Dunque, parliamo di tasse (balzelli, diritti, gabelle, imposte, canoni, tariffe, gravami, tributi, pedaggi, contributi, imposizioni, dazi, trattenute, o come le volete chiamare).

Ci sono quelle da pagare per l’utilizzo di un bene o servizio, come il canone Rai, il pedaggio delle autostrade, il ticket sanitario, l’iscrizione a scuola, ecc.

Poi ci sono quelle sul reddito: tu guadagno un tot e su quel tot una percentuale va a finire nelle casse pubbliche.  Su quanto sia o meno la giusta percentuale possiamo stare qui a discuterne, ma non è l’argomento di questo articolo

L’argomento è: le tasse sul patrimonio. Funziona così: tu hai un qualcosa e solo per il fatto di possedere questo qualcosa devi pagare, anche in questo caso una percentuale. Questo crea delle difficoltà. Se nel caso delle tasse sul reddito tu disponi di liquidità (a meno che il tuo reddito non sia costituito da prodotti agricoli, ma solitamente si tratta di una cosa sola: soldi) e puoi quindi accantonarne una parte per poi devolverla all’erario, nel caso di un patrimonio potresti non averne.

A me piace parlare per esempi, quindi eccone un paio: sei un dipendente, hai il tuo bel stipendio su cui vengono trattenute le opportune gabelle. A fine anno avrai quindi contribuito alle spese dello stato (cioè di tutti, in teoria) con una parte del tuo reddito (che invece di esserti stato versato è stato versato direttamente allo stato). Oppure sei un lavoratore autonomo: incassi 70 mila euro, hai 40 mila euro di spese, quindi guadagni 30 mila euro, su cui pagherai un po’ più della metà, ma per semplificare facciamo che ti rimangono 15 mila euro. Hai versato una parte dei tuoi guadagni allo stato. Fine. Semplice.

E invece no. Ci sono le famose tasse "patrimoniali", prima tra tutte la celeberrima IMU o ICI o COMECAVOLOSICHIAMA. Tu hai una casa, magari perché con tanti sacrifici l’hai comprata, o perché l’hai ereditata, o magari te l’hanno regalata o comprata a tua insaputa come Scajola. Fatto sta che ce l’hai lì, non ne stai ricavando reddito (o magari si, ma nota bene che su quel reddito ci stai già pagando le tasse). Però lo stato ti impone di pagare un piccola percentuale sottoforma di tassa.

Non lo trovo giusto. Se io ho una casa che vale 100 e la tassa patrimoniale fosse del 1%, io ogni anno devo pagare 1. Dove li prendo? Vendo 1/100 di casa. Dopo 10 anni avrei un "pezzo" di casa che vale 90. Perché 10 li ho dati allo stato. E’ giusto? A me sembra di no. Qualcuno può dire: e va beh affittala a qualcuno e paga l’IMU. Si, io posso anche affittarla, ma come detto su quell’affitto ci pago già le tasse. Perchè devo pagarle ANCHE sul valore della casa? E poi diciamocelo: magari non riesco ad affittarla, magari non mi pagano l’affitto, ecc. E oltre alla beffa dei dover (per legge!) pagare le tasse anche sugli affitti non realmente percepiti (che è già un’anomalia), il danno di dover pagare anche l’IMU su una casa di cui non dispongo.

Forse ho capito: lo stato ladro, per mantenere la suo voracità, come fosse il Nulla che si pappa il Regno di Fantàsia, ha bisogno sempre di nutrimento. E nella realtà non si mangia la fantasia dei bimbi, ma il grano degli adulti. E quindi prima per 50 anni ha convinto gli italiani a risparmiare, a mettere i soldi nel mattone, e adesso dice: "Ti ho fottuto! Adesso te li piglio tutti a poco a poco (ma neanche così poco), tanto so dove prenderli, nelle case, ti ho convinto io!"

Bella roba. Ma almeno vedessimo i risultati, e invece vediamo sempre quei fanfaroni scaldasedie che pensano solo ed esclusivamente ai cazzi propri, mangiando e bevendo alla facciazza nostra.

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