Cavoli che storia: nel giro di pochi mesi il governo e il parlamento hanno cancellato circa 36mila leggi vecchie e stravecchie. La scorsa estate il dl 112 del 25 giugno, convertito in legge il 6 agosto, ne aveva già cancellate quasi 7 mila e lo scorso 17 febbraio è stato convertito in legge il dl 200 del 2008 che depenna dal nostro ordinamento ben 28406 leggi!

Chissenefrega, direte voi. E no, perchè il mantenimento in vita di queste leggi costa, e non solo in senso burocratico, mantenere una singola legge ha dei costi.  Tra quelle abriogate ce ne sono veramente di fantastiche. Ovviamente erano anni e anni che non venivano applicate, e quindi, a maggior ragione andavano cancellate.

Si va dalla norma che imponeva una tassa sulla preparazione della radica di cicoria (1874) a quella sul bollo della carte da "giuoco" (1861), passando dalla riduzione di tariffa per la spedizione da parte di case fonografiche di pieghi o pacchi contenenti dischi diretti alla discoteca di stato (1935) o da quella relativa all’importazione in franchigia da dazio doganale di peperoni rossi secchi, di origine e provenienza libica (1942). Vi rendete conto? 36 mila leggi che andavano ad intasare il nostro ordinamento.

Un plauso a Brunetta e Calderoli.

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