(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Napoli

Napoli è vita, Napoli è casino. Napoli è la pizza, Napoli è la lingua napoletana, o anche solo l'accento (ma poi è impossibile che nella frase non "scappi" qualche termine locale). Napoli è il sole, Napoli è il Vesuvio all'orizzonte. Napoli è invenzione, creatività. Napoli è ahimè sporcizia: spazzatura in giro, mozziconi per terra, case sgarrupate, auto sinistrate, e per fortuna che con questo sindaco si è ripulita, chissà prima. Napoli è girare in motorino, quasi sempre in due e quasi sempre senza casco. Napoli è una metropolitana dalle stazioni molto belle. Napoli è un lungomare stupendo. Napoli sono le piazze di Napoli. Napolì è il caffè, magari sospeso. Napoli è la gente di Napoli. Napoli sono i Quartieri Spagnoli, Napoli è Maradona, Napoli è il Napoli. Napoli è l'arte di arrangiarsi, l'arte di inventarne sempre una, di escogitare qualcosa. Napoli è turismo. Napoli è il canto. Napoli è il mare. Napoli è quella città decantata e amata da mille artisti. Napoli è confusione. Napoli è allegria, Napoli è accoglienza. Napoli è il traffico, Napoli sono le auto che passano dappertutto, anche in ZTL. Napoli è vivere senza problemi, tanto chissenefrega. Napoli è il clacson, accessorio necessario anzi fondamentale per sfrecciare nelle viuzze, magari piene di gente, magari con macchine parcheggiate di qua e di là, coi pedoni in mezzo alla strada…eppure basta un colpo di clacson per passare senza neanche rallentare. Napoli è amicizia, Napoli è anticonvenzionalità. Napoli è superstizione. Napoli è cultura. Napoli è attaccamento alla propria terra, Napoli è voglia di andarsene

Insomma Napoli è tante cose, ci siamo stati solo due giorni e abbiamo potutto scoprire solo queste cose. Le altre, la prossima volta che andremo a Napoli.

Cartoline dall'Italia

Prima cartolina: la monnezza di Napoli. La scorsa settimana sentivo su Radio24 un tizio, non ricordo se era stato un prefetto o un responsabile della spazzatura a Napoli, che sosteneva (davanti ai giudici in un procedimento giudiziario quindi presumibilmente abbastanza attendibile) che solo il 20% di chi lavorava in quel settore compiva realmente gli incarichi assegnatigli. Molti abitavano parecchio lontano e quindi non si presentavano neanche al lavoro, altri erano lavoratori socialmente (in)utili e quindi non veniva assegnata loro alcuna mansione, altri ancora si rifiutavano categoricamente di lavorare, punto e basta. Tutti coscienti del fatto che non li avrebbero licenziati. Solo una sparuta minoranza lavorava.  Dal celeberrimo libro di Saviano apprendiamo che la camorra ha per anni utilizzato campi di proprietari consenzienti (che si beccavano dei soldi) per discariche abusive. E adesso ci si scandalizza se la Lombardia non vuole accollarsi i rifiuti della Campania?? Che faccia tosta! Sul Corrierone di ieri c’era un commento di non so chi (scusate, le mie fonti sono un po’ vaghe, ma non è che giro con carta e penna!!) che si indignava di questo e diceva che "siamo tutti meridionali di qualcuno" e faceva notare che mandiamo la spazzatura anche in Germania. Peccato che si è dimenticato di dire che non ce la mandiamo gratis, ma a pagamento, la cosa è un tantino diversa….


Seconda cartolina
: dopo il Dalai Lama, non vogliamo neanche più ricevere il Papa. Grazie a una "sessantottina" di professori pistoloni, maleducati, arroganti e snob, l’università Sapienza ha perso l’occasione per fare bella figura. Io nei miei ragionamenti sono sempre molto laico e mi chiedo: non sei d’accordo con il signor Giuseppe Ratzinger? Va bene, siamo in un paese democratico e civile, discutine con lui. Se invece non gli vuoi parlare, non mi sembra un bell’esempio di correttezza, anzi è un segno di chiusura e paura del confronto. E questi sarebbero professoroni universitari? Gente che ha paura del dialogo? Ma mi faccia il piacere…

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