fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

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Anello alto di Menconico

Il mio ultimo giro: ANELLO ALTO DI MENCONICO.

Guardate il video fino alla fine (anzi anche dopo che sembrerà finito) per vedere chi arriva…

Ho pensato bene di fare questo giro il giorno dopo che ha piovuto tutta notte, e così ogni ruscello era un torrente, ogni sentiero un ruscello e ogni torrente un fiume in piena. Per non parlare dell’erba bagnatissima. Vabbè.

Detto questo: si parte da Menconico, si sale fino a raggiungere la strada asfaltata nei pressi di Lago, si ritaglia nel sentiero fino a Piano Margarino, il punto più alto del percorso. Il sentiero è molto bello, quasi tutto nel bosco e con tratti davvero meravigliosi. Non è pulitissimo e in qualche punto addirittura dissestato, soprattutto quando si tratta di attraversare l’Aronchio.

La discesa invece niente di che. Prima un bel sentierino, poi si arriva su una sterrata che dice davvero poco, finché si arriva al mulino e soprattutto si deve attraversare (ancora) l’Aronchio, che però qui sotto è già bello grosso e in piena. A questo punto tento l’attraversamento su un tronco di albero che è caduto. Erano solo pochi metri, però vi assicuro che è stato meglio non guardare in basso perché il torrente era davvero cattivo in quel punto e se fossi scivolato mi sarei fatto davvero un bel bagno.

Un bel giro. Se volte la traccia GPX guardate qui:

https://sentierioltrepopavese.it/…/015-anello…/

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Bomba da Toys

No, ma tiriamolo fuori qualche gioco ogni tanto.
Sembra di stare da Toys dopo una bomba

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Capitano

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Buia come un abisso che va da un polo all’altro,
Ringrazio qualsiasi dio esista
Per la mia indomabile anima.

Nella feroce morsa delle circostanze
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e di lacrime
Incombe solo l’Orrore delle ombre,
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

William Ernest Henley 

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Undicesimo

Non giudicare, MAI

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Le rughe di una vita

Ho letto questo libro di Giorgio Macellari: Le rughe di una vita (Storia di Gisa, donna del ‘900)

Un bel racconto, della vita di Gisa, che scaturisce dai ricordi durante gli incontri con la giovane nipote.

Un romanzo che potrebbe essere una storia vera, ed è sicuramente verosimile. Una storia di vita, come tante, di persone che hanno vissuto con poco, hanno passato la guerra e si sono rimboccati le maniche, nonostante la vita sia fatta di fatica, rinunce, disgrazie e cattiverie.

Gisa ne ha passate tante, quasi un secolo, e tante ne ha da raccontare.

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Franchino

Fagli ascoltare la GRANDE BOTTA.

RIP FRANCHINO

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Infamous

Tu infame che hai rubato la cassettina delle offerte a Cuoreclown, lasciatelo dire: sei veramente un poverino.
Ne avevi bisogno? Me lo chiedevi e una mano cercavo di dartela. Lo hai fatto perché ti senti furbo? Vedrai che li userai tutti per comprare l’IMODIUM.
Ci saranno stati dentro, quanti, 50/60 euro? Grande, complimenti, sei un figo.

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El dom

“Fra le tue pietre e le tue nebbie faccio villeggiatura.
Mi riposo in piazza Del Duomo.
Invece di stelle ogni sera si accendono parole.
Nulla riposa della vita come la vita”
Umberto Saba

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Un matrimonio felice

Ho letto questo libro di Heinz G. Konsalik, un libro degli anni ’70 dalle pagine ingiallite: “Un matrimonio felice”.

Tutto inizia durante la seconda guerra mondiale, quando un soldato e una giovane figlia di un farmacista si conoscono per lettera e si sposano per procura e tutto termina negli anni’70 quando, alla morte di lui, la moglie scopre dei diari segreti, che le sveleranno che…

Mi è piaciuto! Una vita, ovviamente particolare e con tanti avvenimenti (come è giusto che sia in un romanzo), ma con un filo conduttore: un matrimonio felice (“nonostante tutto” sarebbe l’adeguato sottotitolo)

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Anello delle strette di Val Borbera

La mia ultima passeggiata:

Si parte dall’area attrezzata di Boscopiano, tra Borghetto e Cantalupo. Si sale, si sale, si sale, alternando boschi a zone scoperte , molto caratteristiche piene di…. boh, fiori, io non sono certo un naturalista e non posso fingere di esserlo, posso solo dire che sono molto belli e caratteristici.

Ad ogni salita credevo sempre di essere arrivato, ma poi ce n’era un’altra. Finalmente arrivo in alto, incrocio altri sentieri, anzi strade sterrate, ma li ignoro e vado sulla vetta del monte Gavasa (911m), per poi scendere sulla costa del versante opposto a quello di salita, dove trovo il paese fantasma di Rivarossa. Poi scendo in una brutta discesa (sono grato di aver fatto il giro in senso orario e quindi di non averla trovata come salita) e mi ritrovo sulla statale dove, in meno di mezz’ora, torno al punto di partenza.

Tutte le info le ho recuperate qui:

https://aunpassodallavetta.wixsite.com/trekking/post/anello-delle-strette

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Capriolo

NON LAMENTARTI

1) tanto non cambia nulla

2) lamentarti ti fa solo continuare a pensare alle cose negative

3) al posto di lamentarti: SORRIDI

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Quiz: trova Leo

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La formazione degli Stati Uniti

Ho letto questo libro di Arnaldo Testi: La formazione degli Stati Uniti

Quando ero bambino, ho imparato a conoscere gli Stati Uniti attraverso i libri di scuola e soprattutto attraverso i telegiornali, i film e i telefilm. Lo stato più forte del mondo, dove succedevano le cose più incredibili, dove la tecnologia arrivava per prima e dove c’erano quegli scenari, appunto, da film: deserti, le montagne rocciose, le spiagge coi surfisti, le praterie coi cavalli, le città coi grattacieli, il Golden Gate Bridge e Capitol a Washington DC, la statua della libertà e i Blues Brothers. Nella mia testa, e in quella di molti, è tutta la stessa cosa.

Un bel giorno però mi sono chiesto: siccome gli stati sono 50 e a scuola ci insegnano che quando c’è stata la rivoluzione americana erano coinvolte 13 colonie, gli altri trentasette quando sono arrivati? Erano anni che volevo conoscere la storia di questo paese straordinario e devo dire che questo libro mi ha soddisfatto, ma in parte. Ora voglio saperne molto, ma molto di più.

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Pavia

Posta lungo la Via Francigena, la Via Francisca e sulle rive del fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di quest’ultimo nel Po, la città affonda le sue origini all’epoca delle tribù galliche; successivamente divenne municipium romano con il nome di Ticinum. Nel Medioevo fu (insieme a Ravenna e Verona) una delle sedi regie del Regno ostrogoto, fu capitale per due secoli del Regno longobardo e poi, dal 774 al 1024, capitale del Regno Italico, mentre dal 1365 al 1413 ospitò la corte viscontea; dal 1361 è sede di una rinomata Università, riconosciuta dal Times Higher Education nel 2022 tra le prime 10 in Italia e tra le 300 migliori al mondo, su un campione di 2 112 istituti universitari presi in esame.

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Discoteche abbandonate

E la mia mente va al Kursaal, al Giardinetto, al Vertigo, al Palace, al Mayerling, alla Foresta, al Maskara, e anche al Rolling Stone, Nuova Idea, Rainbow, Area 7…

Una NUOVA canzone di mio cugino Max, che mi lascia la sensazione di sabbia in bocca come “Cumuli”, “Weekend”, “Gli anni” o “Come deve andare”.

E’ stato la colonna sonora dei miei diciott’anni, dell’esame di maturità, delle cazzate dei vent’anni, della consapevolezza dei trenta e della rinascita dei quaranta. E ora mi rispecchia ancora, riportandomi sulla Tipo al sabato sera, insieme ad altri 3, 4 o anche 5 amici stipati non so come, in direzione di uno di quei posti magici dove ballare la musica che ci piaceva, perderci tra luci e suoni, magari provarci con qualche tipa e bere dei cocktail disgustosi, per poi tornare distrutti al mattino, ascoltando la cassettina di Franchino, o Vasco, o gli Articolo 31 o i Doors.

Ma poi
Doveva andare così
Ma se ci pensi alla fine
È stato bello ballare
Ballare fino a qui
In pista e dal centro del ring
E poi scappare dal sole
E poi scappare da soli

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