Ho appena avuto una crisi di riso isterico. Probabilmente è una cosa psicologica da malati mentali come il pianto isterico, però, ragazzi, è molto più divertente. Ero li sotto la doccia e stavo pensando a un sacco di cose quando sono scoppiato a ridere, e più ridevo più pensavo e più mi veniva da ridere, non riuscivo a smettere, sai come i pazzi assassini dei film di Derrick? A cosa pensavo? Che di là c’è una cinese rompicazzo ficcanaso, mentre io sono, a Londra, sotto una doccia di una casa qualunque, in un posto qualunque, un puntino nel mondo, ma sono a Londra.
Pensavo che poco fa, tornando a casa con il mio collega Fabio di Piacenza, ci siamo fermati da Pizza Hut. Poi lui mi dice: "io prendo un decaffeinato, tu hai fame?". E siccome lì fanno pizza, non caffè, e io non avevo fame, abbiamo preso e siamo usciti, con la cameriera che ci guardava strana. D’altronde eravamo fusi, io non riesco neanche a ragionare la sera, come se fossi ubriaco. Non me ne frega un cazzo di niente, sono talmente stanco che vado dove tira il vento.
Fabio mi raccontava di come lui beve con la cannuccia dalle bottigliette delle bibite avanzate e io di come "rubo" le patatine che arrivano col montacarichi.

E mi immaginavo lui, laureato in giurisprudenza, venuto in Inghilterra in una cittadina dove ha fatto la scuola di inglese x 4000 euro e poi a Londra x fare esperienza, che beve di nascosto le robe avanzate. Ecco a cosa pensavo. E io tutto il giorno col segno di unto  sull’avambraccio e le mani che puzzano di sugo che alla sera prima di venire via devo lavare 3 volte. Che ritmi porcatroia. Oggi mi han dato la busta paga. 54 ore alla settimana, e in Italia chiedono le 35 ore! Ho preso 222 sterline nette, all’ora penso che siano circa 4 (lorde sono 5,17). E poi pensavo a mille altre cazzate, a tutti quelli che non farebbero mai quello che ho fatto, soprattutto alla mia età, e anche a quelli che non capiscono perché l’ho fatto.

Semplice: xchè mi va di farlo. Xchè Londra mi affascina (penso che ormai l’avrete capito), perché c’è tanta gente che fa cose veramente "impossibili", altro che; io mi limito a fare piccole cose facili da fare, ma che non tutti fanno. Come iscriversi alla 2a laurea. Tanti dicono che lo faranno, o lo farebbero, tanti dicono che non lo farebbero mai… pensavo a tutto questo. E pensavo che non me ne frega nulla. E pensavo che sono felice. E quindi ridevo ridevo. Buonanotte.

Mi dicevano il matto perché prendevo la vita 
da giullare, da pazzo, con un’ allegria infinita. 
D’ altra parte è assai meglio, dentro questa tragedia, 
ridersi addosso, non piangere e voltarla in commedia. 

Quando mi hanno chiamato per la guerra, dicevo: 
"Beh, è naja, soldato!" e ridevo, ridevo. 
Mi han marchiato e tosato, mi hanno dato un fucile, 
rancio immondo, ma io allegro, ridevo da morire. 

Facevo scherzi, mattane, naturalmente ai fanti, 
agli osti e alle puttane, ma non risparmiavo i santi. 
E un giorno me l’ han giocata, mi han ricambiato il favore 
e dal fucile mi han tolto l’ intero caricatore. 

Mi son trovato il nemico di fronte e abbiamo sparato, 
chiaramente io a vuoto, lui invece mi ha centrato. 
Perchè quegli occhi stupiti, perchè mentre cadevo 
per terra, la morte addosso, io ridevo, ridevo? 

Ora qui non sto male, ora qui mi consolo, 
ma non mi sembra normale ridere sempre da solo, ridere sempre da solo!

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