Erano le vacanze di natale dell’anno di quel freddo micidiale, il mio peugeot col gelo arrancava, tossiva un po’, partiva e si fermava. Mi superò uno col fifty nero: lo vidi che rideva, son sicuro, dall’alto del suo fifty, sia di me che del peugeot. Così tornai a casa un po’ umiliato, col ghiaccio che dal chiodo era entrato in profondità nel mio orgoglio ferito: è allora che al volo ho realizzato il rischio di passare la mia vita sopra a un peugeot che arrancava in salita, mentre uno con il fifty ti sorpassa, ride, e va. E tutto va come deve andare, o per lo meno così dicono. E tutto va come deve andare, o per lo meno me lo auguro. Se ne andò il tempo delle mele e arrivò l’inferno delle pere: amici che non avrei + rivisto, sbattuti là ,scaraventati in pasto a una realtà che qualche anno dopo avrebbe già riscosso il suo tributo. Da sola o con le "quattro letterine magiche". E c’erano quelli già sistemati in società, temuti e rispettati. Guardavano con schifo malcelato persone con cui avevano vissuto: non era + il tempo di parlare con gente che era così inferiore, ridendo di un peugeot in salita che non ce la fa. E tutto va come deve andare, o per lo meno così dicono. E tutto va come deve andare, o per lo meno me lo auguro. E siamo qui ai piedi in una strada che sale su ripida e dissestata: la chiamano età della ragione, ci passano miliardi di persone. Io spero di poterla fare tutta, guardare giù quando arriverò in vetta (anche arrancando come quel vecchissimo peugeot). E tutto va come deve andare, o per lo meno così dicono. E tutto va come deve andare, o per lo meno me lo auguro…


La Morte di Marat – Jacques-Louis David – 1793 – Musées Royaux des Beaux-Arts – Bruxelles.