Venerdì 25 agosto 2000

Diario del capitano. Qui è il tenente medico della "Uno". L’equipaggio è stato sottoposto ad una serie di disavventure. Il navigatore Fabio è stato colpito da una tempesta solare…le continue salite di Cassis gli hanno provocato la perdita di un arto. Il capitano Lorenzo nella baia di Greyskull, si è messo a giocare con i ricci.
Al campo base a 5800m di altezza si è operato tramite un ago e delle pinze. L’attacco improvviso di un mostro alato del pianeta Tafano gli ha procurato un attacco allergico alla caviglia sx. Alla sera (di ieri) non è stato sortire. Durante la cena si è deciso di evacuare e andare là dove nessuno ha mai avuto il coraggio di andare.

La mattina di buon ora ci siamo diretti verso Montpellier, siamo partiti senza salutare Little Italy.
Lungo il viaggio abbiamo visto campi fertili e produttivi (il sasso della Provenza è famoso in tutto il mondo)..non c’era nient’altro. A parte le mine.
Per la prima volta siamo usciti in un paese dove sulla cartina era segnato il campeggio… il nome ci è ancora ignoto.
Il camping (se così si può chiamare) sembra un campo nomadi, siamo sommersi dalla sabbia, animaletti strani ci circondano, non sembrano esserci italiani, anche se la tipa dello spaccio conosce un po’ della nostra lingua.
Siamo già andati a fare un giro a Montpellier, abbiamo preso un gelato colore "pastello" e gusto "pastello". La città sembra bellina a differenza della spiaggia (non siamo più in Liguria).

In Francia tutto si paga, poi dicono dei genovesi. Ci sono ancora in circolo le monete da 15 lire (tanto per farti pagare fino all’ultimo centesimo).
I segnali stradali sono strani e ostili. Non si può quasi mai svoltare a destra e anche i limiti di velocità vanno in centesimi. Le indicazioni per le città vengono scritte solo una volta.
L’autostrada (che è segnalata in blu mentre le strade normali sono segnate in verde) sembra all’occhio innocente del turista inesperto gratuita, invece i caselli sono messi a caso in mezzo alla strada. Segnali utilissimi nelle autostrade segnano solo il numero dell’uscita, tipo "sortie 6, 7, 8…"

Il pane: in Francia c’è solo la baguette. Non c’è alcun tipo di igiene a riguardo di questo prodotto (non vogliono darti il sacchetto per trasportarlo), con un colpo di karate la tipa dello spaccio ha rotto senza difficoltà una baguette ibernata.

Ora ci apprestiamo a mangiare ma siamo in un deserto di sabbia, ce la faremo? Riuscirà la tenda a reggere un’eventuale tempesta di sabbia? Ma questa è un’altra storia, lo sapremo nella prossima bat-puntata. Forse…

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