Quello che mi da fastidio nella storia degli strupri di Colonia è il silenzio o peggio ancora l’arrampicarsi sugli specchi dei soliti imperterriti giustificatori (che così facendo diventano negazionisti). Gli stessi giustificatori che, quando gli fa comodo, diventano di colpo intransigenti. Per la carità, non è che dicono "hanno fatto bene", usano armi lessicalmente più complesse e per questo ben più pericolose.
Discorsi del tipo: "non dobbiamo confondere la criminalità con l’immigrazione", oppure "non è un discorso politico". Eh già, quando non gli fa comodo non è più un discorso politico. Sono ovviamente d’accordo anche io a dire che quelli erano criminali e che hanno compiuto un crimine e pertanto dovranno essere giudicati e condannati. Se ci ragioniamo un attimo, però, potremmo dire: se non ci fossero stati non sarebbe successo. O no? O il mio è un discorso totalmente campato in aria? Ma per una volta scendete dai piedistalli, uscite dalle vostre cotonate case, dai vostri ovattati uffici da pensatori snob e misuratevi con la realtà e cercate di mettervi nei panni delle persone che hanno subito delle violenze. Dovrebbero liquidare il tutto dicendo: "può succedere, peccato che sia successo a me?". Non sarebbe forse meglio prendere provvedimenti? Cercare di arginare il fenomeno? E come, dicendo alle donne di Colonia di non andare in giro troppo scollacciate? Ma per favore, basta ipocrisie e buonismi del piffero. Se voi siete i buoni allora io non sono buonista, non sono politicamente corretto e ben fiero di esserlo. Le donne di Colonia, così come quelle di Piacenza, di Brindisi, di Valencia e di Oslo, le loro madri e le loro nonne, hanno lottato per riuscire ad affermare i propri diritti, il costume nei secoli si è adeguato, la civiltà è andata avanti e adesso sono e devono sentirsi libere di andare in giro come meglio credono (nei limiti della decenza, ma questo rientra nel concetto stesso di libertà che arriva fin dove non lede la libertà altrui). Non ci posso credere che qualcuno suggerisca di tornare al medioevo per PAURA, per non OFFENDERE qualcun altro. Come se una persona venisse a casa mia, non invitata, e si lagnasse anche del fatto che il mio pigiama è fuori moda. Pazzesco.
Va beh allora voi che la sapete lunga, mettete o fate mettere il velo allo vostre donne. Date l’esempio. No? Allora la vostra è e rimane sempre IPOCRISIA.
E detto tra noi il mio pigiama è bellissimo.
Leggetevi questo articolo:
www.linkiesta.it/it/blog-post/2016/01/09/lorda-la-notte-di-san-silvestro-a-colonia/23718/
da cui traggo una domanda: "È questa l’idea di integrazione che hanno in mente le campionesse dell’umanitarismo scenografico?"

Prato. 3 donne muoiono a causa del maltempo che ha allagato un sottopasso. Ma fa più notizia se scrivono: "Prato, morte tre cinesi". Io sono dell’idea che bisogna rispettare i morti. Sempre e comunque. E poi cosa cambia se sono cinesi o meno? La responsabilità della loro morte non è certo loro. Men che meno in quanto cinesi, anzi. Magari, visto che Prato è una delle città italiane a maggior numero di imprese cinesi, si stavano recando a lavorare. E il sindaco non ha avuto neanche il buon gusto di proclamare il lutto cittadino. E già perché lui si lamenta dei cinesi, però la sua ditta, la SASCH, produce in Cina !!!
Il sindaco di Roma, Alemanno, critica, come ovviamente tutti gli uomini politici devo fare, perlomeno x convenienza, la creazione di bande di improvvisati giustizieri che cercano di farsi giustizia da sè dopo la sequenza di stupri e violenze che sta accadendo in Italia. Certo, istituzionalmente ha ragione, ma provate a pensare se capitasse a voi o alla vostra famiglia? Dai, facciamo i seri, tutti i giorni leggiamo sui giornali di questa gente che viene rilasciata, scarcerata, che reitera gli stessi reati, che si fa beffe della legge, perchè sono pienamente coscienti dell’impunità che a volte un eccesso di garantismo gli concede. E quindi? E quindi una manganellata sulla schiena non sarà sicuramente politicamente corretta, ma io, francamente me ne infischio, e gliela darei volentieri. Anche a quelli che fanno i garantisti ad oltranza. Anzi a quelli gliene darei più di una.
Ora questo articolo ci dice che se ne stanno gradatamente andando. In primis perchè la Polonia sta vivendo un boom economico e quindi preferiscono tornare, coi soldini guadagnati presso il Regno di SM la Regina Lizzie, in madrepatria. Oppure preferiscono migrare in altri stati europei dove trovano maggiori benefici, tra cui il fatto di essere pagati in Euro che attualmente è una valuta più forte della Sterlina. Cavoli il mondo fa presto a cambiare… Ne approfitto per salutare Kasia, che ho sentito tempo fa via Skype, che dice di aver sempre una gran voglia di tornare a vivere in Italy.