Morto. Non so come altro spiegarlo. Capisco che si avvicina il Natale e quindi tutti siamo più felici (anche se da anni ripeto che il giorno di natale è il più triste dell’anno). Capisco anche che è bello avere tanti amici e io lo so benissimo perchè di amici ne ho un sacco, e mi vogliono un sacco di bene, e mannaggia a loro non fanno altro che dimostrarmelo, quindi anche se non dovessi saperlo lo saprei lo stesso. Capisco che la vita è bella, sono il primo a dirlo, che è bello fare tante cose, sono il primo a farle. Che ci sono tante tante tante tantissime cose belle, anzi stupende, anzi fantasmagoricamente fantastiche, anzi di più. Tutto questo lo capisco, anzi lo vado predicando da anni e ci credo fortissimamente. Nonostante tutto questo, ed è difficile da far comprendere (ma io lo comprendo molto bene) il mio cuore è morto. Emme o erre ti o. Morto, you know? Non è vacillante, moribondo, malinconico, è proprio senza vita alcuna. Così difficile da capire? Non è Fabio che è morto, quello è vivissimo, vegeto, non si ferma mai un minuto, sempre allegro, ottimista, testardo e di buonumore, ma solo semplicemente quella roba rossa che una volta gli batteva nel petto.