L’altro giorno riflettevo su questo fatto: ero in treno e la voce registrata annunciava di non pensarci neanche a mettere le mani addosso al bigliettaio, in quanto pubblico ufficiale, altrimenti sarebbe stata un’azione passibile di denuncia in quanto reato. Tempo dopo vedevo un cartello su un bus che spiegava che andare in giro senza biglietto non era cosa buona e giusta. Altri cartelli ongi tanto spuntano e qua e là, indicando al passante di non compiere atti spregiudicati. Mi fanno venire in mente l’avviso, un po’ ironico e un po’ sarcastico, che avevo apposto anni fa vicino agli occhiali da sole che vendo e che erano (e forse sono) uno degli oggetti più taccheggiati nel mio negozio,  che recitava più o meno così: "Si prega di non rubare gli occhiali".

Ora, dico io, ma è mai possibile che sentiamo il bisogno di dire esplicitamente che fare resistenza ad un pubblico ufficiale è un reato? Cioè, dai! E’ un po’ come il mio "non rubate gli occhiali" ! E’ ovvio che non si dovrebbe fare. O meglio, dovrebbe essere ovvio. Evidentemente non è così. Segno dei tempi. A quando i cartelli "vietato stuprare", "vietato rapinare", "vietato fracassare le teste con le mazze da baseball"?

Piccola conclusione (già mi sento i commenti: "fascista"). Ma invece di dire l’ovvietà che picchiare il capotreno è un reato, e poi permettere che lo si faccia impunemente, non si potrebbe non dirlo, ma prendere a randellate sui denti chi lo fa, chi viaggia tranquillo e impunito senza biglietto, chi sporca, infastidisce, ruba, e fa i cazzi suoi sui treni, perchè tanto sa benissimo che il povero dipendente Trenitalia non si prende (giustamente) la briga di dirgli alcunchè, per evitare di prendersi una manica di botte? Invece di suggerire a questi signori di comportarsi bene e basta, non sarebbe meglio, nel caso trasgredissero, usare la loro stessa moneta? Ah no scusate, poverini, hanno già i loro problemi (sono apolidi –leggasi zingari– oppure clandestini, oppure delinquenti abituali, oppure matti, oppure sanguinari omicidi, vittime di soprusi, vicini di Erba, tossici, semplici cialtroni, insomma tutti motivi che per il sistema legislativo/giudiziario italiano ne fanno dei martiri, delle vittime e una categoria da proteggere) e quindi è giusto, o perlomeno comprensibile, il loro comportamento. A me sembra una forma molto antipatica di razzismo nei MIEI confronti che devo rigare dritto mentre questi fanno quel cazzo che vogliono.