(raccolta molto sparsa di pensieri)

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Addosso – Le parole dell’omofobia

Il mio amico Antonio Mocciola, giornalista, scrittore, divulgatore, autore teatrale, anchor man, insomma uno che fa di tutto, ha prodotto un paio di anni fa questo interessante libro. Perchè "prodotto" e non "scritto"? Perchè è un libro essenzialmente fotografico, anche se in realtà è proprio il contenuto di parole ad essere al centro. Mi devo spiegare meglio? Ok, andiamo con ordine.

Antonio ha raccolto in questo libro 111 frasi riconducibili all'omofobia. Sono tutte frasi scritte o pronunciate in pubblico da personaggi famosi e per questo motivo sono più amplificate. Alcune strambe, altre trancianti, certune orgogliosamente ignoranti, talaltre pesantemente vergognose. Tutte queste frasi sono state scritte su altrettanti corpi nudi, fotografati in bianco e nero.

Un libro scioccante, un'opera di denuncia. Sincero, crudo, diretto, che ti arriva subito allo stomaco e, si spera, al cervello.

 

 

 

Alessandra e Alessandra

Tempo fa ho letto sul Corriere questo articolo (clicca qui) dove spiega la vicenda di un certo Alessandro e una certa Alessandra, coniugi. Il marito ha cambiato sesso, è diventato anche lui Alessandra e il matrimonio si è sciolto per legge. Adesso la Cassazione si chiede se questo sia lecito e non sia un vulnus alla famiglia. Ha quindi passato la palla alla Corte Costituzionale. Se questa dovesse esprimersi favorevolmente al mantenimento di questo matrimonio allora io mi chiedo: che differenza c’è tra questo matrimonio e un matrimonio dichiaratamente omosessuale? Cioè, mi spiego: di fatto è un matrimonio gay, seppure ottenuto con "artifizi".

Anche quest’altro articolo del Corrierone (clicca qui) segnala un caso simile: un avvocato (sempre di nome Alessandro), ha cambiato sesso chirurgicamente, ma non all’anagrafe. In questo modo ha potuto sposare una donna. Quindi c’è una cosiddetta "vacatio legis": di fatto i matrimoni tra esponenti dello stesso sesso ci sono.

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