Giorno di transizione. Ci siamo alzati tardi, colazio e abbiamo abbandonato la Toscana.
Sosta a Tarquinia, borgo etrusco-romano-medievale come altri in questa zona d’Italia, di cui quasi ignoravamo l’esistenza. Abbiamo visto delle torri dall’autostrada e, complice la fame, siamo usciti. Posto carino, ma non imperdibile. Abbiamo preso due panini in un negozio di alimentari, la signora ce li ha fatti al momento.


Ecco il super-panino

Ripreso il viaggio e passata Roma siamo arrivati ad Anzio, paesone di mare sotto Aprilia, famoso x un qualche sbarco che non mi ricordo quale fosse… e per le partenze per l’isola di Ponza (dove vai in latitanza ballando la paranza….)

Stavolta abbiamo recuperato un alberghetto davanti al mare. La spiaggia era di sabbia, ma tutta privata. Non ci siamo persi d’animo e ci siamo buttati in acqua tra i cavalloni col pericolo che i numerosi surfers ci investissero, a giocare con Winston (il pallone, che in realtà è marcato Lotto, ma a noi piace chiamarlo Winston, come quello di Cast Away) e a osservare le (poche) bellezze locali.
Alla sera un giro x il paese adiacente, Nettuno, dove c’è un bel movimento, soprattutto nel centro storico medioevale, con diversi concertini. Tra questi il migliore era quello di una cover band di Elisa. La tipa cantava veramente bene, sembrava proprio lei.

Quanti bei posti ci sono in Italia.

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