Ebbene si, faccio outing, lo ammetto: non sopporto i cani. Ok, l’ho detto, adesso voi cinofili mi starete già tempestando di vaff…, ma pazienza, in fondo è così e perchè dovrei negarlo.
Non odio i cani, tutte le bestie meritano rispetto (a parte qualche mio amico), ma mi da fastidio avermeli attorno. Ovvio, di solito faccio finta di niente, non è che scappo, ma alle volte….
Purtroppo sono tutte occasioni che sarebbero evitate se i padroni fossero persone educate. Ad esempio tempo fa stavo mangiando al ristorante e una tipa al tavolo a fianco ha legato il suo cane alla sedia e lui si è accucciato vicino alle mie gambe. Il che mi dava tremendamente fastidio, visto che stavo mangiando!!! Ma la colpa non è di sicuro del cane. Anche i cani che mi pisciano sulla porta del negozio non hanno colpe, in fondo il loro è un istinto, come è un mio istinto quello di prendere a scarpate in faccia i padroni. E quando sento notizie di cani che sbranano i bambini… brrr… penso alla mia nipotina e al fatto che vorrei insegnarle a stargli alla larga il più possibile.

Ecco cosa ha scritto Celentano ieri sul Corriere della Sera:

La piccola Alessia di nove mesi è stata brutalmente uccisa dai due rottweiler dei genitori. Ammazzata e soffocata nel giardino di casa. La casa di cui è probabile che i genitori andassero fieri della protezione dei due assassini con tanto di cartello che avvertiva: «Quest’area è difesa dai cani da guardia non avvicinatevi».
Parole che sembravan sottintendere, «altrimenti sono cavoli vostri!». E invece il pericolo non era per quelli fuori ma per quelli che stavano dentro. Mi domando quante saranno ancora le vittime che avrà sulla coscienza chi potrebbe evitare, attraverso una legge severa, che stragi di questo tipo accadano. Il ministro Turco dice che «l’ordinanza sulle razze aggressive è giusta, tocca ai proprietari vigilare sempre e dovunque sui loro animali». Ma il ministro ha dimenticato la razza più aggressiva, che non sono i cani ma i loro proprietari. Orgogliosi di essere difesi da una bestia feroce che al minimo accenno è pronta a sbranare chiunque. Per cui mettere la museruola al cane in un luogo pubblico, per il proprietario è come se gliela mettessero a lui… «Allora cosa lo porto a fare in giro il cane», dice amareggiato il proprietario, «se all’occorrenza non può azzannare almeno un polpaccio…». Per cui trovo alquanto ingenua l’ordinanza di cui parla il ministro. Quanti sono quelli che la rispettano? E se chiami un vigile per dirgli che c’è qualcuno che va in giro senza museruola, non solo lui ma anche il suo cane, il vigile si limita a una lieve ammonizione senza applicare alle due bestie nessun tipo di sanzione. Un’ordinanza inutile, quindi, fatta per un popolo che non ha passato gli esami. Gli esami dell’educazione, del rispetto delle regole, dell’altruismo non solo per le bestie ma anche verso i propri simili. Per cui signora Livia, lei si deve rimettere al tavolo e riscrivere l’ordinanza nel modo corretto per un popolo scorretto. Le alternative sono due: o si mettono fuorilegge le razze aggressive a partire dall’uomo e chi dovesse trovarsi in possesso di un cane pericoloso viene messo in galera per qualche anno o, se questo non è possibile, infliggere, oltre alla prigione, delle forti sanzioni naturalmente a seconda del reddito che uno ha: se il cane che provoca la tragedia è della Telecom, come multa dovrà cedere almeno il 30% delle azioni più la prigione. Ma soprattutto chi più di tutti deve essere punito è lo Stato che fa le leggi e non le mette in pratica.
Adriano Celentano

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