(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Assistente sociale

Spesso in negozio mi sembra di essere un assistente sociale perchè mi si presentano i più svariati personaggi, ognuno con la propria triste staoria da raccontare. Chi chiede carità, chi lavoro, chi vestiti, chi offerte, ecc. Credetemi, sono una quantità impressionante, in media 3 o 4 al giorno.

Putroppo, mi duole dirlo, si comportano come i piccioni: più li aiuti e più pretendono di essere aiutati in futuro. Quante volte mi è capitato di non comprare l’accendino al venditore ambulante e sentirmi mandato a fanculo!

Sentite questa: una sera sto per chiudere, ho già chiuso le porte e ho dato una sistemata alle vetrine. Sto facendo i conti della cassa quando un brutto ceffo bussa alla porta. Gli faccio segno di ritornare un’altra volta. Lui insiste e dice di voler parlare con mio padre, che era li con me. Allora lui esce e si mettono a parlottare. La scena non mi era nuova, succede spesso. Un po’ perchè mio papà ha la pazienza di Giobbe, cosa che sicuramente non ho ereditato, io mi infiammo come la genitrice (e amo farlo ;-), un po’ perchè da sempre retta a tutta una sorta di strani personaggi: disgraziati, disadattati, irregolari, ecc.
Dopo dieci minuti esco dal negozio, anche perchè erano le 20 e alla sera dovevo uscire. Il tizio inizia ad attaccare bottone anche con me e mi spara una torta incredibile, piagniucolando, dicendo che le ultime notti le ha passate sulla panchina, che i servizi sociali non lo aiutano più, che ha fame freddo sete sonno e voglia di cambiarsi. Io sono in luna buona, mi impietosisce, si mette quasi per terra a supplicarmi. Mi chiede 70 euro. Gli dico che una cifra così se la scorda, apro il portafoglio e, in un impeto di generosità, gli lascio un deca.
Lo so che sono tanti, lo so lo so, non so cosa mi è successo, sembrava proprio sincero, ha giurato e spergiurato che appena poteva me li avrebbe ridati. Ovviamente non gli ho creduto, ma una medievale convinzione di aver espiato in tal modo una fettina di colpe e peccati mi ha spinto a tal cosa.

Mio padre allora gli dice di presentarsi il mattino dopo, così si sarebbe fatto dare una mano a spostare dei mobili. C’era un garage da ripulire di vecchie cose e così questo personaggio è risultato utile.
Questo era venerdì. Domenica vado a Brallo e me lo ritrovo la. In pratica era stato tre giorni con i miei, aiutando mia mamma a fare dei lavori (lei ne ha sempre da fare: togliere la copertura di un gazebo, spostare divani, fare il cemento, trasportare tegole, ecc). Sembrava contento, mi diceva che finalmente aveva fatto dei pasti regolari per tre giorni, aveva dormito in un letto e mia mamma gli aveva anche lavato i vestiti. In più si era beccato un centone per il lavoro, che sommato ai miei diventava un centodieci. Mica male.

Ieri il piccione è tornato a cercare le granaglie in negozio: e no caro mio, la pacchia è finita, aiutati che il ciel ti aiuta, mica sono il tuo spacciatore di denaro… Lui gironzola tutto il giorno davanti e dentro il negozio, in attesa del passaggio del mio vecchio, dicendomi che hanno un appuntamento. Che palle. Io in negozio avrei anche da lavorare. Quando ci sono i clienti dovrei servirli, non è bello dover controllare anche questi loschi figuri a piede libero. Quando non ci sono clienti avrei dovuto scaricare la macchina, sistemare il magazzino, ecc ecc. La gente non si rende conto di quante cose ci sono da fare in un negozio, mica trovo la pappa pronta. Spesso ci passo le serate a mettere a posto. E quello invece che mi fa le menate, che avrebbe bisogno di soldi, ecc ecc. Ho capito ragazzo mio, ma che ci posso fare?? Dopo qualche ora non lo sopporto più e lo spedisco fuori, eccheccavolo! Non siamo al riformatorio, siamo in un negozio, diamine. Alla fine si trovano e si parlano.
Poi alle 20 non so come riesce ad avere il mio numero di cellulare e mi chiama incazzato dicendo che mio padre l’ha preso in giro, l’ha sfruttato, che lui è stato in galera e non ci mette niente a dargli una coltellata, ecc. Io lo mando a cagare in diretta internazionale.
Alle nove arriva a casa il babbo dicendo che ha trovato il tizio in via Emilia, che diceva che 100 euro erano pochi per 3 giornate di lavoro, ecc. Si era già dimenticato dell’ospitalità ricevuta, dei pranzi, dei vestiti, ecc. Risultato, gli da altri 50 euro e lui per tutta risposta lo insulta ancora, lo minaccia e poi va a pagare il conto del bar li vicino: 16 euro.

Cosa?? Ma brutto pezzo di merda, non hai neanche i soldi per cambiarti le mutande e spendi 16 euro in bere?? Ma gran figlio di una puttana.
Come i cani rabbiosi, gli porti il cibo e ti morsicano. Pensi che io sia tranquillo sapendo che i miei genitori possano frequentare questa gente? Quanto ci metterebbero a tirar fuori un coltello? Nulla.

Questo è solo uno dei tanti esempi che potrei raccontarvi, cari amici che lavorate in ufficio e votate Prodi, perchè non sapete come gira il mondo qui fuori. Voi che chiamate lager i centri di prima accoglienza e sfruttatori quelli che aiutano questi ingrati.
E poi mi parlano di razzismo: ma scusa ho già tanti rompicazzo delinquenti qui a Voghera, ma proprio dal Marocco devono venire a minacciarmi?
Poi se ci scappa il morto non lamentatevi, coglioni.

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19 Comments

  1. Una storia interessante e per certi versi costruttiva. La cosa peggiore che si può offrire a certe persone è la possibilità di lavorare per guadagnarsi qualcosa. E’ molto più comodo recitare la parte del disadattato permanente, è molto più semplice far leva sul buon cuore delle persone. Io rimango sempre dell’idea che una persona sana, se vuole e ne ha veramente bisogno, un lavoro lo trova. Magari un lavoro umile e faticoso, ma se si ha voglia di lavorare qualcosa da fare c’è sempre…

  2. Fabio, di tutta un’erba un fascio? dai su, sei piu` intelligente di questo ;)
    beh, come ‘contraddittorio’ quando non sono stato bene i miei vicini — extracomunitari — mi hanno passato delle aspirine.

    ce l’avrai mica anche con tutti quelli che sono a sud di voghera? ;)

  3. Ma certo kpanic, io numerosissimi amici e conoscenti stranieri, anche extracomunitari. Come tu sai ho anche avuto come colleghe commesse una ragazza albanese, due rumene, una polacca. In negozio vengono tantissimi ragazzi stranieri: sia dell’Est Europa, sia dell’Africa che del Sud America. E non trovo la minima differenza con i clienti italiani. CI sono quelli gentili, quelli noiosi, quelli prolissi, quelli taciturni, quelli simpatici e quelli scorbutici.

    Io non sputo nel piatto dove mangio (visto che sono tutti clienti, e io vivo grazie a loro fino a prova contraria).

    Il mio era un discorso diverso. Io non sono contro gli immigrati tout court, sono contro i delinquenti. Invece di fogli di via, galera per un giorno e tutte quelle assurdità inutili, un bel prelievo del dna e al minimo sgarro ciao ciao e te ne torni da dove sei venuto.

    Io nel mio piccolo ho girato un po’ per l’Europa e posso dire che mi sono trovato a mio agio ovunque, però mi rendevo conto che ero visto sempre con sospetto, in quanto “straniero” e a volte anche visto male, in quanto italiano. Quindi mi comportavo ancor meglio che a casa mia.
    Non faccio di tutta l’erba un fascio, ma non tollero di dover mantenere una massa di delinquenti (l’uno per cento) solo perchè non riusciamo a distinguerli dalla brava gente (che è il 99 per cento)

  4. bene mi fa piacere che tu abbia elaborato il post. la cosa che non mi piace e che sottindende un ‘velato pensiero padano’ e` avercela con lo straniero o quello differente da noi. il post lo concludi con i marocchini che dovrebbero andare a casa.

    ti ricordo che pure gli italiani emigrati in america furono pesantemente discriminati per varie ragioni, la paura del diverso — sporco brutto, terun d’un negher! :) — genera fobia, quel particolare tipo di fobia che fa molto male alla societa`

    ciaps :)

  5. lo concludo così perchè il tizio di cui parlo era marocchino, quindi se essere preso di mira da un delinquente mi fa incazzare, da un delinquente straniero mi fa incazzare maggiormente, ma non in quanto straniero o diverso, in quanto mi pare che l’Italia sia già patria di troppi delinquenti.

    Gli Italiani all’estero sono stati e sono discriminati perchè ci sono stati e ci sono tanti italiani delinquenti all’estero. Purtroppo in queste cose c’è quasi l’onere della buonafede, quindi sta agli onesti dimistrare di essere tali.
    Sarà brutto fin che vuoi ma è così.

    A presto.

  6. e perche` di piu` da un delinquente straniero? forse a londra la penseresti allo stesso modo?

    gli italiani all’estero sono stati discriminati esattamente per i pregiudizi che hai esposto tu. niente buona fede, quando c’e` il diverso, l’extracomunitario (che sia italiano in america o straniero in italia) l’immagine e` sempre dello sporco, cattivo, uomo nero, brutto, ruba il lavoro, le donne…

    sono luoghi comuni che ahime` sono abbastanza radicati in molte persone.

  7. Perchè di più? Premetto che non è “di più”, è “molto ma molto di più”.

    Perchè, lo ripeto fino alla nausea, ne ho abbastanza dei malavitosi nostrani, non trovo necessario il discorso “ma si volemose bene, apriamo a chiunque bussi, e se poi in mezzo a tanti bravi ragazzi c’è (per la legge dei grandi numeri) un delinquente, teniamocelo”. Chi fa questi discorsi predica bene e razzola male, come il Vaticano, perchè non li accolgono loro che hanno tante belle parole (e tanti soldi?)

    E no! Come teniamocelo? Rimandiamolo a casa.

    A Londra, come in tanti altri posti, devi rigare dritto ragazzo mio, non fare il buffone perchè “tanto sei starniero e non ti fanno niente”, come succede qui in Italia. Quando ero la non mi permettevo di fare lo sbruffoncello. Per non passare per razzisti siamo troppo lassisti. Ecco perchè poi mi incazzo quando poi dicono “dovevamo pensarci prima”.

    Ok, tu li chiami pregiudizi, però rispostiamo il punto del discorso: tu che soluzione proponi allora?

  8. Guarda che stai parlando con un tuo nemico politico immaginario, non con me.

    ti sto dicendo semplicemente che l’umanita` e` varia, indipendentemente dal colore della pelle. pero` quando sento: daje al marocchino o all’extracomunitario, provo un ‘piccolo’ fastidio. forse il pregiudizio lo tieni tu, perche` ti contraddici, prima affermi — ho amici extracomunitari — poi dici — tutti sono delinquenti. deciditi

    io non propongo soluzioni, non sono un politico e non voglio risolvere tutti i problemi del mondo.

    so solo che la gente dagli altri paesi poveri non viene in vacanza, che la gente viene bastonata nei cosiddetti lager del 2000, che viene sfruttata per lavori in nero dove gli italiani “non vogliono lavorare piu`”

    poi parlano di risorse, si` risorse da sfruttare.

    per non parlare del precariato italiano, ma qui sfociamo in un altro discorso…

  9. Caro amico, per fortuna che “verba manent” altrimenti rischiamo di prenderci in giro.

    Primo: io non ho nemici politici, tuttalpiù avversari. Ma qui non è un discorso (solo) politico, stiamo parlando di un problema reale della vita reale, non quella dei libri di scuola e neanche di quella della tv, ma di quella che io, che noi, viviamo tutti i giorni.
    Pertanto: io ho un problema e spiego come secondo me va risolto: dna e immediata espulsione, i fogli di via sono carta straccia e lo sappiamo tutti. Tu dici che non va bene, allora io semplicemente ti chiedo: tu cosa dici di fare? E’ troppo bella criticare gli altri senza proporre un alternativa (la Lega Nord è maestra in tutto questo, per anni ha preso una valanga di voti di protesta, ma quando è andata al governo si è accorta che è tutto più difficile…)
    Visto che verba manent noto che non mi hai ancora risposto.

    Secondo: ripeto, tu dici che ho dei pregiudizi, può darsi non intendo fare polemica sulla sottigliezza delle parole, però ti assicuro che l’episodio che ho raccontanto è solo uno dei tantissimi. La prossima volta che usciamo per una birra insieme ti assicuro che potrei intrattenerti tutta la sera (e lo sai che ne sarei capace) con discorsi del genere. Vuoi sapere quella volta che dei ragazzi hanno distrutto un appartamento sradicando anche il wc? Quella di altri inquilini che in realtà erano papponi e picchiavano le loro protette? Quella del tizio che voleva spaccarmi la vetrina? Quelli che hanno occupato un appartamento abusivamente? Questo solo per dire che io con questa gente ho a che fare quotidinianamente, non riporto cose lette sui giornali, le vivo sulla mia pelle.

    Neanche io voglio risolvere tutti i problemi del mondo, ho solo esplicato un mio “malessere” e una possibile soluzione.

    Ultima cosa: sempre il “verba manent” mi viene in aiuto per chiederti: dove ho mai detto “tutti sono delinquenti” ? ti prego prova a rileggere i miei precedenti interventi.
    Se vuoi lo ripeto così magari mi spiego meglio: io sono conscio del fatto che tra gli stranieri ci sono onesti e disonesti, tanto quanto tra gli italiani. Io non sono tra quelli che dicono straniero=malvivente, non dico italiano=santarello, ma non dico neanche italiano=mafioso e straniero=poverino-è-straniero-difendiamolo-in-quanto-tale.

    Io ho rispetto, grande rispetto per gli onesti. Io non so se avrei i coglioni che hanno loro di andare in un paese straniero a cercar fortuna. Ma ai disonesti gliei taglierei i coglioni, perchè vengono qui a prendermi in giro (e afar fare figure di merda ai loro connazionali)
    Molti stranieri li vedo tutti i giorni, e vedo che molti si spaccano il culo a lavorare, altri, caro mio, sono invece qui proprio in vacanza. Ma lo sai quanti xxxxxxxx spacciano a voghera? Li vedi entrare tranquilli con le mazzette di cento euro. Non li reputi in vacanza quelli? Cosa ne dici? (ho messo le x sulla nazionalià, altrimenti vengo accusato di fare di tutta l’erba un fascio).

    Quindi il mo discorso non è daje al marocchinio, è: sei marocchino? Dammi tutti i tuoi dati, non me ne fotte un cazzo della privacy (io l’abolirei, tanto la usano a sproposito, ma questo è un altro discorso), cos’ì se sgarri TE NE DEVI ANDARE!
    Dici che questo è pregiudizio? Invece io lo farei anche con gli italiani. Il problema è che se un italiano sgarra non possiamo mica metterlo su una nave e mandarlo nell’isoletta a spaccare sassi, altrimenti LO FAREI. Perchè manetenerli? Fosse per me li manderei in Siberia a spaccare legna.
    Invece li mettono in galera, serviti e riveriti. Pensi di no? Ma si qualche schiaffone e allora? Perchè non se lo meritano? Ma dove viviamo in un paese di signorine? Poi un bel indulto (votato da quasi tutte le forze politiche, ad eccezione della lega – evvai finalmente la lega che fa qualcosa di buono anche se putroppo inutile) e tutti escono. (a voghera ne sono usciti 93 su 280).

    Io all’estero non mi sento in diritto di fare qual cazzo che mi pare e vorrei che tutti gli altri facessero altrettanto. Se uccido in USA mi mandano sulla sedia elettrica. Se spaccio in Cina mi impiccano. Se violento in Arabia mi decapitano. Devo continuare? Vuoi che ti dica cosa succede nelle Filippine a chi ruba nei negozi? Non mi sembra che siamo noi i cattivoni… e infatti al mio paese sai cosa dicono? Bravo si, cujon no. E qui stiamo quasi per passare alla seconda fattispecie.

  10. [verba manent]

    era una semplificazione (scusa ma stavo lavorando), ma tu dici che ti fa incazzare maggiormente lo straniero, quindi il pregiudizio mi pare che ci sia, no?

    [soluzioni]

    premesso che non ho la testa per le soluzioni e non appoggio ne l’attuale governo, ne il precedente, quindi non incasellarmi in un tuo nemi… ops avversario.
    secondo te mandare a casa quella gente, che si vive situazioni pesanti, cosa risolve?
    quello che cercavo di dire in un precedente post ma non e` passato, e` che bisognerebbe attuare una politica di aiuto verso questi paesi.

    oppure tutti a casa propria e facciamo finta di non conoscerci?

    insomma tolleranza, solidarieta`, aiuto, integrazione per me sono le cose che contano.

    e per chiarire, i delinquenti devono essere perseguiti, ma se c’e` molta delinquenza in un certo verso un disagio reale ci sara`.

    [privacy]
    il tuo delirio sulla privacy non lo condivido affatto. io ci tengo la mia. tu faresti leggere a tutti le tue email, la tua corrispondenza, i tuoi affari a qualsiasi persona? penso di no, anzi… spero di no. Vuoi uno stato di polizia?!?

    poi quella bella frase, se uno ‘sgarra’ lo puniamo con l’olio di ricino, lo schediamo a vita e magari lo ammazziamo (si si mie parole ma quando mi si parla di sgarri, di schedatura del dna, etc mi vengono i brividi di antiche fiamme…)

  11. [pregiudizio] ok nel tuo modo di vedere chiamiamolo pregiudizio, se è inteso che lo straniero deve dimostrare di essere onesto. Ripeto, negli altri stati lo fanno… che dire… sarà brutto ma è così

    [aiuto] ok qui ti do ragione. ricordati però che io NON sono contro gli stranieri, sono contro le frontiere aperte a CHIUNQUE. La tolleranza io ce l’ho, sfido ad avere (ripeto) più amici stranieri di me, anzi ce n’ho fin troppa, infatti finisco sempre a prenderlo in quel posto, perchè a volte quelli che io penso amici non si dimostrano tali…
    Integrazione… mi viene in mentre Londra. La città è formata da gente di ogni razza e religione, e tutti sono (siamo) Londinesi. Ma ti assicuro che anche lì c’è gente (straniera) che se ne infischia dell’integrazione e si fa i cazzi suoi. Questo è sbagliato, l’integrazione non si può solo chiederla, si deve concederla. E anche in Italia c’è gente che viene a fare il furbetto. E’ questo che non mi va bene. E non credo che lo facciano perchè abbiano chissà quali disagi, altrimenti anche chi si fa il culo onestamente pianterebbe tutto e si metterebbe a fare il criminale. Se tu invece pensi che abbiano dei problemi… beh ottimo, c’è sempre spazio per volontari, missionari, assistenti sociali, ecc. Io non ho nè tempo nè voglia, anche se purtroppo il mio buon cuore mi fa agire in questo modo (da missionario) molto spesso, salvo poi, come spiegato, passare da bravo a coglione (è un attimo, gli concedi un dito e…. zak!). Ma con questo non dico che io non sono più amico dei miei amici stranieri. Che c’entra? Io avrò sempre rispetto e amicizia per loro. Ma sai quanti marocchini mi hanno mandato cartoline (soprattutto dalla Francia??) Ma pensi che a loro non le dica queste cose? E cosa pensi che mi rispondano? Che non è vero che ci sono dei loro connazionali che vengono qui a spacciare? Anche loro sono incazzati e anche loro si rendono conto che la loro vita in Italia è resa più difficile da questi connazionali malfattori. E allora? Sai cosa mi ha detto un ragazzo albanese parlando del racket milanese delle prostitute in mano agli albanesi? Che se fosse per lui inasprirebbe le pene e li rimanderebbe in carcere in Albania, così si che gli farebbero vedere le stelle… Anche io mi sono trovato “guardato dall’alto in basso” in quanto italiano all’estero. Ma non mi sono minimamente lamentato. Gli italiani sono mafiosi, delinquenti, ritardatari, confusionari, casinisti? SI è vero, mi rendo conto. Era mio compito dimostrare che io non ero così. Non facevo il bullo, ma non facevo neanche la vittima dicendo “ma no, c’è un disagio, è colpa della società noi italiani siamo solo un po’ allegri scusateci…”. Anche in Spagna mi è capitato. E allora? Non mi sentivo discriminato nè pensavo che gli spagnoli fossero razzisti. Non ce l’avevo con loro, ma con gli italiani che evidentemente li avevano fatti incazzare in passato. E se mi avessero detto che li volevano cacciare dalla Spagna gli avrei dato la mia approvazione, altrochè.

    [privacy] la privacy è una barzelletta, tanto ci spiano lo stesso, lo scopriamo tutti i giorni. per me è come l’oroscopo, cioè non ci credo affatto. per me il Grande Fratello è tra di noi, nello stato di polizia ci viviamo già da un bel pezzo, sarà brutto ma è così (lo so, ho una visione pessimistica della vita, il mio segreto è che penso che ci siano tante cose negative… ma me ne frego… anche se sono conscio che ci siano. tu pensi di non essere mai stato intercettato? Io si.)

    [olio di ricino] qui do ragione a me stesso. se uno sgarra olio di ricino, altrimenti pensa che può fare il furbo, tanto può fare ciò che vuole. Una soluzione reale ad un problema reale ci deve essere, non possiamo nasconderci nel “non so la soluzione, volemose bene e chi vivrà vedrà, tanto finchè capita agli altri…”. Ricordati che la libertà finisce dove comincia quella degli altri. L’anarchia è un’altra di quelle barzellette che reputo belle quando rimangono scritte sui muri, ma che non hanno applicazione nella vita di tutti i giorni.

  12. Rileggendo il primo commento di Daniele: ha ragione, io sono contro quelli che reputano più facile recitare la parte del disadattato permanete, tanto ci saràsempre chi crederà alla loro storiella triste.

  13. becks

    l’ immigrazione e’ un fatto naturale, c’e’ sempre stata. puoi costruire i muri che vuoi, ma verranno sempre scavalcati. io non confonderei una minaccia (gravissima) con l’ immigrato. siamo tutti immigrati su questo mondo, uno nasce qui e uno nasce li, e non si capisce perche’ non ci si possa spostare liberamente da un posto all’ altro ;)
    te sei andato a londra perche’ volevi andarci no? hai la liberta’ di farlo ed e’ bello cosi’ ;)
    i reati poi, non hanno colore.

  14. ottimo commento becks

  15. rispondo breve perche` si sono delineate le cose.

    l’integrazione e` un processo bilaterale, ci sono due parti che devono volerlo.

    se la privacy e` una barzelletta dammi tutti i tuoi numeri di cc, tutte le tue mail etc. bisogna combattere oggi (purtroppo) per la privacy, sono d’accordo, ma e` un valore che bisogna difendere (almeno per me)

    fabio, per me non e` il volemose bene, non hai capito io intendo che per un reato ci vuole una condanna, ma se parliamo di immigrazione e di politiche sbagliate con scelte sbagliate a livello di governo, il reato puo` diventare qualcosa che non lo dovrebbe essere. e quando succede questo c’e` un’emergenza da risolvere, non una condanna e cacciamoli tutti a casa loro…

  16. rispondo brevissimo: io per reato intendo spacci, stupri, scippi, furti, rapine, borseggi, sfruttamento della prostituzione, truffe, effrazioni, rapimenti, spaccoi di denaro falso, aggressioni, ecc.

  17. siamo d’accordo, che sia immigrato o no eh ;)

    e non peggio per gli immigrati ;)

  18. No, assolutamente non sono d’accordo! Peggio per gli immigrati. Se un italiano compie un reato lo voglio in galera, se uno straniero compie lo stesso identico reato lo voglio fuori dai maroni!!! Altro che!!!
    Primo: non devo mantenerlo. Secondo: non corro il rischio di reiterazione.

    Conosco un tizio che ha girato il mondo. A Londra mangiava nei ristoranti e poi quando nessuno lo vedeva scappava senza pagare. Un giorno lo hanno preso, lo hanno gonfiato come un canotto. La pula lo ha arrstato, gli ha tirato qualche schiaffone e lo ha spedito in Francia. Lo trovi giusto tutto questo? Io si. E lui? Lui anche, me lo ha confermato tempo fa. Mi ha detto “Ero straniero e facevo il pirla, è normale che mi abbiano rispedito a casa”.

  19. Giovanni

    Sono assolutamente d’accordo con Fabio.

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