Su wired del mese scorso ho letto un interessante articolo su Arduino, rarissimo esempio di hardware libero. Massimo Benzi, 40 anni, ha realizzato questa patriottica scheda, Arduino appunto, con una minuscola immagine dell’Italia stampata sopra. L’articolo dice che è un chip. In realtà è una scheda, che monta un chip Atmel.

E’ un hardware "open source" nel senso che le specifiche hardware sono aperte e liberamente riutilizzabili, si collega al pc tramite una porta USB da cui ricava l’alimentazione, è dotato di una piattaforma di programmazione GUI compatibile PC/MAC/Linux, e si programma in "C" in modo molto semplice.

Finora ne sono state vendute circa 50 mila unità. Come vendute, direte voi? Ma non è possibile costruirselo da soli? Certo, ma magari se è già fatto, soprattutto da gente che sa quello che fa, è meglio no?

E il business dove sarebbe? Beh, se la cosa funziona, e gli altri lo "copiano", la scheda si diffonde, si crea una sorta di pubblicità gratuita e magari c’è gente interessata. E allora se si tratta di un interessamento puramente accademico o ludico, se lo costruiscono da soli, altrimenti chi contattano? Quelli che lo hanno costruito. E’ una scommessa. magri vincente.

ps nel blog ufficiale trovate un po’ di appliazioni, spesso strampalate..

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