeriggi a programmare in BASIC, poi spegnevo e si perdeva tutto. Ma che magia.. con le mie mani davo vita a qualcosa. Immagino che i costruttori di burattini o quelli che hanno un qualche hobby manuale abbiano una soddisfazione simile. Io davo vita a una cosa inanimata. Meravigliosamente stupendo.
Ci ho lasciato parecchi decimi di vista su quella televisione in bianco e nero. Anni più tardi sono passato al Commodore Amiga e poi, ahimè, ai PC. Ma il mio cuore è sempre con il "Ci uguale sessantaquattro" (C=64).

Quante cose ho imparato con quell’aggeggio. La logica della programmazione. Mi mettevo lì e cercavo di risolvere un problema. Ma non, come il luogo comune ci vuol far credere, un problema matematico. Sapete cos’è un algoritmo? È un procedimento per arrivare ad una soluzione. Di qualsiasi tipo, per qualsiasi problema. E’ questo che mi ha insegnato il piccolino di casa Commodore. Io nella vita cerco sempre un algoritmo per arrivare dove vorrei arrivare. Magari è la strada più ovvia e facile, magari è più impervia, a volte è una strada cui nessuno aveva pensato. Ma l’importante è CHE FUNZIONI.

C’è sempre un’altra soluzione.

Michele mi ha mandato tempo fa il link di una notizia: un tale ha costruito un Commodore 64 portatile. Che grande!! Lo ammiro di bestia. Primo perché se ne intende di elettronica, materia a me pressoché sconosciuta (si lo ammetto, all’università in elettrotecnica ho preso 20 e in elettronica mi pare 21, quindi sono un somaro… ma mi fa abbastanza schifo, che ci posso fare??). Secondo perché ha creato un essere mitologico, ha riportato in vita il 64 dandogli una veste adatta ai tempi moderni. Chissà se li vende? Penso che lo acquisterei subito.

ecco il link http://benheck.com/

Arduino

Sapete cos’è il Software Libero? Per chi non lo sapesse, vi cito la definizione che ne da la Free Software Foundation:

L’espressione "software libero" si riferisce alla libertà dell’utente di eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software. Più precisamente, esso si riferisce a quattro tipi di libertà per gli utenti del software:

  • Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0).
  • Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
  • Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2).
  • Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti (e le versioni modificate in genere), in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.

Notate che, come da ogni buon informatico che si rispetti, gli elenchi iniziano da zero e non da uno ;-)
Più sotto c’è scritta anche un’altra cosa interessante, soprattutto per i profani: "Quando si parla di software libero, è meglio evitare di usare espressioni come regalato o gratuito, perché esse pongono l’attenzione sul prezzo, e non sulla libertà"

Ora voi ci chiederete: dove può arrivare un software così concepito? Non sarà una pirlata rispetto al software concepito e prodotto da una "seria" impresa commerciale? A parte il fatto che un’impresa commerciale può benissimo rilasciare il proprio software con licenza libera, senza per questo perdere la possibilità di "fare soldi" (è solo il modello di business che cambia), ci sono migliaia di esempi di software libero decisamente più affidabile ed efficiente del software commerciale. Come mai? Semplice: il software proprietario è sviluppato, per forza di cose, da un numero limitato di persone che hanno delle scadenze da rispettare per esigenze puramente commerciali. Il software libero può in teoria (e spesso in pratica) essere sviluppato da un numero enorme di persone e quindi i test sono molto più completi ed esaustivi. E poi non ha quelle sigenze di rilascio che ha il software commerciale: finchè non funziona non viene rilasciato. Leggetevi anche, se ne avete voglia, questo vecchio articolo di Alessandro Rubini (che, tra l’altro, è stato assistente al fu -ahimè- prof. Savini col quale ho sostenuto l’esame di… probabilmente si chiamava Fondamenti di Informatica, è opassato talmente tanto tempo…)

Ma a parte questo… non ci crederete ma non volevo parlare di software libero, bensì di… hardware libero, ma ormai si è fatto tardi, ve ne parlerò domani….

1+1=?

Un certo Krishna Palem, professore alla Rice University del Texas ha implementato una curiosa teoria: per attuare processi (tramite elaboratori elettronici) che richiedono un gran numero di calcoli (come ad esempio le applicazioni grafiche), perchè ostinarsi fino ad ottenere la cifra giusta, quando ci si può accontentare di un arrotondamento, molto più facile da ottenere?

E così ha realizzato un chip probabilistico, un cervello elettronico che fa i calcoli per approssimazione… cavoli vedo giù i puristi storcere il naso.. oddio che sciagura! E invece no, come ho già detto può benissimo venire usato per scopi che non richiedono estrema precisione (di un pixel fuori posto in un’animazione non se ne accorgerebbe nessuno), non lo userannno di certo per mandare i missili nello spazio…

Quello che ha ideato Palem è un chip che valuta gli errori possibili e gli assegna un diverso peso, fino a raggiungere un risultato che viene ritenuto corretto in modo soddisfacente. Il risultato è stato un chip, primo prototipo di questa generazione di computer probabilistici, in grado di eseguire i calcoli 7 volte più veloce di un computer tradizionale con lo stesso numero di transistor, e consumando 30 volte meno energia. Prospettive interessanti soprattutto per quei settori, come l’elettronica di consumo, dove l’autonomia dei dispositivi viene spesso prima nella scala dei valori utili ai consumatori della produzione di un risultato esatto al 100 per cento.

I primi risultati sperimentali hanno superato le aspettative, chissà se sarà presto implementata questa curiosa novità…

Dodecalogo della sicurezza

Si fa tanto parlare di virus informatici. La domanda che mi viene rivolta più spesso è: chi li fa questi virus? Se volete sapere la mia opinione: una piccolissima minoranza è progettato da geni dell’informatica che hanno la perversione di fare danni per far vedere quanto sono bravi. Ma la grande maggioranza, secondo me, viene fatto dalle ditte di antivirus. Non ho prove ovviamente a sostegno di questa mia tesi, ma tant’è… è un’opinione.

Ogni tanto trovo qualche amico che sostiene di essere stato colpito da un virus. Solitamente, 9 volte su 10, non è vero. Purtroppo i computer e i sistemi operativi (in particolare quelli di Microsoft) sono brutte bestie e funzionano grazie a magia. Che talvolta non funziona e allora in pc si "incricca". Ma non strappatevi i capelli: non è un virus. Magari è quel videogioco che avete installato che ha fatto qualche casino, o qualche programma che avete scaricato da internet. Il che molto spesso è peggio di un virus e occorre reinstallare il sistema operativo. Ma bisogna essere coscienti di quello che si fa, non pensare che ci siano degli "untori" che ci infettino i computer e ai quali non si può opporre resistenza. A volte, raramente, si tratta veramente di un virus. Io mi chiedo: ma come è possibile nel 2009 prendersi ancora virus così facilmente? Come è possibile che c’è ancora gente che apre allegati del tipo "Cliccami.exe" solo perchè "Me li ha mandati un mio carissimo amico!"

Ma nooooooo, gli allegati sono SEMPRE sospetti. Sempre!!! Leggetevi attentamente questo dodecalogo scritto da Paolo Attivissimo che è sempre valido e attuale:

  1. Installate un buon firewall.
  2. Installate un buon antivirus, tenetelo costantemente aggiornato e usatelo su tutti i file che ricevete.
  3. Fate il backup (almeno) dei vostri dati. Fatelo spesso. Fatelo SEMPRE.
  4. Installate gli aggiornamenti (patch) di Microsoft.
  5. Non installate software superfluo o di dubbia provenienza.
  6. Non usate Internet Explorer e Outlook Express. Sostituiteli con prodotti alternativi più sicuri.
  7. Tenete disattivati ActiveX, Javascript e Visual Basic Scripting. Riattivateli soltanto quando visitate siti di indubbia reputazione.
  8. Non aprite gli allegati non attesi, di qualunque tipo, chiunque ne sia il mittente, e comunque non apriteli subito, anche se l’antivirus li dichiara "puliti".
  9. Non fidatevi dei link a banche o negozi forniti da sconosciuti. Possono essere falsi e portarvi a un sito-truffa. Usate invece i Preferiti o il copia-e-incolla, oppure digitateli a mano, in un browser sicuro.
  10. Rifiutate la posta in formato HTML e non mandatela agli altri. Usate il testo semplice, molto più sicuro.
  11. Non distribuite documenti Word: trasportano virus e contengono vostri dati personali nascosti.
  12. Non fidatevi dei messaggi di allarme diffusi da stampa generalista, amici e colleghi, e non diffondeteli, se non sono documentati.

per approfondire leggetevi tutto l’articolo.

Eee Pc

Ho recentemente acquistato un Asus Eee Pc 701. Per chi non lo sapesse è un cosiddetto subnotebook, vale a dire uno di quei computerini portatili moto piccoli. Come mai l’ho preso? Primo perchè l’ho visto in mano a un ragazzo che conosco e mi ha subito colpito per le dimensioni: è veramente "portatile". Io a casa sono affezionato al computer "fisso". Ho il PC dal 1997 (eh si ho abbandonato a malincuore l’Amiga)e l’ho sempre aggiornato: ogni tanto cambio la ram, il lettore CD, il masterizzatore, il case, la motherboard, ecc. E poi ho aggiunto tanti accessori e varie cazzate. Infatti ho tanti di quei fili: stampante, fotocamera, ipod, cellulare, webcam, ecc.

D’altra parte ogni tanto ho bisogno di un portatile, che principalmente uso in negozio e quando vado a Brallo. A dire la verità in negozio ce lo lascio proprio, non ho voglia di portarmelo a casa tutte le sere. Invece con questo computerino è una figata: pesa pochissimo, te lo puoi portare comodamente in mano nella sua custodietta e si avvia molto velocemente.

Siccome non sapevo se mi sarebbe piaciuto ne ho cercato uno usato, e l’ho pagato 170 euro. C’era installato il sistema operativo Xandros Linux, ma volevo metterci Windows Xp per una serie di motivi. Primo perchè Xandros non mi soddisfaceva, sembrava un SO di un telefonino, fatto tutto di icone. E poi perchè utilizzo una serie di applicazioni che girano solo su Winzoz.

Purtroppo ho fatto moooooooolta fatica ad installarci sopra il Sistema Operativo di Redmond. Il primo tentativo è stato quello di attaccarci un lettore CD esterno tramite presa USB. Ma durante l’installazione si bloccava sempre con la schermata blu della morte che indicava un qualche errore. Allora ho iniziato a cercare su vari siti, forum, ecc. Ognuno segnalava un errore diverso e una soluzione diversa. Le ho provate tutte, ma senza nessun risultato. Ho creato una mezza dozzina di cd di windows tramite iso rimaneggiate. Ho scaricato anche tramite un famoso metodo di p2p delle iso già confezionate. Sempre senza risultati apprezzabili. Alla fine ero arrivato alla seguente soluzione: windows era installato ma ogni volta dovevo avviare da chiavetta usb. Insostenibile. Alla fine mi si è accesa la lampadina: io ho il disco di ripristino per Xandros.. ci sarà anche quello di Win, no? Me lo sono procurato. Era un dvd. Non ho il lettore dvd esterno. Su un sito ho letto come avviare il ripristino da chiavetta USB e grazie alla mia Kingston da 4 gb…  fatto!!!

Pregi:

  • Dimensioni veramente ridotte, te lo porti ovunque.
  • Connessione wireless integrata. In questo momento sono steso sul divano di casa mia a scrivere questo post.
  • Webcam integrata. Funziona bene.
  • Wind XP riconosce automaticamente tutto l’hardware.

Difetti:

  • Dimensioni ridotte: le prime volte premi due tasti alla volta e scrivere risulta difficoltoso.
  • Risoluzione standard 480×800. Ma grazie a qualche consiglio trovato in rete ho installato un software che la porta tranquillamente a 600×800. Perderò altri decimi di vista, ma…..
  • Disco fisso veramente piccolo. Non ha un hard disk, ma un cosiddetto "disco allo stato solido", un po’ come le chiavette USB. Due gb e mezzo vanno solo a Windows!! Allora ho comprato una scheda SD HC (ad alta velocità) di 8gb, dove tengo tutti i dati e dove installo le applicazioni.

Detto tutto questo devo dire che sono soddisfatto. In pochissimo spazio ho tutto quello che mi serve. Ed è abbastanza veloce nonostante abbia già installato diverse porcherie: Firefox (x navigare), Thunderbird (x la posta), VLC Videolan (per i file multimediali), Microsoft Works, Skype, Vim (editor di testi), Xnview (per vedere le foto), Bluesoleil (per la chiavetta Bluetooth, mi serve per trasferire le foto fatte col cellulare), Acrobat Reader, Avast antivirus, ecc.

Si, sono soddisfatto. Un grazie agli amici che mi hanno dato delle dritte per cercare di configurarlo al meglio.

Feed RSS

Cercherò di spiegarvi cosa sono i Feed RSS senza tediarvi con alcunché di tecnico. Vediamo un semplice esempio: voi leggete spesso un blog, per esempio questo. Come fate a tenervi aggiornati? Molti digitano nella barra degli indirizzi www.fabiotordi.it.  Altri l’hanno più saggiamente inserito tra i preferiti e devono solo cliccare. Altri ancora vanno addirittura su google e cercano "fabio tordi" (giuro!). Solo che c’è un problema: se ne seguite parecchi, come fate a sapere se sono stati aggiornati o meno? Dovreste visitarli ad uno ad uno, con gran dispendio di energie. Non sarebbe più comodo vedere solo i titoli per accorgersi se c’è qualcosa di nuovo? A questo punto entrano in scena i Feed. Funzionano come gli indici dei libri o dei giornali, riportando l’elenco degli articoli. Come si fa a leggerli? Bisogna avere un apposito programma oppure, molto meglio, utilizzare un browser che li supporti, come Mozilla Firefox. Se invece vi intestardite ad usare MS Internet Explorer… beh cazzi vostri io non lo uso pertanto non saprei aiutarvi (credo e spero che ci siano arrivati anche loro, ma non so come si fa!)

Ora vi spiego: aprite Mozilla Firefox e andate sul sito che vi interessa. Se avete una delle ultime versioni dovreste vedere nella bara degli indirizzi, sulla destra, il simbolino degli RSS, che è questo qui a fianco. Cliccateci sopra. Se invece non lo vedete dovete cercare nel sito in questione sempre il suddetto simbolo oppure un link del tipo " RSS". Vi si aprirà una pagina dove vi verrà chiesto di abbonarvi ai feed. Scegliete "Segnalibri Live" nel menu a tendina (dovrebbe essere già selezionato) e cliccate su "Abbonati adesso". Date un nome al segnalibro (ad esempio "Fabio") e nel menu "Creato in" scegliete "Barra dei Segnalibri". Fatto. A questo punto nella barra dei segnalibri (se x caso non la vedete andate nel menu Visualizza -> Barre degli strumenti -> Barra dei segnalibri) vedete una cartelletta con scritto a fianco "Fabio". Se ci cliccate sopra: magia!!! Vedete i titoli degli ultimi articoli. Quindi senza nessuno sforzo potete capire se è uscito qualcosa di nuovo oppure no. Comodo vero??

Ok… in un incredibile sforzo di altruismo (e masochismo) ho provato anche con exploDer:, ma vedo che la procedura è un po’ più complicata e non ho voglia di sbattermi. E poi mi chiedo: ma perchè diavolo usate ancora Explorer? Boh? Tra parentesi: ho provato anche Chrome , il nuovo browser di Google, ma l’ho già abbandonato proprio per questo motivo: non ha ancora il supporto degli RSS. Ne riparleremo.

Code is poetry

Un uomo con la bombetta è arte? Forse no. Una mela? probabilmente no. Un uomo con la bombetta con il viso nascosto da una mela diventa arte.
Un quadrato, delle linee? Se sono disposte da un’anima diventano arte.
Due manichini sono artistici? Dipende.


Giorgio Morandi – Natura morta metafisica
 

Questi sono solo esempi, per cercare di spiegarvi perchè il codice è poesia. Per codice intendo il codice di un programma, si insomma quella serie quasi interminabile di astrusi comandi che i presunti cervelloni danno in pasto agli ammassi di rame e silicio. Come fa una cosa che è figlia della matematica ad essere assimilata alla poesia? Orrore. Se è questo quello che pensate non avete capito nulla. Per prima cosa vi assicuro che la matematica e l’informatica sono parenti tanto come la ginnastica e la latteratura. Certo, se fai ginnastica sarai un letterato più attivo, ma puoi benissimo essere un appassionato di letteratura senza dover fare ginnastica!!! E poi…

E poi… quando con delle pennellate di enigmatici geroglifici riesci a dare vita a figure, disegni, animazioni, movimenti, quando con delle note sottoforma di simboli grafici riesci a far suonare, a far vibrare l’anima di un inanimato computer, o creare movimento, far nascere sensazioni, dubbi, conclusioni…. Voi non conoscete che emozione. Come il bambino che costruisce con anonimi pezzi di Lego un bel robot semovente. Che bello.
Ti metti li e, pezzo dopo pezzo, con fatica, con tanti errori e ripensamenti, riesci a far fare cose strabilianti. Dai un pizzico di vita, un pizzico di fantasia, di sapere, di incantesimo. Forse allora è vero, code is poetry, o forse no, it’s a kind of magic:

il codice è magia !

Commodore

Quanta nostalgia. Mi ricordo nel 1986 (ormai vent’anni fa, sigh), quando una coproduzione miofratello-genitori mi aveva regalato un Commodore 64 (usato).

L’idea era stata di mia mamma: un giorno la stavo intortando con un discorso su quanto affascinante fosse la tecnologia e lei di colpo mi ha detto: "perché non ti prendi un computer". Caspita, ragazzi, di colpo mi si è aperto un nuovo mondo davanti. Un computer, un computer vero! Allora mi sono informato: era ancora estate e a Brallo c’erano tantissimi ragazzini (io avevo 12 anni) di Milano, gli unici che avrebbero potuto raccontarmi qualcosa di questo meraviglioso oggetto dei desideri. Avevo capito: avrei voluto un Commodore 64.

Immaginatevi, o voi ragazzini di adesso, la scena: 12 anni, ti arriva in mano uno scatolotto, in pratica una tastiera, come la chiamereste adesso. Prima cosa: il manuale c’e’ ma è in inglese e non è come ora che l’inglese te lo insegnano anche all’asilo, io ho dovuto cercare sul dizionario anche il significato di "I’m".
Dovevo collegarlo alla tv con un cavo coassiale. Ho dovuto sintonizzarla sul canale giusto e… eccolo la! Il prompt! Nella mio televisore (rigorosamente in bianco e nero, la prima tv a colori l’ho avuta nel 1989) lampeggiava un quadratino sotto la scritta "Ready".

E adesso?

A poco a poco, grazie a qualche esempio sul manuale, a qualche piccolissimo programmino (adesso li chiamereste "script") che mi ha recuperato mia sorella all’università, ai primi giornali che recuperavo quando andavo "in città" (cioè mai, a quell’epoca), ho imparato a programmare in BASIC. Il problema era che non avevo nessun dispositivo di memoria di massa, pertanto quando spegnevo il Commodore, perdevo tutto. Col tempo e con un po’ di risparmi mi sono comprato il registratore a cassette.

Che tempi ragazzi!

E poi i giochini, il turbotape, sys 64738, poke, velo ricordate il comando poke? Poke 53280,0 !!! Probabilmente è li che ho inziato a perdere la vista, ore e ore dei pomeriggi passati a meno di un metro dalla televisione scrivendo cose incomprensibili come "120 goto 40" oppure "input $a".

Poi nel 1989 un salto di qualità, un’altra grandissima avventura targata Commodore: l’Amiga 500. Come mi sembravano ridicoli i PC in quegli anni, erano roba da sfigati.

Ormai la Commodore non esiste più. Il marchio è di proprietà di una ditta, ci sono tantissimi emulatori, che però non ti daranno mai quelle sensazioni, ti sembrava di vivere nel futuro, di utilizzare cose che altri avrebbero solo immaginato. Mi ricordo la prima volta che ho sentito parlare di BBS. Dovevi comprati un apparecchio il MODEM, e con quello, tramite linea telefonica, potevi addirittura collegarti ad un altro computer, lontanissimo, e scambiare dati. Pazzesco, inimmaginabile. Mi prefiguravo biblioteche elettroniche dove avresti potuto accedere e scaricare dei dati.

Quando, a metà degli anni ’90, ho utilizzato internet per la prima volta mi è venuto un tuffo al cuore: alcune illusioni si realizzano, e molto più velocemente di quanto si possa credere.

Rap3

…un ringraziamento a Sys-Net, società di cui sono stato consulente informatico, per aver inserito il mio nome nella pagina dei contributi del software Rap3 http://open.sys-net.it/index.php?status=contributi Devo ammettere che il mio contributo è stato veramente minimo, ma sono grato lo stesso per la citazione.

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