(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Tag: spalato

Ne Odustajem

Canzone che piacerà sicuramente al Maestro di Tutte le Croazie nonché Panchina d’Oro 2009. Per la cronaca la voce italiana è di Gaetano Curreri degli Stadio. La voce croata è ovviamente l’inconfondibile, inimitabile, imprescindibile, imperscrutabile, inalienabile e inascoltabile di…. ZLATAN GIBONNI !!!!

Spalato. Sole

Stamattina quel simpaticone lì del mio socio mi sveglia spruzzandomi con la pistola ad acqua. Andiamo a pagare la signora dell’appartamento e, visto che alla strafaccia delle previsioni c’è un sole che spakka i sassi, ci dirigiamo lestamente in spiaggia. Stavolta, per non fare chilometri, ne scegliamo una più vicina.

Aaaaah che bella giornata. C’era veramente caldo, pareva di essere in piena estate. La spiaggia era molto più carina, è un insenatura riparata, ci sono un paio di bar e invece della sabbia c’è una ghiaietta fine che risulta comunque morbida ma non ha i difetti delle sabbia: non vola col vento, non ti sporca salvietta, vestiti, calze, zaino, ecc. quando esci dall’acqua riesci a restare "pulito" senza che ti si appiccichi addosso di tutto, ecc ecc. Avrete capito che non sono un amante della sabbia, ma che volete farci, è più forte di me, mi da un fastidio terribile sentirmela dappertutto…

Ho fatto anche il bagno con la maschera e boccaglio, ma non c’era un granchè da osservare nei fondali, anche se erano più fondi dell’altra spiaggia.

Il maestronzolo ha avuto la brillante idea di farmi fare centomila passi solo per prendere un gelato nella solita spiaggia di Bacvice, salvo poi accorgersi che in effetti era veramente distante. Allora ne abbiamo approfittato per pranzare al medesimo posto dell’altro giorno (stesso menu: insalata e pizza all’ana. al ritorno siamo stati ancora un po’ sotto il solleone, un altro bagno per il sottoscritto e poi di nuovo a casa, pronti per uscire x la sera.

Alle 5 eravamo di nuovo in giro. Io mi sono fatto un giro in centro, mentre lui raggiungeva l pallazzetto per la partita Croazia – Belgio che avrebbe determinato la prima e la seconda del girone di qualificazioni.

E’ strano come nel weekend ci sia poca gente in giro per Spalato. E dire che è una città turistica. Anche oggi i negozi e anche le bancarelle erano quasi tutti chiusi. Ho rivisto i monumenti principali, ho fatto gli ultimi acquisti e ho raggiunto la zona del Gripe dove c’è il palazzetto. La partita stava cominciando ed è finati per una  vittoria della Croazia, sempre per 3 set a 0.

Che fare? Un ultimo giro per Split, o Spalato che dir si voglia, una cena in un ristorante all’aperto dentro alle mura del palazzo di Diocleziano, un giretto finale sul lungomare raccontando pietose favolose barzellette.

Addio Spalato, oppure au revoir. Devo dire che è una cità carina, seppure con le sue contraddizioni, ma piacevole da visitare. Una gita da maestr.

Spalato. Ancora Pallavolo

Qui tengono molto alla loro squadra di calcio, l’Hajduk: in giro si vede disegnato dappertutto il logo della società sportiva. Così come è scritto dappertutto il nome del gruppo di ultras: Torcida.

Ieri abbiamo assistito a Belgio – Ungheria, vinto dalle belghe per 3 set a zero. La partita è stata un po’ più combattuta di quella del giorno prima. Finita la partita ci siamo maestricamente fermati perchè il Gran Maestro della Pallavolo aveva dei doni dolciari per le ragazze e quindi giù foto con la Dora e la Angie Bland, e la Anita Filipovics.

Dopo la partita era già tardi e allora siamo rimasti in zona centro per cercare un posto dove mangiare un boccone e siamo finiti in una pizzeria tranquilla. Stranamente c’era poca gente in giro.. si vede che escono durante la settimana e il sabato stanno a casa… boh? Ci siamo sparati due o tre volte il giro del centro, un gelato, un salto in salagiochi e siam tornati a casa.

Michele si è accaparrato il pc per pubblicare subito le foto della pallavolo su FB e rispondere ai vari commenti, e poi io per aggiornare il blog..

Spalato. Shopping selvaggio

Stamattina il tempo non era bellissimo, così ne abbiamo approfittato per gironzolare x la città a piedi. Come dicevo il centro è molto carino (al contrario, appena fuori dal centro ci sono enormi palazzoni parasovietici che fanno veramente schifo).

Abbiamo girato tutta la mattina, acquistando un po’ di cagate ricordini nei vari negozi e bancarelle. Ci siamo presi un caffè in una delle belle piazze e un dolcetto in un negozio. Il mio socio ha investito qualche kuna (la moneta locale) in una salagiochi alla roulette. Quando è uscito il sole ci siamo precipitati nella spiaggia più vicina, cioè sempre la solita, a stenderci un po’.

La mia battaglia contro il sole continua. Non mi do per vinto e imperterrito sono stato qualche oretta a fronteggiarlo. Anzi ho fatto di più e sono stato anche in acqua rischiando l’assideramento. Devo dire che questi autoctoni hanno usanze un po’ da visigoti. A parte il fatto che camminano strisciando i piedi (e in una cazzo di spiaggia di sabbia non è il massimo perchè fanno un polverone incredibile), giocano tutti con una palla schizzando acqua da tutte le parti e si divertono come dei matti a tirarsi la sabbia, sia fuori che dentro l’acqua. E’ un piacere avere a che fare con loro.

Prima di rientrare siamo passati al supermercato per una spesa intelligente: cicche, fazzoletti di carta, 3 coche, 1 redbull, merendine, pringles, birre, una bottiglia di vino bianco, yogurt, patatine… direi che siamo dei salutisti

Spalato. Aneddoti

Speriamo di riuscire a tornare a casa: alla sera il pedale del freno fa 1 strano verso: sembra quasi che ci sia dentro dell’aria… ma lo fa solo di sera, cosa sarà?

Grazie alla tecnologia siamo riusciti a caricare un centoeuro sul cell di Michele, visto che i cinquanta che aveva messo prima di partire stavano già finendo

Qui i parcheggi a pagamento sono gestiti così: tu prendi il biglietto, entri, cerchi un posto. Se non lo trovi esci, rendi il biglietto e te ne vai.

In spiaggia c’è una tizia che arriva con la pelliccia in mano, la mette giù stile salviettone e si stende. Mah….

Spalato. Seconda sera

Per affrontare la serata ci siamo diretti, stavolta in auto, nella stessa zona dove eravamo stati in spiaggia: Bacvice, che pare essere la zona della movida di Spalato.

Abbiamo trovato, ovviamente per caso, un ristorantino veramente bello: Enoteka Terra. Uno di quei posti dove andare a fare una romantica cenetta con la morosa. Ecco.. e io sono con Michele! Però se capitate da queste parti andateci, ne vale veramente la pena. Da buoni maestri abbiamo preso cibo consono alla stagione e a una località di mare: lui carne con tagliatelle al tartufo e io carne e una specie di polenta, il tutto innaffiato da un vino rosso barricato.

Dopo abbiamo fatto un giro nella zona dei locali, ma anche stavolta eravamo troppo stanchi, e dopo un finto Cuba Libre, siamo tornati a casa dove, x non perdere l’abitudine, lui è andato su FB e io leggevo email e navigavo. Idoli tecnologici.

Spalato. Spiaggia e pallavolo

Stamane abbiamo portato i documenti alla reception, dove ci hanno spiegato dove andare in spiaggia. Dopo una breve colazio al bar "Maestral" siamo andati a piedi lungo la costa finchè siamo approdati all’unica spiaggia sabbiosa. Peccato che un vento di… insomma uno spiacevole e disdicevole venticello buttasse sabbia ovunque. Il cielo era quasi coperto, ma poi è uscito il sole e siamo stati lì un paio di orette, fino alle 2.. proprio quando tutti gli espertoni dicono di non esporsi al sole, infatti credo di essermi ustionato: sono tutto rosso, a parte una zona coperta da Dylan Dog che stavo leggendo. Aragosta.

Dopo abbiamo raggiunto una pizzeria dove io ho preso una buona pizza al prosciutto cotto e ananas e il maestro un’insalata di pasta.

Una rinfrescata in appartamento e poi via verso il palazzetto dello sport per assistere a Croazia – Ungheria, valevole per le qualificazioni ai mondiali di volley femminile del 2010. La partita è stata dominata dalle croate che hanno vinto 3 a 0. Il maestro Michele era ovviamente in fibrillazione, mentre io stavo malissimo per tutto il primo set e mi sono perso un pezzo del secondo passeggiando nel retro per riprendermi…infatti mi sono abbastanza ripreso. Dopo le foto di rito col maestro e le pallavoliste (il mitico ha consegnato alla Dora Horvat una scatola di cioccolatini a forma di cuore precedentemente acquistata qui in un supermarket…) ce ne siamo tornati qui spaparanzati sul letto in attesa di uscire per cena e dopocena.

Spalato. Prima sera

Abbiamo trovato un ristorante molto carino per cenare. Il mio collega maestro mi dice: lascia fare a me. Io penso che lui padroneggi l’inglese come fosse madrelingua, invece quando arriva il tizio gli dice "this!" indicando una portata col dito. Ottimo. Poi ordiniamo altro, tra cui un "dish of potatoes" per chiedere le patatine fritte. Mitici.
Il pasto è stato abbondante e soddisfacente, a parte (per me) il "this" che era un antipasto di pesce (e c’erano anche le olive).. lo so sono un cagacazzo…

Provati dal viaggio e dal cibo ci siamo mestamente diretti verso l’appartamento.

Prima di andare a dormire mi sono messo sulla veranda sul divanetto coi piedi sul tavolino a leggere mentre una brezzolina mi solleticava: che figata!

Spalato – il lungomare

Ieri siamo andati in centro, abbiamo lasciato la macchina in un parcheggio e abbiamo proseguito a piedi.

Spalato è proprio bella. Ma proprio bella. Il lungomare è ampio, spazioso, illuminato, organizzato bene, pulito, costellato di locali coi tavolini fuori. Pieno di gente. Veramente ma veramente carino. In fondo c’era una piazza dove un cantante del luogo si stava esibendo. Gironzolando senza meta siamo finiti in una via dello shopping, sempre molto ben curata, dove c’erano i soliti negozi (ma si, i soliti, c’è bisogno che ve li dica? Zara, Benetton, Intimissimi, ecc.) Cmq proprio una bella città. Peccato che la lingua si così ostica (e anche agnostica). Non si capisce veramente una mazza di niente. Le parole non sono neanche lontanamente o vagamente simili alle nostre.

Spalato. Siamo arrivati.

Partenza stamattina alle 10 io e il gran maestro Orione. Prima maestranza: saluto-lampo alla maestra Elisa e prendiamo l’autostrada che ci porta lontano lontano fino a Trieste. Lì ci fermiamo x un panino, per il pass x le strade slovene (ma serve davvero?)e per cambiare qualche euro in valuta croata. Finora tutto bene. 

Riprendiamo il cammino e attraversiamo la frontiera con la Slovenia. Quella trentina di kilometri in terra slovena sono tutti in strada normale e in…montagna. Pare di essere a Brallo. Stessa vegetazione, stesse strade. Poi arriviamo alla frontiera con la Croazia, dove ci controllano (e ci timbrano) i passaporti.

La Croazia ce la spariamo tutta in autostrada. Deve essere relativamente recente perchè nel mio atlante stradale, che è del 1996, non è neanche abbozzata. Fatto sta che viaggiamo nel nulla, nel nulla più assoluto: tundra e taiga, muschi e licheni. Sembra una steppa desolata di cespugli e sassi, sassi e cespugli. Pochissimissime case, ogni tanto.

Ecco ci appare un autogrill. Beh si fa per dire, il chiosco dei paninari davanti al Golf di Salice è più grande. Un caffè e si riparte. Alle 7 di sera arriviamo a Split. Poco prima avevamo acquistato una cartina che però non c’è di grande aiuto, visto che non segna la nostra via. Ma grazie agli aiuti di qualche passante e a una botta di culo, troviamo il posto.

L’appartamento è molto bello. Zona cucina, banco all’americana con gli sgabelli, zona pranzo, zona notte con due lettoni matrimoniali, bagno, tv, veranda e mega balconata sul mare. Ottimo.

Ora ci ripigliamo un attimo e andiamo a cercare del cibo e a farci un giro…

"Giro di ricognizione del pueblo alla ricerca de los amigos! Hasta la vista! Ah… Ivana… Mi raccomando il panta nell’armadio… Il pantalone bello diritto eh… Hai capito? E un po’ di ordine in stanza. See you later…"

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