I morti,ahimé,sono tutti uguali, quindi ho rispetto assoluto per ogni vita che finisce, ma mi chiedo: perchè quando muore uno sportivo o un cantante tutti ne parlano, mentre molti si dimenticano che tutti i giorni si tolgono la vita lavoratori, imprenditori? Il fatto che ci siano persone disposte a suicidarsi perchè si sentono sopraffatti dagli eventi e contemporaneamente per lanciare un messaggio desolato, laconico, ma duro come un pugno nello stomaco è una cosa che mi fa paura, sgomento, tristezza e rabbia. Paura, perchè di primo acchito non lo capisco. Sgomento, quando lo capisco. Tristezza, pensando alla vacuità del gesto. Rabbia, quando penso che la vita è una cosa meravigliosa. Ricordate: sempre orgogliosi del nostro lavoro e disperati mai!!!!

Come sul capo al naufrago / L’onda s’avvolve e pesa, / L’onda su cui del misero, / Alta pur dianzi e tesa, / Scorrea la vista a scernere / Prode remote invan;
Tal su quell’alma il cumulo / Delle memorie scese! / Oh quante volte ai posteri / Narrar se stesso imprese, / E sull’eterne pagine / Cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito / Morir d’un giorno inerte, / Chinati i rai fulminei, / Le braccia al sen conserte, / Stette, e dei dì che furono / L’assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili / Tende, e i percossi valli, / E il lampo de’ manipoli, / E l’onda dei cavalli, / E il concitato imperio,/ E il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio / Cadde lo spirto anelo, / E disperò: ma valida / Venne una man dal cielo, / E in più spirabil aere / Pietosa il trasportò;

da "Il cinque maggio" di Alessandro Manzoni, 1821

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